Anime & Manga > Gintama
Ricorda la storia  |      
Autore: MonkeyD    06/05/2016    0 recensioni
E' il compleanno di Hinowa tutti si divertono ma Gin alza un po' il gomito e ci prova continuamente con Tsukuyo, cosa accadrà tra i due?
Genere: Angst, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kagura, Okita Sogo, Otae Shimura, Shinpachi Shimura, Tsukuyo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era ormai l'alba e le stanze erano colme di gente appisolata nelle posizioni più impensabili e sulle cose più strane, elencare tutti i pazzi di Kabuki-cho è inutile. Si erano divertiti tutta la notte a bere, a prendersi in giro e a picchiarsi ma quasi nessuno ricordava cosa fosse successo, Kagura dormiva su Sougo che sorrideva beato, Kondo e Otae erano seduti uno appoggiato all'altro e quasi russavano, Hijikata era abbracciato ad una bottiglia di maionese e Shinpachi abbracciava un cactus, il perché probabilmente non lo sapremo mai...C'erano anche quei pazzi di Katsura e Elizabeth, tutti nella stessa stanza; mancava il protagonista della storia e della serata, dov'era? Era nella stanza al secondo piano, la stanza di Tsukuyo... 
Una cosa era certa, la festa si era svolta a Yoshiwara. La cortigiana della morte era sveglia, più sveglia che mai, guardava quel cespuglio incolto che si era infiliato nel suo futon, l'aveva abbracciata senza darle possibilità di muoversi e lì si era addormentato. Lei lo osservava, era così vicina che il respiro di Gin le riscaldava il volto, Tsukuyo adorava quella sensazione per quei pochi attimi con lui poteva essere sè stessa, poteva accarezzare il suo volto, le sue labbra e i suoi capelli... Li credeva spinosi ma in realtà erano morbidi come il pelo di un gatto, non riusciva a smettere avrebbe voluto far durare quell'attimo per sempre, ogni secondo che passava si rendeva conto di quanto in realtà fosse profondamente, totalmente e incodizionatamente
innamorata di lui. Era la prima volta che provava qualcosa del genere e continuava a negarlo per paura... Già, la Paura, che strano sentimento, non ne aveva solo una, le sue erano mille Paure, per Tsukuyo era quasi impossibile togliere l'armatura che si era creata in tutti quegli anni, la portava sempre cosicché nessuno avrebbe potuto ferirla e sarebbe sempre stata lei quella che proteggeva e non quella che viene protetta, d'un tratto è apparso Gintoki, un semplice samurai inopportuno e rozzo, la cortigiana della morte non ha mai capito come e quando lo stesso samurai abbia distrutto il muro e si sia insinuato nel suo cuore senza preavviso. Quando era con lui, Tsukuyo sentiva di potersi rilassare, perché sapeva che era lì a coprirle le spalle e a proteggere ciò che più gli stava a cuore... Tutto questo non lo saprà mai nessuno e neppure lui, insomma lei è Tsukuyo, il capo degli Hyakka non ha bisogno di niente e di nessuno e non può permettersi di innamorarsi tanto meno di quella bestia a due zampe con un cespuglio al posto dei capelli. 
La ragazza cercò di liberarsi ma Gin la strinse ancora di più nella morsa, non gli restò altro che rimanere a guardarlo e a crogiolarsi dei suoi mille pensieri inutili finché non si fosse svegliato; 
Quando Gin aprì gli occhi nella tarda mattinata, di fronte si trovò due occhioni di colore viola a fissarlo con un fare sorpreso, il samurai ci mise un pò per rendersi conto di cosa fosse successo... Notò che la teneva stretta a sè come se fosse l'ultimo biscotto al cioccolato del piatto, inoltre si trovavano in una stanza, stesi in un futon, fissava il tutto con gli occhi sbarrati, lei lo riportò subito alla realtà:
"Allora? Ci vuole ancora molto prima che mi lasci andare?"
Gin la lasciò immediatamente e poi chiese:
"Cos'è successo? Io ho fat-... Tu sei... Noi...? COSA?"
Tsukuyo si alzò e rispose con fare annoiato:
"Noi niente, stupido! Non so se noti, ma siamo assolutamente vestiti, non ricordi nulla di ieri sera?"
"No non ricordo nulla, ho un mal di testa assurdo, che cazzo abbiamo combinato tutta la notte? Gli altri?" rispose Gin mentre osservava che effettivamente non aveva nessun indumento fuori posto.
"Ci sei rimasto male eh? Purtroppo per te, ieri non era la tua notte fortunata" Tsukuyo ghignò prima di chiudere la porta, lasciando il samurai lì seduto a chiedersi che cosa avesse mai fatto. 

Tutti gli scalmanati che erano al piano di sotto dormivano ancora, Tsukuyo non perse un secondo che li svegliò bruscamente per cacciarli via, si alzarano quasi tutti di malavoglia e salutarono senza neanche rendersi conto di dove stessero andando, anche Gintoki era orami sveglio e uscì senza dire una parola, si girò ancora per guardare la cortigiana della morte e cercare di ricordare qualcosa ma nulla. Sulla via per casa pensò e ripensò ma neanche un' immagine gli apparse e allora decise di chiedere a tutti, uno per uno, il giorno dopo, così avrebbe colmato quel vuoto di memoria. Maledì il suo vizio di bere come un pazzo. 

Il giorno dopo, Gin non perse tempo e la prima a cui chiese fu Kagura che gli rispose:
"Allora siamo andati da Tsukki per festeggiare, ci ha invitati Hinowa e ci ha detto di invitare altre persone se volevamo, così siamo andati e tu ti sei subito lanciato sul sakè, hai bevuto talmente tanto che ti sono scoppiati gli occhi, oh e poi hai detto che mi avresti preso una scatola enorme di sukonbu"
Certo la storia di Kagura è stata credibile solo per un pò, era il turno di Shinpachi, Gin sapeva che sarebbe stata una lunga giornata e che avrebbe ascoltato un sacco di cazzate...
Shinpachi rispose alla domanda:
"Hai cominciato a bere poi hai detto che mi avresti pagato il doppio perché sono un gran lavoratore e che mi impegno molto per questo lo merito" 
Come non detto, la lunga scia di boiate si allungava, infatti dopo venivano Kondo, Sarutobi e Otae 
Il primo disse che Gin aveva mangiato una banana enorme e gli erano cresciuti tantissimi peli sul sedere.
La ninja disse cose che neanche gli andava di ascoltare, la donna gorilla infine precisò che lui le aveva promesso di comprare 100 bargain dash. 

Gintoki era stanco di avere a che fare con tutti quegli idioti, decise di andarlo a chiedere a Hinowa, lei gli avrebbe detto tutto. 
"Sicuramente hai bevuto tanto e hai cominciato ad attaccarti a Tsukuyo, l' abbracciavi e le sussurravi cose nelle orecchie, più volte lei ti ha colpito e tu senza arrenderti ti avvicinavi ancora di più, hai perfino cercato di baciarla davanti a tutti" Hinowa rise soddisfatta coprendosi la bocca poi continuò "Lo hai fatto per tutto il tempo, poi Tsukki ha detto a tutti di non dirti nulla, ci ha salutati ed è andata a dormire, non so come hai fatto a trovarla e cosa avete fatto." 

Gin maledì ancora una volta il suo vizio di bere, ogni volta era la stessa storia, gli venne in mente il viso di Tsukuyo la mattina prima e decise di andarci a parlare, non pianificò cosa dirle, voleva solo vederla. 
Quando la trovò, lei era seduta sul tetto, la luce della luna illuminava la sua figura di profilo, il samurai non riusciva a distogliere lo sguardo non riusciva a pensare a nulla, una cosa gli era chiara... Il suono del suo cuore, rimbombava nelle sue orecchie, e quasi come un innesco, le immagini della sera prima passarano davanti ai suoi occhi come un treno.
-----

"Ragazzi, è il mio compleanno quindi voglio che vi divertiate va bene?" disse Hinowa sorridente 
Il cibo fu la prima tappa di tutti, tranne Madao e Gin che si lanciarono sul sakè, Tsukuyo era rimasta sul ciglio della porta a fumare e a sbuffare per quasi tutto il tempo fino a che qualcuno l'abbracciò da dietro e quando si rese conto che era Gintoki e che era ubriaco, lui l'aveva già intrappolata nelle sue braccia, strofinò il naso vicino al suo orecchio e le sussurrò piano: "Fa l'amore con me, una sola volta, questa soltanto poi non ne parleremo più" 
La testa ed il cuore di Tsukuyo andavano in due direzioni diverse, mentre la prima ragionava razionalmente dicendogli di prenderlo a pugni perché era ubriaco l'altro gli diceva di girarsi e dargli un bacio, cosa che non avrebbe mai fatto ed infatti ad averla vinta fu la testa e così per tutta la serata fino a quando non tornò in camera, stanca e forse anche un pò pentita. La cortigiana della morte girava per la stanza, avanti e indietro e mentre fissava a terra non si rese conto che la porta era aperta, e che sul ciglio c'era Gintoki che la stava guardando da chissà quanto, chiuse la porta senza dire nulla, si avvicinò a lei ma la ragazza indietreggiò dicendo: 
"Oi stai lontano da me, sei ubriaco e puzzi" 
Lei arrivò vicino al muro, era ormai bloccata non poteva più muoversi, lui le si era appoggiato contro, le fissava le labbra come se volesse mangiarle, allora Tsukki d'istinto si coprì con le mani, Gin la guardò stranito e poi disse:
"E' da sempre che voglio farlo, ma mi sembra chiaro che ti faccio schifo" 
Il samurai si voltò con l'intenzione di andarsene, quando Tsukuyo senza pensarci, prese la sua mano e lo costrinse a girarsi, si avvicinò alla sua bocca lentamente ma ancora una volta si bloccò, e allora fu lui a prendere il suo volto tra le mani e baciarla con dolcezza, poi le schiuse le labbra e esplose qualcosa tra loro, il bacio si fece più passionale, era un incontro di denti, lingue e labbra; lui la spinse vicino al muro e  con le mani cercava di avvicinarla sempre più per avere maggior contatto, quasi si fondevano, la ragazza non si trattenne più, voleva toccarlo ancora, aveva le mani nei suoi capelli mentre lui le baciava il collo fino ad arrivare alla spalla quando lei riprese il suo volto e si baciarono ancora, ancora e ancora sempre con più foga, per un attimo si allontanarono per guardarsi e riprendere a baciarsi di nuovo perché non era abbastanza, lei aveva bisogno dei suoi baci e del suo calore come lui aveva bisogno del sapore della sua pelle e sentire il suo profumo. La cortigiana della morte prese improvvisamente iniziativa e gli tolse il kimono, ormai non potevano più fermarsi, cominciarono a togliere ogni indumento che li intralciava, erano rimasti in intimo, era quasi come se si fosse fermato il tempo ma come un fulmine a ciel sereno, sentirono bussare alla porta, a entrambi si gelò il sangue e si coprirono la bocca a vicenda
"Tsukki? Sei ancora sveglia? Starà dormendo? Ah quella ragazza..." 
I due sentirono Hinowa allontanarsi per il corridoio. Tsukuyo che era tornata in sè, si allontanò dal samurai, si rivestì e disse:
"E' stata una fortuna, non doveva succedere... Non così... Tu non sei lucido e per come stai adesso se vedessi un palo lo prenderesti per una spogliarellista, è meglio che vai adesso..."
Si girò di spalle per non mostrargli un qualsiasi cambiamento di espressione, Gin che aveva ascoltato tutto senza dire una parola, raccolse i suoi vestiti e si avvicinò per darle ancora un bacio si allontanò un pò e poi disse:
"Almeno dormiamo insieme, solo questo..." 
Tsukuyo pensò che in quel momento sembrava davvero un bambino, era quasi adorabile, il samurai si mise nel futon, aspettò che venisse anche lei per abbracciarla e poi addormentarsi.

------

Tsukuyo era ancora lì seduta e lo stava guardando con un espressione interrogativa, gli urlò per riportarlo alla realtà:
"Oi, hai una paralisi? Sei morto in piedi? Sei uno zombie? OI"
Gin tornò alla realtà, si sedette accanto a lei senza dire una parola e così fece anche lei che tornò a fissare il cielo.
"Vorresti darmi uno schiaffo vero?" il samurai non riuscì a trattenersi, non riusciva a capire il perché lei fosse così tranquilla dopo quello che era successo. Lei sospirò, si voltò a guardarlo senza mostrare il minimo turbamento e disse:
"Ricordi tutto eh? Si, sei stato un mega cazzone con il cervello fuso, si, ci siamo baciati e si, abbiamo quasi superato il limite ma eri ubriaco, non valeva nulla quindi perché rimuginarci sopra" 
Gintoki quasi arrabbiato, rispose offeso:
"Non valeva nulla? Per te quei baci non valevano nulla? Ti faccio davvero schifo allora!"
Lei si alzò, gli prese il colletto della maglia e urlò:
"Sei davvero un coglione, credi che bacerei chiunque in quel modo? Davvero credi che io sia quel tipo di ragazza? Penso semplicemente che eri un ubriaco e tutto quello che facevi era dettato dal tuo organo genitale e non da t-..." 
Il samurai non le diede il tempo di finire che la baciò e questa volta era sobrissimo, le loro labbra si schiusero sotto la luna, ancora una volta, il bacio divenne pian piano sempre più lungo e quando lei si allontanò un attimo per chiedergli:
"E questo cos'era?"
Lui rispose semplicemente: 
"Un bacio. Così almeno sai che adesso è vero e so cosa faccio." 
Tutti li videro, anche Hinowa che sorrideva al cielo e alla luna come se fossero vecchi amici...


 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Gintama / Vai alla pagina dell'autore: MonkeyD