Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |      
Autore: GinnyBlack12    01/05/2016    1 recensioni
Schloss Wasser è piena di misteri. L'ultimo svelerà gli altri e metterà fine a molte vite e a molte storie. Alois Wasser è un principe troppo giovane e innocente per conoscere la morte. Kasper è un ragazzo-lupo troppo protettivo per fargliela conoscere. Andreas Wasser è troppo intelligente per un Castello diroccato; cosa ha in servo per loro il destino ?
Genere: Angst, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era un pomeriggio nebbioso, nuvole grigie promettevano una tempesta, Dio solo sapeva se avesse piovuto o nevicato. Ad ogni modo, Alois Wasser sarebbe stato al campo di girasoli anche il giorno dopo, indipendentemente dal tempo. Il principe trascorreva lì la maggior parte dei suoi pomeriggi, molto spesso non si trovava a Schloss Wasser, il castello della sua famiglia, bensì in quel campo, a volte a disegnare ciò che vedeva. Era esattamente per quel motivo che l'avevano soprannominato 'Il Principe dei Girasoli', stava sempre lì, in mezzo a quei fiori mistici che si protendevano felicemente verso il sole, cercando il suo calore. Sua madre pensava fosse matto. "Ama quei fiori come Friedrich ama sua moglie!" sospirava sempre. Friedrich era il fratello maggiore di Alois. In quanto primogenito, era anche l'erede di Schloss Wasser. Quel castello era una rovina, Alois capiva perché il fratello non voleva ereditarlo e preferiva dunque lasciarlo al suo unico spasimante , Johaness. Era il terzogenito, nato un anno prima di Alois, unico portatore del gene della pazzia Wasser. Il gene della pazzia era l'anticristo, come sosteneva suo padre. Secoli prima, Asmar Wasser, soprannominato 'Amante di Thanatos', aveva dato vita ai matrimoni per la purezza della stirpe, in parole povere, uno si sposava con la sorella, generando figli malati e mentalmente instabili. Succedeva ancora, seppur di rado, che nascesse un pazzo. Ed era il caso di Johannes. Nessuno dubitava che quel poveraccio avesse tutti i motivi per essere matto. La sua stanza era stata di Christopher Il Risorto, le pareti non erano mai state ridipinte, infatti vecchissime tracce di sangue giacevano indisturbate sui muri, ricordi macabri dell'infanzia di Christopher. 
La stessa Schloss Wasser era un ricordo macabro. I mattoni delle torri erano crepati, stretti nella morsa dell'edera. Molti dei davanzali delle finestre riportavano graffi , alcuni erano anche macchiati di sangue. Quel castello aveva visto più morti di un cimitero.
***

Il portone era di ferro arrugginito, cigolava all'apertura. Alois Wasser rabbrividì al rumore e scattò fuori, diretto al campo dei Girasoli. Era abbastanza lontano dal Castello, ma Alois non correva pericoli. La zona era strettamente sorvegliata da Guardie attente. 
La strada era pressoché deserta, o meglio, lo sarebbe stata se non fosse stato per un vecchietto tutto raggrinzito e per un gatto con un occhio solo, che soffiò ad Alois. Non appena il principe arrivò al campo, scoprì di sentirsi osservato, così si guardò attorno. Non c'era nessuno, ma questo non lo rassicurò, lo lasciò con un senso d'inquietudine.
Cominciò a camminare nel sentiero che vi era in mezzo al campo e portava alla Foresta che vi era subito dopo. Per quanto quella Foresta fosse inquietante, aveva sempre desiderato esplorarla, scoprire quali animali vi abitassero e se vi fossero uomini. Il maestro diceva che quella foresta era abitata da lupi e da fantasmi di uomini mangiati dai lupi. Alois era curioso: voleva scoprire se tutto ciò era vero, ma non gli era permesso. 
Forse era quello il motivo per cui stava sempre in quel campo, gli premeva di esplorare la foresta. Forse quando era bambino, ci veniva per quel motivo, ma a diciassette anni si era accorto di quanto gli piacessero i Girasoli. Li considerava degli amici. Alois Wasser non aveva mai avuto un amico; gli altri bambini l'avevano sempre allontanato, preferendo Johannes, così Alois aveva fatto di un fiore un amico, della biblioteca la sua casa e del letto il suo mezzo fatato, con il quale poteva viaggiare in ogni direzione. Era stata una cosa dolce, ma a nove anni aveva cominciato a uscire di più realizzando le avventure che per anni aveva sognato , ma c'era un problema: era solo.
E anche in quel campo era solo. Da bambino sognava un ragazzo-lupo che lo accompagnava nelle sue avventure, proteggendolo dagli infimi uomini. Sorrise al ricordo. Chissà se c'era davvero un ragazzo-lupo pronto a difenderlo dagli uomini. Si stiracchiò, poi si sedette a terra e tirò fuori dalla piccola borsa che aveva con sé un foglio, una piuma d'aquila e una boccetta dell'inchiostro. Cominciò col fare delle semplici linee. Sul far della sera, quando il tramonto era vicino, sul foglio era disegnato uno splendido lupo intento a correre su una superficie erbosa. 
Rimise tutto nella borsa, sperando che il disegno non si rovinasse, e si alzò. Pulì i vestiti dalla terra e guardò la foresta. C'era un ragazzo con gli occhi dorati. Ghignò e prese a correre verso di lui. Il principe indietreggiò, ma qualcosa gli suggerì che il ragazzo aveva buone intenzioni. 
Gli arrivò vicino e lo guardò negli occhi. Il ragazzo aveva profondi occhi dorati, capelli neri ed era pallido. Era alto , ma arrivava a malapena al naso del principe, aveva le spalle larghe e un fisico slanciato. Indossava un mantello verde rotto alle estremità e dei pantaloni neri. Aveva degli stivali rovinati. Alois si chiese chi fosse e se vivesse nella foresta, così colto dalla curiosità domandò: "Chi siete voi?"
***
Andreas Wasser era un principe dalle dolci stranezze; per prima cosa aveva un occhio più chiaro ed uno più scuro, poi aveva i capelli biondi dapprima lisci e poi più mossi e li teneva lunghi fino alle spalle. Capitava assai spesso che li legasse in un codino o che facesse due piccole trecce per non farsi andare i capelli sul viso. Era molto alto e muscoloso, sempre pieno di ammiratori e ammiratrici e nonostante avesse passato l'età di matrimonio, non si era ancora sposato. Era sempre in compagnia di Stefan Blöckfier, un ragazzo dagli occhi cangianti appartenente ad una famiglia aristocratica I Wasser una volta passato il periodo degli incesti, avevano preso ad accoppiarsi con i Blöckfier. 
Girava per la stanza quasi a scavare un buco sul pavimento. Alois stava fuori da almeno tre ore e di solito tornava sul far della sera. Andreas era preoccupato per la salute del fratello, sperava stesse bene e che , semplicemente, si fosse immerso nel disegno e non avesse prestato attenzione all'orario. 
"Sta facendo buio ..." mormorò fra sé, giocando col primo bottone della camicia. "Dovrebbe essersi accorto che non vi è abbastanza luce per disegnare ..."
S'avvicinò alla finestra e la aprì, per poi uscire dalla stanza. Johannes stava infastidendo un innocente gattino col pelo fulvo e gli svegli occhi verdi. Il gatto miagolò e si nascose fra le gambe di Andreas, muovendo sinuosamente la coda. 
"Mi hai rovinato il divertimento!" sbottò Johannes, scattando in piedi ed indicandolo mentre metteva il broncio. Per Johannes era divertimento torturare un gattino innocente, come lo era spaventare i bambini. 
"Che ti ha fatto questo gatto, Joh?" domandò Andreas, prendendo in braccio il gatto e accarezzandone il morbido pelo. 
"M'ha soffiato e m'ha graffiato lo stivale!" piagnucolò il più piccolo, agitando il mantello rosso, indignato. 
"Sei un bambino quando fai così, esistono i calzolai per il tuo stivale e meno egocentrismo per il tuo smisurato orgoglio!" soffiò Andreas, poi se ne andò, tenendo in braccio il gattino. Johannes era matto da legare, decise. Una volta, quando era piccolo, aveva tagliato un dito ad un messaggero utilizzando un coltello da cucina. Aveva circa sei anni quando successe, a partire da quel giorno i coltelli sarebbero stati su un ripiano alto. 
Il fratello minore era abilissimo con spada e lancia, che teneva in camera. Probabilmente aveva intenzione di uccidere il gattino e di fare della sua pelliccia un trofeo.
Stefan arrivò da lui correndo. Non aveva sentito il ticchettio degli stivali, quindi sussultò. Stefan era scalzo, per questo non l'aveva udito. 
Teneva in mano una busta ingiallita e bagnata. 
"Ha cominciato a piovere." Disse il ragazzo. "Ed è arrivato un messaggero con questa. È morto il lord tuo nonno nella sua casa di campagna." 
Andreas sgranò leggermente gli occhi. Il lord suo nonno aveva settantasette anni, la sa vita era stata lunga e prospera, ma di certo non si aspettava la sua morte. Non beveva molto ed era di costituzione sana. "Com'è morto?" domandò sospettoso.
"Gli hanno fracassato la trachea con la lancia, ser." Disse Stefan dispiaciuto. 
"Era troppo sano per morire naturalmente." Mormorò Andreas, scuotendo vigorosamente il capo. "Il lord mio padre è stato informato, Stefan?" domandò.
Il più basso scosse la testa. Andarono insieme a comunicare la notizia, seguiti dal silenzioso Johannes.
***
"Kasper." Fu la semplice risposta del ragazzo dagli occhi d'oro. Kasper, non aveva cognomi, titoli o terre. Non gli chiese il suo nome.
"Non avete un cognome?" Domandò timidamente il principe, giocando con le maniche della camicia.
"Cognomi e titoli sono per i criminali." Sentenziò Kasper. "C'è un motivo se sempre meno ragazzi vogliono diventare cavalieri." Spiegò, sistemando il mantelo rovinato dal tempo. "E voi chi siete?"
"Alois." Non era un criminale, non aveva bisogno di cognomi e dei mille titoli che aveva.
Kasper sorrise in modo enigmatico e fischiettò, infilando le mani nelle tasche. "Che ci fate qui, mio principe? È quasi il tramonto, non dovreste essere alla reggia con i vostri parenti e amici?" Domandò, ghignando.
Alois, rassegnato, non si meravigliò del fatto che Kasper conoscesse la sua identità. I Wasser erano molto famosi ed Alois soffriva di una malattia che gli impediva di sentire dolore fisico, freddo e caldo; era conosciuto in tutto il paese.
"I-io..." Cominciò, balbettando intimorito dal ghigno del coetaneo. "Ho il pe-permesso di...di sta-stare qui fino...fino al tra-tramonto." Pigolò, giocando freneticamente con le maniche.
"Capisco." Gli occhi di Kasper si illuminarono e il ragazzo sorrise dolcemente, prendendo Alois sotto braccio. Profumava di miele. "Non avrai nulla in contrario se facciamo un giro insieme, vero?" Distese le labbra in un nuovo, dolce sorriso. 
Alois scosse la testa e guardò il cielo spruzzato d'arancio.
"Capelli rossi e occhi arancioni." Disse Kasper, ridacchiando. "Di colori, i Wasser ne hanno avuti, ma mai come i tuoi, Milord dei Girasoli."
Alois lo guardò e giocò con le maniche. "B-Be' Christopher il Risorto e-era Albino e Edmur aveva i capelli neri e gli occhi...gli occhi viola chiazzati di verde." Ribatté Alois. Nei libri della biblioteca c'erano le descrizioni dettagliate di molti dei Wasser. Quando era piccolo, leggeva spesso quelle descrizioni, provando a immaginarsi quei fantasmi che camminavano i corridoi che lui percorreva tutti i giorni. 
"Mhhh." Fece Kasper. "Non li ho conosciuti." Disse solamente. "Che ci facevate qui, solo soletto?" Domandò Kasper.
"I-Io..." Era il caso di dirglielo? Forse sì, forse Kasper poteva essere suo amico! "Ve-vengo qui tutti i giorni per...per i girasoli." Mormorò, arrossendo lievemente.
"Ti piacciono?" Chiese Kasper, poi afferrò saldamente le spalle di Alois ed entrambi guardarono il sole, prossimo al tramonto. "Non trovate che i tramonti siano stupendi?" Sussurrò al principe, facendo scivolare le braccia attorno alla vita del giovane. 
"J-Ja," mormorò Alois, tutto rosso per via dell'abbraccio. "Bellissimo." 
                              ***
"È stato assassinato?" Domandò sbigottito il Lord suo padre, sollevando gli occhi celesti su quelli del figlio.
Andreas annuì, Johannes scoppiò a ridere sadicamente e si rannicchiò su una poltrona, gli occhi brillanti al pensiero del sangue.
"Dove sono tutti!? Voglio tutti nel Castello, tutti! Voglio pattuglie anche vicino alla foresta e tutt'intorno al castello."
Guardò Gared, un uomo sulla trentina, il loro maggiordomo. "Vai a riferire a Lord Blöckfier l'accaduto e digli di sistemare uomini su tutto il perimetro del castello."
Gared annuì e uscì dalla stanza di corsa.
Aaron Wasser guardò i due figli nella sala. "Dove sono Friedrich, Alois, Lara e Brigit?" Domandò guardandoli.
"Il pappamolle sarà con i suoi fiorellini." Disse Johannes e scoppiò a ridere.
"Fried è con Brigit e Lara in biblioteca." Disse Andreas, mordicchiandosi un labbro. Di nascosto a tutti, Stefan gli prese una mano e la strinse. 
Andreas conosceva davvero molto bene il Blöckfier, sapeva che il ragazzo riconosceva il suo dispiacere per ciò che era successo al nonno.
Il padre si alzò. "Mando un pattuglia di uomini a cercarlo." Disse.
"Ci vado io!" Si offrì Andreas.
"Non se ne parla!" Abbagliò l'altro. "Se hanno ucciso tuo nonno, che non avrebbe mai potuto ereditare Schloss Wasser , pensa cosa possono fare a due possibili eredi." Disse e sospirò, massaggiandosi le tempie.
Le pattuglie partirono poco dopo alla volta del campo di Girasoli.
                        ***
Alois e Kasper stavano ancora guardando il tramonto abbracciati, quando udirono il rumore di passi. Si separarono velocemente, Kasper scappò nella foresta, confondendosi con le ombre di questa. Alois si girò e guardò stranito le pattuglie. Erano dei Wasser, questo era ovvio, le cappe rosse bordatte in oro erano tipiche della famiglia. Erano in sette, tutti a cavallo e avevano portati anche lo stallone di Alois, Tramonto. Era un cavallo docile e mansueto dal manto grigio, la criniera e la coda nere. 
Raggiunse gli uomini di suo padre e salì a cavallo. Affiancò Ser Raymond Dipkën.
"È successo qualcosa, Ser?" Domandò timidamente al cavaliere. Dipkën era un uomo basso e tarchiato con gli occhi a mandorla e i capelli lunghissimi e biondi che portava legati una treccia. Era conosciuto come Treccia D'Oro e il popolino lo amava, lodandolo come salvatore. Ser Raymond era infatti sempre pronto ad aiutare i più deboli, poiché anche lui era stato un membro del popolino, fatto cavaliere quando aveva diociott'anni. 
"È morto il Lord tuo Nonno, Principe." Disse senza mezzi termini il cavaliere, poi diede di speroni, avanzando verso il castello.
Alois rimase scioccato dalla notizia. Voleva molto bene al nonno , Cecil Wasser, gli aveva insegnato a suonare l'arpa, a leggere e a scrivere. Sua moglie, Roslin Blöckfier, era morta dodici anni prima, il nonno aveva lasciato subito la residenza al figlio e si era ritirato in una casa di campagna insieme a un cagnolino da compagnia.
Arrivarono a Schloss Wasser fradici di pioggia. Alois andò subito vicino al focolare per asciugarsi, lì lo raggiunsero gli altri suoi fratelli, che cominciaronona raccontargli ciò che era successo.
A quanto padre il nonno era stato assassinato mentre dormiva, qualcuno gli aveva piantato una lancia in gola, fracassandogli la trachea. Era un dettaglio macabro, Alois avrebbe preferito non conoscerlo.
"S-Si farà il funerale?" Domandò, mentre Andreas gli asciugava le lacrime che gli avevano bagnato le guance. "Ja , dopo il matrimonio di Johannes." Disse.
Alois annuì.
Cenarono senza parlare, si sentiva solo il tintinnare delle posate e dei bicchieri.
Dopo cena Alois si ritirò in biblioteca. C'era un libro, lì, che piaceva tanto al nonno. Parlava della pazzia dei Wasser, il titolo era così sbiadito che neanche si leggeva. Si sedette su una poltroncina e cominciò a leggere.
Il matrimonio per purezza di Stirpe sta portando un losco comportamento nei Wasser. , Scriveva l'autore, Il primo è stato Asmar. Asmar veniva chiamato Amante di Thanatos per i tanti omicidi commessi. Sposò una donna che assassinò tre giornindopo il matrimonio con quattro coltellate al ventre. Il giorno successivo Asmar sposò la sorella Amabel , da cui ebbe tre figli: Ada, Christopher e Gared. 
Sappiamo che Ada non riportò il gene della pazzia o questo non fece in tempo a dimostrarsi: fu uccisa a soli undici anni. Christopher uccise Gared e bruciò vivo Asmar Wasser, lasciando in vita due fratelli , Karl e Johannes, e una sorella,  Annika.
Alois chiuse il libro, lo inquietava quel racconto. Gli pulsavano le tempie ed era stanco. Doveva andare a dormire. Ripose il libro e si alzò. Uscì dalla stanza. In corridoio. Il luccichio di una lama s'intravedeva sul pavimento. Alois prese una candela dal muro e illuminò il corridoio con essa. La lama era pulita. Alois la raccolse e la portò in cucina, poi tornò in camera, tenendo in mano la candela. La appese al muro ed entrò in camera. Si spogliò e si infilò nel letto. Abbracciò uno dei tanti cuscini di piume e lo strinse a sé , mentre si addormentava, il pensiero rivolto all'abbraccio di Kasper, il ragazzo-lupo.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: GinnyBlack12