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Autore: Dazechrome    01/05/2016    1 recensioni
[Ape Escape]
"Le scimmie sono scappate di nuovo e come al solito ne combinano di tutti i colori!"
Stavolta Specter ha ipnotizzato i suoi peggiori nemici per seminare caos e distruzione assieme alle sue scimmie. Riuscirà Kakeru a far ritornare normali i suoi amici?
[Fic ambientata post Ape Escape 3 con tutti i personaggi principali presenti, anche quelli degli spin off]
Specter era seduto sulla sua poltrona, accanto aveva Satoru e Hikaru ai lati e sopra Hiroki con le braccia conserte poggiate. Natsumi lasciò cadere il telefono. Era stato Hiroki a rispondere. - Ehi Natsumi, di che ti preoccupi, tanto non prende qua!
-Specter! - gridarono Natsumi, Kakeru e Rosa all’unisono, quest’ultima con tono disperato. 
-Piaciuta la sorpresa? - disse la scimmia albina, sorridendo beffarda. 
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry, Triangolo
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-L’ho fatto per il suo bene! - specificò immediatamente Sayaka. Natsumi e Kakeru rimasero imbambolati a fissare turbati. Kakeru si guardò intorno. - Ehi, dove sono le virus Charu?
-Poco importa, dobbiamo fermare il laser! - rispose Sayaka. Indicò la porta. - In fondo c’è un uscita di emergenza e una navetta. Non scordatevi di Hiroki!
Kakeru annuì e corse a svegliare l’amico. Natsumi andò dubbiosa. - E tu, Sayaka?
La ragazzina sorrise fiera. - Voi andate che ci penso io. Specter mi ha detto tutto. Ora sbrigatevi!
Hiroki si svegliò frastornato, mugghiando dal dolore. Kakeru lo abbracciò e lo aiutò a rialzarsi. Natsumi annuì. - D’accordo. Poi raggiungici.
Sayaka alzò il pollice e aspettò che i ragazzi se ne fossero andati; corse in camera da letto a riprendersi il portatile e guardò malinconica la stanza. Sbuffò e tornò indietro. - Allora, qua ci dovrebbe essere un pulsante…
Su un banco stavano delle tastiere trasparenti, singoli pulsanti e un gigante bottone rosso. Sayaka sbatté il pugno su quest’ultimo.
-Autodistruzione in… un minuto - annunciò la voce robotica e distorta delle virus Charu.
-Aspettatemi ragazzi! - corse via Sayaka, dirigendosi alla navetta.
Non appena la ragazzina sparì, le tre virus Charu rientrarono. La principale sospirò. - Che soluzione drastica - commentò. Si mise alla testiera e fece cenno alle altre. - Piano C.
 
-Ragazzi! - urlò Sayaka, correndo alla velocità della luce, ancora da super acchiappo. Si lanciò nella navetta e tornò normale. - Guido io!
Natsumi si sedette accanto a lei, Kakeru e Hiroki mezzo morto dietro. - Tenetevi forte! - esclamò Sayaka.
-Hai mai guidato tu- chiese Natsumi, ma fu subito interrotta dall’idol. - Ho ESPERIENZA io, mpf.
 
Akie e Tomouki accorsero in salotto col fiatone, Satoru col bastone stordente in mano. – Dovrebbe essere qui, vero? – bisbigliò l’uomo.
-Dovrebbe… oh cielo. – mormorò Akie, facendo cenno di fare silenzio. – Lo senti?
Qualcuno stava piangendo a dirotto.
I due si guardarono a vicenda e avanzarono verso la direzione del pianto, Satoru in attesa di ordini. Si ritrovarono in camera di Sayaka, la porta semiaperta e le urla che provenivano da lì. I tre osservarono sconvolti la stanza messa a soqquadro, tra peluche e libri gettati a terra, e Specter di spalle che singhiozzava.
-Ci penso io. – bisbigliò Tomouki alla donna. L’albino sussultò immediatamente, tremando non appena l’altro gli toccò la spalla e smise di urlare, paralizzato.
-Va tutto bene, Specter. – sussurrò l’uomo dolcemente. La scimmia si girò di scatto e indietreggiò, il volto rigato dalle lacrime. – Mi dispiace tanto Tomouki… - gemette lui. – Non volevo fare del male, non volevo fare del male…
-Non preoccuparti, non- Tomouki fu interrotto da Specter. – Adesso io sparisco per sempre e vi lascerò in pace, ok? – singhiozzò la scimmia sorridendo. Si allontanò ancora e inciampò in uno dei libri che aveva gettato. Si coprì la testa con entrambe le mani. – Ti prego non farmi del male… me ne andrò via per sempre, lo giuro, non tornerò più…
-Non è quello che vogliamo, altrimenti non saresti qui. – rispose Tomouki avvicinandosi e togliendogli le mani dalla testa con delicatezza ma l’albino reagì mantenendosi ancora più teso. – No! Sayaka mi odia! – strillò. – Natsumi l’ha fatto apposta! Lo sa che mi odiano tutti!
-Sai, pensavo anche io che il mondo mi odiasse. – continuò Tomouki. – Ma posso assicurarti che non è così e…
-Non voglio la tua pietà! – gridò Specter. Rise. – Pensi di potermi salvare con due parole? Ho già preso la mia decisione e non mi interessa più di voi! E-
Tomouki lo prese in braccio stringendolo forte, l’albino che sbraitava e si dimenava da far male. – Mettimi giù! Mettimi giù! – urlò con tutto il fiato che aveva prendendogli a pugni la spalla. L’uomo camminò via accompagnato da Akie, Satoru che osservava meticolosamente con la mano reggente il bastone tremante. – Adesso ti scuserai con tutti. – riprese Tomouki. – E tutti si scuseranno con te.
-Mettimi giù! Non voglio tornare là! – continuò Specter imperterrito. – Mettimi giù!
 
Erano tutti in ansia al laboratorio, Charu fuori che scrutava l’orizzonte, Haruka e Hikaru dietro di lei. Poi videro Akie, Tomouki e Satoru tornare. Tomouki teneva Specter in braccio.  
-Già, è finito da zia Akie. - esordì Satoru. - Deve averlo catturato Sayaka.
-Ci… ci abbiamo messo un po’ per convincerlo. - disse Tomouki.  
-Dov’è Natsumi…? - mormorò Akie. - I ragazzi non sono ancora tornati?
Charu scosse la testa. - No e non posso teletrasportarli.
-Avete perso il segnale? - esclamò Satoru, preoccupato.
Si sentì un forte boato e poi rumore di motori e vicino si posteggiò una navetta spaziale. - Beh, pare lo abbiamo ripreso. - disse Haruka.
-Che atterraggio perfetto… - commentò Hikaru, sbalordito. Il cagnolino abbaiò.
Sayaka aprì lo sportello e uscì fieramente, poi gli altri dall’altro lato. Hiroki si accasciò al suolo. - Terra! Siamo vivi! – strillò.
-Osavi dubitare di me, forse? - domandò Sayaka, quasi offesa. Poi corse da Tomouki e Akie, porgendo a quest'ultima il portatile. Neanche il tempo di avvicinarsi a Specter che Satoru la abbracciò quasi piangendo. - Sorellinaaaaaa!
-Ehi, Satoru! - esclamò Sayaka. Sorrise, ricambiando. - Scusa se ti ho fatto preoccupare… anzi, direi che vi devo tutti delle scuse.
-Direi. - disse Hiroki, toccandosi tutto dolorante, rialzandosi con estrema lentezza, Kakeru ad aiutarlo.
Natsumi prese in braccio Specter; il piccolo si avvinghiò stretto a lei, guardando a terra. Sayaka si avvicinò a lui confusa ma Natsumi la allontanò fulminandola con lo sguardo e scuotendo la testa. La ragazza ignorò tutti tranne Charu e rientrò dentro il laboratorio, sussurrando qualcosa a entrambi.
-Ma che cosa è successo? – chiese Sayaka.
-Direi che è rimasto traumatizzato. – rispose Satoru. Tomouki sospirò e Akie gli tirò leggermente la manica.
Hiroki si ripulì i vestiti, disgustato. Sbuffò. – Non penserà di uscirsene così, vero? – sbottò, seguendo Natsumi.
-Ehi, fermati! – esclamò Kakeru col cane in braccio, invano. – Oh no. – mormorò Hikaru guardandoli avanzare inesorabili.
 
Rosa, Blu e Gialla osservarono Natsumi con Specter in braccio e Charu passare, tutti e tre a braccia conserte, Rosa con una sigaretta in bocca. Il professore e Bianca accorsero da Natsumi, decidendo il da farsi.
-Credo ci metteremo un po’ di più stavolta. – mormorò Natsumi al nonno, Specter restio a scendere giù.
-Noi non abbiamo ancora finito! – urlò Hiroki, entrando nonostante i tentativi di Kakeru e Hikaru di fermarlo prendendolo entrambi per le spalle, il cane a mordergli la caviglia e Pipotchi a piangere.
Natsumi espirò profondamente. Non era la prima volta che succedeva una cosa del genere.
Rosa gettò il mozzicone e prese un pacchetto di sigarette dalla tasca di Blu. – Cominciamo. – borbottò lei.
-Fermo! Ma ti sembra il modo, Hiroki? – strillò Sayaka, parandosi davanti. – Adesso si scuserà con tutti come ha promesso!
Il ragazzino ridacchiò. – Ma non capisci che non fa altro che mentire? Ti ha ingannata per tutto questo tempo per ipnotizzarti e usarti! Anche in questo momento sta fingendo!
-Perché tutto questo rancore? – sibilò Sayaka, Satoru dietro di lei che faceva segno di stop.
Hiroki sorrise. – Oh, nessun rancore dopo quello che mi avete fatto. Magari c’è qualcuno che può capirmi qua.
-Si. – bofonchiò Rosa a distanza.
-Va bene, sono successe tante cose. – bofonchiò Sayaka. – Ma adesso si scuserà e stavolta sarà davvero l’ultima volta che succederà una cosa del genere! – strillò stringendo il pugno e mostrandolo. – Però… aspetta un attimo.
-Adesso basta! Smettetela voi due! – esclamò Charu imitando una voce arrabbiata, facendo calare il silenzio tra tutti, bimbi e adulti. Specter si asciugò le lacrime con la manica e fece cenno a Natsumi di lasciarlo giù. Rimase imbambolato per un po’, non sapendo cosa dire, osservando timoroso. Fece un profondo respiro.
-Sono stanco.
L’albino fece per togliersi il casco quando Hiroki urlò: - Che cosa intendi dire adesso?
-Me l’avevi promesso! – strillò a sua volta Sayaka.
-Ahah, menomale che noi non abbiamo questo tipo di problemi. – bisbigliò Kakeru ad Haruka. – Vero?
-Ah. Ah. – finse lei.
-Beh… è stato bello finché è durato, ma adesso sono stanco… sono davvero stanco… – mugheggiò la scimmia. – Lo so che non accettereste le mie scuse… e non sarebbe sbagliato…
-Allora? Non devi riposarti? – borbottò Rosa con due sigarette in bocca, le altre scimmie mostruose preoccupate accanto a lei.
-Beh, se non devo rivedervi mai più… vi saluto… - mormorò l’albino ignorandola. Natsumi tirò un piccolo “ma” invano mentre Specter avanzava piano piano dai ragazzini.
-Uno per uno, ok? – mormorò lui, cominciando da Hikaru. – Vedo che Pipotchi è felice con te… è stato bello quando… prima… tanto non succederà di nuovo…
-Nooo, Specter, cosa dici! – esclamò Hikaru, abbracciandolo di scatto. – Hai chiesto scusa ed è questo quello che conta!
La scimmia rimase confusa e in silenzio, ma non tentò di liberarsi né di ricambiare. Quando mollò rimase alcuni secondi a riflettere guardando il vuoto.
-Satoru… mi hanno detto che lo spettacolo è stato molto bello. – proseguì con vergogna. – Però mi ero già addormentato…
-Ehi, non fa niente… - rispose Satoru imbarazzato, con Sayaka a pochi centimetri di distanza pronta a tutto al minimo sgarro. – Io mi sono dimenticato di dirti quanto fosse preoccupata Natsumi per te… ah…
-Oh ma… allora era vero… - farfugliò l’albino, Hiroki a guardarlo male. – Haruka… - fremette la scimmia.
Kakeru si guardò intorno dubbioso, avvicinandosi ancora di più a lei. Specter prese per entrambe le mani la ragazza, sorprendendolo, e sorrise. – Ti sei occupata di me e di tutto il resto tutto il tempo… e io non ti ho manco detto grazie… - mormorò guardando in basso.
Haruka arrossì indecisa se sorridere o mantenersi neutrale, lasciando un’espressione sghemba e turbata. Specter sussultò e lasciò via le mani di colpo. – Hey, Kakeru, ti ho disturbato per tutto questo tempo… però adesso non mi vedrai mai più… - mugugnò. – Sarebbe stato bello se fossimo stati tutti assieme, là, uniti…
-Eh…eh? – il ragazzino rimase perplesso e poi sorrise. – Se hai bisogno di un po’ di compagnia io ci sono sempre, basta chiedere.
Specter si allontanò lasciandolo in tredici, lo sguardo basso. – Che umiliazione… - mormorò tristemente.
-Ehi, dove credi di andare dopo tutte queste belle parole? – scoppiò Hiroki. – Perché non dici anche a loro quello che hai detto a me?
L’albino guardò l’altro senza alzare la testa. – Mi dispiace. – disse pianissimo.
-Eh? Non ti sento! – strillò Hiroki, avvicinandosi con la mano all’orecchio.
Specter balzò via istintivamente, i pugni sul petto tremanti. – Mi… mi dispiace, va bene? – esclamò. Fece una pausa, mugheggiando. – Eravate così tanti, non sapevo… cosa fare… ero confuso! E… e c’era qualcuno che… che non ero riuscito…
-Di che parli? Smettila di balbettare! – esclamò Sayaka. – Che cosa mi hai fatto? Tutto ciò che ricordo è la nostra promessa!
-HA! – balzò Hiroki puntando.
-Ho… ho fatto pace con tutti, come ti avevo promesso… - piagnucolò Specter indietreggiando, scontrandosi con qualcuno alle sue spalle. Si girò e vide Rosa con due sigarette in bocca, Gialla più enorme del solito e Blu a braccia conserte.
-Noi siamo di categoria B, ovviamente. – ringhiò Rosa.
-Eh…ehi… ciao ragazzi… quanto tempo… - gemette l’albino con un sorriso sghembo.
-Sai che forse Rossa è morto per colpa tua? – mormorò Blu.
-ANCORA NON LO SAPPIAMO – urlò Bianca dall’altra stanza.
-Non puoi pensare di uscirtene così da una tresca amorosa! – cinguettò Gialla.
-Non sei buono neanche con le tue stesse scimmie! – rise Hiroki.
Tomouki e Akie sospirarono, Natsumi che ricambiava il loro sguardo stanco e disperato.
-Vi prego, basta. Lasciatelo stare. – propose Tomouki.
-L’abbiamo lasciato stare da solo anche fin troppo! – esclamò Hiroki.
-Lascialo perdere tu. È una causa persa. – replicò l’uomo.
-Ma, zio afro… - bisbigliò Satoru.
-Aveva ragione, la mamma… - riprese Specter a bassa voce con gli occhi lucidi. – Io non posso stare con nessuno…
-Che cosa! Non ho mai detto una cosa del genere! – strillò Natsumi.
-Lo hai implicato…- rispose l’albino. Guardò impaurito le scimmie mostruose e si fece coraggio ad avanzare, andando in camera sua.
-Ehi, mantieni la promessa di Sayaka! Scusati con tutti! – insisté Hiroki.
-Ma cosa ti ha fatto? – chiese Kakeru.
-Tanto non vi vedrò mai più. – rispose Specter di spalle.
-Non parlo per me! – gridò Hiroki. – Parlo di Sayaka, che hai tenuto prigioniera con te per ipnotizzarla e usarla!
-Eh? – farfugliò lei, confusa.
-Quindi ti sei dedicato tutto a Sayaka per ipnotizzarla al meglio! Questo è amore! – esclamò Hikaru eccitato, zittito da una bastonata di Satoru.
-Perché non ce l’hai detto? Potevamo lavorare tutti assieme… voglio dire. – mugugnò Haruka. – Uh.
-Aspetta, cosa mi hai fatto? – disse tremante Sayaka. – Volevo… volevo che facessi pace con tutti!
Specter sospirò e uscì, andando in camera di Natsumi.
-Dove credi di andare! – urlò Sayaka, inseguendolo.
-Ah ah. Voglio vedere cosa succederà adesso. – ghignò Hiroki.
 
Sayaka uscì poco dopo sorridente con Specter preso per il colletto da dietro. – Mi ha detto tutto e si è scusato a dovere e ora lo farà con tutti voi.
La scimmia sbuffò, tutti gli altri sorpresi. – Non ci avete messo molto. – commentò Charu.
-Lasciami! – piagnucolò l’albino. La ragazzina lo mollò facendolo cadere a terra senza nessuna delicatezza, fischiettando.
-Come possiamo fidarci di te? – abbaiò Hiroki.
Specter si rialzò e aspettò il cenno di Sayaka. Fece un piccolo inchino. – Mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto. Volevo… volevo stare con tutti voi. Ma non sapevo come e… non ero preparato. Qualcuno è scappato ai miei metodi e non sapevo cosa fare. Volevo scoprire com’era qualcuno… al naturale… no, voglio dire, uff… mi dispiace, non ho capito i vostri bisogni e non merito di stare con voi. E ho fatto male alle altre scimmie, ho fatto male alla mia mamma… Sono imperdonabile, non vi biasimo…
Fece una piccola pausa, aspettando un altro segnale di Sayaka. – Vi aiuterò a ripulire e sistemare ogni cosa. Oggi stesso. Starò con tutti, ma proprio tutti voi… E giuro di non fuggire mai più.
-Abbiamo risolto tutto! Abbraccio di gruppo! – propose Hikaru. Specter lanciò un piccolo strillo.
Rosa buttò via il pacchetto di sigarette. – Ma certo! – cinguettò sorridente, seguita dagli altri.
Hiroki soffiò. Tomouki gli mise una mano sulla spalla assieme ad Akie. – È inutile portare rancore. – disse lui.
-E adesso che ha fatto un giuramento davanti a tutti non può più scappare! – aggiunse la donna.
Il ragazzino sorrise. – Vedremo se manterrà la parola. Anche io dovrei scusarmi con lui.
-Prima le mamme! – strillò Natsumi stringendo il piccolo assieme a Charu. Sbucò anche il professore. – Anche il nonno! Non scordatevi del nonno.
-Ehi Hiroki, no, è tutta colpa mia. – rispose Specter soffocato.
-Accetta le mie scuse! – gridò l’altro.
Le due mamme allentarono la presa e fecero passare gli altri per l’abbraccione di gruppo, tranne Satoru che rimase imbambolato e confuso.
-Ma quello che c’era tra Specter e mia sorella…? Com’è finita…? – chiese lui imbarazzato. – Mamme…?
-Stai zitto! – ringhiò Haruka alzando la testa.
-Beh, se lei non ricorda niente… - brontolò lui. Si unì all’abbraccione. Il cagnolino girò attorno al gruppo, lasciato fuori. Abbaiò.
Poi, un boato.
-Cosa c’è adesso? - bofonchiò Natsumi, staccandosi e dirigendosi verso l’uscita. Poco dopo sbucarono le tre virus Charu, vestite da maid, accompagnate dai cloni e alcune scimmie lacché.
-Veniamo in pace! - esclamò la principale. - Il capo ha detto che avete bisogno di una mano. - continuò la secondaria. - Insomma, vi ristrutturiamo la casa. - finì la terziaria.
-Ehhh? - eccheggiarono tutti, tranne Specter, sorridente.
-Ma avevo fatto esplodere… - balbettò Sayaka.
-Veramente no. - disse la principale. - Il laser è ancora attivo ma abbiamo cambiato i suoi effetti e cancellato tutti quelli negativi! Nessuno vi odia più e abbiamo sconfitto la crisi in Grecia!
-Inoltre con l’attivazione del piano C si sono formattati tutti i nostri settori cattivi! - continuò la secondaria. - Gli ordini di Specter sono di aiutarvi a sistemare tutto e poi ci disattiveremo!
-Piano C? - mormorò Haruka.
-Specter che si riappacifica con gli umani. Nient’altro. - rispose la terziaria.
-Ehi, Specter, che intenzioni hai? - borbottò Natsumi. La scimmia sobbalzò. - No! Non è un piano in quel senso, più un… eventualità! Non voglio scappare di nuovo, l’ho giurato!
-Non obbediamo più a Specter direttamente, tanto. - disse la terziaria.
Blu si alzò. - Ehi. Se potete sistemare la casa, potete liberare Rossa, no? Tanto non respirate. Siete robot, no?
-...mi volete dire che cosa è successo a Rossa? - bisbigliò Specter.
-Niente. - rispose Natsumi frettolosa.
-Sempre se è ancora vivo. - commentò Rosa.
-Oh, è quello che penso io? - disse la secondaria. - Va bene. Uscite tutti! Evacuate il laboratorio!
Kakeru guardò le androidi turbato. - Ma possiamo fidarci?
-Si stanno offrendo per liberare Rossa, riportarlo al parco con le altre scimmie mostruose e sistemare la casa. - rispose Charu. - Mi sa che dobbiamo.
-...vado a prendere le maschere antigas. - disse Natsumi. - Torno subito.
Kakeru prese in braccio il cagnolino e Pipotchi si strinse ai capelli di Hikaru. – E loro?
Sayaka prese Specter per mano. - Allora noi ti aspettiamo fuori.
Uscirono tutti, tranne Blu e Charu. - Io rimango qua. - disse con tono grave la scimmia.
-Beh, io le controllo. - si giustificò Charu. Guardò le braccia delle tre maid. Nessuna arma.
Natsumi tornò con una busta piene di maschere e ne porse una a Blu. - Sicuro di voler restare?
La scimmia annuì seria.
-D’accordo. Rossa è di là. Fate uscire anche Bianca.
 
-Sono usciti tutti? - chiese la principale. La secondaria fece cenno di sì. - Perfetto. - diede un pugno alla maniglia, bucando la porta.
Ci fu un’esplosione nucleare.
-LIBERO! - gridò trionfante Rossa, in forma smagliante. Blu, con la maschera antigas, corse ad abbracciarlo. - Amico! Sei vivo!
-Vivo e vegeto! Watta! - rispose l’altro col vocione. - Un lottatore come me non morirà mai!
La terziaria prese un aspiratore. - Bene, ora voi tornate al parco.
La secondaria indicò delle scimmie asfissiate a terra. Le cloni le presero in braccio e uscirono fuori. - Ci pensiamo noi! Ci pensiamo noi!
-E ora sistemiamo la casa. - disse la primaria. Charu osservava curiosa, seguendole in ogni movimento col cannone pronto. Ma non succedeva nulla.
 
-È... un fungo atomico… - commentò Bianca indicando il laboratorio.
-È... bellissimo. - mormorò Tomouki, estasiato.
Akie gli diede una leggera gomitata. - Caro.
-Possiamo toglierci le maschere? - chiese Hikaru. – Pipotchi è svenuto.
Kakeru indicò il cagnolino in braccio. – Non solo lui.
-Assolutamente no. - rispose Natsumi secca.
-RIP - disse Rosa.
 
-Natsumi, il casco è… esattamente come lo avevi lasciato. - concluse il professore, indicando lo schermo del computer. - L’unica differenza è che il colore che mostra è rosso anziché blu. Ora l’ho sistemato.
La ragazzina si girò verso Specter, i capelli liberi e all’aria, che si coprì il volto con le mani. - Che cosa? - esclamò Natsumi a lui.
-Oh, ma è semplice. - disse Charu. - Stando alle mie analisi, Specter si era semplicemente autoconvinto a causa delle sue paranoie di essere odiato da tutti e che non potesse fare nulla per farsi perdonare. Quindi… ecco il laser e le ipnosi varie.
-Si ma… quello l’ho capito. - rispose Natsumi. Tolse una mano dal viso di Specter. - Lo sai cosa hai fatto, birbantello?
Specter si coprì di nuovo e mugghiò. - Ehi, ehi! Ti perdono. - disse Natsumi calma. - Sei consapevole che hai sbagliato. Hai imparato dai tuoi errori, no? Noi non siamo mica estremi come te.
L’albino si scoprì la faccia lentamente. Annuì.
-Bene. Allora ti fidi di noi? - domandò Natsumi. - Io mi fido di te e voglio rimetterti il casco. Hai fatto un giuramento a tutti.
Charu gli sistemò il casco e i capelli, accarezzandolo. Sorrisero tutti e tre, la scimmia imbarazzata.
-Dai, cambiati, che devi andare con Sayaka. Devi sistemare la sua stanza. – disse dolcemente Natsumi.
 
Sayaka baciò il dorso della mano dell’albino, in ginocchio, gli occhi vacui che fissavano il basso. Lui sorrise beffardo, accarezzando poi i capelli della ragazza con la stessa mano, per poi passare le dita tra i suoi codini.
-Non potevo certo permetterti di dimenticare tutto davvero. – ghignò Specter. 
  
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