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Autore: saffyj    29/04/2016    4 recensioni
Bella, una ragazza viziata obbligata a vivere come la gente comune nascondendo la sua vera identità. Edward un ragazzo comune che adora la vita, ma odia i bugiardi!
Come posso due mondi così differenti riuscire ad incontrarsi? ... E come può un ragazzo semplice, senza soldi e molti sogni conquistare il cuore di una ragazza che ha tutto ciò che vuole?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Bella/Edward
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Eccomi qui!!!
Sono felice che non vi siate dimenticate di me!!! E per farvi capire quanto mi abbiano reso felice leggere le vostre recensioni e vedere che non vi ho deluse per il ritardo madornale nel postare, sono fuggita dalla famiglia e dagli impegni e pubblico un nuovo capitolo!!!
Ok, è vero! E' passata più di una settimana dall'ultimo capitolo, ma giuro che ho fatto i salti mortali per riuscire a ritagliarmi del tempo per tutte voi che siete fantastiche!
Ma adesso basta ciance e BUONA LETTURA!!!



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COMPLEANNO DI ALICE
BELLA


E’ passato poco più di un mese dalla scoperta che Carlisle è il cugino di Edward e anche se sembra poco tempo, vi posso assicurare che sono successe tantissime cose!
Edward ha trovato un lavoretto presso il bar vicino a casa sua. Fa il barista e serve le colazioni. Un orario perfetto! Sia perché collima perfettamente con le serate al Midnight con la band, sia perché al mattino ci sono solo camionisti e operai che devono andare a lavorare… ok, ultimamente ci sono anche le ragazzine che preferiscono quel bar a chilometri di distanza dalla loro scuola a quello più comodo attaccato al loro liceo, ma sono ragazzine e quindi non mi devo preoccupare! Giusto?
E poi è un lavoro momentaneo… eh, già! Non so per quale miracolo, ma siamo riuscite, io, Esme ed Alice a convincerlo a esporre le sue tele e, come volevasi dimostrare, sono andate a ruba! Ok, avete ragione, non dovrei volare troppo alto e forse le tele stanno andando a ruba perché sono avvolte dal mistero di chi sia il pittore, ma io credo molto in Edward e so che molto presto gli introiti delle vendite gli permetteranno di seguire i suoi sogni e fare esclusivamente ciò che gli piace!
Perché non abbiamo rivelato il nome di Edward? Beh! Perché lui non è ancora pronto ad affrontare serate di gala dove è al centro dell’attenzione e quindi abbiamo pensato bene di tenerlo nell’anonimato… ed è stato anche un piano marketing perfetto!
Oltre alle mostre che stanno andando alla grande, anche tra me e lui sta andando a meraviglia! Molte notti ci siamo addormentati abbracciati e tutte le sere parliamo tantissimo. I nostri mondi si stanno avvicinando sempre di più! Inizio a comprendere le sue paure e lui inizia ad accettare i puzza-sotto-il-naso!
Sono tornata a vivere nel mio vecchio appartamento, quello con la vasca idromassaggio nascosta, e al lavoro io e Garrett stiamo facendo faville! Siamo riusciti a tenere i committenti e i cantieri riapriranno molto presto. Aro ha collaborato con la polizia per avere lo sconto della pena evitando lunghissimi tempi di attesa o il crollo definitivo di mio padre che, sfinito dalle notti passate in bianco a controllare l’operato di Aro, stava ormai dando di matto!
Rosalie ed Emmett sono andati a convivere e Garrett sta facendo passi da gigante con Tanya… ebbene sì, l’amore spropositato che quell’uomo provava per me è svanito appena i suoi occhi si sono allacciati a quelli di Tanya!
E Tanya? Beh! Nessun miglioramento. Mi sorride, risponde quando parlo, ma è molto fredda nei miei confronti ed Edward continua a ripetermi di non considerarla che le passerà… sarà! Ma secondo me mi stanno nascondendo qualcosa!
Tornando ai cambiamenti dell’ultimo mese: Alice e Jasper convivono!
Non è proprio ufficiale, ma in pratica convivono!
L’idea era quella di convivere io e Jasper, perché mio padre non vuole che viva da sola nell’appartamento, ma quando Alice ha iniziato a frequentare assiduamente casa mia facendomi sentire la candela della situazione, sono riuscita a convincere il mio caro paparino a far vivere Jasper nell’appartamento al piano di sotto. E’ vicino nel caso avessi bisogno, ed è lontano dai miei occhi e dalle mie orecchie quando si scambia effusioni con Alice!
Ho dimenticato qualcuno? No! non credo… beh! Jacob lavora ancora al New Moon ed è ancora follemente innamorato di Embry. I ragazzi della band sono sempre i soliti pazzi e James si è finalmente sposato con la sua Victoria, anche se con il matrimonio non è cambiato nulla… sono sempre una coppia aperta ed ho dovuto minacciare Vic per farle tenere le manacce lontane dal “mio amico” Edward!
 
***
 
Stasera c’è il compleanno di Alice al Midnight Sun. Non è stato facile organizzarle la festa perché “generale Alice” è puntigliosa e Tanya non ha aiutato nei preparativi con la scusa del lavoro. Ma non mi sono abbattuta ed ho chiesto aiuto alla segretaria di mio padre, Jane. E’ stata fantastica, ha rispettato ogni capriccio di Alice e in meno di mezza giornata il locale era perfetto… mancava solo più il fratello della festeggiata!
Dovevamo essere tutti presenti nel momento in cui Alice sarebbe entrata con la faccia stupita per la bellissima sorpresa… lo so che Alice sa tutto, ma questo è un segreto tra me e lei!
Vedendo che Jane se la cava divinamente decido di andare a recuperare l’ultimo e più importante invitato: Edward!
Suono al campanello emozionata e quando apre la porta gli sorrido a trecentosessanta denti, ma il mio sorriso si spegne appena il volto demoralizzato di Edward si affaccia all’uscio.
“Cosa è successo?” gli chiedo appoggiando la mano sulla sua guancia e facendogli alzare il volto.
Lui sbuffa e si passa la mano nei capelli. “Vieni” mi dice prendendomi per mano e accompagnandomi nella vecchia camera di Alice.
Si siede nel centro della stanza e mi invita a sedermi di fianco a lui.
“L’altr’anno mi ero ripromesso di dipingerla e sistemarla come regalo di compleanno, ma dopo gli ultimi avvenimenti, non sono più sicuro che sia il regalo giusto.” Esclama osservando il muro bianco di fronte a noi.
“Credo che sia tardi per dipingere la parete” gli faccio notare indicando l’orologio… tra meno di due ore Alice arriverà al Midnight ed entrambi dobbiamo ancora lavarci e cambiarci!
Lui scuote la testa e sorride.
“Lo so che ormai non faccio più in tempo, ma è da stamattina che osservo questa parete… so esattamente come disegnarla, ma so anche che è tutto inutile!”
“Adesso vive con Jasper… anche se non è ancora ufficiale” termino per lui e lui annuisce passandosi la mano nei capelli e continuando ad osservare la stanza ormai quasi vuota.
“E’ tornata nel nostro appartamento solo per prendere le sue cose. Mi sento un po’ tradito. Abbiamo creato il nostro nido insieme ed adesso lei preferisce un appartamento ultra accessoriato” spiega facendo una smorfia.
“Non sei felice che stia con Jasper?” gli chiedo dato che non capisco quale sia il problema… sembra un padre che deve portare la propria figlia all’altare tra poche ore.
“Assolutamente no!” risponde sicuro e guardandomi dritta negli occhi “Jasper è perfetto per lei. Non ha grilli per la testa. E’ maturo, educato e con un lavoro sicuro e ben retribuito…” Sì, sembra proprio un padre che parla della propria figlia!
“Non è Jasper il problema, ma questo” ed indica la stanza “era il nostro nido… lo abbiamo creato noi. Un pezzettino alla volta. Quando siamo entrati era fatiscente, ma con le nostre forze unite l’abbiamo reso abitabile, accogliente…”
“… e unico! E’ veramente l’appartamento più personalizzato che ho mai visto!” esclamo entusiasta ripensando a come mi aveva stupita la prima volta che vi ero entrata.
“Già” risponde senza essere contagiato dal mio buon umore. Mi inginocchio davanti a lui e gli prendo il viso tra le mani obbligandolo a guardarmi.
“Potrai personalizzare l’appartamento che ha con Jasper… o personalizzare comunque la sua stanza! Anche se non ci verrà a dormire tutte le notti, può essere che ogni tanto ci ritorni” fa una smorfia poco convinto “E’ inutile che fai così! Quando Jasper dovrà accompagnarmi all’estero lei sarà sola in casa e quindi verrà sicuramente qui, o può venirci anche solo per pensare senza Jasper nei paraggi… non puoi saperlo!”
“Ciò non toglie che non la vede più come casa sua” mi risponde sicuro di avere ragione.
“E quindi? Lo so che per te è doloroso staccarti da tua sorella… lo capisco, veramente! Ma devi accettare il fatto che è cresciuta, che ormai non sei più l’unico uomo della sua vita, adesso c’è Jasper… è lui che deve prendersi cura di lei...” prendo fiato e riprendo prima che mi fermi “sarai sempre il suo fratellino… ma Mio Dio Edward! Ti stai comportando come un padre che deve portare all’altare la figlia!!!” sgrana gli occhi alla mia affermazione ed io mi mordo la lingua per non scoppiargli a ridere in faccia.
“Sono patetico!” esclama dopo alcuni secondi di silenzio nel quale mi ha scrutato negli occhi capendo che avevo ragione.
“Sì! Ma sei anche tenero, e l’amore che provi per tua sorella è bellissimo… ma ricordati che a volte amare significa lasciar andare… e tu devi lasciarla andare”
“Hai ragione…” risponde sorridendo e scuotendo la testa “Devo permettere alla mia “bambina” di vivere la sua vita…” scoppio a ridere e lo abbraccio forte.
“Ho paura di come reagirai quando tua figlia si sposerà” dico tra le risate senza riflettere e lo sento irrigidirsi. Mi allontano lasciando allacciate le mani dietro al suo collo e lo guardo confusa. “Scherzavo!” gli spiego e mi sciolgo nel mare che sono i suoi occhi… era da una vita che non mi guardava così. Le sue mani mi accarezzano la schiena mentre i suoi occhi sono allacciati ai miei incantandomi. Esprimono amore, speranza e altre emozioni che non riesco a decifrare troppo confusa dalle farfalle che hanno ricominciato a volare nel mio stomaco. Non so se passano secondi, minuti, ore o solo un momento. Il mondo si ferma e i nostri occhi dialogano di parole che siamo ancora troppo spaventati per dirle ad alta voce.
 “Devo trovarle un regalo!!!” esclama alzandosi di scatto e rompendo la magia. Lo guardo confusa e rimango seduta a terra dato che non sono certa che le mie gambe possano reggermi dopo ciò che è appena successo.
“Mi accompagni?” mi chiede porgendomi la mano.
“Se non ti offendi, io avrei un’idea… o meglio, mio padre ha avuto l’idea…” mi guarda stupito e mi incita a parlare con un gesto della mano.
Mi fa sedere sul letto e si siede accanto a me “Esme ha fatto vedere alcuni lavori di tua sorella a delle sue amiche… sono piaciuti… tantissimo!”
“Vai al dunque” chiede nervoso.
“Beh, mio padre pensava di regalarle… la boutique” dico a mezza voce e abbassando il capo vedendo i fulmini che hanno attraversato il suo sguardo… forse ho esposto male la mia idea!
“NO!” si alzo di scatto e inizia a camminare per la stanza come un leone in gabbia.
“Perché no? Alice ne sarebbe felicissima… avrebbe la possibilità di fare ciò che più le piace!” gli rispondo confusa dalla sua reazione esagerata.
“Forse per voi sono briciole, ma per la gente come me ed Alice è un regalo che la offenderà… ed offenderà me! Non abbiamo bisogno della vostra carità!” mi spiega con i pugni serrati dalla rabbia.
“… non è carità è un regalo” dico con voce spezzata e guardandolo fiera negli occhi.
“La gente comune regala profumi, magliette, ciondoli… non boutique!” urla.
“Ma lei è brava in ciò che fa, volevamo regalarle la possibilità di emergere…”
“Certo… una sciocchezza da nulla! E poi cosa le regalerete? I clienti? I soldi per gestire la boutique? Un contratto per averla in esclusiva? Oppure il contratto è già compreso?”
“… sei crudele!” abbasso lo sguardo e mi asciugo le lacrime con rabbia.
“Non sono crudele! Sono stufo! Stufo di essere il burattino nelle mani di voi ricchi!”
Scappo dalla sua stanza senza rispondere… ma come è possibile? Pochi minuti prima ero a un passo dal baciarlo e un minuto dopo siamo tornati indietro di mesi… perché non capisce che ogni cosa che faccio lo faccio per renderlo felice e non per farlo sentire inadeguato?
Sono settimane che Alice fantastica sull’avere una boutique tutta sua… era un regalo perfetto ed azzeccato, ma lui ha dovuto rovinare tutto per orgoglio… cavolo! Se non lo amassi così tanto lo avrei già preso a sberle per farlo rinsavire!!!!
Arrivo in strada e mi siedo sul marciapiede. Ho le gambe che tremano e le lacrime mi annebbiano la vista.
Cerco di nascondere i singhiozzi e tranquillizzarmi prima di tornare a casa e prepararmi per la festa… chissà che divertimento stasera con Edward che mi terrà il muso!
Delle braccia mi avvolgono e mi fanno appoggiare la schiena al suo petto. “Scusa” mi sussurra Edward appoggiando il mento sulla mia spalla. “Scusa per la mia reazione, ma non sono abituato ad avere qualcuno che si prende cura di noi… sono sempre stato io l’uomo di casa, io che provvedo alle esigenze di mia sorella…”
“Ho capito. Scusami anche tu… forse è meglio se le regaliamo una macchina da cucire, o un viaggio… che ne pensi?” gli propongo sciogliendomi in quel bellissimo abbraccio.
“Una maglietta è fuori discussione vero?” chiede sorridendomi con il suo sorriso sghembo.
Faccio una smorfia “Naaaa… Isabella Mary Swan non regala magliette!”
“Edward Cullen non regala boutique…”
“Ok! Dobbiamo trovare un compromesso” e lo bacio sulla guancia porgendogli la mano.
 
***
 
“Sorpresa!” esclamiamo in coro tutti insieme appena Alice varca la porta accompagnata da Jasper.
Provo un senso di déjà-vu e sorrido guardando Edward che abbraccia sua sorella augurandole Buon compleanno…
Le immagini della festa del “Bentornata Alice” mi si parano davanti come se qualcuno volesse dirmi qualcosa… sorrido e provo a seguire la sensazione. Mi avvicino alla festeggiata e la saluto con calore. Saluto anche il suo accompagnatore, nonché mia guardia del corpo, ex-cugino del Texas, e sorrido maliziosa a Edward, ma lui è troppo preso dalle urla di gioia della sorella per accorgersene!
Pazienza!
 
La serata passa tranquilla… se si può definire tranquilla una festa con musica dal vivo, più di cento invitati e fiumi di birra e alcolici di ogni genere.
Lo so, dovrei trattenermi, non dovrei bere, ma il dottor Bennett dice che il mio vero problema non è l’alcol, ma situazioni che non riuscivo ad accettare… quindi non penso sia un grosso problema se bevo un paio di birre! E poi ci sono le guardie del corpo che mio padre ha messo a disposizione all’interno locale, dato che a lui il senso di déjà-vu è venuto unendo festa di compleanno alla parola rissa!
Comunque, tornando alla serata… diciamo che ci stiamo divertendo!
La musica è spettacolare, i ragazzi hanno suonato delle canzoni dedicandole tutte alla festeggiata e poi si sono uniti a noi per ballare la classica dance.
Alice e Rosalie si sono divertite inventando balletti mooolto maliziosi per i loro uomini, mentre io mi sono limitata a ridere come una pazza nel vedere cosa si inventavano per far impazzire i poveri Emmett e Jasper!
 
“Non balli?” mi chiede Edward sedendosi accanto a me al bancone.
“Stasera no!” gli rispondo portandomi il bicchiere alla bocca.
“E come mai?” continua spostandomi una ciocca di capelli dietro all’orecchio.
Mi stringo nelle spalle “Mi diverto di più a guardare i tre pazzi!” ed indico con un gesto della testa la pista da ballo dove Alice e Rosalie danno spettacolo, seguite da Jacob che le imita lanciando sguardi maliziosi a Embry!
Edward scuote la testa e si copre in imbarazzo il viso con la mano.
“Forza ragazzi fatemi sentire quanto mi volete bene!” urla Alice ormai alticcia nel microfono saltellando e incoraggiando la folla a farle la ola!
“Oh mio Dio!” esclama Edward scoppiando a ridere e alzandosi per seguire la ola che ci ha raggiunto.
“Qualcuno dovrebbe fermarla” esclamo vedendola arrampicarsi sul palco per prendere chissà cosa.
“Vorrei…” mi risponde guardandomi sornione “Ma ormai ha Jasper che pensa a lei” e sciabola le sopracciglia mentre mi indica un Jasper disperato che cerca di contenere la fidanzata ormai fuori controllo.
Scoppio a ridere e mi giro per ordinare una birra per entrambi.
“Edward, puoi venire in cucina per la torta?” gli chiede James da dietro al bancone.
“Torno subito” e mi accarezza la spalla scendendo sulle braccia mentre si alza e si allontana. Mille brividi mi percorrono il braccio mentre mille immagini di me ed Edward che facciamo cose sconce in ogni dove mi martellano la testa.
Ok, Bella! Basta bere, o stasera non riuscirai a trattenerti!
Sposto con uno sbuffo la birra e richiamo l’attenzione di Paul per ordinargli un succo di frutta… meglio rimanere lucide!
Le luci si spengono senza preavviso e la musica viene spenta mentre la voce di Seth, James e Edward iniziano il coro “Tanti Auguri a te!” trasportando la torta con le candeline accese.
Alice si avvicina battendo le mani. Stringe gli occhi mordendosi il labbro e poi soffia con tutto il fiato che ha in corpo sulle candeline spegnendo l’unica illuminazione della sala.
Le luci vengono riaccese e vicino a me mi ritrovo un ragazzo molto alticcio che mi ammicca credendo di essere sexy. Faccio una smorfia e mi volto per andare a festeggiare con tutti i miei amici nel centro della pista da ballo…
 
Ormai la festa volge al termine, quasi tutti gli invitati sono tornati nelle loro case, e gli unici rimasti sono così alticci che non credo riusciranno a tornare a casa!
Io ed Edward siamo abbracciati sul divanetto che ascoltiamo, ormai assonnati, le storielle di Alice e Garrett.
Al mio ennesimo sbadiglio Edward mi sussurra. “Vuoi andare a casa?” forse è la stanchezza, le luci basse, la musica in sottofondo, o la birra che ho in corpo, ma la sua voce è tremendamente sensuale.
Mi volto lentamente verso di lui ritrovandomi le sue morbide e sensuali labbra a pochi centimetri dalle mie, i miei occhi non riescono a smettere di guardarle, e la mano di Edward che continua ad accarezzarmi la spalla non aiuta ad allontanare certi pensieri.
“Sì” gli soffio lottando contro me stessa e la voglia di annullare le distanze.
Riunisco tutte le forze, rinchiudo in un cassetto gli ormoni che si sono risvegliati e mi alzo facendo un cenno a Mark, il sostituto di Jasper, per farmi riaccompagnare a casa.
“Vorrei accompagnarti io, se posso” mi chiede Edward allacciandomi la vita con le braccia e sfiorando il mio orecchio con le labbra mentre parla. Annuisco soltanto, ingoiando a vuoto e allontanando alcune immagini dalla mia testa…
 
***
Il viaggio verso casa è silenzioso. Edward mi tiene la mano allacciata alla sua sul cambio e, senza muovere la testa, mi guarda di sfuggita. E’ teso, lo capisco dalla posizione del busto e da come stringe il volante…
Ogni tanto sfiora con il pollice il dorso della mia mano e i brividi continuano ad attraversarmi il corpo.
Bella, buttati! Urla la vocina dentro la mia testa. Appena ferma la macchina volagli al collo e bacialo! Continua ad istigarmi, mentre un’altra parte di me dice di stare buona e non fare cavolate!
Il momento fatidico è giunto!
Edward si ferma di fronte all’entrata del mio palazzo. Non parcheggia… brutto segno. Slaccia la cintura… buon segno. Si volta verso di me e sospira… brutto segno. Mi prende entrambi le mani e mi fa voltare verso di lui… buon segno.
“Io…” esclamiamo insieme e sorridiamo. Sembriamo due bimbi delle elementari… ma non è colpa mia se non so cosa fare! Cioè so cosa voglio. Voglio le sue labbra, le sue mani, il suo profumo, le sue parole… voglio lui… ma non so se è ancora il momento.
“E’ meglio che vada” riesco a dire con un filo di voce e girandomi per aprire la portiera. Lo faccio lentamente pregando che mi fermi, mi prenda tra le sue braccia e mi baci. Nulla.
“Buonanotte, Bella” dice soltanto. La sua voce è roca, dolce, sensuale… ok! Fatti forza ed esci da questa macchina Bella!
Prendo un profondo respiro, faccio scattare la maniglia, apro la portiera, poso il primo piede a terra, il secondo piede… “Buonanotte, Edward!” ed esco completamente dall’auto. Chiudo la portiera senza voltarmi e cammino lentamente fino all’entrata.
Stupida! Potevi baciarlo… se era ancora presto potevi usare la scusa che avevi bevuto… lui lo voleva quel bacio, lo sai, lo sentivi… e allora perché?
Mentre mi tormento per l’occasione persa, delle mani mi afferrano alle spalle e mi fanno voltare, cerco di capire cosa sta succedendo prima di cadere in un vortice di emozioni fortissime e bellissime.
Le sue labbra mi baciano con dolcezza mista a passione. Una sua mano mi trattiene alla base della schiena e l’altra è immersa nei miei capelli. Mi stringe a sé come se volesse che fossimo una cosa sola. Il suo profumo mi inebria, mentre la sua lingua mi chiede il permesso di entrare. Danza insieme alla mia lentamente come fosse la prima volta. Le mie gambe cedono e le sue braccia mi stringono maggiormente a lui. Baci sfiorati si mischiano a baci passionali e il mondo, il tempo, lo spazio svanisce definitivamente.
Ci siamo solo io e lui… ed io mi sento in paradiso.
Ci allontaniamo per riprendere fiato. Appoggia la sua fronte alla mia continuando ad accarezzarmi i capelli.
“Ti amo” sussurra accarezzandomi le labbra con il fiato, ed io cerco di non svenire.
Non me lo aveva mai detto… nemmeno nei mesi prima del disastro… ed adesso, qui, in mezzo alla strada, in piena notte, dopo una serata di festa… mi dice “Ti amo”?
Non fraintendete! Sono felice, se potessi volerei o inizierei a danzare lungo tutto la strada… è solo che non me lo aspettavo… 
 

 
!!! ATTENZIONE SPOILER !!!
Odio non avere privacy, essere circondato da serpi e gente che vuole emergere utilizzando la popolarità che ha investito me e Bella…
RIVOGLIO LA MIA VITA!
   
 
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