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Autore: felinala    02/05/2016    8 recensioni
universo mirai (no care lettrici innamorate, guardate i personaggi qui sotto... niente Trunks, per vostra sfortuna! e sua fortuna aggiungo...); i due cyborg C-17 e C-18 si divertono a spadroneggiare per il mondo ma un bel giorno sono annoiati.... così annoiati che si inventano un nuovo, esilarante (per loro) passatempo.
sulle note di "la casa" canzoncina molto... infantile.
buona, si fa per dire, lettura!
Genere: Comico, Demenziale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 17, 18
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA CASA
-  BIZZARRI PASSATEMPI DISTRUTTIVI -
 
L'ennesima scorribanda per distruggere e ammazzare un po', sia  persone sia il tempo, era diventata, da noiosa come al solito, a mediamente interessante.
Avevano fatto tabula rasa di ogni cosa che li circondava; avevano giocato al tiro al bersaglio con quei simpaticoni degli abitanti della città, che gentilmente si prestavano al gioco correndo qua e là tra grida allarmate.
I pochi coraggiosi che avevano opposto resistenza erano stati, come sempre, quelli più divertenti, perché era sempre uno spasso guardare quegli illusi mentre perdevano ogni briciola di speranza e li osservavano spaventati, prima di morire.
Eppure, quella distruzione che ormai perpetravano da molto tempo, per i due crudeli protagonisti della storia era... noiosa.
In fondo erano sempre le stesse azioni: entrare nel centro della città, farsi notare, far prendere spavento alle persone, distruggere le cose, uccidere le suddette persone nei modi più variegati e fantasiosi.
Insomma, anche dedicandosi a quel passatempo una volta ogni quindici giorni e facendo altro negli intermezzi, alla lunga era diventato tutto molto tedioso.
Quel giorno invece avevano scoperto poco fuori città, in una bella via alberata e piuttosto chic, l'enorme, splendida villa di un facoltoso bell'imbusto e... avevano improvvisato un nuovo divertente gioco.
Questo tizio, un elegante biondino ben vestito, era uno dei pochi che avevano provato a fare resistenza: poveretto, come molti, anche lui pensava che  bastassero un po' di mira e qualche pallottola inserita in una stupida pistola, per eliminare quelle due avvenenti macchine di morte che erano i cyborg 17 e 18; e cosi anche lui ci aveva provato, ma come tutti al terzo caricatore scaricato, si era arreso.
Divertita dall'audacia e visto il curato aspetto da riccone, la bella C-18 aveva proposto al fratello di non ucciderlo, ma di inseguirlo per vedere dove alla fine si sarebbe rifugiato.
 
Era una casa molto carina,
 
E così avevano scoperto la mega villa del pasciuto signore: ricca, splendidamente sfarzosa già all'esterno, con le sue colonne in stile greco che adornavano il portico, opulenza e affreschi ovunque... Bella si, e con ogni evidenza gelosamente mantenuta e custodita.
- Sorellina! Che ne dici di fare un nuovo gioco? - Aveva così esordito il cyborg maschio, mentre entravano senza permesso nell'imponente atrio e si dirigevano verso le prime stanze che ivi si intravvedevano.
-Sarebbe?- aveva replicato la bionda; frattanto erano entrati in cucina.
 
senza soffitto, senza cucina.
 
- Che begli angioletti non trovi anche tu? Forse però non sono le creature più adatte a spiarci da lassù...-  Fece il moro C-17, notando gli affreschi che adornavano magnificamente il soffitto; alzando un braccio con fare indolente, distrusse subito dopo quella mirabile opera d’arte, dove sostavano con un perenne sorriso i paffuti cherubini pasciuti, ora sostituiti da una ampia voragine.
- No vi supplico! La mia bellissima casa no! Le mie cose...- Vano fu quel pietoso tentativo del ricco proprietario, di salvar ogni suo avere, anzi fece peggio, scatenando nei due ilarità.
- Che bella cucina! Sai cucinare tu fratellino?- Domandò la bella cyborg con fare mellifluo, assecondandolo nel gioco appena inventato.
E al previsto cenno negativo del compagno di bravate, distrusse la splendida cucina dagli antichi ripiani in marmo pregiato mentre sogghignando esclamava un allegro: - Nemmeno io!-
 
Non si poteva entrarci dentro
 
Guardando per caso in basso mentre esploravano la lussuosa abitazione, i due videro i pregiati pavimenti: lucidi marmi dai vari colori e dalle elaborate sfumature si intervallavano a pregiati legni rari ed invecchiati.
 
perché non c’era il pavimento.
 
 
- Ma guarda! Nemmeno dove deve metterci i piedi si è risparmiato! - affermò con sprezzo la biondina.
Distrussero tutto quel pregio, in alcune stanze lasciando voragini al posto dei sfarzosi parquet, in altre limitandosi a bucherellare.
- La mia casa! La mia bella casa! La mia roba la mia bella roba!- continuava intanto a lamentarsi il padrone di casa; seguendo i due distruttori, egli le provava tutte, ora supplicando i due, ora tentando un qualsiasi ragionamento o financo la corruzione, purché la finissero di fare tutto a pezzi.
Tutto inutile, i due trovavano quel nuovo gioco, che poteva essere allegramente battezzato come "distruggi la casa", uno spasso anche e soprattutto per quei patetici tentativi di fermarli.
 
Non si poteva andare a letto,
 
Giunsero vagabondando i due nella magnifica camera da letto del padrone di casa; situata all'ultimo piano dell'abitazione, occupava da sola metà di quel piano: lussuoso parquet di legno di ulivo, finissimi mobili in pregiato acero; il pezzo che più spiccava però sotto i massicci travi a vista dello sfarzoso sottotetto era il letto: enorme, massiccio con un baldacchino finemente lavorato; il materasso di prima qualità, con ogni optional disponibile poi, era ricoperto di lane finissime, sete e broccati; tutto rigorosamente e pomposamente nei toni rosso -oro. Era magnifico.
- Ah sorellina! Vieni a crogiolarti qui con me!-  disse il moro che ovviamente di lasciare intatto quel pregiato ben di Dio non ci pensava proprio; C-17 saltò quindi con molto entusiasmo al centro del magnifico lettone, scompigliando quel perfetto quadretto da mostra.
- Fratellino, sei davvero infantile! Lo so benissimo che è una trappola e che in realtà non vuoi fare la siesta ma giocare!- rispose la biondina mettendo un lieve broncio contrariato; poi, andò in esplorazione per la stanza, aprendo ogni cassetto e frugando in ogni anfratto.
Si divertì molto la bella cyborg: Ogni volta che trovava cose che non erano di suo gradimento, tra un commento sarcastico e sprezzante ed una critica... distruggeva! Frugando nel guardaroba del riccone ad esempio, aveva trovato orride camicie frù in stile antico, con pizzi ai polsini in strani colori appariscenti; aveva esclamato a quel punto uno stizzito: - Ma che pessimo gusto! Guarda questa... giallo pulce! E quest'altra è fucsia?  Queste non le metterebbe nemmeno mio nonno... o il dottor Gelo! Puah! - E, ammucchiate tutte quelle indegne, a suo avviso, cianfrusaglie antiquate, le aveva incenerite con un lieve colpo energetico sotto lo sguardo orripilato del biondo milionario che la implorava pietosamente di finirla.
Finirono incendiati così molti oggetti in stile falsamente antico, da abat-jour stile roccocò ad alcuni soprammobili in stile barocco, mentre il fratello di lei, dal suo nido di coltri che aveva scelto come platea, gustava la scena ridacchiando ed ogni tanto incoraggiando con qualche applauso cotanta distruzione.
Ad un certo punto, il moretto, che si era stufato di essere puro spettatore, afferrò uno dei molti cuscini che aveva intorno e lo scagliò sulla nuca della sorella, così, giusto per divertirsi un po'.
Ne scaturì una esilarante battaglia di cuscini tra i due gemelli, che vide protagoniste assolute urla, sia maschili che femminili, e tante, tantissime piume, dovute ai numerosi guanciali forati data la potenza con cui venivano lanciati.
Alla fine di quell'apprezzatissimo giochino, i due però sentirono ancora quel piagnucolio che, se dapprima li aveva divertiti, ora cominciava seriamente a dar loro sui nervi.
Accortosi che i due si stavano spazientendo, il ricco signore decise che tanto, vista la situazione, ormai poteva tentare anche di essere coraggioso, ora da perdere aveva ben poco; così con la sua espressione più irosa tentò almeno di farsi valere:
- Volete finirla? Non vi sembra di aver devastato abbastanza? Ora è tutto rovinato e della mia bellissima e pregiata roba più nulla resta! Ora andatevene dal mio letto!-  Disse il coraggioso ometto ai due implacabili cyborg, accompagnando il discorso con gesti ad effetto.
- Ma che fegato! Senti un po' bel biondino, a noi non puoi certo dar ordini tu, tu che sei vivo solo perché è divertente come reagisci a questo esilarante giochino... Se vuoi però possiamo trovarne un altro, di passatempo eh? Magari da fare sul letto, in tre...-  Fu ciò che rispose  la gelida C-18, con fare un po' minaccioso ma assai sensuale, afferrando il mento del povero disgraziato che aveva osato disturbarli.
 
in quella casa non c’era il tetto.
 
- N-no, v-vi prego...- Esalò allora il riccone, invero alquanto spaventato visto che il momento di  adrenalina ormai era terminato.
-Ahahaha! Come se davvero fossi così importante e degno di attenzioni! Ma nemmeno per idea! Non sei nemmeno carino! No, spiacente, niente letto in tre! –  E, dopo queste divertite, sprezzanti parole, fu il turno dell’arrogante C-18 di alzare un esile braccio e caricare un’onda energetica che disintegrò il bel tetto con travi a vista e vari intarsi; della pregiata copertura con i suoi luminosi abbaini, nulla restò. La casa era ora scoperchiata.
 
Non si poteva fare pipì
 
Entrarono infine i due cyborg nell’unica stanza che mancava loro da visitare, ossia il bagno padronale.
Era esso situato di fronte alla camera da letto che avevano appena semi-distrutto ed occupava la restante metà di quel piano.
Come tutta la casa, era lussuoso, davvero opulento e lussuoso: la vasca idromassaggio con ogni confort disponibile al suo interno, era grande come una piscina; tutto, dal pavimento ai ripiani era in pregiato marmo; solo alcuni dei mobili per riporre i teli e le boccette erano di materiale diverso ma non comune plastica no, erano in legno smaltato! I rubinetti poi! Tutti i rubinetti, erano d’oro massiccio e risplendevano quieti nella luce della sera.
 
perché non c’era vasino lì.
 
- Ma guarda che opulenza anche qui! Certo che questo non s’è fatto mancare proprio niente eh fratellino? Dovevamo passare prima da queste parti! – disse la cyborg bionda con tono gelido
- Già! È da maleducati avere tutta questa lussuosa opulenza mentre gli altri lì fuori stanno morendo di fame! - rispose C-17 alla sorella; poi rivolto al riccone disse: - Non lo sai che è maleducato caro tizio? A proposito, come ti chiami, ciccione opulento?-
- M-mazzarò! – rispose il diretto interessato, che nemmeno provò più a fermare i due, e si preparò mentalmente a veder scomparire la sua amata roba.
E così in effetti dopo poco fu; il bellissimo bagno principesco del ricco Mazzarò, venne semi- polverizzato dai due gemelli, il cui unico tasto dolente fu… la mancanza del water! Un verso di stizza uscì infatti dalle labbra dell’avvenente cyborg moro, allorché si accorse che non poteva andare a fare pipì, dato che nella foga del distruggere i piani inferiori della casa, avevano bucherellato dal di sotto proprio la zona dove era situato il sanitario, disintegrandolo.
 
Ma era bella, bella davvero,
in Via dei Matti, numero zero.
 

Finito che ebbero di distruggere anche l’ultima stanza della bella casa, ora non più bella, i due decisero di andarsene, visto che anche quel giorno si erano divertiti un po’.
Furono fermati dalla voce di Mazzarò però, il quale con voce flebile disse: - Aspettate! Ora che avete distrutto tutto ve ne andate così? Uccidetemi almeno! Non lasciatemi a contemplare la mia bella roba distrutta! - Disse disperato.
- Eh no mio caro! È questo il bello no? Proprio perché vorresti andartene, e che quindi sarebbe un favore da parte nostra accontentarti, ora resti lì, proprio lì, a contemplare la tua bella casetta rovinata! Ciao ciao!- rispose per tutti e due la bella C-18.
Poi voltarono le spalle alla loro distruzione, al disperato signor riccone e si avviarono a piedi verso nuove mete.
Mentre se ne andavano per il curato vialetto, la cyborg disse al fratello: - Sai, in fondo la giornata è stata assai interessante! Ammettilo, sono stata Io geniale nel dire che avemmo dovuto seguire il riccone! Dovevamo davvero venire prima qui, è un bel posto e col passatempo che abbiamo trovato sarebbe davvero interessante tornarci; come si chiama secondo te? –
Il gemello non ammise la genialità della sorella, davvero no; notò però un cartello, poco discosto dalla “loro” villa, e si avvicinò ad esso per leggere.
- Beh, se non leggo male, la casa del nostro caro amico ha il seguente indirizzo: VIA DEI MARTINI 10; bene, ora sai dove trovarla o dove spedire una cartolina!- Affermò convinto e scherzoso il moro, ficcandosi le mani nelle tasche dei jeans.
- Ah certo, e perché mai IO dovrei spedire cartoline a quel bamboccio? –
Sbuffò la gemella; poi, improvvisamente, un sadico sogghigno le si aprì sul bel volto mentre diceva:
- E poi ora che me lo fai notare… ci manca ancora qualcosina da distruggere…-
E così dicendo fissò meditabonda il cartello che indicava la casa appena massacrata.
- Che vuoi fare scusa? Cambiargli pure indirizzo? – Si sentì lei domandare.
- Ma certo perché no? – Fu la risposta serafica.
Poi, come se avesse avuto un lampo di genio, la biondina agì: alzando una mano curata ed affusolata, puntò il suo piccolo indice verso l’irritante cartello e, facendo partire un raggio energetico, modificò a modo suo ciò che ivi stava scritto.
- Bene caro fratellino! Oggi è stata un'altra proficua giornata di divertimento! Vogliamo tornare alla base? – E detto ciò, C-18 si alzò lesta in volo senza aspettare il compagno.
Questi fissò con aria divertita il cartello, ora decisamente diverso rispetto a pochi minuti prima; poi scuotendo la testa, si alzò anche lui in volo, apprezzando l’umorismo alquanto strano della sorella.
Sul cartello, ora campeggiava infatti il nuovo indirizzo di casa Mazzarò: VIA DEI MATTI 0.
 
Ma era bella, bella davvero,
in Via dei Matti, numero zero.

 
Raggiunta la sorellina in volo, si sorprese un po’ C-17 nel trovarla lievemente pensierosa; le domandò quindi, da bravo fratello maggiore quale lui era, che cosa la impensierisse tanto, vista la bella giornata di distruzione alternativa che avevano passato.
- Beh, pensavo che in fondo è stato un po’ uno spreco distruggerla così tanto ti pare? Potevamo prendercela, come avevamo già fatto! A ripensarci quel lettone rosso-oro era davvero adorabile e la vasca enorme era proprio smile ad una piscina…- Fece la biondina con l’aria di chi un po’ si era pentito delle proprie azioni; anche se, certo, la motivazione del “pentimento” era alquanto discutibile.
- Ah cara su con la vita! Lo so, adori il lusso! Ma ragiona. Abbiamo già trentaquattro case sparse per tutto il globo terrestre, e sono tutte lussuose quanto quella che abbiamo appena con goduria bucherellato! Ora, lo so che per te è difficile, ma andiamo, non puoi tenere tutte le case che ti piacciono solo per sfizio ti pare? Almeno ci siamo assicurati che non ci fosse un'altra villa altrettanto bella o più bella delle nostre! –
Poi, vedendola poco convinta, il cyborg sfoderò quella che riteneva la motivazione più convincente in assoluto per rallegrare la sorellina:
- Non sarebbe comunque stato il caso di tenere quella villa cara, sai che le scegliamo tutte isolate apposta no? Altrimenti come facciamo a non essere disturbati mentre facciamo i nostri adorabili pigiama party a base di musica a volume super alto, patatine, alcool, e il nostro paio di esseri umani urlanti a testa con cui trastullarci? Anche a me il lettone ispirava molto, ma avremmo avuto un sacco di grane per nulla stando lì!-
Rasserenata, C-18 fece allora un lieve sorriso al suo adorato fratellone, che sapeva sempre come tirarla su di morale e, con fare gioioso esclamò: - Beh, forse hai ragione fratellino! Allora, stasera pigiama party?-
E, ridendo i due volarono verso l’orizzonte, in cerca di nuovi divertimenti e delle loro prossime prede.
 
 
 
FINE
 
 
 A.D.A.F.D.T (OVVERO Angolo Dell’Autrice Fuori di testa)
Salve!^^
Vi era mancato l’inizio angolo autore stile pazzerella?^^
Era da un po’ che non sbucava il lato demenziale no?
Ammettetelo, vi era mancato lo so!^^
Ebbene, che cosa sia questa cosa non ne ho idea, se non che è un’altra delle mie ordinarie follie; qualcheduno di voi me l’aveva inoltre, seppure sarcasticamente, chiesta (e voglio vedere se quel qualcuno si ricorda di averlo fatto…. ihihihihihih) e… come tirarsi indietro?
Aggiungo inoltre una piccola nota divulgativa (quanto tempo eh!):
 IL NOME MAZZARÒ non è stato preso per caso ma appartiene ad una famosa novella di Giovanni Verga intitolata “la roba” contenuta nel libro NOVELLE RUSTICANE; in tale novella, il ricco Mazzaarò è un tizio che ha fatto fortuna elevandosi da una condizione di povertà e che è molto attaccato alla sua roba (campi animali e tutto ciò che rappresentava allora il bene materiale e la ricchezza), così tanto attaccato alla sua roba che in punto d morte andava uccidendo le sue bestie e distruggendo i suoi averi al grido di “Roba mia vientene con me!”
Il mio Mazzarò è un po’ diverso ma… fa niente!     
 
 
Saluto tutti e ringrazio come sempre:
i lettori silenziosi e non;
i recensori (Habituè in primis… vi adoro!^^)
affettuosamente
NALA
  
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