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Autore: lumieredujour    01/05/2016    0 recensioni
Cosa sarebbe successo se Lily Evans fosse stata Smistata in Serpeverde? Come sarebbero cambiati i suoi rapporti con le persone a lei care? E le sue azioni? Venite a scoprirlo!
Questa fanfiction partecipa al concorso "Scambio di Case" indetto sul forum da Lady Vel
Genere: Generale, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Regulus Black, Serpeverde, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Acheronta Movebo
 
1977, Hogwarts

-C’è qualcosa che vorresti dirmi, Sev?- chiese Lily con tono neutro, continuando a guardare il libro che aveva pesantemente poggiato sulla scrivania da qualche ora ormai.

La Sala Comune di Serpeverde era così silenziosa e vuota da far echeggiare la voce di lei da un parte all’altra della stanza ed il cuore di Severus perse un colpo nel sentirsi chiamare in quel modo.

Era passato così tanto tempo che quasi aveva dimenticato come suonasse bene il suo nome quando a dirlo era lei.

Continuava a torturarsi una ciocca di capelli rossi fra le dita e Severus sentiva che non aveva niente di nuovo da dirle. Niente che avrebbe voluto sentire, comunque.

-Sì, vorrei chiederti scusa- uscì dalla sua bocca così velocemente, che la ragazza alzò gli occhi da quelle pagine ingiallite per fissarlo con un sopracciglio alzato ed un’espressione scettica in volto.

-Ti ringrazio per le scuse e, mi dispiace dirtelo, ma per l’ennesima volta non le accetterò- disse, chiudendo il libro e conservando le braccia -ora, se hai altro che vorresti confidarmi dovresti farlo immediatamente, altrimenti mi dispiace ma il dovere chiama.-

La spilletta da Caposcuola scintillava beffarda sulla sua uniforme e, pensò incoerentemente Severus, un giorno sarebbe stata un’ottima professoressa. Chissà, magari anche Preside di Hogwarts.

Il tono della voce della ragazza, però, era cambiato leggermente, come se si aspettasse un altro tipo di confessione o fosse comunque insospettita da qualcosa. Severus sentì un’ondata di panico salire e le guance farsi più calde perché lo sapeva, per quanto lui e Lily non si parlassero più da anni, che sarebbe sempre stato un libro aperto per gli occhi verdi di lei, sempre e comunque. Iniziò a torturarsi le dita, mentre nella sua mente veniva a formarsi una frase tanto pericolosa per lui quanto fondamentale per la sicurezza di lei.

-Devi scappare, nasconderti. Stanno per succedere cose pericolose qui a Hogwarts, Lily. Questo non è il posto più sicuro in cui stare- Severus guardò con fare distratto le ampie vetrate che davano sul Lago Nero e sospirò -soprattutto per te. Sei una Serpeverde, sì ma…-

-… ma sono anche una Sangue Sporco? Davvero, vuoi cercare di recuperare la mia fiducia parlandomi di quanto siano pericolosi i tuoi amichetti Mangiamorte?- disse in tono seccato Lily, alzandosi in piedi e fissandolo come se fosse un verme, niente di più - Facciamo così, ti voglio dare anche io un consiglio: dì a Voldemort che non ho paura di lui, che Lily Evans non ha paura di nessuno- senza dare tempo al ragazzo di ribattere, Lily gli voltò le spalle e avanzò verso l’uscita della Sala Comune, sentendo gli occhi di Severus attaccati alla sua figura per tutto il tempo.

Lily, era vero, non aveva paura di Voldemort, era semplicemente delusa dal proprio amico, troppo cieco e troppo bisognoso di approvazione per fare ciò che era giusto, per ribellarsi, e lei era troppo stanca di aspettare che fosse Severus a fare la cosa giusta. Era arrivato il suo momento di agire e nessuno l’avrebbe fermata.

***
qualche settimana dopo, Hogwarts

Lily trovò, come sempre, Regulus in biblioteca, chinato su un qualche libro alla ricerca di chissà cosa.

-Smettila di leggere al buio o diventerai cieco- gli disse con un tono che voleva essere scherzoso, ma la sua espressione era chiaramente preoccupata.

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo prima di posarli su di lei e sbuffare leggermente infastidito per poi spostarsi leggermente di lato per fare spazio alla ragazza.

-Che cosa stai leggendo?- gli chiese, accovacciandosi accanto a lui e cercando di sbirciare incuriosita.

Regulus chiuse il libro ed immediatamente lo poggiò dal lato opposto rispetto a dove si era seduta Lily, un ghigno che illuminava pericolosamente il suo volto.

-Curiosa, eh? E’ un libro che ho trovato nel Reparto Proibito- ammise candidamente, guardando soddisfatto il volto della ragazza trasformarsi da divertito ad infuriato.

-Lo sai che potrei anche riportare questa tua infrazione e farti espellere, vero?-  gli chiese e, quando gli occhi del ragazzo s’ingrandirono nel realizzare con chi stesse parlando, rise divertita -cosa ti ha spinto sino al Reparto Proibito? Cosa stai combinando?- il tono serio ed inquisitorio della ragazza stonavano con la sua espressione ingenua e, per un momento, un brivido scese lungo la schiena del ragazzo.

-Riguarda modi per raggiungere l’immortalità- rispose, dopo così tanto tempo che Lily quasi saltò nel sentire il tono della sua voce.

La luce tagliava obliqua l’angolo in cui erano accucciati e, per un momento, vide negli occhi del ragazzo una luce diversa, più matura e consapevole di quanto fosse adatto per un ragazzino della sua età. Il suo volto era completamente serio, ma i suoi occhi erano spalancati, aperti verso un abisso senza fine.

-Stai cercando di vivere per sempre? Ti piace così tanto vivere, eh?- scherzò la ragazza in tono ironico, mentre il suo cervello stava lavorando a mille per capire cosa potesse significare quella ricerca, a cosa potesse servire.

-Io? No, sono abbastanza stanco di questo mondo ora, figurati se mi impegno a cercare modi di vivere ben oltre il mio limite- si girò verso la ragazza, osservando attento il volto di Lily, cercando di capire se poteva raccontarle il suo più grande segreto o no - però pensaci: che tu sappia, chi vorrebbe, se potesse, vivere per sempre?- disse prima di prendere il libro, sorriderle enigmatico e sparire in un secondo.

La domanda echeggiò nella mente della ragazza nei giorni a seguire finché, nel bel mezzo di una lezione, un qualcosa scattò: aveva senso, era l’unica risposta che potesse esserci. Lily alzò la mano di scatto e chiese di poter andare in bagno, ma nel frattempo stava pensando a quanto fosse geniale e assolutamente folle Regulus Black.

***
-Non puoi affrontarlo da solo- gli disse, appena furono entrati nel bagno delle ragazze del Terzo Piano, completamente abbandonato per colpa del fantasma petulante di una ex-studentessa.

-Cosa?- chiese Regulus, una nota confusa nella sua voce.

-Lo sai che non sono stupida e lo sai che non ti permetterò mai di affrontare Voldemort da solo!- disse Lily con tono ancora più severo, guardandolo negli occhi con tanto ardore da sentire la base del suo naso pizzicare pericolosamente -Non so cos’hai trovato esattamente, ma so che dobbiamo dirlo a qualcuno-

-A chi? Chi potrebbe mai credere a due ragazzini? A due Serpeverde che vogliono distruggere il Signore Oscuro, per di più!- ribatté Regulus, lanciando le mani all’aria in modo frustrato.

-Silente, ad esempio. Reg, non siamo soli a volerlo vedere morto, non siamo gli unici pronti a combattere per distruggerlo! E dobbiamo smetterla con questi pregiudizi sulle Case. L’essere Serpeverde ci potrebbe aiutare in questa battaglia, lo sai- disse la ragazza, avvicinandosi e prendendogli i polsi. Guardò a lungo nei suoi occhi, cercando di trovare quel minimo di assenso che bastava per agire, ma non trovò nulla, come se una patina di indifferenza fosse calata sullo sguardo dell’amico.

-A meno che tu non abbia nessuna intenzione di distruggerlo- le parole piombarono nella gola della ragazza come un macigno, schiacciando ogni pensiero coerente e facendole dubitare, per la prima volta, di Regulus.

Il ragazzo non parlò, ma abbassò leggermente la testa, mentre le spalle si muovevano a scatti per colpa dei singhiozzi che stava tentando in tutti i modi di trattenere.

-Voglio essere IO a sconfiggerlo! Per una volta nella mia vita voglio essere il primo, il migliore, colui che è riuscito laddove chiunque ha fallito- il respiro affannato del ragazzo risuonava ed echeggiava nel bagno, lasciando Lily completamente basita -Lily non ho bisogno del tuo aiuto, non ho bisogno di nessuno. Posso benissimo cavarmela da solo!-

La ragazza non parlò, non si mosse, non fece nulla se non cercare un modo per dissuaderlo, ma capì dopo poco che era tutto inutile. Regulus era intelligente quanto testardo e sprecare forza per convincerlo a cambiare idea sarebbe stato inutile.

Bisognava pensare ad una soluzione migliore, una risposta efficace a questa situazione, a questo comportamento suicida del ragazzo. Doveva batterlo nel suo campo, doveva dimostrarsi più brillante, più geniale di lui. Era l’unico modo per poter riottenere il rispetto e la lucidità del ragazzo.

-Fai come vuoi Reg, ma è meglio chiarire una cosa- gli si avvicinò ad un palmo dal viso, calma e irremovibile come una statua - se non vuoi una mano lo comprendo, ma sappi che farò di tutto pur di salvarti la pelle-

Guardò per un’ultima volta il volto impassibile del ragazzo, prima di voltarsi e chiudersi la porta alle spalle. Il cuore batteva così forte nel suo petto da rimbombarle nelle orecchie, l’adrenalina l’aveva portata in uno stato di frenesia e, senza fermarsi un secondo, la ragazza attraversò il piano alla ricerca dell’unica persona che sarebbe riuscita a calmarla.

Arrivò in cima alla Torre Ovest in quello che le sembrò un battito di ciglia e non perse tempo a scrivere su una piccola pergamena poche parole.

“Vediamoci sulla Torre di Astonomia, stanotte al solito orario. E’ importante”

Il gufo si appoggiò pesantemente sul braccio della ragazza e, dopo averle morso un dito, volò via col messaggio attaccato alla zampa.

Lily già si sentiva molto più leggera quando, scendendo dalla Torre, si ritrovò faccia a faccia con uno dei suoi compagni di Casa.

-Tutta sola, Evans? Dov’è quella manica di cerebrolesi che ti porti sempre appresso?- chiese la voce oziosa e leggermente nasale di Lucius Malfoy.

La ragazza lo oltrepassò non degnandolo di uno sguardo, ma si fermò non appena sentì una minaccia sfuggire alle labbra di Malfoy. Uno strano sorriso le illuminò il volto mentre girandosi, leggermente euforica, lo fissò glaciale.

-Cosa credi di essere, se non uno stupido tirapiedi? Un burattino nelle mani di un pazzo che non esiterà a gettarti nella tana dei leoni appena ne avrà l’occasione. Fai un piacere a tutti, Malfoy, e levati dalla faccia della Terra prima che sia io a fare il favore a Voldemort-

Il ragazzo, sentendo pronunciare il nome del Signore Oscuro, spalancò gli occhi irato e lanciò contro la ragazza una Fattura, che molto facilmente parò.

-Come osi nominare il Signore Oscuro, tu lurida Sangue Sporco? Verrai punita per questa mancanza di rispetto!- urlò Lucius, ricominciando a tirarle Fatture e Maledizioni nel bel mezzo del corridoio.

Lily non rispose né alle Maledizioni né alle provocazioni che il ragazzo continuava a lanciarle; si limitava a parare e ad aspettare la stanchezza che avrebbe sicuramente pervaso l’altro. Quando i colpi iniziarono a diminuire, allora decise di contrattaccare con una furia ceca, sfogandosi su quel maledetto Mangiamorte per tutto. Lo mise in ginocchio, completamente esausto, prima di prendergli il viso con le mani e guardare intensamente negli occhi cerulei dell’altro.

-Ti dò un messaggio da passare a tutti i tuoi amichetti Mangiamorte e, se riuscirai, anche al tuo caro Voldemort: digli che se non riuscirò a sconfiggerlo con le buone, lo distruggerò con ogni mezzo. Non ho paura di sporcarmi le mani- sorrise con aria innocente, prima di stordirlo con un Expelliarmus dritto in petto, per poi allontanarsi lentamente dal corpo e dirigersi verso la sua prossima lezione.

 
***
notte tarda, Torre di Astronomia

 
Il cielo era particolarmente nuvoloso ed un vento glaciale stava smuovendo i capelli di Lily mentre, silenziosa come una civetta, saliva le infinite scale della Torre per raggiungere la cima. Arrivata a destinazione si sedette in un angolo riparato dal vento e aspettò paziente, mentre nella sua mente vari pensieri si succedevano incontrollati.

Regulus doveva essere aiutato e forse era il momento di chiedere rinforzi, ma sarebbe stato troppo impiccio mettere in mezzo Sirius. Avrebbe potuto perdere l’amicizia di entrambi e, cosa molto più importante, Regulus avrebbe continuato più testardo che mai nella sua ricerca. Doveva agire, ma doveva essere cauta e lasciare da parte ogni sentimento benevolo nei confronti del ragazzo.

Non poteva farsi distrarre da nessun tipo di sentimento, non quando c’erano cose così importanti come la sconfitta di Voldemort in mezzo.

-Sei proprio ben nascosta- disse una voce all’improvviso, facendola saltare, prima di avvicinarsi e sussurrarle nell’orecchio -se non fosse che riconoscerei i tuoi capelli e il tuo odore ovunque.-

Un brivido scese lento lungo la schiena della ragazza, mentre cercava di calmare il fiume in piena che era la sua mente. Si girò quando aveva riconquistato un minimo di autocontrollo e gli sorrise sperando di sembrare il più tranquilla possibile.

-Dimmi, come mai hai voluto che ci incontrassimo stasera? Cos’è successo?- chiese James, i capelli sparati in mille diverse direzioni e gli occhiali leggermente scesi sul naso.

“Il fratello del tuo migliore amico è così geniale da aver scoperto un modo per sconfiggere Lord Voldemort, ma è anche così testardo da non volere il mio aiuto”

-Volevo parlarti della presenza di Mangiamorte a Hogwarts. Dovremmo parlare con Silente, sai, in qualità di Capiscuola- disse invece Lily, ingoiando controvoglia la verità che stava per sfuggirle.

Nel momento in cui aveva posato gli occhi su James, Lily aveva capito di non poter dirgli niente. Non avrebbe capito, non avrebbe voluto agire in maniera silenziosa, ma avrebbe iniziato un meccanismo rumoroso e violento che avrebbe distrutto ogni speranza che la ragazza poteva avere di collaborare con Regulus. Maledetti Grifondoro, sempre troppo coraggiosi per fermarsi un attimo e riflettere.

James stava fissando attentamente il volto della ragazza, incerto su cosa volesse significare quella assenza di emozioni dai suoi occhi, ed annuì.

-Domani andremo a parlarne col Preside. Tu meglio di chiunque altro hai la percezione di quanto le forze di Lord Voldemort si siano infiltrate nella tua Casa- ammise, guardando cautamente l’espressione della ragazza che non cambiò di una virgola.

Era ovvio che non fosse solo quello l’unico problema, ma James decise di sorvolare, sapendo quanto fosse difficile forzare Lily a fare qualsiasi cosa, confidarsi in particolar modo.

Lily forzò un sorriso e abbracciò il ragazzo, sentendo le sue braccia avvolgerla con fare confortante, ma nella sua mente era impressa un’unica idea.

Sarebbe stata lei che, con le buone o con le cattive, avrebbe dissuaso Regulus Black. Altrimenti, sarebbe stata lei a rubargli il momento di gloria pur di vederlo salvo.

Anche a rischio di perdere per sempre la sua amicizia e la sua fiducia.

-Bisogna fare sacrifici per chi si ama- sussurrò senza pensarci, prima di affondare il volto nel collo del ragazzo, sperando che non l’avesse sentita.

James per l’ennesima volta fece finta di niente e cullò Lily a lungo, sentendo che quel momento era troppo delicato per poter parlare di qualsiasi cosa.

L’alba arrivò dopo quello che sembrò poco tempo e, dopo essersi scambiati un fugace bacio, Lily discese verso il sotterraneo dei Serpeverde, verso quell’Ade che era diventato la sua casa, verso quell’inferno di cui si sentiva regina malgrado tutto.

Nessuno avrebbe detto che Lily Evans non era adatta ad essere una Serpeverde, era troppo ambiziosa, intelligente e calcolatrice per non appartenere anima e corpo a quella Casa, così misteriosa quanto attraente, esattamente come lei.




***
Salve! Come va? Buon primo maggio yey! Oggi sono tornata con questa storiella, che non è esattamente venuta come volessi io, ma pace. Cosa ne pensate? Vi sembra abbastanza Serpeverde oppure no? E voi, come avreste agito? Avreste detto tutto a James? Fatemi sapere.
Un bacione,
Em
  
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