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Autore: dreamers_99    01/05/2016    0 recensioni
Anny e Luke sono migliori amici.
Lei ragazza dalle mille qualità e risorse, con dei genitori quasi totalmente assenti nella sua quotidianità, vivrà forse un amore bello e strano allo stesso tempo.
Luke ragazzo a modo suo, che tiene a lei in un modo unico e forse indescrivibile..
Due ragazzi che si troveranno ad affrontare le difficoltà della vita di tutti i giorni, con una visione del mondo del mondo diversa.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1

 

Un sabato sera come tutti gli altri. Le solite vecchie abitudini. Anny non cambiava maiUn buon libro, una tazza di cioccolata calda e stare seduta sul bordo della sua finestra.Quella sera sentiva il ticchettio delle gocce di pioggia sul vetro della finestra della sua camera, e in qualche modo la facevano sentire più triste del solito. Mille pensieri in testa, un libro su cui concentrarsi, e la voglia di fare né uno, né l’altro. Tutto che le sembrava così dannatamente confuso. Tutto che in quel momento non aveva un senso ben delineato. Tutto che assumeva significati strani e diversi a seconda dei giorni, e delle cose che le accadevano. La sua vita era un susseguirsi di eventi, che la segnavano e la facevano crescere. Ma lei, nonostante avesse amici intorno che le volevano davvero bene, si sentiva sola. Si sentiva persa in un mare di niente, perché quando c’era qualcosa che non andava, non amava chiedere aiuto agli altri: voleva cavarsela da sola, indipendentemente da ciò di cui si trattasse. Però, quel modo di isolarsi, la faceva anche stare male dentro. La tempesta che albergava il suo cuore era un qualcosa di incasinato. Terribilmente incasinato. Nemmeno Anny sapeva cosa la alimentava, perché vi erano troppe cose che la facevano stare male.

Ma nonostante questo, era forte, perché indossava quella maschera che nessuno notava, quella maschera forgiata con il tempo, rinforzata dal dolore stesso e dalle lacrime. Nessuno se ne accorgeva.
Nessuno tranne lui.
 
Quella sera, stava pensando alle materie che avrebbe avuto il lunedì mattina a scuola, solo per non spostare l’attenzione sul fatto che domenica, sarebbe dovuta andare al centro commerciale, con una ragazza che non le stava poi così simpatica, Giudy.
Non erano esattamente amiche, direi forse due conoscenti che stanno nella stessa classe. Ma la madre di Anny voleva in modo quasi maniacale, che lei uscisse e avesse una vita sociale, perché ripeteva che starsene sempre a casa, a leggere libri, le cui storie non hanno nulla di vero alla base, era davvero disdicevole per una ragazza di diciassette anni.
Così, non poteva fare altro che farla contenta, accettava inviti dalle altre compagne perché voleva bene a sua madre, anche se odiava il caos e il troppo caldo dei centri commerciali. Ma più di tutto non sopportava il chiacchiericcio inutile di Giudy. A volte parlava fin troppo per i suoi gusti. Non sapeva nemmeno come facesse ad avere un ragazzo, che a parer suo, lo avrebbero dovuto fare santo, per come riusciva a sopportarla.
Mentre rifletteva su tutto questo, le vibra il cellulare.
Un messaggio su Whatsapp.
Il suo migliore amico, Luke, che le chiede di uscire quel sabato sera, nonostante siano già le 23.00 passate. Riflette un momento.
I suoi sono a un convegno fuori città, anche se dormisse fuori non sarebbe un problema, le chiavi per entrare il mattino dopo le aveva, quindi decise che avrebbe accettato.
Gli risponde che sarebbe stata pronta in pochissimo tempo, e di venirla a prendere sotto casa.
Si infila un paio di jeans neri, delle scarpe da ginnastica e una felpa presa a caso nell’armadio. Il suo giubbottino di pelle nera e si lega i capelli in una coda di cavallo.
Passati neanche venti minuti, suona il citofono.
Anny scende le scale e poi sale in moto dietro di lui.
- Ciao Anny
- Ehi Luke
- Scusa per il messaggio dell’ultimo momento, ma mentre ero alla festa di Jake, mi sei venuta in mente tu, a casa, da sola, a deprimerti. Ma siccome alla festa non sei voluta venire, allora ho pensato che sarei stato io a portarti in un posto.
- E dove vorresti portarmi alle 23.30 passate, ormai? E comunque, per la cronaca, non mi stavo deprimendo.
- Ah già. Ti stavi ‘culturizzando’, per diventare più secchiona di quanto già non sei. Comunque lo vedrai presto dove ti porto.
- Sempre il solito scemo sei.
Chiariamo bene una cosa.
Lei era una ragazza semplice, dai capelli color castano biondi, lunghi fino alla schiena e dagli occhi azzurri-grigio, lui un biondino dagli occhi verdi, il più popolare della scuola.
Incredibile pensare che due poli così opposti possano essere migliori amici, ma è proprio per questo che quei due avevano molte cose in comune. In effetti al primo impatto, lei lo aveva trovato esuberante e arrogante, oltre che molto carino, ma sapeva che non ci si doveva fermare alle prima impressione, e così quando lui, dopo numerosi tentativi falliti, le andò a rivolgere la parola, decise che forse, poteva concedergli una possibilità. Passando del tempo con lui, Anny aveva notato che era un tipo piacevole, con cui riusciva a confidarsi, a ridere senza problemi ma anche a piangere senza essere presa in giro. Gli poteva parlare di tutto, oppure potevano anche stare in silenzio, ma in quei momenti si scambiavano parole con gli sguardi. Giorno dopo giorno, riusciva ad affezionarsi a lui. Luke d’altro canto, sapeva che in lei poteva sempre trovare un riparo e un conforto nei momenti più difficili. Gli piaceva scherzare con lei e sfotterla in modo amichevole, quando sapeva che invece di stare con gli amici o studenti vari, se ne stava seduta nel giardino della scuola, durante la pausa pranzo, a leggere. Se qualcuno le si avvicinava per fare conversazione, semplicemente lo ignorava, persa com’era nella sua dimensione. Eppure a lui piaceva tutto questo. Era diversa dalle altre ragazze. Sapeva ascoltare ed essere ascoltata, sapeva quando parlare e quando stare zitta, ma soprattutto sapeva capirlo come nessuno aveva mai fatto prima. A differenza di tutto il resto delle ragazze della scuola, superficiali e un po’ oche, lei non dava nemmeno peso ai vestiti che indossava. Un paio di jeans, una felpa, solitamente di quelle larghe, e un paio di scarpe da ginnastica, la rendevano semplicemente perfetta. Non c’era bisogno d’altro, perché era lei ad essere così speciale.
 
Quella sera, quindi, dopo che fu salita in moto dietro di lui, Luke partì verso una destinazione a lei sconosciuta. Le voleva fare una sorpresa, e poi comunque, non gli piaceva l’idea che se ne stesse a casa da sola. La fortuna aveva giocato a suo favore, visto che aveva anche smesso di piovere e ciò lo rendeva speranzoso. Dopo circa un’ora, raggiunsero una piccola radura. Norwich era la città in cui vivevano. Bellissima, piena di vita e con dei segreti che solo chi la conosceva abbastanza bene poteva sapere. Se nel centro vi era la civiltà, quando si imboccava la strada per uscire, ci si poteva trovare dinanzi a sorprese inaspettate. Quella radura era costata a Luke, una giornata di folle intensità e si sa, che quando lui voleva staccare da tutto, prendeva la sua moto e macinava chilometri su chilometri, senza una meta ben precisa. Era il suo modo di sfogare la frustrazione e lo aiutava parecchio. Sentire la velocità, l’adrenalina che ti inebria mentre corri sulla strada è qualcosa di impagabile. E a lui piaceva così.
Quando scese dalla moto, Anny, non sapeva più nemmeno che ore fossero.
Fece un rapido conto: era uscita alle 23.30 circa, ci era voluto circa un’ora da quanto poteva aver constatato, quindi era mezzanotte passata ormai. Beh tanto comunque i suoi non c’erano e lei era libera di poter dormire da Luke, se avessero tardato molto.
-Luke, cos’è questo posto?
-Uhm… Un piccolo boschetto che ho trovato qualche settimana fa.
-Ah, scommetto in una delle tue scorribande folli.
-Non sono folli, ma si.
Si mise a ridere in quel modo che An adorava.
-Beh, mi dici che ci facciamo qui, o devo aspettare tutta la notte per scoprirlo?
-Mm, forse…
-Dai, non fare lo scemo. Avevi parlato di una sorpresa no?
-Probabile…
-Uff, odio quando fai così.
-Dai An, non mettere il muso. Sai che scherzo.
E lui rise ancora, e questa volta anche lei fu contagiata. Luke tirò fuori una torcia dalla tasca del giubbotto e poi le prese piano la mano, e la portò in uno spiazzo che aveva degli alberi altissimi. Fu in quel momento che spense la torcia.
-Ma che fai? Siamo al buio, di notte, nel bel mezzo di un bosco e tu ti metti a fare il cretino, spegnendo la luce?
-Rilassati An. Devi vedere una cosa.
Detto questo, le mise una benda sugli occhi, e la prese di nuovo per mano. Era in momenti come quello, che lei lo avrebbe volentieri strangolato.
Dopo poco, Luke si fermò, e le tolse la benda.
Lo spettacolo che si aprì dinanzi agli occhi della ragazza, era impagabile.
Lucciole che illuminavano lo spazio intorno, come se fosse giorno. Gli alberi creavano quell’atmosfera rilassata, ma anche un po’ spettrale. Ma quella luce naturale, era davvero qualcosa di stupendo.
-Luke, ma… come sapevi di tutto questo..?
-Mi sottovaluti sempre eh? Dovresti sapere che oltre ad essere un tipo affascinante sono anche molto intelligente.
-Ovvio, ecco perché ti fai suggerire durante i compiti in classe.
Lui la guardò di sottecchi e non poté resistere all’impulso di iniziare a farle il solletico. Quando la prese dai fianchi lei iniziò a ridere e nel momento in cui non ce la faceva più, ripeteva ‘Ti prego basta, ho male allo stomaco a forza di ridere’ e poi riprendeva a ridere.
Così, le diceva di ritirare quello che aveva detto. Ed ero contento quando diceva di no, perché oltre a divertirsi, stava bene quando lei rideva così di gusto, gli piaceva che lei fosse felice, soprattutto se il merito era suo.
Ma comunque, dopo un po’, la lasciò libera e le permise di ammirare quella meravigliosa luce, che scintillava a colpi nel buio della notte. 
   
 
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