02/05/2016
4 recensioniFRAGMENTS
{EdWin week 2016}
{EdWin week 2016}
#Childhood
Il ceffone di Al lo prese in pieno, facendolo ammutolire dalla sorpresa nel mezzo del litigio con Winry. Quella era insubordinazione!
-Ecco perché sposerò io Winry! – aveva strillato il più piccolo, rosso di rabbia, mentre la bambina non sapeva se fermarli o tenersi lontana – Tu la tratti sempre male, non le vuoi bene come me!
-Ma tu non puoi sposarla! Perché… perché… - non lo sapeva nemmeno lui il perché. Non lo avrebbe saputo nemmeno da grande, quindi perché mobilitare tutti i suoi neuroni di bambino per una risposta che non voleva sentire?
Scanso equivoci, restituì lo schiaffo con gli interessi.
#Automail-Alchemy (Reverserole!AU)
-Ziettaaa! Dov’è finita la chiave a pappagallo!
-È sotto al tuo naso, fagiolino.
-A chi hai dato del-! – si interruppe, l’attrezzatura che rotolava per terra: Winry era appoggiata sulla porta, e gli sorrideva – Finalmente quel tiranno di Mustang ti ha liberata, Alchimista d’Acciaio!
-Già. – si avvicinò zoppicando al tavolo da lavoro e si sedette sullo sgabello lì accanto, appoggiando la gamba sul piano – Così puoi aggiustarmi l’automail. Si è un po’…
Ed non sentì il resto della frase, e non perché la gonna corta della ragazza lo aveva distratto.
-CHE HAI FATTO AL MIO AUTOMAIL!
Certe cose non cambiavano mai.
#85 %
Che furba Winry, a scegliere l’ottantacinque percento come valore di scambio. Considerando tutto quanto, era come se quella ragazza avesse trovato l’ennesimo modo per farlo astenere da imprese assurde.
Dopotutto, l’automail gliel’aveva dato lei, e per tanto non poteva rientrare in ciò di lui che le aveva promesso. Sottraendo la percentuale della massa della protesi quanto gli rimaneva di suo, il due, tre percento forse?
Caso o pianificazione, poco importava; non poteva farsi nemmeno un graffio senza incorrere nell’ira di Winry.
La figura bianca sempre più lontana alzò un braccio per salutarlo.
Beh, in fondo era meglio così.
#Modern Day (Modern!AU)
Il sole passato oltre la finestra del salotto, e solo un riquadro di luce rossastra sul soffitto. Le tazze di ceramica e la caraffa di caffè, e accanto matite, penne, gomme e avanzi di muffin.
I libri di ingegneria meccanica, pieni di post-it e sottolineature. I libri di chimica spiegazzati e praticamente riscritti in maniera incomprensibile su quaderni di diverse dimensioni.
Le ciocche di due diversi tipi di biondo, attorcigliate tra di loro, e i respiri lenti, quasi all’unisono.
E plaid colorati, che Al doveva prendere dall’armadio in camera e per coprire quei due idioti, ogni giorno, tutti i giorni.
#Wedding
Winry incedeva leggera, un bouquet di rose rosse e bianche tra le mani, i capelli raccolti e un vestito che la faceva somigliare ad una principessa.
Edward non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, impalato nel suo abito elegante sotto un perticato di gelsomini profumati, dove un ufficiale militare attendeva di celebrare un matrimonio.
Per lui avrebbe potuto attendere in eterno, perché era meraviglioso vedere Winry così magnifica mentre avanzava, seguita da Riza al braccio del Comandante Supremo, stupenda nel suo abito bianco.
Purtroppo non credeva che Mustang, in attesa della sua sposa, avrebbe retto ancora a lungo.
#Promises
Non ci credeva, non poteva crederci.
Non era un sogno -non più- quello di vederli entrambi, vivi, in salute, nei loro corpi.
Carne e sangue, non metallo e giunture meccaniche che stridevano nei movimenti, che rispondevano fredde e rigide agli abbracci e alle carezze.
Alphonse sembrava così debole e così forte appoggiato alla stampella, Edward sembrava forte e basta. Lo era sempre stato.
Mentre lo guardava sostenere il fratello si accorse che aveva mantenuto la più importante delle promesse fatte.
E le lacrime corsero veloci sulle guance, alleggerendo il suo cuore e facendo sì che anche un’altra promessa fosse mantenuta.
#Family
Paninya aveva urtato Mei che gli era finita addosso, scusandosi subito; Alphonse arrivò da dietro, porgendogli il figlio da tenere in braccio, mentre Winry stringeva al seno un altro fagottino biondo.
-Ci siamo tutti? – chiese la padrona di casa, ghignando in attesa.
-Aspettatemi! – giunse infatti la voce di Garfiel.
Nelle foto della sua infanzia mancava sempre qualcosa, pensò Ed con una certa malinconia a gravargli sul cuore, mentre prendevano posizione, in tanti, stretti e vicini.
Ma il peso svanì subito e qualsiasi cosa mancasse quella volta, ora c’era.
Lasciò che la sua spalla sfiorasse quella della moglie. Sorrisero tutti.
Click.
WRITER’S CORNER
Qualche tempo fa sono incappata nella EdWin week su tumblr (#503week) e siccome sono una persona debole ho dovuto scrivere anche se faccio schifo con il romanticismo.
Mah, mi vorrete bene lo stesso, spero. Ci tengo a precisare che sono tutte delle drabble perfette, ovvero di 100 parole ciascuna, e che è stato un lavoraccio fare quadrare i conti.
Spero che vi siano piaciute tutte
Alsha