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Autore: TheBaddus    06/05/2016    1 recensioni
"Amore mio quanto tempo, ne avevo quasi perso la cognizione. Vedo che sei arrivata subito come hanno permesso le visite; grazie mille, ti amo." Sussurrò, appoggiandosi poi lentamente alle sue labbra.
La ragazza gli mise una mano dietro il collo per stringerlo più forte a sé e si lasciò andare nel bacio che aspettava da un lungo mese. Raven rimase ancora una volta inebriato dal suo profumo e staccandosi, affondò la faccia nel collo della sua amata, per poterlo sentire ancora di più.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elesis, Raven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elesis e Raven sono senza classaggio ed hanno entrambi 16 anni in questa storia (nonostante Raven al classaggio base di anni ne abbia 24)

*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*

"Tesoro"

Si sentì chiamare il ragazzo. Aprì gli occhi e si rivolse verso la fonte della voce, solo per incontrare davanti a sé il volto più familiare di tutti, quel sorriso e quello sguardo che tante volte aveva visto in questi tre anni, ma mai si era stancato di loro e mai se ne sarebbe stancato. Rimase zitto e incantato da quegli occhi rosso fuoco, quello smagliante sorriso e quel delizioso profumo di rose; rimase incantato perché ormai non vedeva la sua ragazza da un mese, siccome dopo l'operazione subita al braccio non erano ammesse visite al di fuori dei genitori.

"Amore mio quanto tempo, ne avevo quasi perso la cognizione. Vedo che sei arrivata subito come hanno permesso le visite; grazie mille, ti amo." Sussurrò, appoggiandosi poi lentamente alle sue labbra.

La ragazza gli mise una mano dietro il collo per stringerlo più forte a sé e si lasciò andare nel bacio che aspettava da un lungo mese. Raven rimase ancora una volta inebriato dal suo profumo e staccandosi, affondò la faccia nel collo della sua amata, per poterlo sentire ancora di più.

"Non sai quanto tu mi sia mancata Elesis, da quando mi sono svegliato ti ho sempre pensata e pregavo che questo giorno arrivasse il prima possibile; finalmente è così." Disse con tono dolce guardandola negli occhi.

"Lo stesso è per me, quasi non ci credo che oggi ti dimetteranno dall'ospedale e potremo andare a festeggiare assieme San Valentino."
Rispose dandogli un bacio sulla fronte.

"Non posso mangiare nulla di pesante o di dolce, il mio corpo adesso ha bisogno solo di vitamine e proteine, dopotutto mi hanno tagliato un braccio. Mi dispiace di non poterti portare in un posto romantico."

"Non ti preoccupare tesoro, a me basta che stiamo assieme. Comunque, mi stavo quasi dimenticando dell'operazione. Allora come va l'arto meccanico, uomo-robot?"

"Ehy, guarda che non sono un robot. Come hai detto tu è un arto meccanico, una semplice protesi, niente di differente." Rispose Raven alzando il nuovo braccio per mostrarlo alla ragazza.

"Che bello, tutto in metallo! Ma perché non è come le altre protesi che si usano di solito per le braccia?"

"Questo è un esperimento per una nuova tecnologia di protesi che il governo vuole introdurre. I dottori hanno detto che saranno arti metallici uguali a questo, ma con parti aggiunte come armi da fuoco o piccoli propulsori che servono ad aumentare la forza. Tutto ad uso militare comunque, stai tranquilla perché come ho già detto è solo una normalissima protesi."

"Va bene amore, grazie." Disse Elesis dandogli un bacio sulla guancia poi riprese "Vado a chiedere alle infermiere se posso già iniziare a preparare le tue cose per quando ti dimetteranno verso sera, arrivo subito."

Tornò qualche minuto dopo e cominciò a mettere in una valigia già presente nella stanza le cose di Raven: gli abiti, gli oggetti per l'igiene e il resto; tutto questo mentre parlava con lui, si faceva raccontare di ciò che era accaduto durante quel mese e raccontava a sua volta quello che aveva fatto lei, gli argomenti spiegati a scuola e i fatti divertenti. Finché non arrivarono le sei, l'orario in cui il ragazzo fu dimesso e finalmente, dopo quei trenta giorni, tornò a vedere qualcosa di diverso dai muri e i pavimenti bianchi dell'ospedale, tornò a sentire un odore diverso da quella fastidiosa puzza di detersivo e igienizzante che sempre vi era, si sentiva di nuovo libero, nonostante non fosse prigioniero in quell'edificio, ma costretto al suo interno per colpa dell'incidente che lo aveva portato lì: la scena era troppo brutta da ricordare e quindi evitando il pensiero inspirò a pieni polmoni quell'aria di libertà, guardando il cielo e sorridendo a quella bellezza.

"Amore, i miei genitori sono fuori a cena questa sera. Ti va di stare da me? Cucino io, ovviamente qualcosa che puoi mangiare." Disse Elesis mentre si dirigevano verso la casa di Raven.

"Se mi lasciano venire lo faccio davvero volentieri; ho una voglia matta di stare con te." Rispose il ragazzo.

*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*

"Mamma, papà, sono a casa! Mi ha accompagnato Elesis come vi avevo già scritto nel messaggio!" Esclamò il giovane mettendosi le mani attorno alla bocca in modo da amplificare la voce, come se dovesse parlare a qualcuno lontano kilometri.

I genitori rapidamente scesero le scale e corsero ad abbracciare loro figlio, riaccogliendolo a casa come se fosse mancato per decenni; dopodiché salutarono la ragazza, trattando anche lei come parte della famiglia. Si susseguirono grida di gioia, baci, abbracci e tante chiacchiere, poi arrivò il momento della richiesta: Raven si fece un poco più serio e disse

"Mamma, papà, stasera posso..."

Quasi non riuscì ad iniziare a parlare che venne interrotto dai due

"Vai pure, stai da lei a cena e per la notte; un mese è tanto e vi servirà del tempo da passare insieme. Promettici solo che mangerai come hanno detto i dottori, ne va della tua salute."

Raven faticava a trattenere le lacrime per la felicità, non riusciva a credere che glielo avessero permesso e corse ad abbracciarli, più forte di quanto aveva mai fatto:

"Vi voglio bene, grazie tantissimo, era davvero importante per noi."

"Giusto, grazie Alyssa, grazie Crow, grazie per lasciarci realizzare questa serata, vostro figlio mi mancava moltissimo." Intervenne la ragazza.

"Non preoccuparti Elesis, ci siamo passati anche noi per queste cose e vi capiamo, adesso andate pure." Risposero i genitori di Raven.

*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*

La sera

"Amore grazie per la cena, era davvero buona; forse esagero però il cibo che fanno in ospedale è indecente, non lo rimpiango affatto." Disse il ragazzo quando ebbero finito di mangiare.

"Con tutti questi complimenti mi farai arrossire; comunque non era un granché, ho preparato solo un'insalatona."

"Se la fai con amore qualsiasi cosa è buonissima. E tu di sicuro la hai fatta con amore, quindi"
Si interruppe e le si avvicinò, guardandola dritta negli occhi
"Devo ringraziarti, e un bacio te lo meriti."

Dopodiché la baciò, intensamente e passionalmente, come non faceva da un mese; la prese in braccio e la strinse a sé più forte che poteva. Elesis si lasciò andare in questo momento cercando di cogliere e fare tesoro di ogni minimo secondo che passava, di lasciargli uno speciale spazio nel cuore, perché mai si sarebbe dimenticata di quel bacio.
Lasciando la tavola apparecchiata e sempre con la sua amata in braccio, mentre continuavano, Raven si diresse verso la camera di lei e si stese sul letto, interrompendo il bacio. La sdraiò e si mise seduto, iniziando ad accarezzarle la guancia:

"Grazie, grazie per essere qui, grazie supportarmi sempre, grazie per essere la mia stampella in ogni momento, grazie per tutto, ti amo Elesis."

La ragazza si mise quasi a piangere dalla gioia, quelle parole la facevano sentire bene, amata da qualcuno in questo mondo crudele, era così anche per Raven ovviamente. Da quando si sono conosciuti non si sono mai sentiti soli e si sono sempre supportati a vicenda, era questa la loro grande forza.

"Se continui così mi farai piangere, quelle parole mi scaldano il cuore; ti amo anche io Raven."

Restarono per ore, abbracciati sul letto a coccolarsi, finché la stanchezza non prese il sopravvento e caddero entrambi fra le braccia di Morfeo.

*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*

"Hey amore, dai cosa ci fai lì impalato, sbrigati o perdiamo l'autobus."

" tranquilla, calmati un attimo, sto arrivando."

-strano, non so perché ma mi sembra familiare questo momento.-

"Raven Von Krähe, non arriverai in tempo al compleanno di tua madre se continui a camminare così lentamente."

" Elesis, sto arrivando, stai tranquilla."

-continua a sembrarmi familiare, come un deja-vu.-

Perdiamo l'autobus perché non corro abbastanza veloce, ora dovremo fare ancora più in fretta perché altrimenti facciamo tardi. Ci siamo fermati troppo tempo in quel negozio appena fuori dal centro, maledetta Elesis che si voleva provare quell'elegante vestito rosso con gonna, stava davvero bene, però accidenti a lei; stiamo correndo come forsennati per colpa sua.

-e la cosa peggiore è che tutto questo mi sembra sia già successo, non so perché ma ho un brutto presentimento.-

"Raven corri o il semaforo diventa rosso, poi faremo tardi di sicuro!" Esclama Elesis mentre scatta lungo le strisce pedonali.

Purtroppo accade tutto in una frazione di secondo: il semaforo diventa rosso e da il via per passare alle macchine, che però stanno ferme siccome Elesis è sulle strisce; però un furgone sta arrivando dall'altra parte della strada ad una velocità incredibile. Scatto, correndo più veloce di quanto abbia mai fatto in vita mia e la spingo al di fuori della traiettoria del furgone, però il mio braccio sinistro resta indietro; l'unica cosa che sento è un violento schianto, ma non gli do peso, guardo Elesis che per fortuna è salva sul marciapiede. Poco dopo un lancinante dolore mi assale, provo a muovermi ma sono incastrato, mi volto, solo per vedere il mio braccio sinistro incastrato fra il furgone e una macchina, piatto e schiacciato come una sottiletta. Urlo, urlo di dolore, un dolore che mai ho provato, un dolore così forte che mi impedisce il movimento.

*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*

Raven si svegliò urlando, urla di dolore miste a terrore, che svegliarono Elesis, la quale preoccupatissima si rivolse verso il ragazzo:

"Amore tutto bene? Hai fatto un incubo?

Vide il volto cupo, preoccupato e sudato del fidanzato, che la guardava ma con uno sguardo cupo e assente. Lo prese per le spalle e iniziò a scuoterlo affinché si riprendesse:

"Raven, riprenditi perfavore, mi sto preoccupando."

Tra singhiozzi e colpi di tosse rispose:

"Ho sognato l'incidente."

A queste parole Elesis rabbrividì:

"Continua a tormentarti? Deve essere stato un vero e proprio trauma. Sono mortificata che sia stato a causa mia; ma non ti avevano dato dei farmaci in ospedale e non eri stato dallo psicologo? Così mi hanno detto i tuoi genitori."

"Sì, ho seguito un percorso per la riabilitazione mentale ed era riuscito, ma a quanto pare non in modo completo. Scusa se ti ho svegliato."

"Non preoccuparti tesoro, qualsiasi cosa per te, visto che mi hai anche salvato la vita. Ti amerò per sempre e non ti lascerò mai. Ora torna a dormire, speriamo gli incubi non ti riassalgano." Disse, poi concluse con un bacio e lo strinse a sé, cingendolo con le braccia.

"Ora dormi, piccolo mio."

   
 
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