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Autore: Curleyswife3    30/04/2016    1 recensioni
[M.A.S.K.]
[M.A.S.K.][M.A.S.K.]Il 30 settembre 1985 veniva trasmesso negli USA il primo episodio di M.A.S.K.
Oggi, trent'anni dopo, fioriscono le iniziative per festeggiare un compleanno tanto impegnativo e io voglio dare il mio piccolo contributo con questo racconto.
Che è soprattutto una storia d'amore, ma non solo. È anche una storia sull'amore, il monello con le ali che tutto vince e tutto sconvolge. Sulle sue sorelle maggiori - colpa, redenzione, speranza - e sul suo fratello più ingombrante, il dovere.
Su ciò che siamo o non siamo disposti a mettere in discussione per amore.
Un racconto che ha l'ambizione di dare alla serie ciò che gli autori non hanno ritenuto necessario, vale a dire un finale. Un finale vero, corale, in cui ciascuno trova il suo posto come le tessere di un puzzle riuscito.
Al racconto è agganciata una playlist di canzoni (a ogni capitolo corrisponde un titolo) che potete già ascoltare su youtube nel mio account, che ha lo stesso nickname: è una specie di "sommario emozionale" della storia, fatemi sapere se l'idea di piace! Vi lascio di seguito il link.
https://www.youtube.com/playlist?list=PLTL5afe9YpdjzGwDOuNpkZymR_g9EL4qp
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I WILL ALWAYS LOVE YOU
 
 
“Dormi, amore mio” sussurrò dolcemente Vanessa, deponendo la bimba nella culla.
La piccola le stringeva con forza il dito nella manina grassottella.
Un tipetto deciso, pensò l’ex ladra.
La guardò con immensa tenerezza e le lasciò una carezza sui soffici capelli fulvi.
Una piccola strega Warfield fatta e finita, come diceva di lei lo zio Patrick con il suo colorito modo di esprimersi.
“No, tesoro” mormorò “sarà meglio che tu abbia preso decisamente più da tuo padre che da tua madre.
Per il tuo bene”.
“Per il bene di tutti noi” si corresse.
Scivolò silenziosa fuori dalla stanza e andò verso il giardino.
Ormai la festa era finita, quasi tutti gli invitati erano andati a casa oppure dormivano.
Passando accanto al boudoir di zia Rose, la sua attenzione fu però attirata da alcune voci allegre.
Si affacciò e, senza essere vista, scorse Bruce Sato impegnato in una partita all’ultimo sangue di burraco con l’attempata lady e due nobildonne dai capelli color ciclamino.
Avevano tutti l’aria di divertirsi un sacco.
Con un sorrisetto, considerò che anche se la partenza del rapporto tra Rose e il giapponese non era stata delle migliori, poi il giovane era diventato il beniamino della ristretta cerchia delle aristocratiche amiche di famiglia.
Rabbrividì.
Carampane con un’insostenibile puzza sotto il naso: incredibile come potessero andare così a genio a Bruce!
Attraversò la casa senza far rumore e uscì nell’aria fresca della notte.
Passando accanto al grande albero di tasso, udì una risata soffocata e si bloccò.   
“Essere qui, oggi, mi ha fatto riflettere su alcune cose…”
Era la voce di Buddie.
Con chi stava parlando? La cosa si faceva interessante.
Vanessa tacque e attese.
“Insomma” proseguì il mago dei travestimenti “guarda cosa sta succedendo intorno a noi: Bruce e Alex, chi l’avrebbe mai detto?”.
Gloria scosse la testa, ancora incredula.
“Per tutti questi anni siamo stati single e fieri di esserlo” disse poi la bruna, non senza dolcezza “e invece due di noi erano virtualmente sposati e non ce ne siamo accorti”.
Oh, Gloria - pensò Vanessa con un sorriso.
Buddie annuì.
“E Vanessa e Matt?” continuò il giovane “Se due persone tanto diverse decidono di passare tutta la vita insieme vuol dire che l’amore è veramente una forza potente”.
Esitò un istante, fissando Gloria con intensità.
“E noi non possiamo fare niente, se non accettarlo”.
La ragazza piegò la testa da un lato, interrogativa.
“Cosa stai cercando di dirmi?” gli domandò.
Lui si mordicchiò il labbro e guardò per un momento in alto.
“Sai? Oggi ho definitivamente capito che io e il matrimonio non siamo fatti l’uno per l’altro”.
Gloria non trattenne un sospiro e fece per rientrare in casa.
“No, aspetta!” la trattenne lui.
 “Io oggi mi sono reso conto anche di un’altra cosa”.
Parve cercare le parole più adatte.
“Ecco, io ho capito di essere perdutamente innamorato di una donna…”.
“Voglio dire: io e te, pensi che noi due, magari dopo aver passato un altro po’ di tempo insieme…”.
Gloria lo fissò stupita: Buddie Hawks, il caro amico che da qualche tempo era diventato per lei qualcosa di molto più speciale, era palesemente in imbarazzo.
Non l’aveva mai visto così e d’un tratto si rese conto che nessuno dei suoi sofisticati travestimenti e trucchi avrebbe potuto aiutarlo in quel momento. 
Il giovane deglutì, s’inginocchiò e prese la mano di Gloria.
“Credi che il fatto di non sposarmi è una possibilità che potresti valutare in qualche modo? Voglio dire: per il resto della tua vita?”.
Sorrise timidamente.
“Vuoi?” ripeté.
Gloria sorrise e le sembrò di averlo fatto per la prima volta nella sua vita.
Un sorriso dolce come quando le nuvole si disperdono in un soffio, lasciando apparire il cielo azzurro e la luce alla stessa velocità con cui gli angoli della bocca si sollevano e quelli degli occhi si assottigliano; un sorriso puro, radioso, così disarmante da commuovere, sano e innocente.
“Lo voglio” rispose, senza esitare.
Nell’oscurità, Vanessa li vide baciarsi appassionatamente e sorrise a sua volta.
In fondo, non era passato molto tempo da quando aveva ricevuto la proposta più strana della sua vita.
 
Matt non si era ancora abituato - considerò divertita - ad avere una ladra in giro per casa. O forse (ma questo lo pensò soltanto tempo dopo) l’aveva lasciato lì di proposito.
Brandendo il raffinato astuccio di raso come un’arma carica, fece irruzione nel suo studio.
“E questo cosa significa?” lo aggredì.
Lui sollevò gli occhi dai documenti che aveva davanti e la fissò. Non era sorpreso, no, né arrabbiato… pareva anzi divertirsi un mondo.
Chiuse la cartellina sulla scrivania e si alzò, andando verso di lei.
“Devo dire che non è la reazione che mi aspettavo” disse, incrociando le braccia.
“Come sempre” aggiunse con un sorrisetto.
“No, dico davvero…”.
Vanessa era in difficoltà e non riusciva a nasconderlo.
…non sarà per Iris, vero? Perché sai che per lei non cambierebbe niente”.
“Iris c’entra meno di quanto pensi”.
“E allora… perché? Perché una cosa del genere?”.
Era un fiume in piena.
“Sai che sarebbe un disastro: i-io ho un pessimo carattere, i tuoi amici mi odiano e poi c’è il mio passato…”
Scosse la testa.
 “…nessuno lo conosce meglio di te”.
“Appunto” replicò il milionario con un sospiro.
Le si avvicinò ancora, il suo sguardo la accarezzava.
“Tu sei la persona più complicata che io abbia mai conosciuto e so già che mi farai impazzire. Però ti amo e - che Dio mi aiuti - voglio sposarti”.
Questa volta era il turno di Vanessa di rimanere senza parole.
Lo fissò, incredula, senza riuscire a muoversi né a parlare.
“Non intendo mettermi in ginocchio” insisté Matt.
Con aria decisa, le prese la mano destra e ci mise dentro la scatolina di raso.
“Quindi adesso - per favore - vuoi deciderti ad accettare il mio maledetto anello?”.
Allora fu lei a sorridere.
Aprì l’astuccio e tenne tra le dita il gioiello.
 “Sai che non cambierò mai il mio cognome?” disse, fissandolo.
“Vanessa Trakker…. vuoi scherzare? Suona malissimo!” replicò lui, con esagerato disgusto.
“Puoi tenere il tuo”.
“E che non potrai mai divorziare?” aggiunse la ex criminale, le labbra scarlatte appena dischiuse.
 “Perché ti soffocherei nel sonno con un cuscino”.
“Ecco, è proprio questo il tipo di impegno che cerco” rise lui “Ti ho mai detto che mi piace il tuo modo di ragionare?”.
Vanessa gli porse l’anello con il più splendente dei suoi sorrisi e continuò a sorridere mentre lui glielo infilava al dito.
Squadrò il gioiello, con aria critica.
“Mmm… è un po’ largo” mormorò “ma niente che non si possa sistemare…
 “Ho avuto tra le mani decine di gemme e gioielli favolosi, ma non avevo mai portato un diamante al dito”.
“E non hai dovuto nemmeno rubarlo…” la prese in giro Matt.
“Molto spiritoso” replicò lei con una smorfia.
“Questa me la paghi, giuro”.
 
***
 
 “Davvero, ti capita mai di ripensare a loro?” insisté Matt.
“Vorresti che ti dicessi di no, vero?”
Lui scosse la testa.
“So che non sarebbe possibile. Mayhem e gli altri sono stati una parte importante - anche se folle, sconclusionata e pericolosa - della tua vita”.
“È così. Una parte che sono felice sia finita per sempre”.
“Però...”
“Però?”
“Stavo pensando” Vanessa era molto seria “se il bambino sarà un maschio mi piacerebbe chiamarlo Miles, che ne dici? Non suonerebbe bene? Sarebbe quasi un ossimoro”.
Matt era allibito.
“Ma…ma, vuoi dire che tu?”.
La rossa scoppiò a ridere.
Lui  si rilassò e sorrise a sua volta.
“Stavi scherzando?!”
 “Finché non saprai vedere i miei bluff sarò sicura che sei completamente in mio potere…” ridacchiò lei.
“Fossi in te non mi preoccuperei dei tuoi bluff “ replicò Matt rovesciandola sull’erba e iniziando a baciarle il collo “ma del nome del tuo secondo figlio…”.
Il rumore di un bacio coprì una risata soffocata.
La sposa si guardò intorno.
“Qui?”
Lo sposo annuì, sollevando lo sguardo verso il cielo stellato sopra di loro.
“Tecnicamente è la nostra prima notte di nozze. E comunque non sarebbe una cosa del tutto nuova per noi”. 
Lui nascose la testa tra i suoi capelli profumati. Dio sa se non aveva voluto innamorarsi di lei. Eppure, Dio sa come se n’era innamorato!
“La porta dell’avvenire sta per aprirsi davanti a noi” disse nel suo cuore Vanessa Warfield.
“Io sono sulla soglia; c’è soltanto questa porta e soltanto ciò che vi è nascosto dietro”. “E io non ho paura”.
 
FINE
 
Benebenebene, così siamo giunti alla fine di questa storia: per me è stato molto bello riuscire a metterla finalmente tutta nero su bianco, era un’idea che mi frullava in testa da tanto tanto tempo. Grazie a tutti coloro che l’hanno letta e, condividendola, hanno conosciuto una piccola parte di me.
E grazie, in particolare, a innominetuo che, pur non conoscendo il fandom, si è imbarcata nella lettura e mi ha dato il suo prezioso parere.
Alla prossima, sempre con Matt&co.
 
P.S. il dialogo tra Buddie e Gloria cita l’indimenticabile finale sotto la pioggia di “Quattro matrimoni e un funerale”.
   
 
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