Storie originali > Fantascienza
Ricorda la storia  |      
Autore: GirlDestroyer1988    02/05/2016    0 recensioni
alla fine del xxi° secolo pochi ricchi vivono in un enorme montagna circondati da masse di disperati. un gruppo di eroi lotterà per ribaltare la situazione
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ma mai come adesso il mondo corre verso la fossa. Ci sarà il precipitare dell’agone politico nella più completa anarchia tra partiti sempre più irriconoscibili e l’ascesa di un superpartito di ultrasinistra che porta ad una seconda guerra civile americana. Gli stati come il Tennessee e gli ex stati confederati in generale elessero l’anti presidente August Greats, rinomato sudista che però non riuscì mai a convincere del tutto per via delle sue simpatie messicane, da lui giustificate con “meglio un messicano olivastro che un merdoso negro”. Al nord c’era,a Whashington, Joseph Clearmounth, ormai non più il primo presidente afroamericano. Manco fosse stato Edgar Hoover contro Al Capone, dichiarò una guerra spietata. Per riuscirci, ricorse a diverse strategie. La prima fu la demonizzazione di coloro che avevano votato Greats come “fascisti”,”repressi”, “censori”. La seconda fu il più autentico terrore. I cittadini delle città del sud a nord diventavano iloti. Si racconta che dei newyorkesi che nel conflitto si recarono verso i confini del Canada, da White Rock a St Stephen,tornati dissero “lì è peggio di Guantanamo” e subito il sindaco della città, Mark Lucius Popelion,si scagliò contro Whashington. Il resto del mondo guardò l’America alla fine implodere nella battaglia di Baca, in Colorado. Dopo s’instaurò un nuovo dominio globalizzato dell’America sul resto del mondo,alla cui base non c’era però nessuna base solida. Per certi versi si ripetè la situazione politica all’indomani dell’11 Settembre. Un America effimera, dominata da una tecnologia ad alto grado di dissimulazione, dove le mode erano passeggere e volte al peggio. Ecco cosa racconta Marco Popolizio in La tomba: “oggi il futuro non esiste più. È morta la fantascienza, è morto tutto quanto esisteva di futuribile. Oggi il futuro non esiste più perchè arriva prima dell’immaginazione per crearlo. Certo,gli artefici di questo mondo hanno usato l’immaginazione per creare gli ordigni tecnologici con cui coabitiamo, ma oggi è veramente possibile trovare qualcosa da inventare? O a questo punto non ci rimane altro che distruggere,obliare, bombardare,bruciare? Sono stato in America. Lì grattacieli cresciuti fino al limite di sostegno inevitabilmente sono caduti ma si dà la colpa ai terroristi,con le relative guerre per avere ancora di più,come se già non avessero abbastanza. Ovunque fluttuano avatar di creature,umanoidi da mondi perfetti, eroi e eroine di manga e anime di un America più giapponese dell’ormai irriconoscibile Giappone,tant’è che i superstiti di Pearl Harbor, le cui più innovative tecniche di rigenerazione cellulare consentono ogni anno centoni supplementari di vita, possono ora dire-con la morte nel cuore-NYWON, Now You Win Old Nippon. Reso possibile questo anti-miracolo della tecnologia da corpi artificializzati, con sulla schiena olo-proiettori di questi sedicenti nuovi Achille e Lisistrata. D’altrocanto ormai Naruto e lo Yoh di Shaman king sono pezzi d’antiquariato come Dick Fulmine e l’Uomo Mascherato,e non è vero che non si scriva e non si pubblichi più niente su carta. Bazzecole! Mai come oggi ottenere carta è stato semplice,tra infiniti ricicli. Le città sono preda di quel white noise di cui parlò,Cassandra, Don DeLillo:ovunque manifesti pubblicitari,graffiti, poster elettorali di persone che non verranno mai elette, che come specie di muffe diverse si compenetrano tra di loro insultando la memoria di Mimmo Rotella che con la carta brutta degli attacchini aveva un rapporto diretto e autentico,come le mucche allevate libere con i fiori. Oggi le mucche,i polli,persino le api sono scioperate, le bistecche vengono letteralmente coltivate, il miele ci arriva da laboratori dove saccarosio e glucosio sono uniti artificialmente. “perchè non bisogna più nuocere alla Natura” è la risposta ai nostalgici. Spontaneamente ad colorare i muri e gli angoli delle città sono sciami di nanorobot che insieme formano quelle fantasmagoriche scritte viventi, che a toccarle si rimane bagnati,e quelli,sdegnati, ti pungono come una calza a rete di zanzare, per poi tornare a nuotare come plancton superflat sulla superficie laterizia. Ci sono persino tatuaggi che adoprano lo stesso principio, e che il tuo organismo percepisce come antibiotici, e tu hai la tua sirena/nereide tettona che nuota sulla tua pelle in modo ora sensuale ora terrificante, perchè ora “i mostri hanno vita” e quel disegno sembra possa schizzar via e ferire,mordere, infettare. Non dico che ciò non accada-valga altresì come un avvertimento per quanti se li vogliano fare-ma quando ciò succede-senza sangue,le nanomacchine sono molto discrete-tutto si liquefa in panna sintetica,e se abbiamo scampato il pericolo dell’Alien dalla pancia, saremo ancora entusiasti di questo “strabiliante” traguardo? O prenderemo solo atto che non siamo più noi? L’invasione,se è davvero ancora un invasione giacchè da nessuna delle 2 parti chicchessia e/o alcunchè ha reagito, non è ancora finita. Intorno a noi crescono tecnoalberi che hanno reso i nostri cieli di nuovo azzurri e l’aria che respiriamo tanto pulita da essere rarefatta, fiori del male di baudelardiana memoria i cui pollini sono polvere di acciaio, i loro frutti fotocamere a 360 gradi, essi che in realtà,tolta la corteccia, sono robot, non ci fanno certo rimpiangere gli alberi veri,ma il rimpianto va più in realtà verso un epoca dove,quando piantavi un fiore in un vaso,sapevi cos’era fiore e cos’era vaso. I vecchi ormai arresisi alla “vita per forza” ti ricambiano sguardi piangenti,da schiavi, e rimpiangono chissà cosa. Non sanno nemmeno più essere nostalgici. E come fai ad esserlo? Come disse Mafalda, “I verbi signora maestra? Il passato l’hanno riscritto, il presente è una lotteria, il futuro c’è l’hanno fregato” e così cala un Sole non più dell’avvenire su un America che è ormai il mondo intero,e che,per il principio del “tutti nella stessa barca” ci trascina con sè giù nella fossa” Negli anni la crisi porterà ad un totale asservimento del governo alle multinazionali, quelle dell’american way of life: McDonalds e Mattel per i bambini, Harmony,Liu jo, Sneackers,e qualsiasi altro marco popolare tra i giovani per gli adolescenti. Mai come in quello stato mondiale la gioventù non solo fu confusa, disorientata, succube delle tempeste in bicchieri d’acqua del momento come mai lo fu prima,ma non trovò alcuna generazione genitoriale che facesse palo,le desse dei limiti, le insegnasse cos’è il guadagno, la fatica, l’impossibilità,la privazione,l’attesa. Tutto era loro, senza stancarsi nè annoiarsi, con solo il cielo come limite invalicabile ai loro desideri nati vuoti, a cui non manca nulla (e d’altronde,non solo non hanno mai il senso di vuoto di chi ambisce a qualcosa, ma già che ci sono vogliono ancora di più),senza tempo che li faccia percepire il vuoto sotto i piedi tra il desiderio e la sua soddisfazione. “i giovani sono il futuro! Dobbiamo pensare ai giovani!” in America le multinazionali stesse si trasformarono in fabbriche di uomini perfetti, mediante l’eugenetica. “La tentazione eugenetica attraversa profondamente la tradizione liberale” dice Domenico Losurdo “non a caso,la disciplina nacque in Gran Bretagna e godette di una grande fortuna negli Stati Uniti”. Programmando geneticamente esseri umani telegenici,fotogenici,cinegenici e tecnogenici sempre e comunque,avrebbero avuto i modelli perfetti per linee di vestiario et similia. Quando però questo regime della superficialità cercò di approdare nel da sempre insanguinato Medio Oriente,l’Arabia fece precipitare le altre Nazioni Unite nel Terzo Conflitto Mondiale. Prima della guerra, un entità cosmica, K’T’NELK, decise di nascere ed assumere forma umana,dall’incontro carnale tra Valentina Becilla e Leonardo Tupido,svoltosi,come ormai era prassi,in un clima di sesso selvaggio e alla Harmony. Fin da bambino K’T’NELK, il cui nome terrestre fu Tommaso, era un outsider, un “diverso” che prendeva le distanze dalle mode del momento. Raggiunta la quasi età adulta,venne chiamato dai propri simili al Parco locale d’Interesse Sovracomunale Rile-Tenore Olona, dove li venne spiegata la sua Natura, di creatura aliena,appartenente alla razza degliHashram, meteoriti resi vivi da enormi colonie batteriche capaci di sopravvivere alle bassisime temperature dello spazio esterno. A tenerli tutti intorno ad una stella neutronica erano raggi di luce quasi solidi. Erano situati nella Nube di Oort. Gli altri Hashram li diedero tutto l’occorrente per resistere ad un imminente conflitto che-ahimè-avrebbe coinvolto anche l’Italia. A Milano da tempo il Pirellone era stato smantellato e al suo posto c’erano lercie discariche a cielo aperto, tant’è che la zona venne chiamata “ la merda de Plaza de Duca Aost’” cioè “la m***a di Piazza Duca d’Aosta”. Il luogo divenne la sede del Cristallo, palazzo di vetro alto 60 piani. Al 60esimo piano si trovava una potente arma difensiva un piccolo acceleratore di particelle in grado,sfruttando anche degli ocelli che danno sull’esterno, di lanciare dei potentissimi fulmini di natura non elettrica ma di fissione,in grado di trasformare gli oggetti colpiti da materia a energia. Questo non vale sugli automezzi per cui si applica il principio della Gabbia di Faraday. Questi subiscono una trasformazione parziale, ottenendo di risulta una lega biancorea, chiamata Folgorina,per metà pura energia,per metà pura materia. Questa di norma viene raccolta e venduta per le ricostruzioni,a prezzi vicini al centesimo. Inoltre gli stessi fulmini possono servire da barriera energetica a campana. Al suo interno si studiano le migliori strategie per proteggere la città e ricostruirla. A proteggere il Cristallo intervengono dei robot provvisti di cingoli al posto delle gambe e dei piedi, con al posto delle braccia e delle mani una coppia di dispositivi per il lancio di missili terra-terra e terra-aria. Inoltre le loro teste sono simili a becchi d’uccello con in cima dei radar che,all’aperto,possono scatenare artificialmente acquazzoni e dirottare i fulmini sull’avversario. Possono anche generare dei potenti vortici. Per manipolare gli oggetti intervengono dei “vettori”,arti psichici simili a quelli della Lucy/Nyu di Elfen lied di Mamoru Kanbe. Dalla torre partono anche dei droni a forma di piovra. Altri droni sono simili all’eolipila di Erone, delle sfere grandi 5 metri che si spostano mediante getti d’aria simili a dei geyser,regolabili d’intensità anche per calibrare un cannone laser collocato trasversalmente. Da un portellone collocato in baso escono dei piccoli droni a forma di pidocchio (Pediculus capitus). Gigantos è infine un enorme robot che emerge dai Navigli per combattere in acqua e sulla terraferma. È alto 40 metri, è un blemmo (ha il volto sul petto;non ha testa) ed è capace di lanciare laser dagli occhi e dalle punte dei suoi tirapugni,e inoltre i suoi piedi possono staccarsi aprendo in volo un paio di lame dai lati. Inoltre,l’ONU varò diversi progetti per l’avanzamento scientifico sotto la guerra,talvolta in territori critici come il Gobi,dove venne costruito un centro di ricerca scientifica,il Mar Morto, dove venne costruito un laboratorio sottomarino, e persino il pianeta Nibiru,giunto pacificamente in orbita della Terra dopo un lungo viaggio astrale. La guerrà infuriò fino agli anni 200 del XXI secolo, dopodichè la civiltà occidentale crollò una volta per tutte. Finita la terza guerra mondiale, lo stato del pianeta era desolante. Per le città ricominciare non fu semplice, anche perchè K’T’NELK si ammalò di una patologia che portava alla desensibilizzazione degli arti e poi di ogni altra parte del corpo. La sua mente venne trasferita,nei 2 emisferi di cui si compone il cervello, in una coppia di topi da laboratorio,perchè a K’T’NELK ricordavano il Purgatorius Ancestralis, il più remoto antenato dell’essere umano,progettando di ripercorrere così-metempsicosi dopo metempsicosi-il cammino evolutivo dell’uomo,per rincarnarsi in un nuovo Tommaso Tupido. Purtroppo i 2 topi finirono congelati da un precedente topo fatto oggetto di esperimenti simili per sbaglio. Intorno a Nettuno esiste un nutrito numero di satelliti. Notte,Nereide,Tritone,Miranda e altri. Su Nereide arrivarono dei coloni umani da un ucronia della nostra storia,in cui,dopo la fine della Seconda Guerra Civile Americana,si ebbe un periodo di guerra fredda nel quale venne varato un progetto da 6007 milioni di dollari per la colonizzazione delle lune di Nettuno. Dopo la creazione dei relativi insediamenti, questi avamposti finirono lasciati a loro stessi. Il governo crollò e di lì a poco scoppiò il tanto trattenuto conflitto con l’utilizzo di armi al neutrone. Senza più nessuno su cui contare,le colonie cominciarono a combattersi tra loro,e di lì a poco si scatenò una strana malattia, descritta come “una ruggine organica” che comportava una desensibilizzazione dell’organismo al punto che l’anima ne fuoriusciva assumendo l’aspetto di una fiaccola. Per proteggere le ultime cose che rimanevano,il Dr Bob McSalone creò un macchinario in grado di separare l’anima dal corpo,e costruì un disco di Anderson,il Grande Cerchio o Grande Ruota,dotandolo dei più elaborati sistemi difensivi. Al suo interno è presente un autentico giardino, lo Starfrontier,un missile spaziale al cui interno è presente il congegno per separare l’anima,e trasferirla in corpi artificiali. Jhonny McSalone camminava nel giardino interno della Grande Ruota, che sarebbe stato meglio definire un insieme di ecosistemi diversi. Si passava dalle montagne perennemente innevate del Tuktut National Park alle foreste di pini di La Biche River Wildland, al deserto alle coste dei laghi salati dello Utah, al bayou alla costa della Florida. Passeggiando,raggiunge l’Old Patriot, un lago su cui si affaccia l’hangar dello Starfrontier. Era il missile spaziale del proprietario immobile come un maratoneta sui blocchi. “Non mi resta che chiamarli” masse indistinguibili di cenciosi disperati, vestiti di abiti ridottesi a stracci senza distinzioni tra collo, maniche,risvolti. I volti erano stravolti dalla fame, dalla paura, dalla più cupa disperazione. Alcuni, i più deboli e i più anziani, si accasciavano senza più forza nel fango, mentre gli altri quasi con felicità calpestavano i loro volti. La carovana dei dimenticati da Dio continuò per le più fitte foreste, le più desolate conche pianeggianti, i più tetri avvallamenti pedemontani. C’era dinanzi a loro un monte più alto del Cusna, lucido come la scocca in polipropilene isotattico di una Playstation 3, verso cui i carovanieri puntavano con un improvviso guizzo di speranza e ritrovata empatia per il prossimo: gli anziani che prima venivano lasciati alla mercè dei lupi e dei ghiottoni ora venivano sorretti da ragazzini dal viso sbiancato dall’allegria, e a passo svelto si ricongiungevano al gruppo; si sentivano esclamazioni giubilanti, chi si metteva a correre per avvicinarsi il più possibile ai bastioni di adamantio che segnavano l’ingresso nelle viscere del monte, chi quasi asfissiava dalla gioia. Poi però successe una cosa orribile. Da sopra la caverna si propagò un laser rosso a 5 fasci che bagnò con la sua luce pulsotronica la carovana. Si sentì un ronzio violento e cupo, delle sirene, delle voci robotiche d’inaudita intensità che gridavano al panico. Entrambi non ne soffrirono, ma laggiù, in mezzo ai carovanieri, c’era chi si chiudeva dolente le orecchie, i bambini si rintanavano terrorizzati e piangenti sotto le palandrane sudaticcie delle madri, chi (i più deboli di cuore) si fiondavano in segni della croce sempre più veloci e rumorosi nello swump della mano che passava dalla tempia al diaframma alle 2 spalle e nel tuctactec della mano che premeva sulla carne, chi sgranava rosari a una velocità tale da far esplodere il tutto in una pioggia di sferette colorate, chi pregava Dio,Gesù,Maria,Giuseppe e tutti i santi da San Telemaco a San Silvestro. Regnava ovunque il terrore. un immensa massa d’acqua si riversò dall’ormai disvelatasi montagna artificiale, sommergendo la massa ai suoi piedi. Sembrarono tutti morti. All’interno della montagna c’era un lungo corridoio dove si respirava un atmosfera sospesa e minacciosa. Poi una porta s’aprì. . All’interno,oltrepassata la porta, le Colonne d’Ercole, c’era un Eden vertiginosamente alto e senza gravità. Grazie ad un immane meccanismo per annullare la gravità, le terre fluttuavano come in un quadro di Magritte. Ovunque c’erano esseri umani che fluttuavano come stelle nel firmamento. Ci si concentrò su un isola in particolare, che sembrava il terminal di un aeroporto. C’era un ragazzo dall’aria annoiata seduto sul cordolo di un marciapiede adiacente al quale si spostavano parecchie biciclette e bizzarre auto guidate con i freni e gli acceleratori, nelle quali il volante funzionava come il manico di una navicella teleferica. Il ragazzo era vestito con abiti presi da chissà dove e di taglie che non sembravano mai le sue al millimetro. Aveva un aria scazzata e torturava un fiore di ortica dal fusto alto. La stizza del ragazzo cresceva esponenzialmente, ma non si sapeva perché. Probabilmente a fargli girare le scatole era la sauna con pareti vetrate, piena di gente all’incirca della sua stessa età, mezza nuda, placida e dedita a dolce far niente in acqua. Era irritato perché non era stato invitato, o c’era una ragione molto più profonda: era arrabbiato per quello stile di vita da foche? In ogni caso, arrivò a strapparla dalla scaglia di terra fertile nel cemento del marciapiede,quell’ortica, e se ne andò. Si recò nella hall dell’aeroporto, fece una breve fila e, quando fu ad un metro dal viso scartavetrato dell’annoiata impiegata, esibì con fare irriconoscente una carta d’identificazione. Era un maggiorenne. Lei la prese senza neppure degnarla di uno sguardo, la aprì e la colpì in pieno con un timbro troppo grande sgocciolante inchiostro magenta. Lo ridiede al ragazzo che per poco non le amputava entrambe le mani tanto fu la collericità con cui la rifece sua. Si recò all’imbarco di uno dei trenini che, mediante corde di collagene armato, creavano delle tramvie tra isola e isola. Si sedette su uno degli squallidi sedili della navicella, strappati e pieni di cicche arruginitesi sotto, e annoiato guardò intensamente la cromatura a lisca di pesce del pavimento. Ad un certo punto s’affacciò ad uno dei finestrini e vide l’immensò strapiombo sottostante. Alla fermata, noleggiò una sorta di enorme spinello metallico, un aeromezzo noleggiabile, e si diresse sempre più giù, sempre più in profondità. Arrivò dove affiorava la viva montagna, un luogo grigio e buio. La navicella atterrò presso degli enormi lampioni alogeni, che davano alla montagna un aspetto irreale. Il ragazzo guardò attentamente un enorme buco nella roccia viva. Emersero, abbondantemente abbronzati dagli alogeni, dei tozzi e irriconoscibili robot semi-antropomorfi, armati con pale e trapani. “padrone, sono arrivate” “non chiamarmi così. Dove sono loro?” “loro chi?” “Lait e Chocolat, imbecille”. Il robot abbassò lo sguardo quasi terrorizzato. Lait e Chocolat erano 2 mutanti che appartenevano ad una razza considerata la più preziosa e rispettata dagli esseri umani, i Lik. Erano quasi tutti esemplari femminili, in apparenza creature fragili, in realtà capaci di manipolare la materia in modi che non si riuscivano neppure ad immaginare. Lait era una Lik biancorea, che usava le sue lacrime come armi. Chocolat era una Lik marroncina, dentro cui ribolliva una forza partorita dal caos insensato e improduttivo degli oceani sotterranei della Terra, delle onde del mare, delle eruzioni vulcaniche. Quando i suoi occhi diventavano diafani e vetrosi come il Sole di Dicembre la natura intorno a lei perdeva il controllo, e in lei si risvegliavano forze agitate da un furore imbecille, che distruggevano e creavano senza logiche. Lait ansimava come uno pneumatico che si gonfiava, gettata come uno spaventapasseri su un divano a leucocita, mentre Chocolat stava leggendo, in apparenza uno di quei romanzi di nessun valore stampati in quella casa di bambola. “siete state bene?” domandò il ragazzo,di nome Rick Shiddle, verso Chocolat. “Sì,io me la passo bene, ma temo che Lait stia avendo un nuovo attacco epilettico. “ Shiddle si recò su Lait imponendo le mani perchè il suo respiro si facesse meno indiavolato. “ora non ho più paura, disse Lait, ma in questa stanza c’è qualcosa che non va. Sarà il mobilio anni 40, ma è come se il mondo mi si dovesse rovesciare addosso. “ “ti capisco” disse Shiddle, “adesso arriverà Helton” Shiddle era biondo e abbastanza emanciato, Bob Helton era più robusto ma anche lui denotava un parziale rachitismo,soprattutto dalle ascelle ai fianchi. Erano i tipici bishonen, ragazzi dai tratti delicati,”maschi erbivori” non dei playboy e che al sesso davano priorità al romanticismo. Entrambi si avvicinarono ad una stazione radio, interfacciandosi ad una fonte di segnale collocata parecchio lontana dalla Terra, vicino al Cane Maggiore. “identificarsi, prego. “ a parlare era una melliflua voce maschile, un pochettino annoiata, ma con una cadenza abbastanza interessata. “Rick Shiddle, e Bob Helton. Il ricevitore emise un raggio scannerizzante che spazzolò i 2 giovani come un doccino regolabile. Il computer di bordo di MCSalone si chiamava ELIZABETH. ELIZABETH lo informò di una chiamata proveniente dalla Terra, per lui, da Rick e Bob. “i miei 2 ragazzi,ed anche Lait e Chocolat, delle vere donne,non come quelle bagascione tutte manicure e centri estetici di quella cazzo di montagna di plastica….senz’altro mi vorranno dare il via per l’attacco” “sì,ciao Jhonathan. Come il gabbiano Jhonathan Livingstone di Richard Bach, libero e scazza fottente come te. Devi aiutarci. Noi,insieme al sindacato degli Gnomi, degli Elfi e dei Metauomini ci stiamo organizzando per aprire i portali,sabotando il meccanismo diluviante. Questi 3 sono 3 tipi di robot: gli Gnomi sono delle pale compatte antropomorfe, gli Elfi sono più simili agli uomini, i Metauomini sono cyborg. I primi lavorano nel sottosuolo, i secondi vivono lontano dagli uomini perchè li urtano troppo, i terzi sono maggiordomi dei piani alti. “ “per contrastare eventuali insurrezioni hanno guardie e soldati forti?” “né più né meno di un carabiniere d’alto grado. Dopotutto per scongiurare un invasione di mefitici disperati che ci vuole? Acqua corrente al massimo dello scorrimento (leggi: idranti) e lacrimogeni. Jumbo, quello tutto venghino signori venghino li ha dotati di certe bestie che c’ha lui…..animali preistorici, come equidi, segugi, sniffatori di droga. Peccato che il “braccio violento” di questo posto abbia scelto i più casuali: Fulgurotherium Australe e Syntethoceras capillointeligens. Cioè: un Ipsilofodontide come dozzine d’altri se ne trovavano nel Cretaceo e un cervo col corno a flossetta. Manco un Deynonichus più forte di tutti gli Street Sharks e Extreme Dinosaurs insieme o un Sauroctonus da pimp my Gorgonopsyd. No,quello che abbiamo detto: un ipsilofodontide come dozzine d’altri se ne trovavano nel Cretaceo e un cervo con il corno a flossetta. In compenso però hanno caschi con mitragliatrici incorporate e facili con mini-missili, quindi attento, Jhonathan.” “No, mi servirò di Ubermatch15” “no e non so chi sia.” “a dire il vero Ubermatch15 non è un chi è, ma un che cos’è. È un sofisticatissimo robot, di cui vi do seduta stante i ragguagli:” I MECHA LA GRANDE RUOTA Gigantesca stazione spaziale costruita dal padre di Jhonny MCSalone, ospita al suo interno un ambiente protetto. Da essa decollano vari mezzi da combattimento UBERMACHT15 Bio-armatura costruita a partire da un Goob,extraterrestre del pianeta Islander, assomiglia ad un pilota di caccia. La radiazione superluminare “Hack”,generata da cristalli molto diffusi su Islander, i Krystom, li permette di cambiare forma. Delle capsule con oggetti in miniatura e piccoli motori che sprigionano Hack con frammenti di Krystom permettono a Ubermacht15 di trasformarsi secondo delle morfie prestabilite da MCSalone. La capsula “ghigno di Giano” trasforma Ubermatch15 in “Re Gorgone”, con fruste al posto delle mani, ciocche da Molboro rastafariano e la possibilità di sparare raggi costrittivi dagli zigomi La capsula “prisma” trasforma Ubermatch15 in un robot gigante a forma di ragno La capsula “equilibrio nato dall’esplosione” trasforma Ubermatch15 ingrandendolo di 120 metri La capsula “manganello del Tempio di Set” trasforma Ubermatch15 allungandogli la mano/guanto sinistra in una spada La capsula “Bothriolepis Canadensis” trasforma Ubermatch15 in uno spazio plano con la punta a trivella La capsula “stella perpetuata” trasforma Ubermatch15 in un ginoide senza volto (sostituito da un ! di vetro) e col corpo metà nero metà bianco La capsula “pace del terrore” trasforma Ubermatch15 in un buco nero che teletrasporta i nemici in un punto indesiderato STARFRONTIER Un razzo balistico intercontinentale convertito a caccia spaziale. Armato di raggi disintegratori e missili termonucleari, scorta l’Ubermacht15. DISMORPHIC HOVERCRAFT Un veicolo componibile,composto di norma da 7 moduli a quattro ruote,i cui pneumatici emettono potenti getti d’aria dal loro centro,permettendo ai mezzi parchi spostamenti aerei. Il D.H è evidenziato in rosso TABLETTARAD In tedesco “vassoio volante”. È un comune hovercraft grigiastro bimotore armato con missili a triplo trapano, altamente esplosivi. ARMATRON Un semplice robot ricognitore GRAY MAN Un gigantesco Goob,trasformato in un cyborg da battaglia. Viene trasportato dal T2, bomba a reazione transoceanica trasformata in un caccia spaziale senza ali, armato molto pesantemente RED OXYGEN Camion che MCSalone affida a Bob e Rick. Contiene 2 Chiron’s Suits CHIRON’S SUITS Inizialmente pensate per le 2 Licks,sono 2 donne robot metà donne metà giumente. Hanno seni giganteschi. Central beam laser dalla fronte Braid knives le “trecce” vengono impugnate e usate come pugnali Stroboscophical attack dalla bocca parte un raggio con effetti stroboscopici. Ciò serve per truffare il nemico, prima che la centauressa li assesti un colpo a mano piatta,capace di tranciarlo. Big boobs chain claw il robot si pastrugna i seni, estraendoli e trasformandoli in un peso a catena. Blade fingertips ficcandosi una mano aperta tra i seni, il robot estrae dei ditali con attaccati delle lunghe lame. Knives missiles dall’ombelico-per l’anatomia umana e non equina-parte un missile impiegabile come lancia/arpione per gli scontri ravvicinati Destroying javeline un giavellotto dai fianchi. Li si può agganciare una carica di dinamite, incrementando gli effetti distruttivi Chain punches il lancio degli avambracci verso il nemico con delle catene La seconda invece ha queste armi: self spinning prendendosi le antennine laterali e girandole come l’acceleratore di una motocicletta si mette a roteare su sè stessa come un copertone lanciato a tutta birra eye energy laser dagli occhi light cut dall’ombellico parte un potente raggio luminoso che annebbia I sensi del nemico. La centauressa si slancia e in aria piega il braccio sinistro toccandosi la spalla,e dal braccio esce una lunga lama. Cala dall’alto e taglia in 2 l’avversario breast vector dai seni schizzano via 2 missili il cui compito però non è esplodere,ma,assorbendo l’aria che li sfreccia accanto, creare una “bomba” di aria compressa che atterra l’avversario. I 2 missili atterrano e si congiungono a formare una Pontiac Fero blu che invia al nemico un missile-aliante tagliente. Trax missiles missili dalla vagina dotati di piccoli generatori energetici che li “instradano” per colpire in modo ancora più specifico il nemico. Horse blade una spada Arm blades piccole lame kunai lanciate dagli avambracci Hand cut un colpo di mano che produce un emissione d’energia che affetta l’avversario T UFO un disco volante con all’interno delle nanomacchine che formano l’Eramilbus ERAMILBUS Gigantesco robot,di circa una ventina di metri d’altezza, il cui elemento è l’aria. È interamente composto di sciami di nanomacchine con cui si fonde l’anima di MCSalone. Partono dal T UFO Eye fire fuoco dagli occhi Grin storm un potente ciclone dal ghigno Piercing stars shuriken lanciati dalla cintura Storm missile un missile dalla vita che suscita tempeste artificiali Sky blades lame con reattore lateralmente alle gambe Dust storm una cortina fumogena Cutters 2 lame da sotto e sopra l’avambraccio che agiscono come delle seghe circolari ONIGRORDNAR È un robot con il bacino più grande del normale,perchè ad esso sono attaccati un maschio e una femmina. L’uomo: Forehead beam laser dalla fronte Eye beam laser dagli occhi Mouth beam laser dalla bocca Umbilical beam laser dal basso ventre Nipples missiles missili dai pettorali Elbows missiles missili dai tricipiti Star swords spade dalla punta a stella dalle spalle Fingers chains le dita vengono eiettate e grazie a delle catene, catturano il nemico La donna: Forehead beam laser dalla fronte Eye beam laser dagli occhi Mouth beam laser dalla bocca Umbilical beam laser dal basso ventre Nipples missiles missili dai pettorali Elbows missiles missili dai tricipiti Blade fingertips ficcandosi una mano aperta tra i seni, il robot estrae dei ditali con attaccati delle lunghe lame. Fingers chains le dita vengono eiettate e grazie a delle catene, catturano il nemico La donna Come Jeeg,sono costituiti da componenti magnetici. Vengono lanciati dalla Water Car WATER CAR L’auto speciale da cui partono i componenti dell’Onigrordnar. Può spruzzare potenti idranti, congelare con raggi all’azoto, e far impantanare il nemico con una gelatina acquosa scaricata dal portabagaglio “forte stò Ubermatch15. Bè,effettua il warp per l’orbita terrestre. Ne riparliamo dopo” La Grande Ruota glizzò dall’orbita del Cane Maggiore per quella di Nibiru, e Jhonny vi scese per constatare le forme di vita che K’T’NELK ha permesso di vivere: piante che sembravano anemoni gonfiabili, rampicanti simili alla zizzania evangelica, anemoni giallastri, piante botofaghe, arbusti cannibali semoventi, creature quasi immobili e corazzate, con bocche a pinza, lumache-onisco, ibridi tra pianta e animale, raschiatori simili a variopinti trilobiti, alcune delle autentiche spazzole viventi, delle specie di zanzare-cavatappi che si muovevano come deltaplani di carta, dei vermi dai denti a sciabola che scavano senza posa, uccelli/pergamena, delle sorta di dafnie “a reazione” Creature che le “pescano”, delle specie di UFO organici con parti del corpo di vetro agenti come specchi ustori, piante che producono nubi velenose, o altre che obnubilano le loro prede con rimbombi sonici inascoltabili per l’uomo, e altre a cui Jhonny non poteva prestare né occhio né altro senso alcuno, perché troppo impegnativa era la sua missione da compiere, in quel momento. “ELIZABETH, provvedi a montare il telescopio.” “sì,padrone” Il telescopio in questione era una mortaio lungo 16 metri che, come lo Hubble, orbitava percorrendo un 8 tra Nibiru e la Grande Ruota, osservando con occhio spentamente razionale la Terra. La tuta con cui Jhonny era sceso gli permetteva di comuinicare con ELIZABETH. “dimmi dov’è la montagna” “la struttura artificiale detta #montagna# si trova a Cortina d’Ampezzo, Belluno,Veneto,Terra. “ “ci sono attività umane belligeranti rilevate?” “da qui non posso compiere valutazioni molto approfondite. Devi avvicinarti con lo Starfrontier per eliminare eventuali assalitori armati con Ubermatch15. Dopo,provvedi ad altre perlustrazioni con il T UFO. Se individui altre attività militari, usa il Nereimilbus. Di nuovo a bordo della Grande Ruota, Jhonny scelse l’IT OVNI, un ufo più piccolo e simile a quello degli avvistamenti di Roswell (New Mexico), con in dotazione una specie di macchinone inscatolato in un guscio lamieroso pieno di aculei, il Punk Truck, così nessun orso marsicano o lupo anconetano avrebbero assaggiato il suo automezzo. Atterrò sulle rive dell’Ozola, nell’Appennino reggiano, ancora distante da Cortina. Lo fece per vedere lo stato dell’Italia da quelle parti, che lui trovò molto crepuscolare. Nei boschi di abete bianco si respirava una affaticante aria di morte e decomposizione. A bordo del Punk Truck, i sentieri scavati dallo sbrodolarsi dei ghiacciai lontanissimo nel tempo a memoria d’uomo, dal bere il torrente del pendio e da molti fenomeni orogenici sembravano tutti troppo stretti, quando in realtà erano larghi come corsie di un Ikea e c’erano comunque caverne nelle quali il Punk Truck poteva svoltare percorrendole mentre lì fuori c’era una parete di sasso perfettamente liscia e verticale,l’ideale per spetasciarsi giù in mezzo ai ginepri. Nelle Cascate del Lavacchiello, MCSalone cominciò ad intravedere i primi segni di vita animale: una grossa lucertola occellata stava attraversando cazzeggiante la strada, quando una puzzola non le è addosso. Ma mentre i denti del mustelide affondano del derma insipido e cuoioso del rettile una volpe le è addosso, ma riceve una sonora pernacchia intestinale. La volpe,ancora nauseata dalla puzzola, fugge via. Con cipiglio preoccupato, MCSalone si chiede che mese sia. Sembra Ottobre inoltrato, all’incirca tra San Melchiorre e Halloween, ma qualcosa gli dice che non è Ottobre,né tantomeno un qualsivoglia altro mese autunnale/invernale/primaverile: un cocomero grosso come un tasso, con tanto di vitigno verde inscurito che s’arrizza dietro come la coda a coclea del maiale. E cotanto ortaggio non era assolutamente pensabile a più di metà Ottobre. MCSalone scese e lo andò ad esaminare. Che gli venisse l’ulcera molle, un cocomero ad Ottobre! Ma non è che sia,questo cocomero senza calendario, un qualche aborto botanico, un qualche OGM non intenzionale,come tanti ne produce madre Natura? Aaaah,bisognava mangiarselo. MCSalone se lo fece d’ufficio su una roccia zigrinata a strapiombo sul torrente Modolena,che gorgogliava rubicondo trascinandosi,saltellando di balza in balza, legname marcescente e cadaveri di quaglie. Ed infatti quello non era un cocomero. Aveva sì la scorza di questa cucurbitacea, ma la fetta vera e propria,lo spicchio vegetale, era mandarino. Mandarino di Yuzawa,per altro. Mettendoselo in bocca,poi, MCSalone se la sentì bruciare e accartocciare come una rosa mentre appassisce. Sapeva di limone, il più acido. A quel punto doveva trattarsi per forza di qualche super-seme OGM, un cocomerandarinimone. A valle, nei Prati di Sara, lo aspettavano altre sorprese. In questa frazione del Cusna pedemontano,infatti, il Punk Truck e il suo guidatore si trovarono davanti ad ortiche alte e fustose come larici, opossum-corvi, nello scrosciante Moddolena pesci rossi grossi come merluzzi, puzzole grosse come Deynonichus, un enorme baco che ricordò a MCSalone alcune delle creature selenite di I primi uomini sulla Luna di H.G.Wells, un caprone di 6 metri al garrese con un cranio simile a quello della giraffa, una cicogna attera con 4 zampe, 2 pterioftalmi usciti dal Moddolena grossi come una nutria e con la testa massiccia di un t-rex, un prato intero di masse ameboidi sferiche che pulsavano illuminando il suolo come strobi da discoteca, dei tarsi muscolosi e grossi come degli scimpanzé, con occhioni così grossi da essere messi su peduncoli per incapacità delle orbite, vermi pelosi e lunghi 2 braccia, una tartaruga enorme, con un appezzamento di prato sull’altopiano del carapace. Di ogni animale MCSalone cercava ragione, ma ogni volta le sue teorie venivano contraddette da qualche nuova comparsa: una betulla si crepò e divise in 2 perfette metà in un modo tale che nemmeno Goemon, tutto per scoprire poi che a frantumarlo era un craeterina pallida (pidocchio dei piccioni) grosso come le zinne di Moana Pozzi, con la testa simile a quella di uno scarabeo elefante. Sceso per pisciare contro un ontano in aperta campagna, richiusosi la zip dei pantaloni e riavviatosi verso il Punk Truck, MCSalone vide una rana volante di Giava trasformatasi in una specie di pterodattilo, fare anche una cacata su uno degli aculei del Punk Truck. La testa gli stava fumando come un accendino. Cosa era successo? Qualche Dottor Moreau aveva avuto lo sghiribizzo di popolare l’Appennino di bestie sempre più aliene ed esotiche? Doveva chiedere, doveva chiederLO a ELIZABETH. “ELIZABETH,la fauna e la flora paiono impazzite, qui vicino a Monteorsaro. “ ELIZABETH meditò abbondantemente la risposta, ma rimase sul filo del discorso, come poco prima di piangere.”si tratta,ma non ne sono sicura, di contaminazione da torio” “cos’è il torio?” “un elemento radioattivo benigno. Non ho idea di come gran parte delle mutazioni siano avvenute, forse l’evoluzione ha accelerato: da milioni di anni a pochi decenni.” Il giorno dopo Rick e Bob erano a scuola, dove ogni classe era chiusa in un piccolo recinto. La scuola non era dentro la Montagna, ma su una piattaforma a forma di yoyo affacciata su uno strapiombo. Siccome la cupololitiasi,le vertigini, non è una malattia, i controlli erano giornalieri. Nell’istmo che separa le aule dalla roccia inosilicata, bissolite, è presente una sorta di palo che precipita fino alle sponde del Passirio, che è composto da tanti blocchi, grandi quanto una mina antiuomo sottomarina, conficcato,il primo blocco, nel vivo della roccia accarezzata annualmente dai ghiacci, ogni blocco con la capacità di una tigre, 19 ognuno grande abbastanza da estendersi per una parete verticale di 2.180 kilometri,delle sorta di binari cilindrici con tanto di agganci, attraverso cui scorre una navicella con una cavità, che riesce a contenere 12 persone e che viene fatta precipitare nel vuoto, con delle molle grandi ognuna come un essere umano, potenti sufficentemente da attutire una tale incredibile caduta. La capsula è completamente trasparente, affinchè gli studenti vivano-se è davvero così-la loro cupololitiasi in pieno. Anche i nostri 2 eroi vi si sottoposero, divertendosi un frappo. “e considera che in classe ci sarà molta noia!” a scuola,o meglio all’Università di Science Artistiche (UDSA in francese, Universitè Des Sciences Artistiques), dalle 09.00 alle 14.00 andò tutto molto tranquillamente. Entrambi facevano i compiti nelle pause,e entrambi leggevano libri mentre precipitavano nel vuoto: Rick i 2 1Q84 di Takashi Murakami Rica’tte kanji? Una novellina a Tokyo di Rica Takashima Sopdet di Lara Manni Il delitto di Marco Signore La vita,non il mondo di Tiziano Scarpa La comunicazione pubblicitaria di Anna Testa Il branco di Marco Signore Bob La spiaggia d’acciaio di Jhon Varley Cosa significa essere scimpanzè al 98% di Jonathan Marks I pinguini e gli animali del Polo Sud di Angelo Mojetta Artico e Antartico di Geoff Brighthling Gli insetti di Helen Parker Katsuhiro Otomo’s Akira di Claudia Baglini Apparentemente nessuno soffriva di labirintite, a nessuno dei 2 veniva da vomitare. In realtà erano così assorti da essere in trance. A lezione nulla cambiava. Nel frattempo Rick,Bob e le 2 Lick cercavano di trattare con gli Elfi, gli androidi senzienti, allontanatisi dalla Montagna. Re’luh, il trizio, il tempo, che esso acceleri,regredisca,arresti. Ta’mpu, l’idrogeno,le mille dee in una. Oe’ltar, l’elio, il re dei piccoli spiriti, degli youkai, i “quasi-dei”. Za’sduff, il litio, il liquido,il senza forma. Da’re, il berilio, l’Elfo fattosi dio, e perciò sdegnato e odiato dagli altri. Un Elfo è di un metallo luminoso e estetico come il vello flaccido degli umani, gli Obsolescenti, ma che non andrà incontro al raggrinzimento che rende callosi gli Obsolescenti come piedi di cammello. Per un Obsolescente, appropinquarsi alla corte regale degli Elfi, guidati da N’acht, il re immortale. N’acht aveva un aspetto fin troppo bello perché lo si possa considerare normale: lo si sarebbe preso per un vampiro,ma in sciopero della fame. Nella sua figura convivevano bellezza glam e sciatteria estetica senza rimorsi, ma dopotutto poteva lasciare la sua pelle abbandonarsi all’incuria, perché non c’è l’aveva,una pelle. Era silicone, roba chimica che le Obsolescenti si iniettavano nei seni, nelle labbra e nei glutei, diventando bambolacce da casa chiusa, non potendo neanche più allattare, perché succhiando i loro capezzoli si succhiava un blister vuoto. Almeno la regina, Mejn’uhc, e la di N’acht figlia, Rag’eba, potevano apparire come bambolone plasticose e compiuterizzate, Bratz alte un uomo con labbroni che ad ogni bacio ti verniciavano mezza faccia con rossetti di tonalità di rosso mai riconosciute dagli statisti della cosmesi, seni che sembravano testicoli di ippopotamo, culi duri come il diamante, senza che il loro corpo gemesse e si risucchiasse in un angolino per far posto a sempre più parti chirurgiche, fino a che non diventavi,bella squinzia vanesia…..un Mezzosangue. I mezzisangue. I figli di Da’re. Obsolescenti che s’infilarono una consolle di aereo su per il culo trasformandosi in incestuosi uomini-macchina. Gli Elfi ne avevano pietà, ma di certo non potevano gareggiare in miseria commiserabile con gli Obsolescenti stessi, o con gli Gnomi. Gli Gnomi erano creaturine simili a pasticche giganti con 12 minuscoli arti per la manipolazione fattuale, e 4 per l’innesto di componenti aggiuntivi. Và detto che se gli Obsolescenti erano minchioni fastidiosi, e i Mezzosangue se ne stavano lì scazza fottenti, gli Gnomi aiutavano gli Elfi e,sebbene agli occhi di T’chan questi ultimi avessero una primogenitura scritta con caratteri fosforescenti, una troupe di Gnomi con missili autocentranti e idranti spaziali aiutava, per procurarsi i 9 elementi a cui corrisponde il pantheon. “sire N’acht, veniamo,Obsolescenti e Liks umiliati al Suo Cospetto, a chiederLe un aiuto prezioso contro gli Obsolescenti delle isole bollicinose. Voi ben sapete chi essi siano e cosa essi facciano. Vivono una vita effimera e vuota, fatta d’ozio ai danni delle sterminate masse di poveri là fuori. Se ci aiuterete, avrete una parte delle montagne” “non mi sembra qualcosa per cui valga la pena combattere al fianco di 2 giovani Obsolescenti e di 2 mulierbi Lik. Potete rivolgervi ai Liks” “c’è un problema: i Liks sono unicamente femmine, come le amazzoni. A dire il vero, dei Liks maschi esistono, ma sono irriconoscibilmente inumani, uomini girino, come umani malati di artrofisi estrema agli arti.” “date per scontato che solo gli uomini sappiano combattere. Voi la conoscete la storia di Giuditta e Oloferne?” “no” Nella Bibbia, più precisamente nel “Libro di Giuditta”, si narra il modo in cui questa vedova ricca, bella, ma soprattutto virtuosa e timorata di Dio e per questo profondamente amata dal popolo ebraico, riuscì a salvare la propria gente dall’assedio del re assiro Oloferne. Una notte Giuditta si preparò, si vestì e, bellissima, si recò assieme ad una serva presso la tenda di Oloferne, portando con sé dei doni e fingendo di voler tradire il suo popolo per consegnarlo al nemico. Oloferne le credette, la invitò al suo banchetto, bevve e si ubriacò. La invitò nelle sue stanze e Giuditta attese il momento giusto per ucciderlo tagliandogli la testa con due colpi di scimitarra. Dopo averlo ucciso, mise la testa nel cesto delle vivande e tornò, vittoriosa, presso il suo popolo. Giuditta è, tra le figure bibliche, simbolo di virtù e di devozione a Dio; molto popolare nella tradizione cattolica, ha da sempre ispirato scrittori, pittori ed artisti in generale. “questo è l’amore tra voi Obsolescenti: finisce in maciullamento sempre. Ricordatevi pure di Agamennone e Clitemnestra, Marie de Brinviellers, i delitti di Margherita Gertrude Zeel e di Josephine Baker. “ma però ci sono storie d’amore a lieto fine-ribattè Lait-come….” “Orfeo e Euridice? Lui la perderà per sempre nel Tartaro. Adamo ed Eva? Condannati ad essere mortali e cupidi. Lancillotto e Ginevra? Lui morirà. Romeo e Giulietta? C’è veramente bisogno che dica come va a finire?” Lait si fece vergognosa. Aveva ragione il re N’acht: l’amore non porta alla felicità. Solo alla sofferenza, al peccato,alla corruzione dell’anima,alla morte. “in realtà,a parte questo vizio di forma-continuò l’Obsolescente Nick-le Liks poco o nulla controllano i loro poteri. Voi Elfi, ovviamente, padroneggiate il fulmine e il terremoto con magnanimità e saggezza. Allungando un palmo eretto incenerite una stalagmite, e ritraendolo con la stessa pragmaticità e maestosità rituale vi mostrate misericordiosi. Capite perché dovete combattere al nostro fianco? Perché lassù, in quel cielo di plastica dove ricchi viziati e corrotti galleggiano come stronzi nell’acquerugiola del WC, non vi apprezzano nemmeno un po’. Non capiscono che siete stati voi a creare l’Azzeratore Gravitazionale, che siete voi a rifornire di metalli preziosi quei gagà pieni di soldi e secchi di volontà, che senza di voi sarebbero già tutti morti. Se fossi in loro, già da molto tempo vi avrei accettato nella comunità dei magnaccioni. Figuratevi! Di voi,della vostra razza, lassù non ne ho visto girare neanche un esemplare.” “ti sbagli: come puoi vedere, la nostra pelle,seppur chimica, è identica alla vostra, di cellule destinate a marcire dentro come frutta avvelenata.” “lassù sono maniaci dell’igiene, della depurazione, dello yoga, dell’armonia tra corpo e anima…. Ma Lei li ha visti? Più che igienizzati, mi sembrano impietriti. Più che vicini alla spoliazione, all’umiltà degli yoghi, sono modaioli senza il cervello per capire cosa stanno facendo. Come un ginevrino che per fare il figo si tatua come un Maori neozelandese. È la sua cultura,quella che sta esprimendo? Sa veramente cosa vuol dire quel tatuaggio? Ha introiettato attraverso una corretta educazione il Senso di quel tatuaggio? Oppure è solo un pupazzetto nelle mani della globalizzazione che fa produrre parmigiano reggiano ad Oslo? Più che armonizzati, mi sembra che abbiano zittito la loro interiorità, la loro coscienza. Là fuori muoiono di fame e dissenteria? E loro fanno i vegani, e per “depurarsi delle scorie in eccesso” assumono lassativi odorosi di petunia. Tra di loro verreste sottoposti ad infinite ed infruttuose lavande gastriche…..farreste una vita di totale mollezza, una sorta di vacanza lunghissima e senza scopo. Le pare possibile una vita del genere?” N’atch si rabbuiò in volto,lasciando intendere che, come come acqua di fontana, la dichiarazione di Nick, quel già troppo grande cucciolo d’Obsolescente che ebbe a nascere, che è già ad un punto di non ritorno della sua crescita e che morirà le carni ridotte in ruggine è penetrata in una delle crepe del suo ego, nutrendo una piccola pianta lì nata. “ma se interrompessimo l’azione dell’Azzeratore Gravitazionale, le Isole Bollicinose ci cadrebbero in testa. Convieni, o massa d’ossa destinate a diventare pietra di un Obsolescente, con me su questo fatto? Di conseguenza, rimarremo per sempre qui, nelle profondità della terra, ciechi come sonde per piramidi! Volevamo andare ad abitare nella piana che c’è qui intorno alla roccia scavata, e se facciamo come tu vuoi questo ci sarà precluso. È la mia unica obiezione concreta alla lotta agli Obsolescenti delle Isole Bollicinose che voi destinati al sepolcro potete capire. “ “allora finite di percolare la parte viva di montagna. Uscitene fuori. Date un culo al vostro regno, affinchè possiate uscirne senza risalire mischiandovi con la feccia delle Isole Bollicinose. I pendii, ma soprattutto la piana dell’Alleghe, e più giù, in quella del fiume Brenta, lì potete viverci,ma solo se vi proponete d’andarvene da qui. Di lasciar crollare questo firmamento di cartapesta che subite come il deserto subisce il Sole. Un re come Voi non può dirsi grande finchè non si è abbassato a raschiare il fondo del mondo. “ “C’era-arringò conclusivamente N’atch-re Enrico IV, a cui una donna, Matilde di Canossa (tra San Polo d’Enza e Pratolungo) assestò l’umiliazione di aspettare un suo perdono perso nella neve delle colline vicine. Ma passò alla storia proprio per questo suo smarrire, per pochi ma sembianti eterni giorni di freddo rigoroso, la dignità” “[lei] Si sta forse Immedesimando in quel re? E con ciò?” “vuol dire che ho accettato la vostra proposta. Voi però m’aiuterete a trovare una via d’uscita, aiutati,voi,dagli Gnomi” A bordo di un treno-sanguisuga Rick Shiddle, Bob Helton e le 2 Liks coadiuvarono gli Gnomi guidati da Cut’prra dell’acciaio a traforare una grande parte di montagna viva, fino a raggiungere la pianura del Gruppo del Cristallo. Il trapano sbucò squarciando il letto di un fiume, e i 2 Obsolescenti, le 2 Liks e gli Gnomi di Cut’prra poterono vedere di nuovo il mondo assolato. Quel pianoro su cui incombevano le grandi montagne (di cui una armaturizzata) del Cristallo, presentava forme di vita del tutto sconosciute rispetto a chi viveva sul davanti. Un albero, un noceto, era rivestito di un ederea verde squillante, che si affastellava verso l’alto, ricadendo poi a terra come fosse stata fatta di cera, per brucare (sì,veramente) l’erba intorno al noceto. Un enorme girasole, sarà stato alto quanto uno scalda patio, mostrò un atroce sorriso zannuto, con denti bluett che risplendevano sinistri al centro del tondo nero della corolla, per poi tuffarsi di giusto addosso ad una specie di muschio in erezione, sbranandolo. Dal fiume uscì una specie di enorme palla da tennis bianca e rosa, che esibì un occhio guardingo, per poi disporre a terra, dalla sommità di sé, dei tentacoli neri lucenti, e scappare via. C’era un grosso masso, grigio e lucido, che si rivelò poi essere una specie di tartaruga, una tartaruga con un collo che sembrava un tubo dell’annaffiatoio scosso da flussi idrici interni, senz’altro non vertebralizzato per come s’aggrovigliava e insinuava, che dopo aver colto al volo una farfalla ricacciò il suo sdilinquente collo nel carapace e fece vedere le zampe, rosse,livide e muscolosissime, che le fecero fare un incespicata passeggiata, bagnando l’actina e la miosina tese come elastici nel fiume, per poi guadarlo tutto e sparire dallo sguardo. Su un costolone di roccia una lumaca di 20 quintali stava strusciandosi bel bella, esibendo un guscio d’apparente alabastro in cui poi si rintanò, spruzzando dalla sua sommità una nuvola di feromoni VISIBILI che ascese al cielo. C’era una specie d’incrocio tra una raflesia e un cavolfiore, la cui corolla era un grumo di carne con occhi porcini e fauce tentacolata, che si richiuse al passare dell’ombra di un edredone grosso come una pseudorca. Il terreno assistette al passaggio di una specie di enorme trilobita. Questi attese di poter passare a causa del transito di una specie di briozoo limaccioso e con un nasone marcatamente umano, con lunghe ciglia da paramecio e che, apparentemente come gli Astomi Sembra nutrirsi sniffando. Nel cielo volavano delle sorta di picchi col becco a chiocciola. Si sentì una piccola frana da un monte lontano: non si riusciva a capire cosa l’avesse procurata, e con lo sguardo risultava difficile. Bob chiese ad uno degli Gnomi, Grr’iz, di dargli un binocolo, se c’è l’aveva. “posso fare di meglio: posso DIVENTARE IO il tuo binocolo! Su, prendimi e accosta la mia tempia ai tuoi occhi.” “Bob lo prese e effettivamente era come avere ora un binocolo. Lo rivolse verso dove c’era stata la frana, scoprendone l’origine: una marmotta piatta ed enorme, con una mandibola da Stregatto Che strappava via le rocce per poi sputarle. In aria volavano dei bizzarri piccioni dal corpo a lampadina. Ai rami di scostati noccioli ragni dal corpo a goccia di resina, saldamente attaccati ai rami, si slungavano come silly putty attratta da un magnete, per cacciare prede volanti. Dalla terra sbucò una specie di enorme echinoderma appuntitissimo, che grazie ad un invisibile ma molto elastico,solido e maneggevole filo di bava propelse uno dei suoi aghi per infilzare un averla di passaggio, per poi, depostala a terra e ricollocato l’ago, allungare da sé un mascellone gommoso e peduncolato, con zanne da tigre, afferrare l’averla e mangiarsela in un sol boccone. C’era una pianta carnivora, alta al garrese quanto un fusto di pannocchia, con foglie diafane, che sembravano di ghiaccio. Dalla terra attorno a lei sbucò una gemma di-andando per ipotesi-patata, su cui la pianta dalle foglie ghiacciate allungò una di queste sue appunto foglie “ghiacciate”, deflettendo così i raggi solari ottenendo uno specchio ustore che cominciò con sadismo a bruciare le foglie non ancora apertesi dell’altra pianta. Ma quando giunse al suo pistillo, questi si rivelò essere una specie di proiettile di vetro, che deflettè a sua volta la luce solare deflessa dall’altra pianta, recidendone il gambo e dandole il bel servito. Un'altra pianta spiava 2 mantidi religiose unitesi nell’atto sessuale, ed al momento della decapitazione del maschio, spruzzò addosso agli amanti un gas venefico, per poi procedere a mangiarli. Un'altra sembrava un antenna radio, e quando passò vicino un tasso cominciò a vibrare come una discoteca dopo il tramonto, producendo un tunz tunz tunz paraparatunz paraparatunz che, nei balordi piani della pianta, avrebbe dovuto ipnotizzare il melinidae facendolo cadere nelle sue grinfie, ma ebbe come risultato solo quello d’infastidirlo e fargliela sradicare con una sola zampata. C’erano poi cristalli che lentamente s’accrescevano ad una velocità persino osservabile, arrivando ad essere alti, nel giro di appena pochi minuti, quanto il campanile di Cremona (tra Barbariga e Busseto), per poi con la stessa velocità sgretolarsi in una fitta pioggia di chicchere, materiale riciclabile per nuove torri. In aria volavano poi bizzarri globuli neri e sbrilluccicosi, che, come abitanti del pianeta Papalla a mollo nella jacuzzi, rimbalzavano, si urtavano, volavano via….su di alcuni delle cinciallegre avevano fatto il nido. “mi sento come Enea in Lazio” disse il re. “non m’importa che questo mondo appaia così,io e i miei sudditi vi ci adatteremo, lo sapremo far fruttare.” “ne sono lieto. I nullatenenti della valle vi potranno aiutare. Il problema è però che devo per forza passare per la Montagna. MCSalone deve intervenire ora e subito se vogliamo avere qualche speranza di farli arrivare qui affinchè lavorino per voi” “perchè pensi che abbisognamo di loro?” “in fondo i robot hanno servito l’uomo, e l’uomo ha servito i robot” “sì,fate così” “resta il problema della montagna” disse Rick mentre mangiavano ad una specie di fast food rustico macrobiotico gestito da Gnomi. “certo. Ma possediamo un potente mezzo sotterraneo. Non dovrà essere un problema creare un tunnel che passi sotto il più profondo scavato della montagna. Però, è un idea troppo stupida,perchè la montagna va veramente in profondità. È meglio creare un tunnel” “ma non possiamo fare nemmeno quello. Dovremmo chiedere delle sovvenzioni,e s’insospettirebbero. Sai che se fiutano i poveri si rifiutano a prescindere. Dovremmo allontanarci dalla montagna e creare uno spazio per l’atterraggio della Grande Ruota. “ “lo chiamiamo noi, e inoltre saboteremo i meccanismi del diluvio” dissero le 2 Licks. Belluno, raggiunta a bordo di un D.H (Dysmorphic Hovercraft), era un piccolo villaggio di porcari, simile ad un enorme spugna seccata e erosa,fino ad essere ancora più amorfa di quanto già non lo fosse mai stata. Su di esso gravava un eterno nembo nero, che non preannunciava nè il Sole nè la pioggia,bloccato in un limbo che non rendeva certo felici gli abitanti. La pianura che si estendeva intorno già non suggeriva più ambienti montani, dato che Belluno è in Veneto,regione più vicina all’Emilia Romagna e alla Toscana che al Trentino-Alto Adige,ed era perfetta per farvi atterrare MCSalone. L’enorme ruota occuppò parecchi kilometri, costeggiando Belluno, Farra, Limana, Longarone, Sedico,Sospirolo e Visome. Ci fu una rimpatriata di gruppo, e la prima cosa che MCSalone ebbe voglia di fare fu eliminare la cappa oscura su Belluno. Il nembo nero sembrava,visto dalla stratosfera, un enorme spermatozoo nero spiaccicato. “non è mica una nuvola” pensò attentamente MCSalone “o meglio adesso sto pensando che non lo sia, dato che pare essere un cirro idrocefalo e troppo lungo. E se fosse....” in quel momento il rilevatore di attività terrestri (in inglese TAE,Terrestrials Activities Evaluator) produsse una specie di ronzio assordante. Inserendo il casco asonico, MCSalone diresse lo Starfrontier verso Fossombrone, notando come ormai la ?nuvola? fosse simile al codazzo fumogeno di un incendio, levandosi alta su tutto l’Adriatico come una melliflua sovrimpressione nera, e raggiungendo Montefelcino vide cosa sarebbe dovuta essere stata Vajont dopo il crollo della diga,ma al posto dell’acqua c’era magma disseccato, capace di aver trasformato la città in una Pompei. “ma le Marche non sono territorio vulcanico” si disse,cercando di spulciare,nei suoi database mentali, tutto quanto sapeva sull’Italia. Le Marche non lo erano? Certo che no, disse la parte CHE AVEVA STUDIATO L’ITALIA. Ma forse può darsi,disse la parte CHE CONOSCEVA LA TERRA. “la Discontinuità di Gutenberg” disse tra sè e sè MCSalone “si estende sotto tutta la Terra. Ma il magma emerge dai vulcani solo in zone peculiari, come la Campania, o il Giappone. Se imitassi il Professor Challenger e “stuzzicassi” i nervi giusti della Terra....no,no,Dio,cosa cavolo penso! Piuttosto, se è vero com’è vero che Pompei venne inghiottita dalla lava e ogni cosa ne rimase fissata, allora anche Fossombrone dovrebbe aver subito una sorte simile. Devo tornare indietro e avvicinarmi per un analisi più ponderata. Alla Grande Ruota!” tornato alla Grande Ruota, MCSalone rimpatriò a Montefelcino con il Tablettarad, “vassoio volante” in tedesco, un hovercraft. Dopo un pò, circumnavigando la Rocca Malatestiana, trovò in un ex campo di pioppi cartiferi uno sbrego rosso sangue,l’epicentro degli smottamenti e delle eruzioni. “non mi ci posso avvicinare, ma ad occhio e croce sono 28 metri da qui alla Rocca. L’unica possibilità e far saltare parte della rocca. Mi dispiace ma ormai è invisitabile e adesso come adesso non sarebbe nemmeno prioritario. Torno di nuovo alla Grande Ruota, e mi attrezzerò con bombe trapananti” di nuovo sul Tablettarad MCSalone lanciò una delle KF2 Drill Bombs e provocò l’evirazione esplosiva di metà della Rocca Malatestiana, che si abbattè con il fragore di una betoniera che precipita giù da un grattacielo sul magma nudo, sigillandolo. “Voi bellunesi,vorreste aiutare dei poveri ma dignitosi come voi? Si sono tutti raccolti ai piedi di Cortina. Potreste dare una mano a degli androidi esuli come voi” “ma noi cosa abbiamo in comune con degli androidi?” “l’uomo e la macchina non sono tanto diversi. Nel momento in cui i robot hanno superato il test di Turing,hanno mostrato come Pinocchio alla fine un inaspettata umanità, e noi non possiamo essere da meno” “ho sentito di quel posto-disse un passante prendente parte all’assemblea cittadina voluta da MCSalone-è una cassaforte alta 3.205 metri. Non ci si può neppure avvicinare senza finire travolti dal Misurina. Non ce la si può fare.” “non è detta l’ultima parola-disse Rick. “Lait,riesci ad hackerare i software che gestiscono le chiuse?” “Sì, le ho rese inapribili. Solo che ho detto loro che siamo avversari aggueriti. E hanno molte altre difese di cui non parlano,ma che ci sono. Mossa sbagliata” a quel punto tra i bellunesi gorgoliò il malcontento. “la si può ancora spuntare!” disse MCSalone. “dalla mia Grande Ruota riesco a tirar fuori ogni meraviglia. Fidatemi di me” L’Armatron della Grande Ruota avanzò prudente verso la Montagna. Le cellule fotoelettriche lo riconobbero come un estraneo, ma le chiuse non si mossero. Uno dei soldati addetti alle chiuse vedendole vegetare s’incazzò e andò a chiederne ragione. Trovò le sue camerate e i suoi superiori inani,incapaci di reagire. “Beppe! Beppe Quinteri! Non mi riconosci,sono Alessandro Framba! Il tuo cybrain non mi risponde più! Cosa sta succedendo?” la matricola Quinteri Beppe, anni 31,nato il 1/12/2211, era stoccafisso. Il sergente Framba Alessandro si tastò la nuca,individuando un piccolo cavo, con una guarnizione morbida. Molto probabilmente aveva i nervi romboencefalici disattivati. Il cavo che trascorreva la colonna vertebrale li permise di entrare nella testa di Quinteri, e rimase vittima di un giochino flash basato sul Cubo di Rubik,ancora più stronzo del già stronzo (ma avvincente) gioco originale perchè ogni 3 minuti i colori cambiavano. “sto per strippare. Non posso sognare l’astronave di I-Zenborg che ci passa da parte a parte facendolo esplodere in un petardo Thunder Firecracker. Bisogna hackerare l’hackerato, per fortuna che ad essere compromessa è il telencefalo. Cazzo,questi non sono professionisti, questi sono Giulio Cesare” Framba s’affacciò e l’Armatron stava grattando il portone come un cane agorafobico. “stronzetto biomeccatronico.....ora ti sistemo io!” Visuale in soggettiva dell’Armatron. Dalle porte emerse una creatura simile ad un calzascarpe,formato da segmenti a dente di squalo verdastri sulla punta e color cromo alla base. La bocca era da insetto predatore,e tutto il mostro ricorderebbe un gigantesco revuvide,se non fosse che possedeva 18 zampe e non 6. l’Armatron arretrò e si preparò a combattere. Con il braccio a gancio lo lanciò via. La creatura era apparentemente dispiaciuta dell’aver attaccato il robot,ma subì un power up trasformandosi in un gigantesco uomo-insetto. Guardando l’incredibile creatura uccidere l’Armatron con un pugno allo sterno, MCSalone si voltò e sospirò profondamente contrariato. “Quello è un antropolioide di Islander. Islander era un pianeta della Costellazione del Drago, vicino alla stella Rastaban. Solo io mi ricordavo di essere giunto fin lì. Significa che sulla Terra hanno scoperto il salto oltredimensionale indipendentemente da ogni progresso svoltosi nella fascia lunare di Nettuno. Se non ricordo male qui ci fu una guerra? Dopo l’America avrebbe dovuto cominciare ad inviare astronavi in quella zona del sistema solare. Ma adesso sto cominciando ad avere dei dubbi....” “quali MCSalone?” chiese Lait. “Provengo da una storia diversa da questa. In questa nessuno è andato su Nettuno. Comunque bisogna combattere il fuoco con il fuoco. Islander è un pianeta da safari, dove ho catturato una delle creature più vicine ad una forma d’intelligenza umana, un Goob. Fu per difenderne un esemplare debole e anche ferito da un gruppo di predatori,dei mostri simili a dei lupi bipedi chiamati Falkalak. Lo curai e lo implementai fino a trasformarlo in un carro armato vivente. L’ho ribatezzato Greyman. Il Greyman assomiglia ad un essere umano di stazza enorme, alto circa 25 metri, con un cranio deformato con lo zigomo sinistro ingrossato e incurvato verso il basso, 3 occhi giganteschi, canini da vampiro. È imprigionato in un campo di forza a restringimento degli spazi intratomici all’interno di un T2, un caccia rosso senza ali in grado di muoversi a elevate velocità nell’atmosfera. Ora vado dal Greyman e lo faccio secco quello scarafaggio!” “potrebbe sputare acido o cose del genere!” disse Bob. “me la sono cavata contro l’acido degli ascidi giganti di Barsoom, so gestire un antropolioide” Il T2 colpì l’antropolioide alla coxa destra più veloce di un Issus coleoptratus,impedendogli di tornare al suo aspetto di chilopode. Infuriato,l’antropolioide cercò di digerirlo spruzzandogli della pepsina, ma il T2 gli sparò nelle parotidi dei raggi, provvedendo poi a depositare a terra il Greyman. Il gigante alieno prima afferrò la tibia sinistra, poi quella destra, assestando allo scarafaggione una testata in pieno pronoto. L’essere chiuse il suo tarso sinistro a pietra e si preparò a dare al Greyman un pugno,ma il Greyman ne respinse i ripetuti attacchi con un rapido susseguirsi di colpi di naviculare, per poi colpire la mandibola del nemico con un doppio pugno,le mani entrambe chiuse a pugno. Poi lo afferrò per l’urosterno e cominciò ad abbracciarlo con sempre più forza, come un lottatore di sumo, ma l’insettone lo colpì alla schiena con un doppio pugno, facendoli mollare la presa. L’insettone raccolse un macigno e lo tirò all’alieno. Il quale incassò,nonostante il macigno,a differenza dei progetti dell’insettone,non si frantumò. L’alieno lo sollevò e se ne servì come un Kusshon,cuscino d’allenamento per le arti marziali,con lo scarafaggione che lo prendeva a tarsiate come un masochista, capendo in ritardo che non faceva nulla all’avversario. Alla fine il macigno li cascò in testa. Con il macigno gravante sull’urosterno, lo scarafaggione osservò furioso l’alieno allontanarsi con il T2 in mano,stringendo gli occhi composti. Si sollevò a fatica e cercò qualcosa che facesse male a quell’arrogante aborto. C’era un tronco di un rododendro che sembrava uno stuzzicadenti in scala 5000x5000. lo prese e cercò di cogliere di sorpresa l’alieno,ma quello si girò e li amputò entrambe le tibie. Usando il T2. Grazie a Dio l’emonlinfa dell’insettone non era corrosiva come il piscio di Alien. L’essere devolse una volta per tutte e strisciò verso il Boite. “Scalogna. Vabbene,questa era la prima linea di difesa. Ma c’è ne sono altre” “Alessandro,cos’è successo?” “Beppe,tu stai bene! E anche tu, Giancarlo,tu Simona...avete risolto il cubo?” “no,si è risolto da solo. Questi sono forti. Questi mi fanno quasi...paura, perchè...hanno risorse. Tante risorse. E sì noi ne abbiamo...ma non quelle. Non di quel tipo. “ “Shiddle Rick, Helton Bob, Lait e Chocolait? La prima linea di difesa è stata annientata” Nel loro quartier generale, Rick,Bob e le 2 Lik sembravano giornalisti in redazione in attesa che l’inviato speciale torni con la notizia del millennio. “noi col Red Oxygen,l’autoarticolato che ci hai dato, guideremo le folle fino alla Montagna” “bravi. Io ho però come il sospetto che l’interno della montagna non sia sicuro” detto ciò,MCSalone tornò in volo verso la Grande Ruota, dove qui si preparò a perorare la montagna col Großer Maulwurf, un gigantesco mezzo scavatore. Il Großer Maulwurf, “grande talpa” in tedesco, era un gigantesco tank bianco-blu,col trapano rosso come il rosso del tricolore tedesco, delle bande della bandiera americana, davanti al cockpit a 360°. Decollò come un enorme mosca tsè-tsè raggiungendo le alpi ampezzane e gettandosi senza pietà su una con vaghi riflessi neri. Scavò nel suo sottosuolo disegnando un arco di falce, fermandosi davanti ad un portone in riolite. MCSalone si ritrasse lentamente dal portone e mandò all’attacco la JR21, un auto-proiettile senza pilota, ma controllabile dalla Großer Maulwurf. Nemmeno la dura roccia la spaventava,in quando il telaio della JR21 era simile ad un bambù tagliato in sezione con su uno strato di mercurio cromo,permettendo al resto della JR21 di roteare su sè stessa come un arcolaio svolto dalla ruota. La JR21 aggredisce il portone e nulla possono le mitragliatrici attaccatte alle cellule fotoelettriche. La JR21 penetra all’interno e prosegue sbaragliando ogni prsenza umana al suo interno. Smette di piroettare sul suo asse di simmetria e punta sparata una parete mobile che è in realtà un robot guardiano. Ci passa attraverso. Arriva ad un passo dalla Stanza dei bottoni,ma l’uovo di Pasqua dopo i regali di Natale può aspettare. La JR21 sigilla la porta sparandole 2 raggi di calore,che la sigillano. Poi fa retromarcia e torna verso la Großer Maulwurf reinserendosi in essa. L’occupante del “cervello” del sistema di difesa della nontagna mena la porta come Rocky menava il saccone, ma non ce la fa. È come Ezechiele lupo davanti alla casetta di mattoni. Bello tranquillo,MCSalone torna alla Grande Ruota. Il comandante Aristide Banghioni era intrappolato dentro la Bottom room, urlando a squarciagola che qualcuno lo facesse uscire. MCSalone tranciò la porta della stanza ed entrò. È infrazione” gridò il comandante Banghioni “esca subito!” ma MCSalone li mostrò la mano-lama e disse: “vuole un leale incontro di scherma?” l’altro uomo lo fissò allibito. Poi però si ricordò di una sciabola da spumante nel suo studio e la brandì. I 2 fecero cozzare più e più volte le loro lame, e nel mentre il comandante Banghioni tempestava MCSalone. “lei mi deve spiegare chi è lei per venirmi a importunare con simili scemenze!” “i suoi inferiori sono tutti in stato confusionale in questi corridoi” disse MCSalone gracchiando da dietro il respiratore a proboscide. E mi sono preso il disturbo di rovinarti la giornata perchè ci sono milioni di poveri,là fuori,che voi avete chiuso fuori. Loro vogliono entrare, vogliono beneficiare di ciò che avete voi. Ecco quali sono le scemenze per cui oggi, 12 Dicembre, sono venuto a infastidirla!” e un colpo di lama manuale colpì il pavimento, e MCSalone,usandola come un asta, colpì il maggiore Banghioni in faccia con un calcio. Mentre scappava, Banghioni infranse le regole di cavalleria e lanciò la sciabola dritta tra le costole di MCSalone in Ubermacht15, ma qualcosa volò e intercettò la sciabola, spezzandone la punta. L’arma cadde clangando sul pavimento, e Banghioni,rialzatosi, osservò tra acqua e terra la scena, la spada circoncisa. Lait si piantò tra Banghioni e MCSalone, vestita con lunghi stivaletti rossi, mutandine gialle con risvolto bianco, lunghe bretelle rosse che incorniciavano ovalmente l’ombellico, i grossi seni coi capezzoli spremuti contro il polimero rosso di quella battle suit, le spalline molto alte, dei lunghi guanti rossi a vestire gli avambracci e più di metà dei tricipiti, un AK47 con una lunga lama giallastra puntata dritta tra gli occhi del maggiore. Me lo finisco io,MCSalone?” “Sì, uno schermidore leale non cerca di colpirti alla schiena” e fece fagotto, lasciandoli soli. “Chi sei?” “una mutante. Le vostre guerre ne hanno creati a milioni. Fà entrare quella povera gente o morirai” il maggiore Banghioni sbuffò seccato e diede il nulla osta all’entrata delle carovane. Queste rimasero enormemente stupite dallo spettacolo delle isole nel vuoto. Il governatore, il ricchissimo magnate austriaco Karl Hronsen,alla vista di quei cenciosi andò subito dal comandante Banghioni a chiederli il motivo. “lei avrebbe dovuto vigilare ai confini!” “sono stato attaccato. Un certo MCSalone. Non mi chieda nient’altro perchè provo un imbarazzo esorbitante. Soprattutto per me. Ho cercato di colpire un mio avversario alle spalle....” “Machicazzosene! Io non ce li voglio quelli lì qui dentro. I suoi uomini da quel che ho capito sono stati tutti sconfitti...e immagino lealmente. Non me ne importa nulla della lealtà,li voglio fuori. ADESSO” “non sono nella posizione per dare ordini. Avremmo sempre dovuto agire con sportività. Allagare quella povera gente,completamente disarmata,è come schiacciare un ramarro con un Mortar Head di The five star stories. Ho sempre ingoiato queste cose. Ora però è la mia stessa deontologia a mettermi con le spalle al muro e a costringermi a riversare tutto questo. Ora basta” Hronsen mollò un calcio alla patta a Banghioni. “pezzo d’imbecille...” ringhiò Hronsen. Con Banghioni reso inane, Hronsen cominciò a pigiare pulsanti completamente all’ignoto di quello che stava facendo. Al di sotto, con gli abitanti delle isole levitanti già accortisi dei poveri, ogni allarme cominciò a suonare,ma senza logica. Alcune isolette più piccole cominciarono a precipitare. Ovunque si diffuse il panico. “Ma cosa sta succedendo?” chiesero Bob e Rick. Entrambi raggiunsero l’ascensore utilizzato una volta da Framba,Quinteri, Simona,Giancarlo,eccettera. Ma non funzionava. Mentre grossi pezzi di terriccio cominciavano a precipitare, Rick corse dentro l’autoarticolato e contattò MCSalone. Quello si limitò a commentare “arrivo subito. Devo aver fatto del casino” e qualcosa alto 20 metri e pesante quanto una ruota panoramica. Era il gigantesco Eramilbus, robot costituito da nanomacchine lanciate da una delle navi della scudieria della Grande Ruota, il T UFO. Eramilbus assomigliava ad un soldato tedesco della Prima Guerra Mondiale col viso di teschio. Eramilbus riuscì a sorreggere un isolotto adibito a piccolo canile, attivando il Great typhoon e lentamente stendendosi prono e svicolandosi da sotto l’isolotto,avendo salvato quei cani. “le isole stanno precipitando. Ho come paura che Banghioni,il capo delle guardie, si sia risentito e abbia cominciato a pigiare bottoni a caso. Ma così si sta dando la zappa sui piedi. Voi 2,nel camion avete delle Chiron Suits. Sono dei robot centauro a cui vi potete interfacciare psichicamente come faccio io con Ubermacht15. Sono 2 modelli femminili perchè inizialmente avrebbero dovuto usarli Lait e Chocolat. Dite a Chocolat che Lait è ancora dentro con il maggiore Banghioni. Andate a prendere le Chiron Suits e recatevi qui,che vi porterò alla finestra” Bob e Rick corsero verso il camion,intercettati da Chocolat. “Bob,Rick,è successa una cosa tremenda. Un isola è precipitata addosso ad una carovana, e ci sono dei feriti. Vi prego aiutateli....” “Bob,rimani con Chocolat. Io prendo la seconda Chiron’s suit e mi reco dal comandante Banghioni. Non v’imbarazzate...” “come mai?” Rick tornò nella Chiron’s suit. Entrambi si diressero verso l’ascensore,ma non ci potevano entrare. Dovettero perciò arrampicarsi seguendo un camminamento laterale. Giunti in cima, la Chiron’s suit di Bob usò il Central beam per disintegrare una parte di pavimentazione in acciaio che conduceva all’interno. Entrambi/e entrarono e raggiunsero un veramente malridotto Banghioni che li avvertì che Hronsen era dentro la Bottons room e stava dando di matto,pur di allontanare le masse di poveri. “Dovete farlo uscire” e Rick lo raccolse e se lo mise in groppa, rispondendogli “lo faremo” e usò uno dei Trax missiles per far saltare la porta e si accanì su Hronsen. Riuscì a lanciarlo via e Banghioni lo afferrò per il collo guardandolo alterato:” ora TORNO a comandare io” e lo cacciò in malo modo mentre quello diceva irripetibilità dopo irripetibilità. “MCSalone,come facciamo? Il pannello è impazzito!” e MCSalone rispose provato da un grande sforzo:” mandate tutti via!”. Le cose per MCSalone si erano messe molto peggio di quel che aveva immaginato. La Montagna possedeva delle creature biomeccaniche,che MCSalone riteneva opera dei Borall,dei sauriani sempre in guerra tra loro,che nottetempo rapivano animali terrestri per farne delle armi apotropaiche. Adesso aveva davanti,coll’Eramilbus,un incrocio tra una tartaruga gigante galapagica(Chelonoidis Abingdonii) e un kagu (Rhinocetos Jubatus). L’essere fece la trottola con il guscio e colpì l’Eramilbus, ,che,alla seconda carica, riuscì a trattenerla. Quella lo attaccò eiettando la sua testa per dargli una testata, ma l’Eramilbus ne catturò il becco e il collo,torcendoglielo. “Non dà segni di sofferenza. Non è una creatura organica. Così potrò farmi meno scrupoli a farlo a pezzi” e con un altra torsione di 360° fece girare come un girarrosto impazzito il mostro. Quello girò su sè stesso e reinfilò la testa nel carapace. Eramilbus decise di farlo definitivamente impazzire a furia di farlo girare su sè stesso. Grin Storm e Storm missile. Il carapace gonfio cominciò a vorticare su sè stesso sempre più velocemente, e Eramilbus li saltò sopra,facendolo scontrare su ogni possibile superficie. Alla fine il mostro stette esangue,incapace di muoversi e rialzarsi, e Eramilbus lo segò in 2 con una delle sue Cutters. L’altro mostro, che cercava di sollevare la Grande Ruota, venne però interrotto dall’Eramilbus e segato a metà dalle Sky blades. Assomigliava ad un incrocio tra una mantide religiosa e un centopiedi. L’Eramilbus si gassificò e tornò nel T UFO,e il T UFO rientrò nella Grande Ruota. Mentre stava scegliendo il prossimo robot, un allarme avvertì MCSalone di una nuova minaccia: formiche giganti. Corse verso uno stand tipo Motorshow, accanto a numerose aliene,simili a dee Kalì bluastre,vestite come Frieda Boher di Necron o come le figuranti del Sexorcismo di Massimo Giacon e Daniele Luttazzi. Sentendo come cosa sgradita non parlare con loro, MCSalone le ringraziò. “Grazie, Pribil del pianeta Xetomil. Siete delle maghe dell’acqua,con la vostra capacità di liquefarvi” e salì a bordo. “Salì a bordo” di una OSI del ’67,modello Double Torpedo, agganciata,stile Big Shooter ad una FIAT 124 del ’70. l’auto uscì fuori e rilasciò un umore acqueo particolarmente viscoso che intrappolò gli aroli delle formiche, per poi scorreggiarle contro del paradiclorodifeniltricoloretetano,credendo che si trattasse di normali formiche ingigantite. Le formiche apparivano schifate,sfiancate e con tutti gli esantema di chi ha respirato gas molto forti,come l’elio,per un periodo prolungato. Ma non erano morte. Il paradiclorodifeniltricoloretetano,reagendo con l’umore acquoreo, le aveva completamente ambrate,come gli insetti preistorici,le prime farfalle “ufficiali” dell’Eocene conservate nel siero delle conifere. Mentre la OSI del ‘67+FIAT 124 del ’70 correva lungo le scarpate e i tornanti della Talvena tornando a valle, una gigantesca valanga nera rombò dal versante ovest del Zita, minacciando di schiacciare MCSalone, e la schivò. Si rivelò essere un robot simile al gioco della Sfera di Yoshimoto, che si sbucciò come un arancia lasciata svolgersi come un rocchetto di filo verso il basso. Mentre la Grande Ruota automaticamente ergeva una difesa ad antiparticelle,l’auto di MCSalone ne fece un giro completo e si diresse verso il Bordon,bagnadosi in esso e risalendo delle colline verso Schiara, decidendo di ricorrere all’Onigrordnar. L’Onigrordnar uscì fuori nei suoi moduli costitutivi assemblandosi davanti alle formiche,che avevano serrato le file. Una attaccò MCSalone,ma l’Onigrordnar lo afferrò per le zampe e tirò fino a sventrarlo. “Come immaginavo,voi siete robot!” e si battè contro di loro,roteando come una trottola con le Star swords e le Fingertips blades sguainate. Le formiche erano sconfitte. MCSalone allungò uno squadro alla quarta sulla pianura bellunese. “E’ tutto finito” disse,latrando. “Bob,Rick,da voi come va?” “E’ tutto crollato. Ma siamo riusciti a trarli tutti in salvo. Meno uno. Il maggiore Banghioni. Ci ha aiutati. Era-forse-come te”
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: GirlDestroyer1988