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Autore: redeagle86    09/04/2009    6 recensioni
Ciò che comincia con la morte, con la morte deve finire...
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dead

Dead

 

Rispolverata dal fondo di un cassetto e riadattata per questo anime, una one-shot forte, violenta, forse un po' hot (non più di tanto) ma sicuramente deprimente. Un vero pugno nello stomaco per aprire questa sezione del forum!

Una BrightXFine (assurdo che io mi metta a scrivere su di loro, ma la mancata partenza della primavera fa questi effetti), o meglio, una Dark BrightXFine, dai toni rosso sangue…

…perché ciò che comincia con la morte, con la morte deve finire.

 

°°°°

 

Non aveva capito, era questa l'unica spiegazione.

Non aveva capito le sue buone intenzioni, il suo desiderio di trasformare Wonder in un mondo di pace e felicità per tutti.

Lei non aveva capito, si era opposta con tutte le sue forze. E l'aveva obbligato a quel bagno di sangue: Rein, Shade, Tio, Altessa…erano stati spazzati via insieme a quelli che osteggiavano la sua ascesa.

Solo lei, Fine, era stata risparmiata. Fine, che era sua e di nessun'altro.

Sua, sì, con il dolore che si portava dietro da quel giorno maledetto. Con le lacrime che versava appena Bright usciva dalla stanza. Con i pianti, in cui chiedeva perdono alla gemella e agli amici per non essere stata abbastanza forte da salvarli…da portare a termine quanto avevano iniziato insieme.

Perché erano arrivati a tutto questo?

Perché lei non aveva capito, non avrebbe mai capito.

 

-Fine.

La ragazza non si volse nemmeno, continuando ad osservare il paesaggio oltre il vetro: aveva perso ogni interesse verso la vita, si sentiva estranea in quel palazzo dove era cresciuta, divenuto ormai il centro del regno di Bright. E soffriva.

Avrebbe voluto essere una semplice bambola di pezza, così le emozioni non l'avrebbero raggiunta. Invece era una bambola di vetro infranto, e i pezzi rotti la tagliavano ancora.

Desiderava morire, ma allo stesso tempo sapeva di dover vivere: era l'unica barriera tra il ragazzo e Wonder. Se fosse morta, il pianeta sarebbe stato raso al suolo.

Quanti erano già morti per una parola fuori posto o un semplice sguardo?

Quanti era riuscita a salvarne? Pochi, troppo pochi. Una goccia strappata ad un mare di sangue.

Dei vecchi compagni erano sopravvissuti solo Milky, Narlo, Mirlo e cinque principesse di Tana-Tana. Per gli altri non c'era stato scampo: non aveva potuto fare niente e aveva assistito inerme alla loro fine.

Persino Boomo era stato eliminato: si era reso conto troppo tardi che il suo piano era degenerato…aveva provato a fermare quella discesa catastrofica e aveva pagato.

 

Non reagì alle mani che si posarono sui suoi fianchi, né alle labbra che le percorsero il collo. I baci di Bright erano delicati e senza furia…entrò in lei lentamente, senza farle male.

Non era un dolore fisico che le causava, ma era riuscito comunque a ferirla come nessun'altro e quei vuoti amplessi le ricordavano ciò che le aveva strappato. Le ricordavano che, purtroppo, era umana, non una bambola.

Lui indugiò sulle sue labbra, cercando di illudersi ancora che fosse sua completamente, anima e corpo, tentando di ignorare l'infelicità di quegli occhi cremisi. Quegli occhi in cui persistevano i volti dei morti.

Quegli occhi che l'avrebbero sempre considerato un mostro.

-Perché non hai capito?- le chiese, stringendola a sé.

-Perché non c'era niente da capire. Solo combattere: era il nostro destino.

-Io ti amo, ma tu non ricambierai mai questo sentimento, vero?

-Ho voluto bene al ragazzo che eri, ma anche lui è morto. Tu hai solo il suo nome e il suo aspetto- rispose atona. –Mi hai tolto ogni cosa avesse un senso per me: non so più amare.

-Io non volevo tutto questo- confessò il sovrano di Wonder, nascondendo il viso nell'incavo del collo di Fine.

-È troppo tardi- replicò lei, avvertendo le sue lacrime bagnarle la pelle. –Non puoi tornare indietro.

Già, ormai era sprofondato nelle viscere dell'Inferno, talmente in basso da non poter più risalire. La sua anima era dannata: non c'era luce, redenzione o speranza. Solo le fiamme.

O l'oscurità eterna.

Aveva desiderato la pace per il suo mondo, ed ora Wonder viveva sotto l'oppressione della sua crudele tirannia.

Aveva desiderato l'amore di Fine, e aveva ottenuto un corpo privo di alcun sentimento non fosse il dolore.

Aveva desiderato soltanto la felicità e forse poteva ottenerla. In un unico modo, il solo che mettesse davvero fine a tutto.

-Non c'è perdono per me- sussurrò, posandole una mano sul petto all'altezza del cuore. –Ma posso porre rimedio a parte dei miei peccati. Posso restituirti a Rein…a Shade…alle persone che ti ho portato via. Sappi che ti ho sempre amata e che ti amerò per sempre- concluse, usando i suoi poteri per fermare il battito della fanciulla, uccidendola.

Ora era di nuovo con sua sorella, con il ragazzo che amava, con i suoi genitori e i suoi amici. Dormiva serena, come un angelo, dolce come quando l'aveva conosciuta. Lei era felice.

Perché lo fosse anche lui, c'era ancora una cosa da fare. La sua felicità risiedeva nella lama di un pugnale: ciò che cominciava con la morte, con la morte doveva necessariamente finire.

-Torno da voi, amici miei- mormorò, conficcando il coltello nel torace senza alcuna esitazione e crollando sul pavimento.

La morte li accolse nel suo abbraccio, riunendoli agli altri come era stato in vita.

Stavolta per sempre.

 

FINE

  
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