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Autore: Ananke_ildestino    08/04/2009    1 recensioni
La mia prima (e forse unica) Songfic. Una RoyPOV dove il nostro colonnello è un po' (si fa per dire) ossessionato da dei biondi capelli.
La canzone è Gabriel dei Lamb (e va in contrasto con il testo).
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Episodio 37 Reprise

Disclamers: i personaggi e le ambientazioni sono una creazione della mente geniale della sensei Hiromu Arakawa, io mi limito a distruggere XD La canzone è Gabriel dei Lamb.
Note: Prima song-fic della mia vita, non so se riuscita o meno. La canzone è Gabriel dei Lamb, essendo pensata cantata da una donna, ho cambiato la parte di testo che ho usato dal maschile al femminile (il testo originale lo trovate qui). Ho messo anche una traduzione adattatata in italiano. È tutta pensata in Roy POV, e non c'è nessuna collocazione temporale particolare, volendo per una volta non debbo nemmeno specificare anime o manga XD Per assurdo la mia fic è molto ossessiva, mentre imho Gabriel è una delle più belle canzoni d'amore puro mai scritte, ma forse era proprio il contrasto che mi ha ispirata.
Ringrazio Akaiko per aver fatto ancora una volta da proof reader.
Prima che a qualcuno venga una mezza idea di chiedermelo, si, ho pensato a fare anche il Riza POV, ma sono ancora in alto mare, se qualcuno volesse cimentarsi al posto mio, volentieri!


I Can Fly



I can fly
But I want her wings

Posso volare
ma voglio le sue ali

Era uscito per divertirsi, quella giornata era stata più pesante delle precedenti. Quella malinconia, quell'impotenza che lo prendevano ogni giorno sempre più quando s'accorgeva che quasi non poteva più fare a meno di notare ogni singolo movimento di quelle ciocche dorate, di quelle dita affusolate che veloci si muovevano, anche a pochi centimetri da lui. Non era più lui, doveva smettere di pensare a quella donna, e non ci riusciva. Ma quella sera ci sarebbe riuscito. Nessuna donna l'aveva legato mai in passato, e non sarebbe successo in futuro. Men che meno una donna che nemmeno lo corteggiava.
Al locale le luci erano già soffuse, la notte iniziata, si sedette al bancone e si fece dare un bicchiere. Si, quella sera si sarebbe divertito proprio come una volta, aveva già adocchiato qualche ragazza interessante nella sala. E avrebbe dimenticato, sarebbe tornato a volare libero, e solo.


I can shine even in the darkness
But I crave the light that she brings

Posso brillare anche nelle tenebre
ma bramo la luce che l'avvolge

Lunghi capelli mori, oh si, era perfetta. Niente di più distante dal biondo accecante che gli abbagliava gli occhi ogni giorno. Lo stava lusingando con parole suadenti e vuote, dirle che era colonnello dell'esercito era stato sufficiente a convincerla. Era un buon partner anche senza credenziali, ma alcune donne avevano bisogno di una spinta in più, anche per una sola notte. Una donna, invece, non lo aveva mai degnato di uno sguardo d'interesse o di passione, e quell'unica donna lo stava facendo impazzire. L'avrebbe scordata, l'avrebbe rinnegata, dopo quella sera tutti i suoi dolori sarebbero svaniti piano piano. Non aveva bisogno di lei per essere felice, lo era sempre stato, questa sua debolezza sarebbe passata presto, e sarebbe tornato a splendere di luce propria.


Revel in the songs that she sings
Gioisco del canto che nasce dalle sue labbra

“Oh Roy, è stato bellissimo”. Roy, il suo nome, ma non era quella la voce che avrebbe voluto che lo pronunciasse. Bellissimo diceva? Era stato appena decente, aveva sfogato i suoi bisogni più bassi, ma non si sentiva affatto sollevato, men che meno felice. Seduto sul bordo del letto guardava i suoi piedi nudi. Che cosa stava facendo? Andare a letto con una tizia appena conosciuta non era affatto divertente. Eppure una volta si era divertito anche così, perché ora non funzionava? Perché?


I can love
But I need her heart

Posso amare
ma ho bisogno del suo cuore

Era ancora presto, meglio non tornare a casa. Quella tizia, poi, si era proprio incollata. Non ricordava nemmeno il suo nome, ma gli stava carezzando la mano mentre giocherellava con l'ennesimo bicchierino della serata. Ormai stava iniziando a vedere doppio da quanto alcool aveva ingerito. Lei s'alzò quasi improvvisamente. “Roy, che ne dici se ci vediamo anche domani? Chissà magari diventerà amore?!” Un occhiolino e via verso l'uscita. Amore. Amore... era possibile che una sola notte di sesso, totalmente disinteressato, potesse diventare amore? Che cosa era l'amore? Per come la vedeva lui, solo una dannazione. Un'ossessione. L'ossessione per quelle bionde ciocche che credeva di veder riflesse anche in quell'ultimo goccio di whiskey. Gli stava stritolando l'animo, il cuore. Quella donna non era mai stata nulla per lui prima, perché ora invece si sentiva così... così... innamorato?! No, non era possibile, Roy Mustang non si sarebbe mai innamorato, l'amore era una dannazione, perciò non lo riguardava.


I am strong even on my own
But from her I never want to part

So essere forte senza il sostegno di nessuno
ma da lei non posso esser più separato

Non era stata una serata divertente, dovette ammetterlo mentre tornava a casa traballante sotto la luce dei lampioni e l'orologio della piazza principale segnava ormai le quattro. Nonostante tutti i suoi sforzi non era riuscito a riprendersi la sua forza, la sua spregiudicatezza, la sua tranquillità. Nemmeno l'alcool aiutava a dimenticare quel che aveva fatto, il senso di repulsione che provava per se stesso, andare a letto con un'altra donna, un'altra! Una diversa da quella che comunque non lo avrebbe mai avuto né voluto. Si sentiva in colpa per aver tradito una donna che non l'aveva mai nemmeno sfiorato, ma che per lui ormai era tutto. Le lacrime stavano per sgorgare. Ma le fermò. Era un uomo, non poteva farsi abbattere così, non per una stupidaggine del genere, non aveva fatto nulla di male in fondo. Non aveva fatto nulla di nuovo, nulla. Perché doveva trovare l'approvazione di chi fin ora l'aveva guardato solo in modo distaccato e impersonale. Eppure bruciava così tanto...


She's been there since the very start.
Lei è accanto a me sin dal principio

La vista tremava. Il portone di casa sua era a pochi passi, sotto il lampione davanti all'ingresso una figura se ne stava accucciata. Strano, qualcuno lì a quell'ora, ma la mente annebbiata non porse troppa attenzione a quello, quanto ai capelli biondi che spuntavano dal bavero del cappotto alzato per coprire il volto dal freddo. Biondi oro! Ancora una volta, tutto era contro di lui. Con passo più deciso si avviò alla porta.
“Colonnello!” la voce lo fece sobbalzare, perse l'equilibrio e quasi cadde, mentre lei allungava le braccia per sostenerlo.
Lei. Cosa faceva lì, perché, voleva forse assillarlo per sempre? Non bastavano le giornate in ufficio e i sogni la notte? Cercò di parlare, ma la bocca impastata dall'alcool, la confusione, non fecero uscire nessun suono. Ma lei era intelligente, lei lo capiva all'istante, sempre.
“Oggi l'ho vista un po' giù di morale e mi sono preoccupata, sono venuta a casa sua appena possibile ma lei era già uscito. Così ho pensato di aspettarla” la voce sicura, ma lo sguardo abbassato, la leggera condensa che il suo fiato provocava nel freddo di quella notte. I suoi biondissimi capelli.
Le gambe cedettero, si appoggiò a lei, tra le sue braccia, assaporando la dolce sensazione della sua pelle fredda sulla sua.
“Colonnello, lei ha bevuto troppo, ora l'accompagno dentro”. Aspetta, ancora un attimo, doveva dirglielo, ma ancora le corde vocali non lo aiutarono. Allora l'abbracciò con forza, e la strinse a se.
Voleva dirglielo, ma non voleva essere rifiutato, non l'avrebbe sopportato, eppure in quella terribile serata, anche tra i fumi dell'alcool sentiva il suo cuore battere come non mai. Si rialzò sulle proprie gambe, superandola in altezza, ma ancora la tenne stretta a se. Doveva essere forte. Doveva tentare, contro ogni altra cosa, ancora una volta provò a pronunciare una qualche parola...
“Roy, ti amo”. La voce di lei, sommessa appoggiata al suo petto, mentre il rossore della vergogna si mescolava a quello per il freddo sulle sue guance. Gli occhi sfuggenti, incapaci di guardarlo, ma sicuri di quel che aveva detto. Lei non aveva bevuto, non era sconvolta, lei era certa di quel che aveva detto.
Non era stata una nottata divertente alla fine. No, sicuramente no, ma altrettanto certamente ora nel suo cuore il peso era scomparso, e non era quel sentimento tanto intenso che aveva cercato di cancellare per tutta la notte. No, quel sentimento ora splendeva dentro di lui, più limpido che mai.



   
 
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