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Autore: Its a beautiful day    05/05/2016    0 recensioni
"Non voglio che tu finisca in carcere" sussura Giorgia, avvolta nella mia felpa
"Non lascerò che quel pezzo di merda, rimanga libero. Ho il video che lo incastra. Devi allontanarti da me, da tutta la merda che mi circonda."
"Non voglio allontanarmi da te" la sua voce è tremante
"Ma devi perché da quando sono entrato nella tua vita, tutto è precipitato. Hai già rischiato troppo, mi sarei dovuto allontanare prima. Prima che mi ci ritrovassi dentro fino al collo, prima che mi innamorassi di te"
"Ti amo anche io. Sei una botta di vita. Una scarica di adrenalina, l'energia e la forza che mi permette di andare avanti"
""La mia energia, prima o poi ti travolgerà. Ciò che ho fatto non si può cancellare e non voglio che ti succeda quello che è successo a lei" stringo il volante
"Non m'importa! Non m'importa, davvero. Amo te, Zayn. Amo questo Zayn, come potrei benissimo amare lo Zayn del passato"
"Non lo diresti se sapessi la verità" riparto, e nella macchina, piomba il silenzio.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il giorno della partita è arrivato. 
Sono emozionata per Federico, è l'ultima partita della stagione, perciò molto importante per lui e la sua squadra.
So che è un ottimo giocatore, e sono altrettanto certa che poteranno a casa un'altra vittoria.
Mi preparo per andare a scuola. Dopo essermi vestita e lavata, faccio colazione
"Buongiorno" Davide mi sorride porgendomi dei pancakes. Mi spunta un sorriso non appena mi rendo conto che stamattina è stato lui a prepararmi la colazione, invece di mia cugina.

"Giorno" ricambio il sorriso. Mi siedo e comincio a mangiare

"Possiamo, uhm, parlare?" mi chiede

"Anche se non parlassi, mi constrigeresti a farlo, quindi" sospiro. Non risponde, confermando la mia teoria

"Allora cominciamo dall'inizio: tutto cominciò circa tre anni fa più o meno. Avevo tredici anni, ero così stupida" mi metto a ridere "Mia madre stava fuori tutto il giorno: lavorara per mantenere me e i miei fratelli, mentre il loro padre non c'era, o almeno non quanto avrebbe dovuto. Mio padre, non l'ho mai conosciuto, ma non ci avevo mai dato troppo peso, almeno finché non compii tredici anni. Non saprei dirti perché, ma fu il periodo in cui più sentii la mancanza di un padre" rimane in silenzio

"Ero completamente abbandonata a me stessa: i miei fratelli si stavano vivendo la loro adolescenza, ed è stato giusto così, mentre il più grande, Marco, stava finendo gli studi e contemporaneamente lavorava per pagarsi l'università. Ero perciò lasciata da sola, nella nostalgia di una persona che non avevo mai conosciuto. Era davvero uno schifo"

"E poi?" chiede impaziente

"Arrivò questa nuova compagna: Katy. Era davvero.. fica, per una ragazza di tredici anni. Fumava, aveva dei piercing e aveva pure un tatuaggio che si era fatta lei stessa! Il che la rendeva davvero una dea ai miei occhi. Decisi che volevo avvicinarmi il più possibile a lei, per diventare.. una forza come lei. Diventammo amiche in fretta: non so quanto la nostra amicizia fosse sincera, dato che io stavo con lei solo per diventare più fica agli occhi degli altri, ma  a nessuna delle due importava davvero. Mi fece conoscere i suoi amici: erano tutti più grandi, intorno ai quindici-sedici anni. Erano bellissimi, e ai miei occhi rappresentavano il tipico adolescente libero e ribelle che avevo sempre voluto essere" rido

"Cominciai a girare con loro, e ben presto cominciai a fumare. Quello non fu mai un problema per me: scroccavo le sigarette ai miei 'amici' o le rubavo ai miei fartelli, che bene o male, fumavano tutti. Fu facile nascondere cosa stavo facendo. Ben presto dal fumo, siamo passati all'erba. Un giorno un amico di Katy ce la portò, dicendo che era davvero una bomba, che con quella ci saremo divertiti. La provai quasi subito, dopo essermi informata su internet che non fosse dannosa quanto l'ero, per esempio. Per un po' ci sballammo con quella, e guardando le cose dopo tre anni, posso dire che quello è stato il periodo più bello che ho passato. Ma poi la situazione precipitò"
I grandi occhi color nocciola di Davide, sono fissi su di me, in attesa che continui

"Quello stesso amico, circa due mesi dopo, portò l'ero. Disse che faceva sballare ancora più di dell'erba, e che era fantastica per levarsi ogni pensiero dalla testa. In quel periodo stavo davvero male e pensai che l'unico modo per star bene, fosse l'ero. Ma non la presi subito: ero a dir poco terrorizzata da quello che stavo per fare, e per le conseguenze che avrebbe portato. 
Avevo ragione ad aver paura.
Divenni dipendete dall'ero dopo circa due settimane dalla prima volta che la presi.
La situazione divenne ingestibile: cominicia a rubare i soldi in casa, o per strada, per comprarmi la droga.
Poi un giorno, ne presi troppa. Non so dirti come, forse dosammo male le strisce o forse era droga scadente. Finì in coma, per overdose. Rimasi in coma per una settimana prima di risvergliarmi, e ci rimasi circa un mese per riprendermi.
Quando tornai a casa, mi trasferii da mia cugina, non riuscidendo più a vedere mia madre incolparsi per qualcosa in cui non c'entrava nulla. L'unica colpevole ero io. Avrei potuto benissimo incolpare mia madre, per la sua mancanza di attenzione, ma non ci riuscivo. Per un periodo l'ho anche fatto, ma ero talmente arrabbiata con me stessa, con il mondo. Mi odiavo talmente tanto che mi sembrò l'unica cosa giusta da fare, ma me ne pentii quasi subito.
Finì in uno schifo di clinica per la disintossicazione, e quando avevo circa quattordici anni e mezzo, tornai a vivere" sospiro

"Wow.." Davide ha gli occhi sgranati

"Dopo tutto questo discorso che ti ho fatto, l'unico cosa che riesci a dire è 'wow' ?" lo prendo in giro

"Io non pensavo che tu potessi.. davvero.. wow"

"Lo so, lo so. Già sentite e risentite queste cose" rido "Ma ora tocca a te parlare: potresti dirmi i nomi di tutti i componenti della band per favore?" chiedo mentre aspetto che l'imbarazzante situazione si dissolva

"Perché?" mi chiede ancora sotto shock per il mio racconto

"Non posso saperli?" 

"Liam, Niall, Louis, Harry e io" 

"Non c'era nessun Zayn?" chiedo. Louis l'ha chiamato Zayn, domenica. Non penso si sia sbagliato

"Eh? No perché?" 
Sta indubbiamente nascondendo qualcosa

"Louis ti ha chiamato Zayn, domenica. Non penso si sia sbagliato"

"Louis ormai è un drogato. Ha perso completamente la testa, si fa di chissà quali sostanze" gesticola ".. Senza offesa" aggiunge

".. E tu sei suo amico"  chiudo gli occhia fessura

"Anche gli amici del tuo ragazzo fumano erba, ma significa che lo faccia anche Federico" risponde soddisfatto

"Come fai a saperlo?" chiedo sgranando gli occhi

"Cosa credi? Che tua cugina abbia il paraocchi? Sa più cosa di quanto tu immagini" esce dalla stanza.
Non voglio approfondire ulteriormente la questione. Salgo a lavarmi i denti, ed esco di casa.
Rabbrividisco a ciò che mi ha detto Davide: non faccio uso abituale di marijuana, non dopo tutto quello che è successo in passato, ma è capitato che mi facessi ancora qualche una canna, ma non mi sono mai più spinta oltre. Dio spero davvero che Giulia non sappia di questo particolare, o sarebbe davvero la mia fine.
La giornata di scuola passa troppo lentamente, e comincio a fare il conto alla rovescia alla fine della scuola. Non contando oggi, mancano esattamente otto giorni. Un'eternità in pratica.
Io e Jessica andiamo a pranzo con i nostri unici amici che non fanno parte della squadra di football, mentre aspettiamo l'inizo della partita.
Ridiamo e scherziamo ma io sono persa nei miei pensieri: c'è qualcosa che Davide nasconde e non vuole che io sappia. Oppure che tutti sappiano. So il nome della band, e anche i nome dei suoi componenti. Quindi ho informazioni sufficienti per fare una ricerca
"Vi dispiace se ci becchiamo al campo? Mi sono ricordata che devo finire una ricerca. Ci metterò pocchissimo, promesso" dico

"Tranquilla, ti aspettiamo al campo" mi sorride Jessica
Mi alzo dal tavolo e mi dirigo alla biblioteca del campus, prendendo posto ad uno dei computer disponibili.
"Mh, vediamo.. One direction.." comincio a sussurrare tra me e me, mentre leggo i risultati su Google.
Nulla. Nulla che possa interessarmi. Mi scorrono davanti agli occhi tanti risultati, ma nulla che porti a Davide.
Scorro la prima facciata di Google e come ultimo risultato trovo il sito di una scuola.
"Scuola media privata di Melbourne" 
Melbourne? Davide e i suoi 'amici' vivevano lì prima
Torno indietro alla pagina in cui si parla di loro

".. Grande onore e prestigio donano alla scuola questi piccoli cinque talenti: Harry Edward Styles, Liam James Payne, Louis Williams Tomlinson, Niall James Horan e Zayn Jawaad Malik che insieme formano una delle più talentuose band emergenti, gli One Direction. Nata dall'unione di.."

mi soffermo appena ho la conferma di star leggendo proprio riguardo la band di Davide. 
In mezzo all'articolo sulla sinistra, una foto della band. Osservo i ragazzi: riesco a malapena a riconoscere Louis, riconoscendolo dai suoi occhi azzurri. Quello affianco lui sembra Liam, dal naso e dal sorriso, anche se il sorriso in questa foto è ancora angelico e innocente a differenza di quello malvagio e perverso visto sul suo viso l'altra sera.
Tutto sulla sinistra un ragazzino basso, con capelli neri che quasi gli corpono la fronte e due grandi occhi color nocciola.
Quei bellissimi occhi nocciola non posso essere che suoi. Anche attraverso una foto sbiadita si può notare un luccichio negli occhi, il luccichio di chi è felice.
Quel luccichio ora non ce'è più, sostituito dalle tembre che rendono quegli occhi sempre un po' spenti e velati, probabilmente il riflesso della sua anima tormentata.
Nessuno, ovviamente, ha un tatuaggio, ma posso riconoscere i tre ragazzi che ho conosciuto.
Stampo la pagina, lo metto nello zaino raggiungo gli altri. Sapevo che quel ragazzo nascondeva qualcosa, ma perché mentire sul suo nome?
Saluto i miei amici, e cerco di concentrarmi sulla partita ma ho le testa completamente persa a pensare come mai Davide, cioè Zayn, si sia nascosto dietro ad un altro nome. Davvero non lo capisco.
Appena finsice la partita, e i ragazzi ci raggiungono mi congratulo con Federico, che ha giocato perfettamente
"Grazie amore. Mi ha portato fortuna" mi bacia

"Lo spero" rido "Vi dispiace se torno a casa, non mi sento molto bene" dico mentre raccolgo il mio zaino

"Ti accompagno" mi dice Federico prendendomi per mano "Che succede?" mi chiede appena ci allontaniamo

"Nulla non mi sento molto bene, tutto qui" sorrido
Continuiamo a parlare mentre mi porta a casa. Mi dispiace tornare a casa così presto e non rimanere con loro a festeggiare, ma devo assolutamente capire chi è questo ragazzo che è venuto a vivere da noi

"Fammi sapere quando stai meglio" mi sorride 

"D'accordo" lo saluto ed entro il casa "Dov'è Davide?" chiedo a Giulia

"In camera sua perché?"

"Grazie" le dico prima di salire. La sento protestare ma lascio perdere e vado avanti. Ringrazio Dio che non abbia cominciato a seguirmi

"Allora Davide, o dovrei dire Zayn Jawaad Malik? Qualcosa da dire?"  dico sventolandogli davanti alla faccia la pagina stampata. Spalanca gli occhi appena la vede

"Cosa? Come hai fatto?"

"Internet" alzo le spalle "Allora perché ti sei presentato qui con il nome Davide? Sei un trafficante ricercato?" 

"Non sono un trafficante" ride alle mie parole

"Io non riderei, fossi in te" lo sfido

"Ascolta, in passato ho fatto cose che non avrei dovuto fare, proprio come te. Zayn le ha fatte. Ho cambiato nome per dimenticare quel lato di me, e rincominciare una nuova vita, cercando di cancellare il mio passato" sospira

"Quali cose?" chiedo

"Non ho intenzione di parlare del mio passato con te" si sta irritando

"Io l'ho fatto"

"è stata una tua scelta"

"Dirò tutto a mia cugina se non me lo dici subito" lo minaccio

"Non avresti il coraggio di farlo. E sai perché? Perché lei si metterebbe ad investigare, tagliandoti fuori. Scoprirebbe tutto, buttandomi fuori di qui, e impedendoti di vedermi, così tu non potresti più scoprire che cos'ho fatto in passato" ghigna

"Mh!" urlo lasciando la stanza.
Davvero non capisco cosa può nascondere ma soprattutto, perché lo fa. Perché nascondere il suo passato quando io ho avuto il coraggio di parlargli? Forse non nasconde solamente un uso eccessivo di droghe..
Mi butto sotto la doccia, per sbollire la rabbia.
Salto la cena dato che l'idea di mangiare con Davide, anzi Zayn, mi ha fatto passare completamente la fame.
Mi sdraio nel letto a leggere 'Colpa delle stelle' ma non presto la dovuta attenzione al libro, anche se lo amo.
Continuo ad immaginarmi un possibile passato di Zayn.
Ragazzo picchiato dal padre? Troppo banale, ma può essere.
Violentato da qualcuno? Non penso, sarebbe molto più frenato sull'argomento 'sesso' e lui è tutto tranne che frenato.
Assassino? Non sarebbe qui ora. Almeno che la polizia non lo stia ancora cercando.
Un brivido mi percorre la schiena. Guardo l'ora: sono a malapena le dieci e ho la testa che mi scoppia. Mi lascio cadere sul cuscino mentre scivolo lentamente nel sonno ma vengo bruscamente svegliata delle urla che provengono dalla camera di Zayn. Sembra stia avendo un incubo.
Guardo l'ora: le tre.
"Zayn, Zayn svegliati!" lo sveglio dall'incubo

"Che succede?" chiede confuso

"Ah non so, dimmelo tu" Sembra irrequieto, con la fronte sudata e gli occhi sbarrati

"Po-potresti rimanere finché non mi addormento?" chiede ma sembra piuttosto imbarazzato

"O-okay" rimango scioccata dalla sua richiesta, ma mi siedo sul bordo del letto, accarezzandoli i capelli mentre si riaddormenta e il suo respiro ritorna regolare.
Cosa sta succendendo? 
Lo guardo dormire e per la prima volta noto quando sia carino e innocente.
Mentre lo guardo, con la testa appoggiata sulle gambe, il volto preoccupato e i capelli scompigliati, dormire in quel sonno tormentato tutti i miei pensieri negativi, si annullano.
Noto sulla scrivania, un casco. È un casco da moto. 
Non sapevo che Zayn avesse una moto. Sulla sedia della scivania, è appoggiato un enorme giubotto di pelle, tipico giubotto da motociclista. Ha una moto? Da quando? Perché non me l'ha mai detto?
La mia testa è un groviglio di domande senza risposta. 
L'esatta definizione di Zayn potrebbe essere.. enigma. Questo ragazzo è un'enigma. Uno di quelli complicati, e non sono pienamente sicura che riuscirò un giorno a decifrarlo.

Okay, lo so. Avevo detto che avrei postato regolarmente, ma l'unica cosa regolare qui rimane il mio inadempimento alle cose che io stessa dico.
Mi dispiace ragazzi se non posto regolarmente, ma ultimamente sono sempre esausta e stracolma di cose da studiare.
La mia giornata di alterna tra scuola, pomeriggi passati a dormire per recuperare un minimo d'energia o frequentare corsi a scuola, e sere passate a studiare.
Ogni volta che ho un po' di tempo, posto anche perché per postare il capitolo mi servono almeno venti minuti per rileggere e sistemare alcune cose.
Ma tralasciando la mia vita senza gioie, questo è il settimo capitolo della mia storia. Siamo solo all'inzio di un lungo percorso che durerà ben 51 capitoli - per quanto riguarda la prima parte - e altri ottanta per quanto riguarda la seconda parte.
Ci ho messo parecchio impegno in questa ff, e spero che questo lungo lavoro di scrittura, rilettura, esaurimenti, cazzi e mazzi, porti buoni frutti.
Se volete lasciare un commento, anche solo dieci righe per criticarmi, insultarmi, o magari dirmi che vi piace la storia, sarò ben felice di leggerli!
Dopo avervi annoiati con le mie inutili chiacchiere, vi lascio in attesa del prossimo capitolo, sperando di riuscire a postarlo molto presto!
Un bacio
   
 
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