Oggi, in
autostrada, sono sfrecciata davanti ad un benzinaio che prometteva la
vendita
all’ingrosso di una cosa che non posso dire perché
altrimenti vi rovinerei la
lettura. Ho subito pensato al Broccolo, alias Oh Sehun, e la fyccina
è nata da
sé.
La colpa -soffia
Jongin, furioso come un gatto a cui hanno pestato la coda
più volte- è di
Sehun.
Non che ci
sia da stupirsi: è sempre colpa sua.
Dall’indolenzimento perenne della Zona Ove
Non Batte Il Sole (Jongin ama le perifrasi auliche) ai mal di testa che
lo
colpiscono a fine giornata, i propri neuroni esausti per la troppa
vicinanza
con un broccolo lacunoso di sinapsi produttive, Jongin sa di poter
accusare
Sehun di più o meno qualsiasi disgrazia o fastidio lo
affligga. Fa parte di una
delle clausole non scritte del loro accordo non verbale: Sehun ha il
diritto di
allungare le mani ogni qual volta i suoi laidi ormoni glielo
suggeriscono, e in
cambio Jongin può trattare l’altro come personale
capro espiatorio.
Stavolta,
però, il macaco in calore che si trova come fidanzato
palla al piede ha
davvero esagerato. Jongin è fuori dalla grazia di Dio,
Yahweh, Allah e persino
Krishna. Passino le foto ed i video cretini che documentano le ancora
più
cretine avventure del sommamente cretino duo Chanyeol & Sehun.
Passi l’appetito
sessuale che fa invidia a ricci e conigli. Passi la brutta abitudine di
sgraffignargli
abiti e accessori di cui non ha alcun bisogno solo per il gusto di
infastidirlo
(e marcare, in maniera assai poco sottile, il territorio). Passi anche
l’espressione
di default che Jongin, particolarmente in vena, definisce da cetriolo
bollito.
Passi tutto ciò, per quanto grave. Ma come si fa, in nome di
tutte le divinità
pagane antiche, a dimenticarsi di comprare il lubrificante??!!one?1!
Sehun sembra
esserci riuscito con successo, benché -sempre secondo il
loro accordo non
verbale di fidanzamento sopportazione reciproca-
sia lui quello
incaricato di pensare a certe cose. Se toccasse a Jongin, verrebbe
ricoverato
al pronto soccorso per un attacco di panico ancora prima di entrare in
farmacia.
In ogni caso, il Broccolo ha fallito la missione.
“Avevi
un
compito, uno solo, da portare a termine” dalle narici di
Jongin escono sbuffi
di fumo.
“Ehm.
Scusa?”
azzarda timidamente l’altro.
“Sai
dove
puoi infilartele, le tue scuse” sibila a denti stretti. Poi
si gira a dargli la
schiena, le braccia incrociate. “Finché non ne
compri di nuovo non mi tocchi
nemmeno con un’unghia, razza di demente”.
“Ma
è
mezzanotte passata e la farmacia di turno più vicina
è dall’altra parte della
città e i taxi a quest’ora costano un
casino” spara a raffica Sehun, gli occhi
acquosi e supplicanti di un cucciolo bastonato.
“Fregacazzi”
lo interrompe Jongin, il cui cuore è di pietra.
“Potevi pensarci prima”.
E
così l’intrepido
Sehun si incammina alla ricerca di lubrificante, pena la drastica fine
della
propria vita sessuale. Quali fardelli si devono sopportare pur di
scopare
agevolmente. Tuttavia, in accordo con le sue previsioni, di farmacie
aperte non
ne trova nemmeno una e i pochi distributori per strada vendono solo
preservativi e anelli vaginali –Sehun preferisce non indagare
oltre. Il gentile
taxista lo asseconda e lo scarrozza in giro per la città,
lieto di guadagnare
qualche soldo extra, ma più di quello non può
fare.
Fino a
quando non passano di fronte ad un benzinaio, la cui insegna a scritte
nere su
sfondo giallo attira immediatamente l’attenzione di Sehun. Il
ragazzo ne
elabora il significato, a rilento perché i suoi neuroni non
sono esattamente di
prima qualità; infine sorride. Ha trovato la soluzione
perfetta. Jongin sarà
fiero di lui.
Sennonché
Jongin lo accoglie con le braccia ancora incrociate e, una volta
avvistata la
tanica da un litro che l’altro stringe in mano, un certo
scetticismo nello
sguardo. Sehun brandisce il contenitore come l’Uomo di
Neanderthal faceva con
la propria clava, altrettanto fiero, e ne descrive il contenuto.
Jongin rimane
qualche istante in silenzio. “Quindi tu”, la voce
gronda veleno e gelo in egual
misura, “data la penuria di farmacie in servizio, hai pensato
bene di comprare il
lubrificante da un benzinaio. Ma sei completamente scemo?”
“E’
pur
sempre lubrificante” bofonchia Sehun, confuso e dispiaciuto.
“E’
olio per
motori, gran pezzo di- di- di-” non trova un sinonimo adatto.
“Ti sembro forse un’automobile?”
ringhia feroce.
“Certo
che
no” risponde, conciliante. Salvo poi aprire nuovamente la
bocca. “Però devi
ammettere che, sotto le mie mani, vai su di giri che è una
meraviglia” e
ammicca. Ammicca, il povero pirla.
A quel punto
Jongin, le guance di un acceso color peonia, lancia un urlo belluino
che in
Giappone interpretano come l’avvisaglia di un nuovo sisma e
salta al collo di
Sehun, minacciando di scorticarlo vivo con il solo ausilio di una
conchiglia.
(L’amore
non
è bello se non è litigarello.)
Una
cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/Il-Genio-del-Male-EFP-152349598213950/.
Io boh.