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Autore: namirami    01/05/2016    2 recensioni
"Ora mi è chiara una cosa, Nami-san: ho capito perchè non riesco a smettere di pensare a te, anche se ti conosco a malapena. Ho capito perchè quando ti ho visto ho provato un sentimento che non avevo mai provato per nessuna, perchè mi hai ammaliato più di ogni altra ragazza.
Perchè la tua bellezza nasce da dentro, Nami-san. La tua bellezza è quella di una persona tenace e determinata, che ha superato mille difficoltà, che lotta con tutte le sue forze per le persone che ama, come una leonessa che difende i suoi cuccioli ad ogni costo".
Ciaooooo a tutti nakama!!!
Un piccolo regalo a tutti quelli che amano SanjixNami, una raccolta dedicata a loro che andrà a toccare vari momenti di questo bellissimo manga/anime e che vedrà impegnati i nostri protagonisti alla scoperta dei sentimenti che provano l'uno per l'altra.
Romanticismo, comicità, azione ed erotismo saranno gli ingredienti principali, con una larga dose di nakamaship!
che aspettate? date un occhio e ditemi che ne pensate!
Attenzione: SPOILER!
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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19. Sorriso.

(Falling in love again).



“Desnudame , juega conmigo a ser la perdicion                            
que todo hombre quisiera poser 
y olvidate de todo lo que fui y quiereme 
por lo que pueda llegar a ser en tu vida 
tan loca y absurda como la mia como la mia.
Tu piensas que la luna estarà llena para siempre 
yo busco tu mirada entre los ojos de la gente 
tu guardas en el alma bajo llave lo que sientes
yo rompo con palabras que desgarran como dientes 
tu sufres porque no sabes como parar el tiempo 
yo sufro porque no se de que color es el viento 
tan dulce y echizante que se escapa de tu boca
con solo una sonrisa mi cabeza volvio loca.
No busques mas que yo te voy a dar 
todo el calor que no te daba la barra del bar 
donde te vi yo por primera vez 
donde aprendì que se podia llorar tambien 
de alegria soñando tu boca junto a la mia”.
“Con solo una sonrisa”, Melendi



AMBIENTAZIONE: FILM Z.

Appoggiata al parapetto della Sunny, mi specchiavo nel mare ancora incredula per ciò che era successo. Sapevo che esistevano tanti tipi di frutti del diavolo, ma non avevo mai pensato di poter ritornare piccola. E  pensare che spesso avrei voluto tornare indietro nel tempo per poter rimediare ai miei errori.
Guardando il mio riflesso, notai il mio tatuaggio: quando avevo davvero 10 anni, non era questo quello che avevo.
Arrivò Robin e si sedette accanto a me:
“E' lo stesso per me, navigatrice”. Capii subito cosa voleva dire.
“Già, è strano. Quando avevamo 10 e 18 anni, eravamo in ben altri posti e le nostre vite erano molto diverse”.
“Ci ho pensato spesso, sai? Ci sono stati momenti in cui avrei dato tutto pur di tornare indietro, per fare altre scelte. Spesso avvertivo una strana sensazione, come se qualcuno mi avesse portato via gli anni più belli. Ed ora è proprio buffo essere ringiovanita”. La guardai e le sorrisi, mentre mi accarezzava delicatamente la testa.
“Be', comunque, meglio non perdersi in troppe riflessioni”. Mi disse alzandosi.
“Dove vai?”.
“A godermi i miei secondi vent’anni. Però, non sono cose adatte ad una bambina” mi rispose maliziosa. Se ne andò velocemente senza darmi il tempo di rispondere, e forse lo fece proprio perché sapeva che non sopportavo certi tipi di battute. Cercai di seguirla con lo sguardo, ma vidi solo che scendeva dalla nave. Non avevo idea di dove potesse andare, l'unico altro membro che era sceso dalla nave era Zoro.
Non ebbi troppo tempo per pensare a cosa avrebbe fatto, perché sentii passi gentili avvicinarsi sempre più a me.
E come sempre, prima ancora di vedere chi fosse, arrivò al mio naso un familiare odore di fumo misto al profumo di mare, e intuii all'istante chi potesse essere.
Solo pochi secondi più tardi una testolina biondo – oro fece capolino:
“Mia adoratissima Nami-swan! Ecco qui una spremuta d'arancia e un dolce alla crema tutti per te! Preparati con tutto il mio amore, un piccolo omaggio alla tua straordinaria bellezza”.
“Grazie Sanji-kun!”. Ben lieta e sorridente, iniziai ad assaggiare il dolce spuntino preparatomi da Sanji-kun. Come al solito, continuava a fissarmi e a pendere dalle mie labbra, come se dal mio giudizio dipendesse tutta la sua carriera:
“Davvero squisito!”.
“Oh Nami-swaaaan! Queste dolci parole mandano in estasi il mio cuore!” mi disse mentre il suo occhio, le sue sopracciglia e persino il fumo che emanava la sua immancabile sigaretta si trasformavano in cuoricini.
Continuai a mangiare e lui continuò a fissarmi: non era la prima volta che lo faceva, ed era strano perché sembrava quasi che volesse leggermi dentro, spogliare la mia anima.
“Che cosa c'è?” gli chiesi, un po' scocciata.
“C'è che mi sono innamorato di te” mi rispose come se fosse la cosa più naturale del mondo.
“Che? Non era successo ieri?”. Me l'aveva detto così tante volte che ormai avevo perso il conto.
“Oh sì. E anche l'altro ieri, e il giorno prima ancora e quella ancora prima. È successo ogni giorno da quando ti ho conosciuta. E continuerà a succedere ogni volta in cui ti guarderò o semplicemente ti penserò”.
Sospirai, non sapendo bene cosa rispondergli. Forse perché ero tornata indietro di alcuni anni, o forse per il dolce così squisito che mi aveva preparato, ma non mi andava di essere troppo scortese con lui.
“Sono solo una bambina, Sanji-kun, non vedi?”.
“Anche se non mi crederai, non mi sono mai fermato al tuo aspetto fisico. E' il tuo sorriso, Nami-san. E' quello che mi ha fatto innamorare di te”.

***
“E' il tuo sorriso, Nami-san. È quello che mi ha fatto innamorare di te”.
Ricordavo benissimo il giorno in cui l'avevo incontrata, al Baratie, con quello strampalato gruppo di ragazzi. Stavo amabilmente flirtando con una bella donna versandole del vino, mentre il suo accompagnatore mi guardava in malo modo, cosa che non mi preoccupava affatto.
E poi l'avevo sentita ridere, con un tono così forte e chiaro che aveva subito catturato le mie orecchie. Avevo alzato lo sguardo e mi ero scontrato con i suoi occhi di un colore così intenso e profondo e... era stato amore. Forse all'inizio anche credevo che fosse una delle tante belle ragazze che mi avevano ammaliato, ma non era così.
Perché la sensazione che avevo avuto nel sentirla ridere era stata unica. E, col tempo, mi sono accorto di quanto fossi profondamente  legato a lei.
Perché per nessun'altra ero mai stato così arrabbiato, sapendo che l'avevano ferita.
Per nessun'altra ero stato così impaurito, sapendola ammalata.
Per nessun'altra ero stato così in ansia, sapendola in pericolo.
Per nessun'altra ero stato così sofferente, sapendo di non poterla vedere per ben due anni.
Nessun'altra mi faceva impazzire come lei.
E anche ora, in questo piccolo corpo di bambina, mi ero perdutamente innamorato di lei.
“Sempre il solito, Sanji-kun”. Roteò gli occhi verso l'alto, eppure qualcosa mi diceva che era contenta di questi complimenti. Non potei fare a meno di accarezzare la sua testolina rosso fuoco.
“Ehi!” sussultò, arrossendo. “Vedi di calmare i tuoi bollenti spiriti. O lo farò io, una volta tornata come prima”. Sorrisi malizioso, pensando ai mille modi in cui avrebbe potuto “calmare i miei bollenti spiriti”. Arrossì ancora, in quel modo così amabile, come non capitava spesso di vedere.
“E piantala di guardarmi così!”. Finì la merenda che le avevo preparato e fece per andarsene, ma implorai:
“Oh, no Nami-san, restiamo insieme ancora un po'!”. Si voltò e, inaspettatamente, si sedette accanto a me.
“Vedi di non farti strane idee”. La abbracciai: all'inizio fece un po' di resistenza, poi si lasciò andare. Sorrisi, pensando a come fosse strano: a volte mi sembrava che cercasse il mio amore, le mie attenzioni, eppure c'era qualcosa in lei che la frenava. Ma ero fermamente intenzionato a superare il muro che si era creata, perché sapevo che al di là c'era tanto, tanto amore. A volte ero riuscito a scorgerne un po', in quei rari e preziosissimi momenti in cui aveva abbassato la guardia e mi aveva concesso di scrutare al di là della sua corazza.
So che solo a pochi concedi di vedere il tuo lato debole, perché quando avevi dieci anni non potevi permetterti il lusso di essere spensierata. E so anche che hai bisogno di qualcuno che si dedichi completamente a te, Nami-san.
Un giorno capirai che quel qualcuno sono io.




۩  ®


*Traduzione della canzone:
“Spogliami, gioca con me ad essere la perdizione che tutti gli uomini vorrebbero avere,
E dimenticati di quello che ero,
E amami, affinchè possa entrare nella tua vita,
così pazza e assurda, come la mia, come la mia.
Tu pensi che la luna sarà piena per sempre,
io cerco il tuo sguardo tra gli occhi della gente,
tu chiudi a chiave i sentimenti della tua anima,
io rompo con parole che feriscono come denti,
tu soffri perché non sai come fermare il tempo,
io soffro perché non so di che colore è il vento,
così dolce e così eccitante che sfugge dalla tua bocca,
con solo un sorriso, mi hai fatto impazzire.
Non cercare altro, io ti darò tutto il calore che non ti dava il bancone del bar,
dove ti vidi per la prima volta,
dove capii che si poteva piangere anche di allegria,
sognando la tua bocca insieme alla mia, insieme alla mia”.


Ciao nakama!
Questa è una delle canzoni che ha accompagnato il mio agosto 2014, che ho passato in Spagna, e mi sono resa conto di quanto le canzoni spagnole siano romantiche. In particolare questa mi sembrava molto adatta a Sanji e Nami e volevo dedicare un tributo al film “Z”, uno dei miei preferiti. 
Nel caso non si fosse capito, amo ricordare il loro primo incontro *_*.
Un abbraccio forte!

Hasta pronto, amigos ;).
  
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