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Autore: MimiRyuugu    04/05/2016    0 recensioni
"Semplici pensieri sparsi di una mente che, dai viaggi, non vuole più tornare."
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera, anzi buongiorno.
Come al solito ad i miei orari improponibili (che sono gli stessi che mi spingono a postare, fra l'altro) vi propino questa lista di pensieri a caso. 
Li ho scritti la notte (che novità), dopo essee tornata a casa da una giornata passata a Milano, città che mi rapisce sempre il cuore.

La canzone a cui faccio riferimento, le cui parole sono segnate in rosso, è Like Real People Do di Hozier. Il tema della canzone non centra una ceppa col quello della songfic (se così si può chiamare), ma mi ha accompagnato per il viaggio e mi è stata molto cara questo mese.

So che ho mille cose da aggiornare, cercherò di darmi una regolata anche con quelle.
Nel mentre, buona lettura :*




Mi siedo, ancora tutta trafelata dalla corsa.
Appena arrivata in stazione il mio treno è stato annunciato alla partenza, nonostante mancassero almeno altri dieci minuti.
Poggio la borsa sul sedile vicino al mio, poi controllo di nuovo il numero del posto.
Quando finalmente mi convinco di essere al 9D mi accascio sul sedile.
Allungo di poco il collo per vedere se riesco a ritrovare il mio accompagnatore alla banchina, ma sfortunatamente ho prenotato dal lato opposto a dove son salita.
Arresa, sospiro ed inizio ad armeggiare con cuffie ed mp3.
Nel frattempo occhieggio intorno a me.
Di fronte ho un ragazzo piuttosto mingherlino, biondo, che sta trangugiando un pacchetto di cracker.
Ha le gambe allungate sotto i tavolini, così tanto da occupare anche quello che di solito è il mio posto preferito.
Sbuffo stanca, cercando di incastrare i miei arti fin troppo stanchi in una posizione quantomeno comoda.
Dagli altoparlanti parte la solita voce asettica, che annuncia la chiusura delle porte.
Finalmente riesco a districare le cuffie e le infilo nelle orecchie.
Premo il pulsante sull’oggettino rosso fino a far partire la musica.
I had a thought, dear, however scary about that night, the bugs and the dirt.
Il treno inizia a muoversi ed io mi ritrovo a guardare il paesaggio che muta.
Le banchine pian piano spariscono, lasciando il posto ai grattaceli dismessi.
Milano Centrale scivola via dal mio sguardo come se fosse un sogno da cui sono destinata ad uscire perché mi sto svegliando.
Il problema è che io non lo voglio.
Why were you digging? What did you bury, before those hands pulled me from the earth?
Ho corso per prendere questo treno quando in realtà vorrei solo tornare indietro.
Immergermi nella gente, nel caos, nei grattaceli.
Nella vita, nello sciamare delle persone della domenica.
E mentre penso “vorrei tornare a Milano”, il mio cervello fa un salto e lo tramuta in “vorrei tornare  a casa”.
Perché è così che mi sono sentita nelle ore passate.
In un posto che forse può davvero essere mio.
In un posto che mi fa sentire bene.
I will not ask you where you came from, I will not ask and neither should you.
È di questo che avevo bisogno ultimamente, è per questo che sono scappata.
Siccome è quello che evidentemente so fare meglio.
A chilometri di distanza anche le responsabilità, l’ansia, i problemi ed i brutti pensieri rimpiccioliscono.
Esattamente come il paesaggio che mi sta cambiando continuamente davanti.
Honey just put your sweet lips on my lips, we should just kiss like real people do.
Ora sono immersa in casette costellate nel verde.
Mentre il cielo ha sempre più una sfumatura di tempesta.
Sembra che più io mi avvicini a casa più la situazione peggiori.
Ed ecco che piccole gocce colpiscono il finestrino.
Iniziano a radunarsi qui, le lacrime di cielo.
I knew that look dear, eyes always seeking, was there in someone that dug long ago.
Il ragazzo davanti a me butta via l’incarto del pasto e si alza, portandosi con se la borsa.
Io non ci faccio caso più di tanto, è invece la coppia di signori dietro di noi che occhieggia sospettosa.
Mi immergo nel sedile, mentre sento gli occhi diventare lucidi.
È già tutto finito?
Perché ora il tempo sembra velocizzato, mentre stamattina sembrava non scorrere più?
So I will not ask you why you were creeping, in some sad way I already know.
Proprio ore fa, quando immersa nella luce delle dieci ho visto il tetto della stazione inghiottire il treno.
In quel momento tutto mi sembrava ancora strano, quasi impossibile.
Mentre osservavo la case in disuso a bocca aperta, come fossero una delle cose più belle che avessi mai visto.
Il cielo terso, che non aspettavo ci fosse ad accogliermi.
Era tutto così perfetto che quasi ha reso il distacco più doloroso.
Ed ora mi aspettano tre ore in cui dormire, leggere o semplicemente ripensare con nostalgia alla giornata passata.
Inghiottita da una vita che da dove vengo io non trovo.
O che semplicemente non mi pare così bella.
So I will not ask you where you came from, I would not ask and neither would you.

 
  
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