Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: Mitsunari    01/05/2016    2 recensioni
"Siamo sempre stati compagni ed io ti ho sempre osservato. Da lontano. Perché sapevo che tu non avresti mai ricambiato i miei sguardi.
Eppure ad un certo punto pensavo che tu provassi davvero qualcosa per me, ma mi sbagliavo, evidentemente."
-
-
-
Mitsu: Ed eccomi qui con una nuova storia, la storia del mio piccolo e tenero alter ego, Nari. Vero che mi aiuterai anche tu?
Nari: Si, si certo. Per favore abbiate pietà di me, è difficile condividere lo stesso corpo con una tizia come lei. Comunque, vi auguro che la mia storia vi piaccia.
Mitsu: Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mitsu: Salve a tutti! Oggi voglio presentarvi un mio caro amico o meglio una piccola parte di me, il mio alter ego Nari. Vieni qui, su!

Nari: Pff... idiota, che cosa vuoi?

Mitsu: Volevo che mi aiutavi a presentare questa storia, del resto il protagonista sei tu, tesorino!

Nari: *sbuffa* E va bene... Vi auguriamo una buona lettura...

Mitsu: E speriamo che la storia vi piaccia!
 Siamo stati bravi soltanto a distruggerci
Camminavo per strada verso la scuola, avevo le cuffie nelle orecchie; mi facevano chiudere nel mio mondo, facendomi scappare dalla realtà.
Era novembre e faceva un po’ freddo ma, nonostante questo, ero uscito vestito abbastanza leggero. Indossavo una maglietta nera, una felpa bianca sopra, dei jeans grigio scuro e delle Vans nere.
Mentre cammino osservo le nuvolette d'aria condensa che escono dalla mia bocca quando respiro. 
Una folata di vento freddo mi fa venire i brividi ma non m'importa; mi piace quest'aria fredda, mi da un senso di desolazione, silenzio e solitudine; tutti aggettivi che rispecchiano la mia personalità.
Sospiro, da un po’ di tempo mi sento come se avessi un buco allo stomaco. Chiudo gli occhi e continuo per la mia strada quando sento una forte pressione sulla spalla che mi costringe a voltarmi. Mi trovo davanti Kyoya, mio coinquilino ed amico d'infanzia.
“Cerca di controllare la tua forza, idiota, mi hai fatto male” borbotto togliendomi una cuffia e massaggiandomi la spalla.
“È da ore che ti chiamo. Sei uscito di casa così in fretta”
“Voi idioti facevate troppo casino per i miei gusti” affermo con indifferenza e continuo a camminare per la mia strada. Avevo allungato per il parco dato che era presto.
“Sapevo che saresti passato di qui. Ti piace questo posto, vero?” mi chiede Kyoya cercando di fare conversazione.
“Non credere di conoscermi, idiota. Cambiando discorso, come mai sei solo? Dov’è Masashi?” chiedo del nostro altro coinquilino.
Noi tre viviamo con il signor Hideshi e la signora Nana che si sono presi cura di noi fin da quando eravamo bambini e sono come dei genitori anche se non ci sono legami di sangue tra noi.
Lui sospira “Ha preferito tornare a dormire per saltare il compito di chimica”
“Pf… idiota” commento con strafottenza.
“Lui sarà anche un idiota ma ora come ora lo sei anche tu. Ti chiedi il motivo? È semplice. Ti ostini sempre a tenerti tutto dentro, Nari. Si vede lontano un miglio che c’è qualcosa che ti turba”
Lo guardo interrogativo “Cosa centra? E poi non devi preoccuparti per me, sto bene” sbuffo.
Sospira “Cocciuto come sempre, eh?” borbotta tra sé e sé poi cambia discorso “Mi aiuterai nel compito di oggi?” mi chiede con un tono supplicante.
Sbuffo “No. Avresti dovuto studiare ieri, invece di divertirti con Masashi” lo punzecchiai. Ormai tutti si sono resi conto che lui e Masashi hanno una relazione, era palese. E questo in un certo senso m'infastidisce.
“Non credevo t'interessasse di me” mi lancia una frecciatina.
“A me non importa ma, sai, siete abbastanza rumorosi” A quest'affermazione vedo Kyoya arrossire fino ai suoi stupendi capelli albini.
“E tu invece? Scommetto che non è solo per studiare che ti chiudi tutti i giorni in camera con Sai” mi punzecchia ma non batto ciglio.
“Ciò che ruota attorno a me non ti riguarda. E a questo proposito non capisco perché cerchi sempre di intrometterti nei miei affari” 
Lui sospira “Perché sono tuo amico e mi preoccupo per te” 
“Si, certo, sei mio amico. A questo punto, in qualità di mio amico, potrei chiederti di farti gli affari tuoi? Grazie” dico ironicamente.
Lui sbuffa “Perché sei così cocciuto Nari?! Continuando così resterai solo! Vuoi che ti sia completamente estraneo?! Bene, allora ti considererò invisibile d’ora in poi!” Detto questo se ne va lasciandomi solo.
Abbasso lo sguardo “Non devi preoccuparti per me” sussurro e calde lacrime mi rigano il viso. È da tanto che soffro per Kyoya, sono geloso di Masashi, vorrei essere al suo posto; ma Kyoya mi odia per il mio dannato caratteraccio; mi faccio schifo.
Decido di non andare più a scuola oggi quindi cambio strada e vado verso il fiume. Sulla sponda destra c’è la casa di Sai, so che é in casa, la sua classe sciopera.
Suono il campanello sperando che apra. Dopo qualche minuto, la porta si apre e vedo un Sai ancora mezzo addormentato  che sbadiglia , con indosso un pantalone vecchio e una t-shirt bianca. Ci vuole qualche secondo prima che lui si accorga di me.
“Oh… Nari. Che ci fai qui? Lo sai che oggi resto a casa” mugola con voce impastata.
Abbasso lo sguardo “Neanche io vado” sussurro, ho la voce rotta dal pianto. Lui mi guarda e la sua espressione si fa seria, segno che ha capito.
“È successo qualcosa con Kyoya?” Va dritto al punto centrando subito il bersaglio. Ah, se non ci fosse lui.
Gli spiego della mia discussione con Kyoya e lui mi consola dicendo che ci avrebbe pensato lui è che gli avrebbe parlato.
Nel pomeriggio torno a casa e mi chiudo in camera per ascoltare la mia adorata musica.
Quando mi accorgo che Kyoya e Masashi sono tornati, abbasso la musica in modo da ascoltare la conversazione. Masashi inizia a bussare alla mia porta dopo una discussione che non ho ben capito. Lo ignoro e alzo di nuovo il volume ma lui è insistente a tal punto da sfondare la porta.
“Nari, bastardo! Vieni qui, voglio picchiarti!” 
“E quale sarebbe il motivo?” spengo la musica e tolgo le cuffie.
Lui mi prende per il colletto della maglia “Lascia in pace Kyoya, testa grossa!” sussurra minacciandomi.
“Perché me lo dici? Non m'interessa né di te né di lui” sputo con astio.
Per qualche motivo questo lo fa infuriare di più e mi picchia pesantemente. Mi lascia sul letto, il mio corpo è sfinito e mi scappa un gemito di dolore; l'unico, non avevo fiatato né opposto resistenza durante il pestaggio.
“Questo è ciò che ti meriti bastardo” Se ne va con queste parole, sbattendo la porta. 
Dopo qualche minuto mi alzo dolorante e dopo essermi accertato che in corridoio non c’è nessuno, scappo in bagno. Inizio a medicarmi i lividi, avrei dovuto trovare un modo per nascondere quell’occhio nero. Sospiro, non ho più la forza di fare nulla e torno in camera; in qualche modo riparo la porta e riesco a chiuderla a chiave. Mi stendo sul letto e cerco di distrarmi leggendo, ma non riesco a far altro che pensare a ciò che è successo; ora è certo, Masashi sospetta che ho una cotta per Kyoya e mi vuole morto; dall'altro lato Kyoya mi odia, oltre che per il mio caratteraccio, anche per un motivo che non ho ancora ben compreso.
Mi metto sotto le coperte e riporto l'attenzione sul libro costringendomi a leggere. In qualche modo riesco in ciò che mi sono prefissato e quando mi accorgo che è ormai sera, metto a posto il libro e mi sistemo meglio sotto le coperte.
Sento bussare alla porta, è la signora Nana che mi chiama.
“Nari, la cena è pronta!” esclama con il suo solito e immancabile tono dolce.
“Mi dispiace, non mi sento molto bene, preferirei non mangiare” invento una scusa; in realtà non voglio vedere Kyoya o Masashi e non voglio che il signor Hideshi e la signora Nana si accorgano dei miei lividi.
“Ma Nari… sei sicuro? Hai saltato anche il pranzo. Non vuoi neanche qualcosa di leggero?” chiede preoccupata. 
“No, davvero, non mi serve nulla, grazie lo stesso” ripeto e sospiro di sollievo quando se ne va.
La notte non riesco a dormire e la passo in bianco a piangere.
La mattina dopo mi alzo prima di tutti gli altri e vado in bagno a prepararmi. Prendo i trucchi di Nana e cerco una cipria del mio colore. Appena la trovo la uso per coprire l'occhio nero che poi nascondo ulteriormente sotto i miei capelli rossi, abbastanza lunghi da arrivarmi appena sopra le spalle.
Sospiro guardandomi allo specchio; molti mi credono bellissimo - ammirano i miei capelli rossi come il sangue, la mia carnagione chiara e le mie labbra rosee, anche se mi fanno sembrare una ragazza, che odio- ma io no e ora che ho quest'occhio nero anche loro saranno d’accordo. 
Esco dal bagno ma non guardo dove vado, troppo perso nei miei pensieri e finisco per sbattere conto il signor Hideshi “M-mi dispiace…” sussurro e tengo la testa bassa, se dovesse vedermi inizierebbe a fare domande.
“Oh, Nari, come stai? Ieri non ti sei fatto proprio vedere” mi guarda preoccupato.
“S-sto bene signor Hideshi, non deve preoccuparsi per me. Ora mi perdoni, ma devo andare” sussurro e vado di corsa in camera mia. Mi vesto, maglietta rossa, jeans attillati neri, felpa nera e Converse rosse, prendo lo zaino ed esco di casa saltando la colazione. 
Appena metto piede fuori casa e richiudo il portone, inizio a correre verso casa del mio migliore amico Yoshi. Arrivato lì, suono il campanello e mi siedo sulle scale aspettando. Dopo un po’ Yoshi apre “Nari? Che ci fai qui così presto? So che sei un maniaco della puntualità ma è troppo presto anche per te” 
Piano mi alzo, sono ancora po’ dolorante “Non volevo stare a casa” dico semplicemente.
“Vieni, entra” mi sorride e lo seguo dentro.
Racconto a Yoshi di tutto ciò che è successo e lui contiene a stento la rabbia.
“Sto bene” lo tranquillizzo “Qualche giorno e i lividi se ne vanno” 
“Non è questo, Nari. Avresti dovuto reagire non puoi farti trattare così!” esclama sconvolto.
“Non importa, scenderei ai loro livelli se rispondessi alle provocazioni” sussurro.
“Oggi resti da me o chiedi a Sai di andare da lui” sentenzia ma io rifiuto.
“No, vi darei soltanto fastidio” ribatto.
“Non disturbi e non ti lascio solo con quei due mostri” dice riferendosi chiaramente a Kyoya e Masashi.
Sospiro “E va bene, chiederò a Sai, non voglio mettermi in mezzo a te e il tuo Taka” lo prendo dolcemente in giro.
Lui arrossisce ma subito ribatte “Piuttosto, hai pensato alla dichiarazione di Yuki?” 
“Lo sai che sono pazzamente innamorato di Kyoya…” abbasso lo sguardo.
“Ma Kyoya ti sta facendo solo soffrire. Io dico che un pensierino potresti farcelo” 
Sospiro tristemente “Lo so, ma ora come ora non riesco a pensare ad altri che a Kyoya” sussurro e abbasso lo sguardo “Avrei voluto essere diverso così che Kyoya avrebbe potuto amarmi… ma ormai non posso tornare indietro” senza rendermene conto a piangere e Yoshi mi abbraccia forte.
“Tu sei perfetto così come sei, Nari. Non devi cambiare per nessuno, neanche per chi ami. Io ti voglio bene e se cambi non ti riconoscerei perché non saresti più tu”
Mi asciugo le lacrime “Ti voglio bene anch'io, Yoshi” 
A sentirmi sorride e prende lo zaino “Su, andiamo, dobbiamo andare a prendere Sai”
Annuisce e usciamo di casa andando da Sai. Quando è pronto ci raggiunge e ci abbiamo verso scuola. Arrivati lì ci mettiamo su una panchina e tiro fuori le sigarette; una per me, una a Yoshi e una a Sai. Quest’ultimo ce le accende e fumiamo tranquilli aspettando che la campanella suoni.
Dopo un po’ vedo passare Masashi e Kyoya; il primo non mi degna neanche di uno sguardo passando a testa alta; il secondo, invece, si volta verso di me e muove le labbra. Decifro ciò che vuole dire: ‘A ricreazione voglio vederti, vieni sul tetto, non trovare scuse”
Annuisco e con il labiale gli rispondo: ‘Ci sarò’.


Note dell'autrice
Ed eccoci qui!
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate dato che questa storia è ancora in prova. Ho voluto creare un mio alter ego per renderlo portavoce di una vicenda che prende spunto da storie reali e anche un po' dalla mia vita personale. 
Grazie per aver letto (anche Nari vi ringrazia) e ci si vede alla prossima.
Ciau Ciau!
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Mitsunari