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Autore: Phoenix DeFuego    01/05/2016    0 recensioni
Squall Leonhart si svegliò con un sobbalzo e scattò seduto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

COME PLAY WITH ME
scritta da Phoenix DeFuego, tradotta da Alessia Heartilly

Squall Leonhart si svegliò con un sobbalzo e scattò seduto. Passandosi una mano tra i capelli in disordine, si accorse di non indossare i guanti. Si fissò le mani callose come se le vedesse per la prima volta, e si meravigliò delle piccole rughe che gli punteggiavano il palmo. Esaminò il resto del suo corpo con curiosi occhi grigi.

Indossava una sottile maglietta bianca che si agitava nella brezza fresca, e una strana catena in argento al collo, che brillava al sole caldo. Si chiese brevemente che tipo di creatura dovesse essere prima di passare alle cinture rosse che gli circondavano i fianchi. Pensava che fosse strano indossare così tante cinture, ma si dimenticò presto della cosa, quando non riuscì a pensare a una risposta. Si godette il calore che filtrava nei jeans neri dal sole, e mosse le dita nei piedi negli stivali.

Dopo essersi esaminato, Squall guardò ciò che lo circondava con aria disinvolta, e si accorse di essere seduto in un mare infinito di margherite. C'erano montagne viola all'orizzonte ed lui si trovava in cima a una dolce collina. Il cielo era di una sfumatura di blu che non aveva mai visto prima, e bianche nuvole gonfie vagavano pigramente nell'aria. Gli occhi grigi di Squall si bevvero quel nuovo ambiente con calma serenità. Non gli venne mai in mente di essere del tutto indifeso senza il suo gunblade, perché non ricordava affatto cosa fosse un gunblade, tanto meno di averne mai avuto uno. I mostri e il male erano concetti estranei che non gli entrarono mai in testa.

All'improvviso un inquietante ridacchiare da bambino riverberò nell'aria calda, e Squall voltò la testa verso quello strano suono. Alla sua sinistra c'era una bambina di circa sei o sette anni. La bambina era di carnagione pallida e aveva capelli biondi e mossi che le arrivavano alle ginocchia, e brillavano come oro fuso. Le luccicavano gli occhi al sole, come argento, e li fissava su Squall con allegria infantile. Il suo abitino bianco le volteggiava intorno alle caviglie nella brezza giocosa, e i suoi lineamenti innocenti erano graziati da un sorriso luminoso.

"Ciao" disse Squall, con la voce profonda piena di attrazione. Si meravigliò al suono della sua stessa voce, come se non l'avesse mai sentita prima. La bambina continuò a sorridere, saltellandogli intorno e allontanandosi di qualche passo da lui. Fece un'altra piroetta e la sua risatina inquietante riempì di nuovo l'aria.

"Vieni a giocare con me!" disse la sua vocina. Il sorriso della piccola crebbe mentre volteggiava a braccia aperte. Come se fosse in trance, Squall si alzò e seguì la bambina fino a un albero che non aveva notato prima. Una vecchia altalena di legno era appesa ai suoi rami nudi e intrecciati, e il tronco morto e nero sembrava fuori posto; ad ogni modo, Squall non parve notarlo. Fece un piccolo sorriso e cominciò a spingere la bambina che rideva sull'altalena.

Per un secondo il cielo si oscurò e Squall pensò di aver sentito uno strano rumore, ma quando si guardò al di sopra della spalla non vide nulla. C'era ancora il mare infinito di margherite e il cielo era luminoso e allegro com'era sempre stato. La risata della bambina riportò la sua attenzione a cosa stava succedendo davanti a lui, e dimenticò quello strano incidente. Non notò che l'albero intrecciato era svanito, perché non ricordava che ci fosse mai stato un albero.

Qualche metro dietro la bambina c'era una bellissima giostra con luci lampeggianti che si accendevano e spegnevano in maniera allegra. I cavalli dipinti a colori accesi giravano e giravano felici, e una musica di campane risuonava dolcemente nell'aria.

Gli occhi argento della bambina brillarono di gioia mentre rideva e diceva con la sua vocina echeggiante: "vieni a giocare con me!". Porse la manina a Squall e lo aspettò pazientemente con un sorriso innocente sul viso pallido. Squall sorrise prendendo la mano della bambina e corse con lei alla giostra. Cominciò a giocare con lei.

*~*~*~*~*

Le lacrime scendevano sulle sue guance arrossate, mentre, preoccupata, la strega continuava a torcersi le mani. Fissava con occhi vacui il pavimento sterile, e i capelli le cadevano sul viso bagnato di lacrime; aspettava con ansia delle notizie. Rinoa balzò in piedi quando la dottoressa Kadowaki entrò nella sala principale dell'Infermeria. Le ginocchia cedettero e le tremò il mento quando la Kadowaki le diede la cattiva notizia.

"Squall è entrato in coma."

*****
Nota della traduttrice: ogni recensione e commento, anche in messaggio privato, sarà tradotto e inviato all'autrice, e ogni eventuale risposta verrà poi riportata qui. Per chi volesse tenersi aggiornato sulle mie traduzioni (in questo e altri fandom), lascio il link alla mia pagina facebook (dove segnalo sempre quando aggiorno) e alla mailing list. Alla prossima! - Alessia Heartilly

   
 
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