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Autore: Jade Tisdale    01/05/2016    2 recensioni
«Ti va di parlarne?»
Nyssa, che fino a quel momento aveva tenuto gli occhi chiusi, li riaprì di scatto non appena udì la voce dell’amata. «Di che cosa?»
Sara sospirò. «Di me» disse, creando dei cerchi immaginari sulla spalla destra di Nyssa. «Della mia morte e... della mia resurrezione. Non ne abbiamo mai discusso.»
Nyssa chiuse nuovamente gli occhi, scrollando appena le spalle. «Non c’è niente da dire.»
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Nyssa al Ghul, Sara Lance
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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And let to another scar to invade my heart

 

 

 



Nyssa prese ad accarezzare lentamente la schiena nuda di Sara, sfiorando con la punta delle dita ogni cicatrice che incontrava durante il suo percorso.
L’Erede sospirò, mentre un’emozione mista a nostalgia e senso di colpa si impossessava di lei.
Se le era procurate in missione con lei, quelle cicatrici. A causa sua.
La sua mente la riportò senza volerlo a quando, quasi otto anni prima, aveva trovato l’amata sulle rive di Lian Yu: si erano fidanzate pochi mesi dopo, in una gelida notte d’inverno, promettendosi a vicenda che non si sarebbero mai lasciate.
Sara, però, aveva infranto quella promessa più di una volta. Lo aveva fatto quando era fuggita da Nanda Parbat, lo aveva fatto quando era morta, e lo aveva fatto quattro mesi prima, quando era salita sulla Waverider assieme a Rip Hunter e ad altri sette stolti convinti di poter salvare il mondo.
Non si era preoccupata di chiedere a Sara com’era andata a finire con Savage; non le importava. Quando l’aveva rivista, l’unico desiderio che aveva avuto era stato stringerla tra le proprie braccia. Il resto non aveva avuto alcuna importanza.
Eppure, ora, immersa nel silenzio della stanza e nei suoi pensieri, Nyssa non poté non pensare a quante volte Sara l’avesse abbandonata.
Lo avrebbe fatto di nuovo? Avrebbe permesso a un’altra cicatrice di insediarsi nel cuore di Nyssa?
La mora scosse la testa, come se quel gesto bastasse per scacciar via i pensieri negativi.
Doveva fidarsi di lei. Doveva fidarsi della donna che amava, perché era tornata da lei, per lei.
Nyssa si avvicinò un po’ di più all’amata, inspirando a pieni polmoni il suo profumo, per poi lasciarle un bacio sui lunghi capelli biondi.
Subito dopo, Sara si voltò, appena in tempo per catturare le labbra di Nyssa tra le proprie cogliendola alla sprovvista.
«Credevo dormissi» rivelò la figlia di Ra’s al Ghul, non appena si staccò dall’amata.
«Pensavo» rispose quest’ultima, sorridendo.
Nyssa sorrise a sua volta, poggiando la testa sul cuscino. Sara si accoccolò di fianco a lei, permettendole di giocherellare coi suoi capelli per un tempo indefinito.
Era vero, aveva pensato a lungo dopo che lei e Nyssa avevano fatto l’amore. Si era torturata dentro, chiedendosi come facesse quella donna distesa al suo fianco ad amarla ancora dopo tutto il male che le aveva fatto, dopo tutte le delusioni e le ferite che le aveva riservato.
Era stato strano, rivederla. Aveva immaginato quel momento milioni di volte, e in ogni versione Nyssa si scagliava su di lei rabbiosa come una furia perché le era stata inflitta l’ennesima crepa al cuore. E invece, la mora le era corsa incontro in lacrime, stringendola in un abbraccio caldo e familiare, che le aveva subito fatto venire il magone.
Aveva pensato anche ad altro, però. Aveva pensato a cosa avrebbe detto una volta sveglia, ma ora che il momento propizio era arrivato, le si era seccata la gola. Aveva paura.
Non seppe esattamente come o perché, ma ad un tratto, dopo alcuni minuti, riuscì a trovare la forza per chiederglielo.
«Ti va di parlarne?»
Nyssa, che fino a quel momento aveva tenuto gli occhi chiusi, li riaprì di scatto non appena udì la voce dell’amata. «Di che cosa?»
Sara sospirò. «Di me» disse, creando dei cerchi immaginari sulla spalla destra di Nyssa. «Della mia morte e... della mia resurrezione. Non ne abbiamo mai discusso.»
Nyssa chiuse nuovamente gli occhi, scrollando appena le spalle. «Non c’è niente da dire.»
Sara mise su un lieve broncio, osservando i lineamenti perfetti del viso di Nyssa sotto l’effetto della flebile luce emanata dalle candele. Quella reazione non la stupì affatto e probabilmente era meglio che l’Erede non fosse arrabbiata come aveva immaginato lei; l’unica cosa che le dava fastidio era il fatto che, con quella frase, Nyssa aveva distrutto il discorso che si era preparata mentalmente nei minuti precedenti.
Sbuffò impercettibilmente, rimirando il soffitto per alcuni secondi, il tempo necessario per trovare qualcos’altro da dire, ovvero l’unica cosa che le era venuta in mente.
«Ti amo.»
La reazione di Nyssa fu rapida, immediata. «Perché mi ami?»
Era in assoluto la domanda più stupida che le avesse mai fatto.
«Non puoi spiegare perché sei innamorato di qualcuno. Lo sei e basta.»
«Allora spiegami perché hai questo brutto vizio di sparire dalla circolazione. Ti sembra un gesto d’amore?»
La bionda arricciò il naso. «Quando io e te siamo insieme, accadono sempre cose brutte» esordì, mettendosi a cavalcioni sopra di lei. «Non eri più tranquilla senza che io ti ronzassi intorno?»
«Affatto» rispose l’altra, poggiando delicatamente le proprie labbra su quelle di Sara. Quest’ultima le dischiuse appena, permettendo alla figlia del Demonio di incontrare la sua lingua e di coinvolgerla in una danza dolce ed enfatica al tempo stesso.
«Ti farò del male» sussurrò Canary, tra un bacio e l’altro. «Ancora.»
«Ma alla fine torni sempre da me, giusto?» commentò la mora, un sorriso amaro a contornarle le labbra. «Se un po’ di solitudine è il prezzo da pagare per altrettanta pace e serenità, non ho nulla in contrario.»
Sara rifletté sulle parole dell’amata per alcuni secondi, dopodiché si rimise lentamente sotto alle coperte, intrecciando le gambe di Nyssa con le proprie, incurante del mondo che le circondava e pensando solo al loro futuro.
In quell’istante, aveva solo una sicurezza: non avrebbe più permesso ad alcuna cicatrice di insediarsi nel cuore di Nyssa a causa sua. Promise a sé stessa che non le avrebbe più fatto del male, ed era intenzionata a onorare quel voto.
Nyssa, quasi come se le avesse letto nel pensiero, sorrise a labbra strette, con gli occhi che le brillavano. «Mi fido di te, habibti
E Sara non poté far altro se non sorridere a sua volta, grata a chiunque lassù le avesse donato quella donna meravigliosa che la stava osservando coi suoi grandi occhi nocciola.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ho scritto questa storia perchésì perché dopo aver visto le stills del prossimo episodio ho iniziato a esultare come una pazza e a immaginare di tutto e di più *-*
Dubito fortemente che la scena che ho scritto potrebbe essere simile a quella della loro reunion, ma l’ispirazione mi ha condotta qui (e poi dopo aver scritto la mia prima storia sulle Nyssara post-resurrezione di Sara avevo un altro paio di bozze su eventuali loro ricongiungimenti e mi sono basata su uno di quelli lol).
E niente, mi viene da piangere al pensiero di dover aspettare altri cinque giorni prima di rivederle insieme, quest’attesa è straziante. Speriamo almeno di ricavarne qualche gioia <3

   
 
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