My Diary’s Pages are Full Of Thee
I
James salì le scale ed entrò
dalla piccolo porticina, abbassando la testa per non rischiare di prendere in
pieno lo stipite della porta.
Appena entrò nella soffitta
fece un colpo di tosse. Lì dentro era pieno di polvere e rabbrividì al pensiero
di quanti esserini schifosi si stessero nascondendo, in quel posto
angusto.
Spostò qualche scatolone con
un piede, camminando sempre un po’ ricurvo, fino a quando la sua spalla non
incontrò qualcosa di penzolante.
Sobbalzò pensando che fosse
qualche schifosissima ragnatela, poi però si accorse che era fredda, di metallo,
quindi la tirò giù.
Immediatamente la stanza si
riempì di una luce fioca. La lampadina doveva essere ricoperta da un dito di
polvere. Ci soffiò sopra e la polvere, insieme a tanti milioni di acari, volò
via.
Era da molto che non saliva in
quella soffitta. Più o meno da quando suo padre era venuto a
mancare.
Si era quasi dimenticato che
li sopra c’era la storia della sua famiglia.
Avanzò non senza fatica tra
gli scatoloni e i bauli pieni di vecchi vestiti, fino a quando non ne riconobbe
uno.
Era verde, verde smeraldo, ed
era impossibile non ricordarsi di un baule così.
Era il
suo.
Fece un leggero sorriso e gli
si avvicinò, accucciandosi davanti ad esso, prima di
aprirlo.
Era strapieno.
Vide la sua cartella delle
elementari. Qualche quaderno scarabocchiato, non era mai stato particolarmente
bravo a disegnare.
Poi c’era il suo annuale
scolastico delle superiori. Lo aprì e vide le firme sulla prima pagina. Alzò le
sopracciglia. Poche di quelle persone erano realmente suoi amici al liceo. La
maggior parte di quelli lo ignoravano alla grande. Sorrise però quando ne
riconobbe tre, di firme. Si, loro si che erano suoi
amici.
C’erano anche dei vestiti che
ora gli entravano al massimo in un braccio e una pila di libri impolverati in un
angolo. Decise che li avrebbe presi prima di lasciare la soffitta. Erano un
ricordo della sua adolescenza. Adorava leggere.
Poi, improvvisamente, vide una
cosa in fondo al baule, nascosto dietro qualche vecchia
maglietta.
James sorrise, riconoscendolo
subito. Allungò una mano e raccolse un libricino rilegato in cuoio. Ci passò su
una mano per togliere l’intenso strato di polvere e poi slegò i piccoli lacci
che lo tenevano chiuso.
Aprì lentamente alla prima
pagina, come se avesse paura che si sbriciolasse da un momento
all’altro.
Passò leggermente una mano sul
foglio e sorrise.
Forse era arrivata l’ora di
fare un salto nel passato.
Domenica 15 Settembre 19**
Ciao…Io sono
James.
Okay, mi sento un pò stupido
in questo momento ma non so esattamente come si scriva un
diario.
L’ho trovato oggi, in un negozio sulla via
principale di Huntington,
era carino. Tutta la copertina in cuoio, sembrava uno di quei diari antichi,
così l’ho comprato.
Ora però, devo cercare di non sembrare un perfetto idiota al me stesso
più grande, magari vecchio, che rileggerà queste pagine in futuro. Che ricordo
avrò di me stesso se no? Quello che sono. Uno sfigato
idiota.
Comunque, domani ricomincerà la scuola, dopo tre mesi di pacchia
assoluta. Quest’estate mi sono divertito un casino con Mick e Brandan.
Abbiamo passato le mattine a dormire fino a tardi, i pomeriggi al mare e
le sere in giro per la città.
Sono stato davvero bene, se non fosse che Mick sbavava dietro ad ogni
singola ragazza in bikini che gli passava davanti. Cioè, dovrebbe cercare di
mettere ordine tra i suoi ormoni. Non ho mai fatto così tante figure di merda in
una sola estate.
Tra poco una gli tirava anche un ceffone perché, poverina, si sarà
sentita violentata con lo sguardo!
Anche Brandan non si tappava di certo gli occhi, però era, come dire, più
discreto!
Io, naturalmente, sono il più tranquillo, o il più sfigato, dipende dai
punti di vista.
Si sono messi in testa di trovarmi una ragazza, ma tutte quelle che mi
hanno presentato non erano assolutamente fatte per me. Troppe tette, troppe
scollature, gonne troppo corte, jeans troppo stretti [Dio, non gli fermano la
circolazione del sangue?], troppo trucco.
Erano semplicemente…troppo!
Troppo per me!
Io vorrei qualcuna più…alla mia portata. Ancora non ho trovato nessuna
ragazza che mi abbia attirato in modo particolare. O forse sono semplicemente io
che ho qualcosa che non va. Forse la mia ragazza ideale si trova solo sulla luna
o nel telefilm di Buffy! xD
Comunque alla fine si sono arresi anche loro, o almeno è quello che ho
pensato, anche se ho paura che da un momento all’altro mi facciano
un’imboscata!
Ora è meglio che vada a fare i compiti. Si, lo so, non ho esattamente finito i compiti delle
vacanze e penso che appena torno il Professor Daisy [matematica >.<] mi
darà in pasto ai lupi.
Alla prossima!
Se la ricordava bene quell’estate e si ricordava bene anche il Professor
Daisy. Rabbrividì.
Poi girò pagina…