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Autore: Blablia87    05/05/2016    10 recensioni
Sherlock è "tornato dalla morte", alla sua Londra.
John ha invece deciso di andarle incontro, a più di 5.000 chilometri di distanza.
[Johnlock][Mystrade]
[Text!fic]
Genere: Guerra, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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[Interfono stanza 18, SIS Building, Primo Piano, Palazzina A]
[23:01][Chiamata in ingresso da: “Centralino”]
 
Accetta
 
 
 
Hannah.
 
Il velivolo LDN-1-D è appena atterrato, Signore. Pista E. Sono ancora tutti a bordo, come da protocollo in presenza di prigionieri.
 
Bene. Fa’ preparare una macchina, voglio recarmi lì personalmente.
 
Subito, Signore.
 
Ah, Hannah.
 
Sì?
 
Fa’ preparare dei pasti caldi dalla mensa. È probabile che gli interrogatori andranno avanti tutta la notte.
 
Certo, contatto immediatamente il refettorio.
 
Grazie. Scenderò tra qualche minuto.
 
Troverà la sua auto ad aspettarla, Signore.
 
 
 
 
***
 
 
28 novembre
 
 
Orario di Kabul (primo messaggio ore 02:03 a Londra)
 
(05:33) Novità? SH
 
 
(05:36) Mycroft! SH
 
(05:38) Sherlock, sono le cinque di mattina. MH
(05:39) Qui sono le due. Fa una qualche differenza? SH
(05:40) John? SH
 
(05:42) Non sono in reparto, al momento. L’ospedale ha una foresteria, e ci hanno permesso di pernottare qui. MH
(05:43) LO HAI LASCIATO SOLO?! SH
 
(05:45) Non è SOLO. È seguito da medici e infermiere. E anche volendo, non saremmo potuti rimanere con lui. MH
(05:46) Quando riapre il reparto? SH
 
(05:48) Alle 7 ci sarà permesso di tornare in corsia. MH
 
(05:50) Ci sentiamo tra un’ora e mezzo. SH
 
(05:52) Sherlock, dovresti dormire. Sono giorni che non riposi. I tempi di ripresa saranno lunghissimi, se continui a debilitarti, invece di reagire. MH
 
(05:54) Ci sentiamo alle 7, Mycroft. SH
 
(05:56) Come vuoi. Sempre, come vuoi. MH
 
 
-
 
 
(06:04) Non scrivo al tuo numero da tre anni. SH
[√ √  Messaggio recapitato]
 
 
(06:04) Lestrade mi ha detto che lo hai cambiato quasi subito, per i giornalisti. SH
[√ √  Messaggio recapitato]
(06:04) Ha detto che è stato lui a portarti un nuovo cellulare. SH
[√ √  Messaggio recapitato]
 
 
 
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(06:10) Sei davvero un farabutto.
 
(06:12) John…? SH
(06:13) Oh, no, non sono John. Per fortuna!
 
(06:15) Come osi, tu, dopo avergli fatto tutto questo, anche solo pensare di scrivergli?!
 
(06:17) Harry, immagino. Come… Dove hai trovato questo telefono…? SH
(06:18) Non sono affari tuoi. Mio fratello, non è affar tuo. Ora cancellerò questi messaggi, e tu il numero di John. Sono stata chiara?!
 
(06:20) So a memoria il telefono di John, non ho bisogno che sia scritto su una stupida rubrica. SH
 
(06:22) E allora dimenticalo, va bene?! Dimentica questo maledetto numero, mio fratello, tutto.
(06:23) Sparisci! Muori sul serio, se hai abbastanza coraggio!
(06:24) Pensi che non lo vorrei?! Che non baratterei volentieri questo letto d’ospedale col suo?! SH
 
(06:26) NON MI INTERESSA! È TROPPO TARDI, RAZZA DI BASTARDO EGOISTA!
(06:27) MIO FRATELLO MORIRÀ QUI, E NON SAPRÀ MAI QUANTO IN BASSO POSSA ESSERE CADUTO CHI TANTO OSANNAVA!
 
(06:29) DUE ANNI! A PIANGERE! SI È ANNULLATO PER TE! SPARATO, PER TE! ARRUOLATO, (06:30) PER TE! SEI SOLO… SOLO…
(06:31) Se lui muore, il mio viso sarà l’ultima cosa che vedrai prima di lasciare questa terra.
(06:31) Te lo giuro.
 
(06:33) Se lui muore, non te ne darò neanche il tempo. SH
(06:33) Te lo giuro. SH
 
(06:35) Spero solo che viva abbastanza da capire chi davvero era, ed è, l’uomo al quale aveva votato la vita.
(06:36) Hai scritto di amarlo, in quel biglietto. Ma chi ama non fa questo.
 
(06:38) Chi ama non mente. Non… non… finge di essere morto.
(06:39) Chi ama non lascia che qualcuno si distrugga per lui.
(06:39) Tu... Tu non ami mio fratello.
 
(06:41) Lui. Lui ti amava. E Dio solo sa perché.
 
 
***
 
Orario di Londra
 
[03:21][Chiamata in arrivo: Molly H.]
 
 
[Voce impastata, sbadiglio sonoro, lontano dalla cornetta]
Molly… che…
 
[Voce allarmata, concitata]
Greg, mi rendo conto che siamo nel cuore della notte, ma…
È Sherlock. Lo so che è il mio turno, che dovrei cavarmela da sola, ma non so cosa devo fare!
 
[Voce composta, leggermente roca]
Che succede?!
 
Lui sta… non lo so cosa stia succedendo, ha il telefono in mano e…
 
E? Per favore, Molly, parla. Sono stanco, non dire le cose a pezzi. Devo prepararmi e venire lì?
 
No, no, io… Non lo so , Greg…! Sono in sala d’attesa, e lui ha un’espressione così…
 
Molly.
 
Sta piangendo, Greg. Non… non in modo disperato, solo… Credi sia successo qualcosa a John?
 
No, non credo. Mycroft lo avrebbe detto prima a me che a lui…
Cosa… Cosa vuol dire “non disperato, solo…”? Che-
 
È come quando cerchi di ignorare il dolore di qualcosa, e ti mordi le labbra pur di non fare un lamento… Non… non saprei spiegartelo meglio.
 
[Sospiro, voce bassa]
Ok… Va’ via per un po’, va bene?
Lascialo… solo.  Credo che sia questo ciò di cui ha bisogno, adesso.
 
[Voce incerta]
Ok…
 
[Voce dolce, rassicurante]
Forse sta capendo solo adesso che rischia davvero di perderlo. Diamogli spazio.
Non penso che alzare lo sguardo e vederti lì a fissarlo lo aiuterebbe.
 
Certo… Hai ragione. Vado… Vado in caffetteria.
 
Bene.
Dammi un po’ di tempo. Mi preparo e arrivo. Tanto dormire male a casa o lì non fa molta differenza.
 
[Voce sollevata, grata]
Grazie, Greg…
 
Figurati. Il tempo di arrivare. A dopo.
 
A dopo.
 
A dopo.
 
 
***
 
[Registratore Sala Interrogatori 3][Pronto]
 
 [Play] 
 
[Inizio registrazione][Ore 01:49][11-28]
 
 
 
 
[Rumore bianco di fondo, voci a tratti non comprensibili]
 
[Primo uomo, pacato]
Ha idea del motivo per il quale si trova qui, signor Moran?
 
[Secondo uomo, aggressivo]
Il mio collega le ha fatto una domanda. Risponda!
 
[Moran, voce piatta, distaccata]
So quali sono i miei diritti. Dovete portarmi in ospedale.
 
[Primo uomo, voce bassa]
Solo alla fine di questo interrogatorio. Sempre che ci piaccia quanto dirà.
 
[Moran, tono derisorio]
Ho una ferita da arma da fuoco al torace. Sarebbe sconveniente, per voi, lasciarmi morire qui.
 
[Secondo uomo]
Non è una ferita grave. È sopravvissuto a 12 ore di aereo, potrà resistere ancora qualche minuto. E, ad ogni modo, se morisse qui - adesso o fra due ore - non lo saprebbe nessuno.
 
[Moran]
Adesso sì che mi sento di nuovo a casa. Dov’erano gli uomini come lei, quando mi hanno congedato con disonore per aver semplicemente portato a termine una missione in modo, a detta loro… “Poco ortodosso”?
 
[Primo uomo]
Ha ucciso dieci civili e lasciato morire sei dei suoi uomini. Questo va oltre un atteggiamento poco ortodosso, signor Moran.
 
[Moran, leggermente alterato]
Colonello. Sono il Colonnello Moran, per voi.
 
[Primo uomo]
Il disonore cancella i gradi, signore.
 
[Moran, canzonatorio]
Chissà se sorte simile spetterà anche al militare che mi ha attaccato, da solo, contravvenendo ad ogni logica militare. Sempre che sia ancora vivo, è chiaro… Lo è?
 
[Colpo sordo di un pugno contro il tavolo]
 
[Secondo uomo, tono alto]
Non siamo qui per parlare di lui. Siamo qui per parlare di LEI.
 
[Moran]
Certo. Mi sembra ovvio. Volete chiedermi anche voi dove si trovi James Moriarty?
[Primo uomo, inizialmente lievemente confuso]
Cosa? No. Sappiamo perfettamente dove si trovi Moriarty. Siamo stati noi ad occultare il suo corpo, dopo la faccenda del Barts.
 
[Moran, tono fintamente perplesso all’inizio]
Mhm. Interessante. Perché cosa sapessi su di lui e dove si potesse trovare era l’unica cosa che sembrava interessare a quell’uomo. Non mettete a parte i sottoposti delle notizie in vostro possesso?
 
[Rumore di una sedia spostata all’indietro, gemito trattenuto]
[Secondo uomo, urlando]
ADESSO BASTA, MORAN. SIAMO QUI PER PARLARE DEGLI ATTACCHI TERRORISTICI CHE STAVI PROGETTANDO DI COMPIERE A LONDRA.
[Secondo uomo, nuovamente calmo]
Hai capito, adesso, cosa vogliamo sentir uscire dalla tua bocca?
 
[Moran, con un ringhio sommesso]
Allora credo che possiate mettervi comodi. Non ho intenzione di dire una sola parola.
[Moran, ora atono]
Posso sapere il nome del militare che mi ha attaccato?
 
[Primo uomo]
Non sei tu a fare domande. Dacci i nomi dei tuoi agganci in Inghilterra e poi, forse, potremo parlare d’altro.
 
[Moran, voce annoiata]
Non mi interessa, in realtà. È solo che nei suoi occhi ho letto qualcosa di… personale, mentre mi teneva sotto tiro. Lo stesso sentimento che lo ha reso una preda facile qualche secondo dopo. Ero solo… curioso.
Come ho già detto… Sedetevi. Sarà una lunga notte.
 
[Secondo uomo, imperativo]
Ok, S. Spengi il registratore.
 
[Primo uomo, incerto]
Non credo ch-
 
[Secondo uomo, voce bassa e gutturale]
Ho detto, spengi.
 
 
 
 
[Registratore Sala Interrogatori 3][In funzione]
 
 [Stop] 
 
[Fine registrazione][Ore 02:04][11-28]
 
 
***
 
Orario di Kabul (primo messaggio ore 08:13 a Londra)
 
(11:43) Mi sono preso un giorno di permesso. Se ci sono novità scrivi a me, ho lasciato andare Molly a casa, era sfinita. GL
 
(11:45) Dovresti andare anche tu, Greg. Non ha bisogno di un controllo costante. MH
(11:46) Non potrebbe fuggire o fare una sciocchezza neanche volendo. MH
 
(11:48) Non è questione di pericolo, né di controllo. Gli serve qualcuno con cui parlare, se e quando vorrà. GL
 
(11:50) E continuerete a fare i turni in attesa che decida di confidarsi? MH
 
(11:52) In attesa di poter essere utili. GL
 
(11:54) Non parlerà mai di quello che prova, lo sai, vero? MH
 
(11:56) Certo… GL
(11:57) Però ogni tanto guarda verso la sala d’attesa, e mi fa piacere che non la trovi vuota. GL
 
 
 
(12:03) Grazie, Greg. MH
 
(12:05) Di niente. Lo faccio (lo facciamo) volentieri. John? GL
(12:06) Proveranno a svegliarlo nel pomeriggio. MH
(12:07) Tienimi aggiornato. GL
 
(12:09) Lo farò. MH
(12:09) Sono stanco di vedere Lestrade scrivere e di non leggere notizie a mia volta, Mycroft. SH
 
(12:11) Non ne ho, Sherlock. Te l’ho già detto questa mattina alle sette, e ripetuto un’ora fa. MH
(12:12) Stavamo discutendo di cose personali. MH
 
(12:14) John? SH
 
(12:16) Ancora stabile. Fra qualche ora tenteranno il primo risveglio. MH
 
 
 
(12:23) Harriet ha detto che mi amava. Tu lo sapevi?  Hai mai parlato di me con lui? SH
 
(12:25) Con il Dottor Watson? MH
(12:26) Sì. SH
 
(12:28) No, non direttamente. MH
 
(12:30) Perché? MH
 
 
 
(12:35) Pensi che potrà mai perdonarmi?  Come… pensi reagirà a tutto questo? SH
 
(12:37) Alle conseguenze delle ferite? MH
 
(12:39) A tutto. Alle bugie. Al mio essere ancora vivo. SH
 
(12:41) Penso che saremo fortunati se non vorrà mai più avere contatti con nessuno di noi. MH
 
 
(12:45) Non sarei dovuto partire. SH
 
(12:47) Non potevamo sapere quanto ci sarebbe voluto, Sherlock. Avevamo pianificato sei mesi, inizialmente. MH
(12:48) Non è colpa di nessuno. MH
 
 
 
(12:56) Ho paura.  Vorrei essere lì. SH
 
 
 
(13:09) Lo so. MH
 
 
 
***
 
Orario di Kabul (primo messaggio ore 14:39 a Londra)
 
 
(18:09) Greg.
 
(18:11) Mycroft! Allora? Novità?
(18:12) Anthea vi sta portando un computer. Chiamerò tra circa venti minuti, fatti trovare in linea su Skype, per favore.
(18:13) Certo… Sherlock?
 
(18:15) Ho dato disposizione che il pc venga sistemato nella sua stanza.
(18:16) Cercate di essere puntuali, la connessione a mia disposizione è molto scarsa.
 
(18:18) Myc…?
 
(18:20) Dimmi, Greg.
 
 
(18:23) È vivo… vero?
 
(18:25) Sì.
(18:26) Ok... Ok. Bene. A dopo.
 
 
***
 
Orario di Londra
 
 
[Accedi]
 
 
Nome Account o Indirizzo Mail:
g_lestrade63@hotmail.com
 
Password:
***********
 
 
Accesso a Skype in corso, attendi…
 
 
Ciao, G. Lestrade!
 
____
 
 
Noi ci siamo, Myc.
(15:28)
 
 
 
  Chiamata in arrivo da: MH_0
 
 

Rispondi
 
 
[Immagine disturbata, a scatti. Voce lontana, metallica]
[M.] Gre…ory. Dob…mo di…attivare il v…eo, o cad…à la li…ea.
 

 
 Escludi immagine

 
 
[G.] Myc? Ci senti?
 
[Voce distante, ma udibile]
[M.] Sì. Voi?
 
[S.] Ti sentiamo Mycroft. Ora, per l’amor del cielo, vuoi dirci come sta?!
 
[M., dopo un sospiro] Respira in modo autonomo e sono riusciti a svegliarlo senza troppe difficoltà.
 
[S.] Ma?
 
[M.] Nessun ma, Sherlock. Sto esponendo i fatti.
 
[S.] I fatti potevi esporli via messaggio, se sono tutti qui. C’è un “ma”, so che c’è. Parla!
 
[G.] Sherlock, calmati, sta solo cercando di essere utile.
 
[S.] Non è indorando la pillola che può esserlo!
 
[M.] Ma, la TAC ha confermato il danno preventivato da i medici nell’area circostante l’edema rimosso.
 
[S., tono impaziente] E…?
 
[M.] E i pochi controlli che hanno potuto fare prima di sedarlo nuovamente non sembrano buoni.
 
[S., irritato] Dio, Mycroft, piantala di dire le cose come se fossi ad una delle tue stupide riunioni!
 
[G.] Che vuol dire “non sembrano buoni”, Myc?
 
[M.] Non ha risposto a nessuna alle domande per la valutazione del trauma.
 
[G.] Tipo “dove ti trovi”, “come ti chiami”, quelle cose lì?
 
[M.] Sì. È riuscito solo a dire la sua età indicandola con le dita della mano.
 
[S.] Stai dicendo che non è in grado di parlare?!
 
[M.] Sto dicendo cosa è successo, Sherlock. È troppo presto per qualsiasi altra valutazione.
 
[G.] Va bene, Myc, quan-
 
[S.] Quando potrà rientrare a Londra?
 
[M.] Dovrà rimanere in osservazione almeno altri tre giorni. Poi, se le condizioni si manterranno stabili, prepareremo il trasferimento presso il Field Hospital.
 
[S.] Perché il Field? Non puoi portarlo qui?
 
[M.] Nella migliore delle ipotesi avrà bisogno di una lunga riabilitazione, Sherlock. È impensabile una degenza al Barts.
 
[G.] Comunque è un bene che abbia saputo dire la sua età, giusto?
 
[M.] I medici avevano immaginato un danno percettivo, piuttosto che cognitivo. E queste prime valutazioni sembrano confermarlo… Ma è comunque troppo presto per sbilanciarsi oltre mere congetture. È rimasto sveglio troppo poco.
 
[S.] Lo hai visto? Ti… Ti ha visto?
 
[M.] No. Sono entrati solo i medici. Domani, forse, potrà fargli visita anche la signorina Watson.
 
[G.] Ok… Ok, va bene. Nel complesso non… Non mi sembra andare troppo male, no?
 
[S.] Dio, Lestrade! Pensi davvero un’idiozia simile?!
 
[G.] Mi sforzo di pensarla sul serio in questi termini, sì. Credi che cambi qualcosa immaginare sempre lo scenario peggiore?
 
[S.] Credo che pensare sempre a quello migliore sia un mezzo facile per scaricarsi la coscienza. Ed io non ho intenzione di farlo.
 
[G.] È ingiusto quello che stai dicend-
 
[M.] Basta così!
Devo staccare, adesso. L’ospedale ha poca connessione internet a disposizione, e non posso utilizzarla oltre.
 
[G.] Va bene, Myc. Grazie, per aver chiamato.
 
[S.] Scrivi, se ci dovessero essere aggiornamenti.
 
[M., dopo un breve sospiro] Certo, Sherlock.
 
[G.] A dopo.
 
[M.] A dopo.
 
 
 
 Chiamata con MH_01: interrotta
 
 
***
 
Orario di Kabul (primo messaggio ore 16:11 a Londra)
 
 
(19:41) È stato bello sentire la tua voce. Mi manchi. GL
 
 
 
(20:01) Mi manchi anche tu. Più di quanto potessi immaginare. Anche per me, Greg. MH
 
 
(20:05) Cerca di far mangiare qualcosa a mio fratello, per favore. MH
 
(20:07) Ci proverò, ma lo sai com’è fatto… GL
 
(20:09) Lo so, ma deve rimettersi in forze il prima possibile. MH
(20:10) Temo che il peggio debba ancora arrivare. MH
 
 


Nota dell’autrice:
 
L’ultimo aggiornamento è di quattro giorni fa, praticamente è passato il doppio del mio lasso di tempo abituale tra un aggiornamento e l’altro.
 
Mi dispiace.
 
Sono stati giorni piuttosto duri a livello emotivo (quella cosa importante fatta un paio di settimane fa non ha avuto esito positivo) e lavorativo.
 
Spero comunque che questo capitolo possa piacervi.
Ho notato qualche allontanamento dalla storia, cosa che - in aggiunta a tutte le altre “extra sito” – ammetto candidamente, frena un po’ il mio entusiasmo ed instilla mille dubbi.  ^^’’
 
Come sempre, comunque, ho cercato di fare del mio meglio. :)
 
Grazie a tutte/i, come prassi, per aver letto fin qui.
 
Ancora qualche capitolo “a doppio fuso”, e poi, finalmente (anche per le mie povere sinapsi! XD) avremo a che fare solo con l’orario londinese.  :D
 
A presto!
B.
   
 
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