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Autore: Prince Lev Swann    03/05/2016    1 recensioni
Kingdom Hearts è un crossover. Anche Once Upon a Time è una sorta di crossover. E cosa succederebbe, se facessimo un crossover tra due crossover?
Le serie succitate sono due cose ben diverse ma con tantissime similitudini che, se le ami entrambe, non puoi far a meno di notare.
E se Henry fosse un custode del keyblade? E se gli Heartless invadessero Storybrooke? Scopriamolo insieme, seguendo Henry in un'avventura emozionante che ripercorre quella di Sora in KH1, il tutto in chiave ONCE...
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Malefica, Regina Mills, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fui svegliato dal ruggito di un tuono, aprii gli occhi e mi trovai in mezzo a una tempesta. Mi alzai e mi guardai attorno; mi trovavo nei pressi della spiaggia di Storybrooke, vicino al luogo dove un tempo vi era il parco giochi che utilizzavo come rifugio. Buio permettendo, diedi un'occhiata al mare, preda del temporale. Era a dir poco inquietante, nero e innaturalmente calmo. Il vento gelato mi graffiava il viso e le lacrime mi offuscavano la vista. Iniziando a camminare, cercai di fare un riepilogo mentale degli ultimi avvenimenti. Avevo utilizzato la penna dell'Autore per salvare mia madre Regina e riportare tutte le vittime di Isaac e Tremotino a casa. Dopo aver parlato con l'Apprendista, avevo distrutto la penna stessa e, ristabilita la calma in città, ci eravamo riuniti da Granny. E poi? Mentre tentavo di ricordare, fui colpito da qualcosa e caddi all'indietro. Il che accadde nel giro di un secondo, e in un primo momento, in quell'oscurità, non riuscii a distinguere l'essere che mi aveva attaccato. Mi scivolava sotto i piedi. Pareva un'ombra. _Era un'ombra_. E in quel momento, sebbene disorientato e allarmato, ricordai di colpo ciò che era successo da Granny. L'Apprendista aveva liberato il cuore di Tremotino dall'oscurità. Quest'ultima, libera dal suo vecchio contenitore, aveva poi attaccato il vecchio mago e, dopo essere stata scacciata dalla magia di luce dell'altra mia madre, Emma, era letteralmente volata via. L' "Oscuro" si era dunque trasformato in una massa indistinta e letale di tenebre solide, le quali avevano attaccato Regina. No. Non l'avevano fatto. Vi si erano allontanate dopo che qualcuno le aveva mandate via? Chi? Nell'affanno della corsa, non riuscii a rispondermi. Mi fermai, nella speranza di aver seminato quella misteriosa creatura. Ma prima che potessi fare un sospiro di sollievo, altre creature apparvero dal nulla. Avvolte da un alone di _oscurità_, sembravano materializzarsi dal buio stesso. Le osservai e capii. Proprio come il vortice che prima aveva attaccato mia madre, quegli esseri erano fatti di oscurità, di _materia_ oscura. Una massa nera e lucida; pareva quasi l'inchiostro dell'Autore... Fui preso dal panico. Almeno cinque o sei di quelle creature mi circondavano; non avevo armi, non avevo via di fuga ed ero solo. Sempre nel panico, presi un ramo da terra e tentai di attaccare quei mostri. Nulla. Il bastone passava attraverso quelle creature come fossero fatte di aria. Prima che mi saltassero addosso, tuttavia, ebbi il tempo di farmi da parte. Le strane ombre, da parte loro, si moltiplicarono, facendomi un'impressione orribile. Avevano le dimensioni di un cagnolino: un piccolo corpo, piedi lunghi e sottili, artigli lunghi e nerissimi e due antenne che si muovevano, come il resto del corpo, a scatti. Gli occhi erano due punti gialli e luminosi, l'unico elemento che permetteva di distinguere quegli esseri quando si appiattivano nei posti più buii. Sentendomi in trappola, salii sul tetto di una macchina parcheggiata (ci trovavamo ormai nella strada principale della città). Il che mi diede qualche attimo di vantaggio per decidere cosa fare. Mi sentivo spaesato e angosciato come quando, poco tempo prima, tutti erano stati intrappolati nel libro di Isaac e io mi ero ritrovato solo. La differenza, in quel momento, erano le ombre, che non mi lasciavano in pace. Ero terrorizzato. "Mamme!" urlai più di una volta. "C'è nessuno!? QUALCUNO MI AIUTI!" Nella disperazione, cercai di capire dove fossero tutti. L'oscurità se li era forse presi? Cos'aveva fatto il vortice oscuro? Chi aveva liberato Regina? Un'Ombra, intanto, era saltata sul cofano dell'auto ed era in procinto di azzannarmi. In un'ultimo, disperato tentativo di salvarmi frapposi tra me e il mostro il bastone che avevo trovato. Mi aspettavo lo stesso vano risultato di prima, invece accadde qualcosa di diverso. Un bagliore di luce avvolse il bastone che tenevo in mano. Per poco non lo lasciai cadere, il quale mi aveva provocato uno strano formicolio alla mano che lo reggeva, e per poco, sorpreso, io stesso non caddi dall'auto. Mentre osservavo la creatura sparire in un "lampo" oscuro, ricordai cos'era successo infine quella sera prima di perdere i sensi. Ero stato IO a salvare mia madre, e proprio con quell'arma luminosa che mi era appena ricomparsa in pugno. Dopo aver capito le intenzioni dell'altra mia madre Emma, cioè usare il pugnale e diventare lei stessa la Signora Oscura per salvare Regina, quella lama mi era comparsa in mano e, senza sapere bene cosa stavo facendo, l'avevo puntata contro il vortice che, colpito da un raggio di luce, si dissolse.
   
 
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