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Autore: FrankieEternity    02/05/2016    0 recensioni
Questa è la storia di Chiara e Paola, due ragazze come tutte, due amiche d'infanzia. In una coppia apparentemente stabile, le due vivono delle profonde difficoltà che minano il loro rapporto. Riusciranno a proteggersi l'un l'altra o finiranno per dividersi? Questo racconto analizza le difficoltà di coppia ed è, allo stesso tempo, il continuo di "I believe in love", che pure trovate tra le mie storie. Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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Capitolo 1


Non avevano mai pensato al loro futuro prima d'allora. Ma da quel giorno non fecero altro che fantasticare e ripensare ai bei momenti trascorsi assieme. E' come se una luce avesse improvvisamente illuminato i loro cammini, unendoli in uno solo. Nonostante il passato fosse stato difficile e fosse sembrato invalicabile, l'idea di un futuro bellissimo si appropriò delle loro giovani menti. Ora che i loro cuori si erano legati in un amore saldo e vero, non avevano più nulla da temere. Chiara tenne stretta la mano della ragazza che amava, forse perché quel giorno più degli altri aveva paura di perderla. Infatti, quel pomeriggio era speciale: Chiara quel giorno compì quindici anni. Non aveva voluto regali da parte di chicchessia; a lei non piacevano i regali, anche perché spesso ad essi non era attribuito il giusto significato. Paola la guardò e sorrise come non faceva da tempo. Stare accanto a lei era il suo più grande sollievo, il rimedio contro le sue sofferenze. Lei riusciva a farla sorridere, la proteggeva, la amava e si prendeva cura di lei ogni giorno. Non aveva bisogno di nessun altro se non di lei e sapeva che quel sogno sarebbe durato in eterno perché sarebbe stata sempre al suo fianco. Erano una coppia perfetta, erano come due angeli finalmente liberi in un cielo sempre azzurro e limpido. Il fresco vento entrò dalla finestra spalancata e allontanò dei riccioli biondi dal viso della giovane, cosicché Paola potesse vedere i suoi occhi splendenti e chiari proprio come quel cielo dove entrambe stavano volando, lontane dalle menzogne, dal vuoto, dall'ipocrisia di quel mondo dove erano costrette a vivere. Si sentì al sicuro, guardando in profondità gli occhi di quell'essere angelico che aveva accanto a sé e sentendo le sue dita che stringevano delicatamente le sue e le accarezzavano il dorso della mano.

<< Non ti ho portato regali >> annunciò la ragazza dai capelli scuri e gli occhi nocciola dopo aver preso un lungo respiro. Quando Chiara la teneva così stretta a sé, mostrava fatica a respirare e non trovava mai le parole giuste perché sentiva la mente leggera e vuota.

<< Proprio come ti avevo promesso >> continuò, riprendendo a sorridere con un leggero imbarazzo.

<< Grazie per avermi ascoltata >> replicò l'altra con ironia,

<< anche se probabilmente è la prima volta >>.

Ambedue risero fragorosamente, poi Paola d'improvviso la prese per il polsi e la fece distendere sul letto. Chiara la guardò stupefatta e d'improvviso la sua risata si spense. Paola sorrise e continuò a sorridere, forse un po' maliziosamente, nonostante i suoi occhi fossero pieni d'una dolcezza innata.

<< Veramente ho deciso di farti un regalo >> pronunciò velocemente, cosicchè la frase sembrasse una sola parola. La bionda rizzò le orecchie e attese, fissandola e diventando d'improvviso rossa in viso. Dopotutto, il suo imbarazzo era giustificato: Paola l'aveva costretta d'improvviso a mettersi in quella posizione e sentire il suo caldo respiro sul collo e su ogni angolo del suo viso le aveva procurato un improvviso aumento di temperatura. Attese ancora un paio di secondi e successivamente si decise a parlare.

<< Voglio fare l'amore. Adesso >> disse. A quella proposta Chiara sentì come se il suo corpo stesse bruciando e un brivido breve ma profondo le attraversò l'intero corpo. Si guardò attorno, smarrita; ebbe la sensazione che qualcuno le stesse osservando da lontano.

<< D-davvero lo vuoi? >> le domandò, balbettando.

<< Sì, ti voglio tanto >> proseguì l'altra, guardandola intensamente negli occhi e trattenendosi dalla voglia di spogliarla velocemente.

Chiara esitò, trasse un lungo respiro e quando calò il silenzio, accarezzò il viso della sua ragazza. Si avvicinò e le impedì di parlare, avvicinando le labbra alle sue e baciandola con dolcezza. Quando il bacio terminò, Paola sussurrò al suo orecchio:

<< Voglio darti tutto il mio amore. Prendimi e fammi tua >>.

A quelle parole non riuscì a trattenersi: riprese a baciarla, con più passione, con il cuore desideroso di amarla, con quel desiderio che le rendeva il corpo rigido e le mani tremanti. Sapeva che lei sentiva le sue stesse sensazioni perché da quegli occhi sereni e innocenti intravedeva il suo stesso desiderio. D'altronde, due persone che s'amano non possono fare a meno di amarsi ed era proprio quello che le due avevano intenzione di fare. I loro baci, ciascuno con il proprio sapore, con la propria energia, con la propria dolcezza, si susseguivano, raddoppiavano, si moltiplicavano e ad ogni bacio si sfilavano dolcemente i vestiti, lasciandoli cadere sul pavimento, come se non avessero valore. In quel momento ciò che aveva realmente importanza era il loro crescente desiderio, rinvigorito dai loro baci, dalle loro mani che si muovevano sui loro corpi caldi. Quando furono tutt'e due nude, Chiara iniziò a darle dei leggeri baci sul collo, facendola ridacchiare. La guardò sorridendo ma nello stesso tempo rimproverandola e riprese a baciarla per il resto del corpo. Paola cercava di respirare regolarmente ma i suoi tentativi erano vani; la bionda si fermò preoccupata e le chiese se voleva che si fermasse.

<< No, continua >> replicò Paola con un filo di voce. Chiara non se lo fece ripetere nuovamente e lentamente fece scendere la sua mano fino alla sua vagina. Dapprima la sfiorò goffamente, poiché non sapeva esattamente cosa fare e con sua sorpresa si accorse che era già molto bagnata. Presa dall'imbarazzo, voleva fermarsi, temeva di star compiendo un grosso errore ma dopo essersi bloccata per pochi secondi, la toccò nuovamente e delicatamente affinché Paola potesse rilassarsi ed eccitarsi sentendo quelle dita su di sé. E ciò riuscì perfettamente, Paola si calmò e la sua mente si soffermò soltanto su quello che Chiara stava compiendo. Pensò che masturbarsi non era neanche lontanamente eccitante come lasciarsi toccare da lei e con quel pensiero vivo nella mente, prese ad ansimare. La sua ragazza continuò, la toccò sempre più velocemente fino a farle mancare il respiro. Paola sentì il bisogno di urlare ma dovette trattenersi, perché non erano sole in casa e anche se la porta era chiusa, facilmente si sarebbero sentite le sue urla. Chiara agitò le sue dita sempre più rapidamente contro il suo clitoride, poi abbassò la testa verso la sua vagina, ansimando terribilmente. Cercò di dire qualcosa ma si ritrovò con la bocca spalancata senza riuscire a dire nulla per questo si avvicinò e d'istinto cacciò la lingua e la mosse sulla vagina di Paola. Quest'ultima a quel contatto emise un gemito. E così Chiara assaporò il suo piacere senza mai fermarsi, il sapore di Paola era buonissimo e la incitava a continuare. Paola era piegata dal piacere procuratale dai movimenti lenti ma decisi della sua ragazza e ogni tanto spingeva la sua testa verso la sua vagina. La bocca di Chiara si riempì di liquido, il cui sapore agrodolce s'appropriava di ogni zona della sua lingua curvata, non riusciva nemmeno a respirare con regolarità tanto che era impegnata nel suo compito. Il corpo di Paola ardeva di piacere, si muoveva, veniva scosso, dettato dai gesti di una Chiara diligente e risoluta. Quest'ultima affondò la sua lingua, tenendola tesa, all'interno di Paola e la fece uscire e rientrare a ritmi regolari. Una quantità sempre maggiore di piacere le si insinuò fra i denti, istigandola a continuare.

<< Amore >> si limitò a pronunciare l'altra, tenendole ferma la testa. Non riusciva a dire o fare altro, immersa nel suo vivido piacere, alternandosi fra ansimi prolungati e lievi gemiti, mugugni strascicati ed esclamazioni pronunciate con voce fievole. Sentiva come se un corpo estraneo, morbido e caldo si stesse impadronendo di sé, attraendola con una forza considerevole, agitandola, arraffando ogni cosa del suo corpo inerme. Si stringeva turbata ma euforica al crine dorato della sua donna, che aveva il capo flesso, lo sguardo chino e le mani che si muovevano sulle sue cosce, accarezzandole, spalancandole, strizzandole. La loro libido era come una soave melodia che ascoltavano entrambe con attenzione e a quel dolce suono danzavano, scambiandosi tenerezze, adornando la melodia di un ritmo continuo, i loro ardui respiri.

Il suo lavoro di lingua cessò soltanto quando Paola prese ad accarezzarle il collo con la punta delle dita, dichiarando senza parole che era il suo turno. Chiara comprese, alzò la testa e la baciò con passione. Oltre alla saliva della ragazzina dai capelli biondicci, sentiva anche il suo, di sapore. Era ineffabile, straordinariamente pungente. La travolse. Ricambiò il bacio senza indugi, scese fino al suo collo e lo leccò vigorosamente. Chiara si fece rossa in viso ed ebbe un brivido alla schiena. Poi un altro e un altro ancora. Paola non si fermava un attimo: con le mani scese fino ad accarezzarle il seno, che era tondo e sodo, i suoi capezzoli erano durissimi. Li succhiò finchè non fu soddisfatta, dopo di che si fermò. Guardò Chiara intensamente negli occhi, la amava, la amava davvero tanto.Voleva farla fremere di piacere, voleva farle sentire la sua sinuosa lingua sulla sua candida pelle sericea, voleva renderla completamente indifesa di fronte alle sue azioni imprevedibili e incontrollate. Forse neanche lei riusciva a controllarsi, nonostante un senso di vuoto allo stomaco sembrava dapprima fermarla. Al contrario, successivamente se ne liberò e la visione del busto scoperto di lei la spinse a ricominciare. Riprese a leccare ovunque, scendendo fino ai suoi fianchi, rassicurando la fidanzata, che era imbarazzata, forse si vergognava un po'. Era la prima volta che facevano l'amore, ma Paola aveva dimenticato cos'era il pudore. Era volato via il pensiero che la ragazza che era sotto di lei un tempo era la sua migliore amica, una migliore amica che d'un tratto le aveva confessato di amarla. Aveva dimenticato la sua reazione indefinibile e incosciente, che la aveva portata ad allontanarsi da lei, che l'aveva sempre difesa e amata come una sorella, come una madre, come un'amica, come un'amante. Le poggiò una mano in mezzo alle gambe e prese a massaggiarla delicatamente.

<< Mmmhh...>> mormorò, mentre la toccava sempre più velocemente. Chiara non emise alcun suono, anche se si sentiva un rogo nel ventre. Chiuse gli occhi mentre l'amica lavorava su di sé. D'un tratto, però, qualcosa di umido le accarezzò le labbra.

<< Apri la bocca >> sibilò una sensuale voce femminile al suo orecchio. Schiuse le labbra e le dita umide di piacere di Paola vi entrarono. Le succhiò e le leccò senza farselo ripetere due volte, soffermandosi su ogni singolo dito. Paola era soddisfatta, con l'altra mano le accarezzò la testa. Chiara aprì gli occhi proprio quando l'altra le sorrise dolcemente, allontanò le dita dalla sua bocca e stampò un leggero bacio su di essa. Ripose la mano sulla sua vagina, che s'era fatta umidissima. Paola pensava che fosse il momento giusto: vi infilò bruscamente il dito medio fino in profondità. Chiara, colta dallo stupore e dal dolore, emise un urlo, che velocemente Paola soffocò con la mano.

<< Zitta, zitta >> le intimò. Mosse il dito medio lentamente prima dentro poi fuori di lei con cautela per far sì che la ragazza si abituasse alla sua presenza.

<< Così va meglio, amore? >>.

Chiara, in verità, non s'aspettava che una tipa così timida e riservata si muovesse con tanto coraggio e senza alcuna inibizione, nè pensava che avrebbe mai desiderato penetrarla. Pochi minuti prima aveva vagheggiato con la fantasia di poterle infilare l'intera mano al suo interno, di sentirla nuovamente ansimare, gemere, rotolarsi per il piacere troppo acuto. Invece, la situazione s'era capovolta. Annuì, perché sarebbe stato troppo scomodo parlare. La ragazza dagli occhi nocciola aggiunse un altro dito, l'indice, e accompagnò i suoi movimenti leccandole e succhiandole il clitoride animosamente. Chiara ansimava, talora gridava e le sue urla risuonavano nell'intera stanza, ma non furono motivo per l'altra di fermarsi. Anzi, la stimolarono a continuare a spingere dentro di lei con più energia. Sembrava non volersi mai arrestare: mise anche un terzo dito.

<< A-amore >> balbettò la bionda, per poi emettere un sonoro urlo. Paola infilò l'intera mano e la mosse su e giù, dentro e fuori. Chiara fu avvolta da un miscuglio di piacere e di dolore, di gioia e di disagio, che si manifestò in dissimulati gemiti e ansimi dissonanti. Era completamente nelle sue mani, in preda all'eccitazione più reale e viva che avesse mai provato. Non le sembrò vero quel gran godimento fisico nè Paola, che le stava donando il più bel regalo di compleanno che lei avesse mai ricevuto. Le sembrava di impazzire. Sì, di impazzire, mentre Paola la manovrava. O forse era già impazzita: quello era solo il culmine della sua follia. Posò la sua mano destra sulla vagina di Paola, che già sembrava vicina all'orgasmo, e la penetrò. Forte. Entrambe vennero, poi nude si strinsero in un abbraccio. I loro corpi erano ancora caldi di sesso ma emanavano una fragranza gradevole: la fragranza dell'amore che si erano appena scambiate.

   
 
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