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Autore: mymanga    30/04/2016    5 recensioni
Crescere comporta responsabilità.
Tra ricordi passati e speranze future, Pan ormai giovane donna, capisce che è giunto il momento di prendere decisioni veramente importanti, fondamentali per il proseguimento della sua vita.
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Dal 1° capitolo:
Se la fortuna decide di sorriderti, capisci che l'immenso amore che provi per il tuo compagno... così forte e resistente perché costruito sulle solide fondamenta di rispetto fiducia e collaborazione, ecco quell'amore non è UN punto d'arrivo, ma IL punto di partenza per nuovi progetti, nuove priorità...
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pan, Trunks | Coppie: Pan/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Albero della Vita
4 CAPITOLO


 
Era tardo pomeriggio ed una raggiante e soddisfatta Bra varcò la soglia di casa con in viso un’espressione trionfante: quella giornata sarebbe passata alla storia!
Dopo la focosa discussione della mattina era riuscita, con il tono più supplichevole del suo repertorio e puntando molto sul “valore sacro” dell’amicizia, ad ottenere tutto ciò che si era prefissata. 
Dietro di lei Pan: era talmente stanca ed abbattuta che a malapena riusciva a reggersi in piedi.
Quella giornata infernale passata fra mille e più negozi di ogni genere, l'aveva demolita nello spirito e nel corpo.
Era esausta, non ne poteva proprio più, un livello di rabbia repressa così alto non lo aveva mai sostenuto. 
Non aveva neanche la forza di inveire contro l'amica; tutto il fiato di cui disponeva lo aveva sprecato ancora prima di mezzogiorno, ignara del fatto che mancassero ancora parecchie interminabili ore di tortura psico-fisica.
Entrambe le ragazze portavano una notevole quantità di buste e confezioni varie, contenevano tutti gli acquisti decisi dalla bella azzurrina.

In mancanza di una sufficiente lucidità mentale e, soprattutto, di un minimo sindacale di forza per vendicarsi del “tremendo” torto subito, Pan stabilì che in quel momento il suo obbiettivo fosse uno e uno soltanto: un meritatissimo riposo!
E così fece.
Dopo aver fatto cadere sul pavimento tutti i suoi maledetti pacchetti e pacchettini, come un robusto albero che viene tagliato alla base del tronco, si lasciò andare sul primo divano a disposizione.
Si addormentò all'istante!
Era talmente stravolta che non si accorse nemmeno del saluto rivoltole da Bulma, Trunks e Goten rientrati poco prima.
 
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“Non hai neanche un piccolo rimorso? Sai di aver giocato sporco!” esordì Trunks con un tono di rimprovero verso la sorella, mentre silenziosamente si avvicinava alla bella addormentata per toglierle con gentilezza scarpe e calze.
“Mhm… Direi proprio di no! Ma guarda come sei carino e premuroso con lei! Con me non sei così… delicato” sorrise divertita con un’espressione chiaramente canzonatoria sul volto, accentuata dal leggero morso giocoso dei suoi denti al labbro inferiore della sua bocca, chiaro riferimento a quelle poche ma precise parole allusive che avrebbe dovuto trattenere, ma in realtà spudoratamente lasciate libere di essere ascoltate.
Un’occhiataccia infastidita ed un borbottio irritato ed incomprensibile furono le semplici risposte del fratello.
Ma Bra doveva chiudere in bellezza quella fantastica giornata! Era orgogliosa di se stessa come non mai: era riuscita a gestire con perfetta maestria, sia la fitta scaletta dei numerosi impegni previsti che, soprattutto, quel potenziale pericolo mortale della sua migliore amica, a dir poco inviperita per il “leggero” cambio di programma.
Ecco, la degna conclusione di quella giornata riguardava proprio Pan: doveva assolutamente trovare un modo per tranquillizzarla, altrimenti quando si sarebbe svegliata di sicuro la moretta avrebbe cenato con la sua stessa testa!
Ci pensò un attimo e si rese conto, con sommo compiacimento personale, che la soluzione era proprio davanti al suo naso: suo fratello!
Ormai ne era certa, come sapeva cogliere al volo lei le situazioni era un vero e proprio dono della natura! 
Sorrise furba la turchina, e così, per nulla intimorita dalla reazione scocciata del ragazzo alla sua battutina, si avvicinò a lui e gli propose quello che sembrava essere un ottimo accordo per entrambi… anzi, per tutti e tre.
“Trunks… Sì in effetti forse ho esagerato un pochino oggi! Bisognerebbe trovare un modo per… calmarla! In questo sei d’accordo con me, vero? Puoi pensarci tu quando si sveglia? Sei l’unico di noi che ha reali possibilità di riuscita in questa impresa! Di sicuro il suo primo pensiero, quando riaprirà gli occhi, sarà quello di farmi la pelle… Non glielo permetterai, vero? In fondo ci vogliamo tanto bene! Ti voglio tanto bene!” la voce era sussurrata, per non svegliare la corvina; sembrava dolce all’orecchio, ma tradiva chiaramente la sfumatura calcolatrice della turchina: ruffiana!
Bra si stava pure divertendo perché era chiaro che il fratello avesse capito all’istante la non perfetta purezza della sua richiesta, ma era altrettanto vero che lei gli stava offrendo un’incredibile opportunità di stare da solo con Pan.
In qualche modo lui l’avrebbe tranquillizzata di sicuro e poi chissà, magari sarebbe stata la volta buona che i due riuscivano a trovare il coraggio necessario per definire in maniera chiara la loro non-relazione.
Era evidente il lato positivo per entrambi, e la piccola Brief glielo stava palesemente snocciolando in faccia: ne era certa, lui non poteva rifiutare!
Trunks alzò gli occhi al cielo e sospirò, sempre più seccato ed irritato.
In un’altra situazione avrebbe sicuramente rifiutato e risposto a tono, ma in quel momento non riuscì a fare di meglio che distogliere lo sguardo dai graziosi occhi manipolatori della “sorellina” e posarlo sulla delicata figura della ragazza addormentata: proposta accettata.
“A pensarci bene, dovresti essere tu a dirmi Grazie!” il tono di Bra era lento, malizioso e bassissimo, solo lui poteva sentirlo e solo lui si ritrovò di fronte il suo sorrisetto impertinente, così le rispose più acido che mai:
“Sparisci canaglia!” darla vinta alla sorella in un modo così evidente era un boccone davvero amaro, ma si rese conto che per la piccola Son avrebbe digerito questo e chissà cos’altro ancora.
La principessina si allontanò, era a dir poco felice e soddisfatta: davvero una giornata memorabile!

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Sparita la sorella, Trunks tornò ad osservare Pan.
Stava dormendo profondamente e così si soffermò a guardarla.
Le sue perfette labbra rosee, così sensuali nella loro naturalezza, senza un filo di trucco, erano leggermente dischiuse per poter respirare meglio; le guance sfumate di un leggerissimo rossore e la frangetta spettinata che le scopriva la fronte, poi, donavano maggior risalto ai delicati lineamenti del suo giovane viso.
La sua espressione sembrava comunque serena nonostante la difficile giornata trascorsa; era così tenera... così pacifica... sembrava quasi... un angelo.

Già… Quasi un angelo!
Solo ora che dormiva poteva essere scambiata per una soave creatura celestiale: se fosse stata sveglia, come minimo avrebbe scatenato un pandemonio, proprio com’era successo non più in là di quella stessa mattina.
Decisamente diavolo ed acqua santa: una convivenza a dir poco esplosiva, con il focoso sangue saiyan pronto ad innescarne la miccia in qualsiasi momento! 
Sorrise il giovane presidente: doveva assolutamente trovare un modo per placare l’inevitabile sete di vendetta della ragazza per il terribile “oltraggio” subito.
Gli passarono alla mente alcuni degli innumerevoli battibecchi che da sempre li caratterizzava: nessuno dei due cedeva facilmente, una vera e propria “lotta” a viso scoperto.
Però sapeva bene di essere uno dei pochi in grado di domare il suo animo ribelle.
Certo gli ci voleva un notevole impegno, anche fisico, ed il risultato non era affatto assicurato: ma quando ne usciva vincitore, non poteva nascondere l’enorme soddisfazione personale che riusciva a provare!
Ma in realtà i momenti a cui teneva maggiormente, erano quelli in cui Pan dimostrava di fidarsi di lui: per una piccola grande combattente come lei non era per niente facile lasciarsi andare, mostrare gli aspetti più dolci ed affettuosi della sua natura.
Gesti così puri e genuini come poterla tenere tra le braccia e vederla addormentarsi serenamente, erano riservati a ben pochi fortunati: al di fuori della sua famiglia, probabilmente ne era l’unico... 
Non poteva negarlo, queste situazioni così intime e private gli riempivano il cuore di un profondo calore.
La sua piccola saiyan era decisamente uno spirito libero e selvaggio, un purosangue da imbrigliare!
Non poteva certo mentire a se stesso, questo era uno degli aspetti che più amava di lei.

Amava?
L’insieme dei sentimenti che provava per lei erano dunque… Amore?


Difficile da dire, soprattutto da riconoscere: non aveva mai amato alcuna donna.
Non conosceva il significato di quella parola, ma ne intuiva la profonda importanza e proprio per questo si era sempre ripromesso di non giocare mai con i sentimenti di nessuno: i suoi e quelli delle ragazze che aveva conosciuto.
Le aveva sempre rispettate, basandosi su un concetto molto basilare: la sincerità, verso di loro e soprattutto verso se stesso. 
Non si era mai sforzato nella ricerca dell’anima gemella, per non parlare di inutili tentativi di legami sentimentali.
Ne era certo: se era destino, questo potente sentimento si sarebbe fatto vivo da solo; sarebbe riuscito ad espugnare il suo cuore e di conseguenza ad influire sul resto della sua personalità.
Ma proprio per questa profonda considerazione che nutriva, questa sensazione si sarebbe dovuta manifestare sicuramente in modo sincero… sincero e soprattutto naturale!
Come l’intesa e le emozioni che Pan riusciva a trasmettergli in modo così spontaneo e diretto: mai provate con le altre donne.

Non si rese neanche conto di quanto tempo fosse passato a rimuginare fra sé osservando la sua moretta.
Fatto sta che Goten, dopo aver accettato l’invito di Bulma a rimanere fino all’indomani, visto che comunque il ritrovo sarebbe stato da loro la mattina seguente, richiamò la sua attenzione con un pungente:
“Ehi Romeo! E’ pronta la cena! Se non ti muovi, ci penso io a mangiare la tua parte!”
    
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Il sonno ristoratore della giovane saiyan proseguì indisturbato.
Trunks dal canto suo passò una serata piuttosto travagliata sotto l’assedio delle irriverenti e provocatorie battutine di Bra, e in misura minore di Goten, circa il suo rapporto sconclusionato con l’amica, nonostante l’evidente attrazione reciproca.
Bulma si limitava ad intercedere in questi accesi battibecchi fra i tre, affinché non degenerassero in parole troppo taglienti, ma in fondo sapeva che per quanto bizzarra ed eccessiva, la via intrapresa dalla figlia per smuovere il fratello avrebbe dato i suoi frutti. L’idea che il suo primogenito potesse finalmente trovare una ragazza a cui donare il suo cuore la rendeva immensamente felice, a maggior ragione se la ragazza in questione era Pan.
Vegeta, invece, se ne stava appoggiato al muro a braccia incrociate con in volto il suo immancabile cipiglio imbronciato e serioso. Nel silenzio più totale e senza dire una sola parola, rimase ad ascoltare quelle “assurde chiacchiere da pollaio”, come era solito definire qualsiasi conversazione altamente culturale intrapresa da moglie e figlia, soprattutto se l’argomento di discussione riguardava la sfera sentimentale: quelle due non riuscivano proprio a farsi gli affaracci loro! 
In realtà, fra le varie occhiatacce ed i numerosi sbuffi che aveva tirato, in qualche rarissima occasione gli sfuggì un impercettibile movimento verso l’alto all’angolo destro della propria bocca: quello doveva essere un primordiale antenato di quel gesto comunemente definito come sorriso.
Si ritrovò a pensare che l’unica mocciosa che si sarebbe divertito a sopportare come eventuale compagna del figlio, era proprio quel piccolo demonio che in quel preciso momento se ne stava beatamente dormendo alla faccia di tutti i presenti: lei sì che stava impegnando il tempo in modo decisamente più utile, anziché doversi sorbire questi noiosi discorsi pronunciati solo per dar aria alla bocca!
Se non altro quella piccola delinquente, la cui colpa principale era quella di essere la discendente di quel dannato Kakaroth, era capace di lottare e, se voleva, era pure in grado di farsi valere.
Doveva solo sperare che quel furbastro del figlio non le insegnasse troppo presto passatempi potenzialmente più interessanti per lei, rispetto ad un allenamento degno di essere chiamato tale: rischiava di perdere due combattenti in un colpo solo e non poteva assolutamente permetterselo!
Ma non sarebbe stato un problema così inaffrontabile: se necessario ci avrebbe pensato personalmente a rinfrescare la memoria sui doveri dei due saiyan!

Con sommo sollievo di Trunks, verso mezzanotte tutti gli altri decisero di ritirarsi nelle rispettive stanze.
“Cerca di parlarle se puoi” gli ricordò Goten prima di congedarsi, appoggiando una mano sulla spalla dell’amico; Il Brief annuì di rimando, leggermente titubante: per loro sembrava così semplice…
 
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Spense la luce e si avvicinò al divano dove Pan stava ancora tranquillamente riposando: doveva essere veramente stravolta per essere riuscita a dormire tutta la sera in mezzo a quel trambusto.
Sorrise dolcemente, almeno si era girata su un fianco.
Era una notte di luna piena e attraverso la grande vetrata a parete intera, entrava un’intensa luce argentata che si rifletteva sia sulla graziosa figura della giovane saiyan, che tutt’attorno nell’ampia e silenziosa sala.
Preferì di gran lunga continuare ad osservare lei.
Era più forte di lui e non poteva di certo mentire a se stesso: voleva sentirla più vicino, accarezzare la sua morbida pelle, respirarne il profumo naturale, ascoltare il suo respiro regolare ed il battito sicuro del suo cuore.
Era semplicemente… meravigliosa
Meravigliosa e… Viva


Ebbe un sussulto a quella parola.
Erano già passati alcuni anni, ma ne era sicuro: quei maledetti ricordi lo avrebbero tormentato per il resto della sua vita.
Sentì una fitta alla bocca dello stomaco ed il suo cuore cominciò ad agitarsi: doveva assolutamente allontanare dalla mente quelle dannate immagini.
Velocemente si sedette accanto a lei e dolcemente, senza svegliarla, se la tirò vicino a sé.
Fece appoggiare la testolina mora al suo petto e poi sprofondò immediatamente il suo viso tra i sui setosi capelli.
Chiuse gli occhi nervoso e tirò un sospiro, profondo e deciso.
In quel momento averla tra le sue braccia era l’unico modo per ritrovare la serenità: era il suo sollievo, il suo stesso rifugio.
Non riusciva… non riusciva assolutamente a cancellare quello stramaledetto giorno dalla sua memoria: decisamente marchiato a fuoco! Da allora le notti luminose, così simili a quella maledetta di qualche tempo fa, le aveva sempre mal sopportate. 
Contro la sua stessa volontà, i ricordi riaffiorarono inesorabili…




Angolo Autrice:
Ciao a tutti! Sono tornata e… scusate il ritardo!
Come per i precedenti, ringrazio affettuosamente tutti coloro che hanno deciso di leggere questo capitolo e chi vorrà lasciare il proprio gradito parere.
Spero sempre che sia stata almeno una piacevole lettura di compagnia.
Ora vi salut...
Tic Tic … Che c’è piccolo Grillo Parlante? 
Stavo diplomaticamente evitando qualcosa? Ci sto lavorando su, è in lavorazione il prossimo... la pazienza è la virtù dei forti!
Alla prossima
CIAO
   
 
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