Desiderio da incubo

Aveva raccolto con fatica ed in incognito tutte e sette le sfere, ed ora era finalmente giunto il momento di evocare il Drago, approfittando del fatto che non ci fosse nessuno nei paraggi.
"Drago Shenron, vieni a me!" pronunciò il Maestro Muten, cercando di assumere un tono solenne quando invece si sentiva fremere di impazienza: non vedeva l'ora che il suo desiderio diventasse realtà.
Il cielo divenne improvvisamente scuro, come se fosse scesa la notte, ed apparve infine il Drago in tutta la sua potenza.


"Esprimi un desiderio, qualunque esso sia, ed io ti accontenterò!" disse il Drago.
"Shenron, desiderio con tutto il cuore una bambola gonfiabile!" rispose allora Muten.
A quel punto il Drago assunse però, del tutto inaspettatamente, un'espressione alquanto minacciosa.


"E cosa vorresti farne, sentiamo?" sbraitò Shenron, totalmente fuori di sé, tanto era indignato per l'assurda richiesta; poi aggiunse senza aspettare una risposta:
"No, non serve che tu me lo dica. Non è bastato quell'idiota di un suino? Adesso ti ci metti pure tu, vecchietto bislacco con desideri assurdi e strampalati! Ora basta, SONO STUFO!"


Pronunciate queste parole, al Drago brillarono gli occhi di un inquietante color cremisi, e da questi partirono fulmini e saette all'indirizzo del povero Muten, il quale non poteva fare altro che scappare via terrorizzato.
A nulla valsero le scuse del vecchietto e, proprio quando l'ennesimo fulmine stava per colpirlo...

 

***

"AAAAAHHH!"
Muten si svegliò di soprassalto, visibilmente sudato.
Stava infatti schiacciando un sonnellino sulla onnipresente sedia a sdraio situata fuori della sua casa, ed il suo non era stato altro che un incubo.
"Forse a pranzo ho un po' esagerato." pensò tra sé e sé il simpatico, pervertito vecchietto.


Ma, a scanso di reazioni simili da parte del Drago Shenron, non si sarebbe mai permesso di formulare un simile desiderio.
A quel punto erano molto meglio le sue amate riviste, almeno con quelle non avrebbe corso simili rischi!
Una volta calmatosi, Muten si riaddormentò, fortunatamente senza fare più sogni del genere.