Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: GiorgiaMarieBieber    03/05/2016    0 recensioni
La mia vita? Semplice: il casino più totale, genitori assenti, niente amicizie...per me esisteva solo una cosa...la mia gang:l'unica famiglia di cui ho bisogno.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Pov Kathrine Sbatto le palpebre più e più volte per svegliarmi, appena apro completamente gli occhi mi rendo conto che non sono a casa mia ma in una piccola stanza con mobili e mura bianche...sono in una camera di ospedale!?! È come cazzo ci sono finita qui?!? Cerco di fare mente locale e ricordo tutto a poco a poco, ho circa mille domande da fare ma non ho voglia di svegliare mio fratello che dorme beatamente sulla poltroncina bianca vicino a sto lettino puzzolente di morti, la prima cosa che dovrò fare appena ritornerò sarà un lungo e rilassante bagno. Prendo il mio cellulare sul comodino è noto che ho un bel po' di chiamate perse. 20 da Rebecca; 5 da Jake; 2 da Justin e pure 3 messaggi tra cui "perché cazzo non rispondi al telefono?" Sicuramente Justin non sa niente di ciò che è successo... Sento Max sbadigliare. -Hey dormigliona, mi hai fatto preoccupare, sei rimasta a dormire per quasi 2 giorni- dice venendomi ad abbracciare ed io ovviamente ricambio l'abbraccio. -Aspetta...due giorni?- chiedo appena mi rendo conto di ciò che ha detto. -Eh già, sono venuti a trovarti tutti, Rebecca si è pure messa a piangere ed è rimasta tutta la notte ma poi stamattina l'ho fatta andare via- risponde ridendo. -La solita- dico ridendo anch'io. -Quando sarà il funerale?-chiedo. -Domani- risponde -Okay- dico prima che nella stanza piombi un silenzio d'oltretomba. -Senti ma ora che mamma e papà non ci sono più, io sarò affidata a te?- chiedo rovinando il silenzio che c'era pochi minuti prima. -Uhm...penso di sì...dovrei andare a parlare con l'avvocato esattamente...ora..scappo ci vediamo dopo sorellina- dice dandomi un bacio sulla guancia prima di correre via. Decido di telefonare un Rebecca. -Ehilà- la saluto. -Gioia miaaaaaaa-dice lei. -Come ti senti mentalmente e fisicamente?- continua parlando velocemente. -Una merda, puoi venire a farmi compagnia? Sono sola come un cane- chiedo. -Certo arrivo subito- dice chiudendo la telefonata. Passano 5 minuti e io presa dalla noia rispondo a Justin. A Justin "Scusa ma non ho potuto rispondere...sono stata male" Il suo messaggio mi arriva quasi subito. Da Justin "Che hai avuto?" A Justin "Uhm...sono morti i miei genitori, sono svenuta e sono andata a finire in ospedale...niente di che direi" Ironia portami via. Da Justin "Mi dispiace da morire...quando ti dimettono ti vengo a prendere e usciamo. A Justin "Okay" Il cellulare si spegne da solo dato che ha lo 0% di carica. Sento aprirsi la porta della camera e da lì spunta Rebecca con il suo viso sorridente e due tavolette di cioccolato, la mia preferita è la sua preferita. -Ehi signa-dice lei venendomi ad abbracciare. -Signaaa- la saluto ricambiando l'abbraccio. Signa è un soprannome che abbiamo inventato alle medie, esattamente in seconda, nell'ora di francese...la professoressa stava spiegando gli animali, noi abbiamo sentito un nome simile a questo l'abbiamo storpiato un po' è da lì è nata la nostra amicizia, è vero non sembra che io sia il tipo di ragazza che scherza in questo modo, ma quando avevo 12 anni ero ancora molto ingenua, una ragazzina simpatica, dolce e anche vittima di bullismo da parte di un gruppetto di 3 oche giulive che mi rompevano le palle, poi crescendo sono diventata quella che sono. -Allora hai visto ragazzi carini in giro?- chiede ridacchiando . -Ma che cazz...sono rimasta chiusa in questa merda di camera puzzolente di morto e tu mi chiedi questo...solo a questo sai pensare- dico ridendo. Continuiamo a scherzare per tutta la serata, fino a quando non viene mio fratello per farmi dimettere dall'ospedale, perché serve la firma del maggiorenne a cui sono stata affidata e siccome sono stata affidata a lui serve appunto la sua firma. Appena usciamo Rebecca se ne va a casa sua, mentre io e Max a casa nostra, appena entro in casa mi dirigo nella mia camera dove metto a ricaricare il cellulare e poi in bagno dove riempio la vasca di acqua calda e mi ci immergo rilassandomi finalmente.
   
 
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