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Autore: Haleck    06/05/2016    2 recensioni
[ chara centric; fem!chara; ooc? (headcanon) | flashfic (501 parole); in futuro una raccolta, forse | introspettivo; malinconico | missing moments?; spoiler? ]
[...]e allora rideva e parlava da sola e non si rendeva conto dell’odio che cresceva dentro di lei verso tutti coloro che, seppur con un carattere ognuno diverso dall’altro, la maltrattavano e le facevano conoscere il Male Umano parola dopo parola, atto dopo atto, non curanti delle guance rosse anche quando il Sole era alto e il tempo asciutto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chara
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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  La tensione dell’ultimo respiro: e poi?

Prima

 
Prima della Caduta, quando ancora essa era un’opzione lontana dalla realtà, a Chara piaceva l’odore della pioggia portata dal vento nei boschi; sfiorava leggera il suo viso ed era spesso accompagnata dal freddo che le rendeva le gote rosse e la testa pesante, oppure scrosciava e le faceva sentire il gelo attraversare la sua pelle fino in fondo alle ossa. Eppure era sempre la sua Pioggia, lontana dal villaggio e da tutto ciò riconducibile al quotidiano e monotono e, in qualche modo, doloroso.
Era il gioco di un bambino, il capriccio di un animo diverso e maligno: ma che maligno non era per niente, solo che gli umani non perdono troppo tempo a identificare i piagnistei di una creatura che non riuscivano ad amare; e lei questo lo sapeva bene e fingeva di interessarsi a dove finisse la pioggia trasportata via dal vento nei temporali, facendo così bene la sua parte da bambina per non far preoccupare ancora di più gli Umani riguardo al suo carattere turbolento e contradditorio che si dimenticava chi fosse davvero; e allora rideva e parlava da sola e non si rendeva conto dell’odio che cresceva dentro di lei verso tutti coloro che, seppur con un carattere ognuno diverso dall’altro, la maltrattavano e le facevano conoscere il Male Umano parola dopo parola, atto dopo atto, non curanti delle guance rosse anche quando il Sole era alto e il tempo asciutto.
Sta di fatto che, per allontanarsi dalla realtà, inoltre, le piacevano le fiabe e le credenze popolari: perché sembravano distaccare le persone da quel senso di ragione cui tanto tenevano, e ne faceva brillare gli occhi di Interesse e Fantasia ed Emozioni delle quali erano sempre carenti. Si interessò a tante di esse, le chiedeva ai suoi genitori disinteressati e poco pazienti, le chiedeva agli amici dai sorrisi falsi di mamma e papà, alle maestre che la guardavano compassionevoli ma ignare di come trattare la piccola bomba a orologeria che si trovavano davanti.
Solo una, una leggenda evitava con scrupolo e paura: quella del monte che proteggeva il suo villaggio, e ne faceva da simbolo: se mai l’avesse scalato non sarebbe più tornata indietro.
Era la soluzione drastica, il no, in questa vita non ci entro per niente che aveva paura di usare, perché i suoi occhi traboccavano ancora di Sogni e Speranze, nonostante tutto.
Eppure un giorno la Pioggia la tradì; era un giorno nel quale si erano addirittura creati dei fiumiciattoli nei fossati naturali del bosco, e lei era troppo vicino al Monte e troppo distante da casa per avere il coraggio di tornare indietro.
Non fu neanche la sua prima intenzione, quella di credere alla leggenda. Solo che un ramo la fece inciampare davanti a una fossa troppo grande per essere solo ammirata, e forse, se lei non era più voluta entrare in casa per proteggersi, lei in quella vita non ci entrava per niente.
Fece un grande respiro, assaporò la decisione che aveva preso.
E cadde.

 

 
 
  Come prima ff nel fandom, poteva andare peggio. Ho scelto la mia amorina (rigorosamente femmina nella mia testa) della quale nessuno sa nulla del suo passato, e ho creato un headcanon grande quanto una casa sul come poteva essere caduta, perché anche se la schermata principale di Undertale dice che è inciampata e poi caduta, (spoiler) Asriel alla fine della pacifist dice che non è stato per un motivo felice, e io ho mischiato un po’ le cose, soffrendo tanto, tanto per lei .
Sulle note di Dollhouse, poi, mi son detta: perché non farne una raccolta? Avevo intenzione di fare un prima-durante-dopo, (anche se forse tre flashfic mi farebbero penare, io credevo fosse uscita una oneshot, e invece) ferendomi tanto psicologicamente, però non ero sicura perché forse questa ff è troppo noiosa e compiuta di suo, ma è un pensiero che non mi ha ancora abbandonato.
Giuro che il riferimento alle guance di Chara è puramente casuale.
Potrei fare altre ff su Undertale ma? Già questa è fatta in due giorni di fretta perché volevo assolutamente entrare nel fandom, ora che il mio scopo è compiuto non so su cosa concentrarmi. Si vedrà.
La fine è sia intendibile come un si è lasciata cadere che come un riferimento al fatto che sia The fallen child, caduta sia fisicamente nel Sottosuolo che nel baratro di sofferenza o pazzia.

Non penso sia rimasto altro da dire sulla ff?  Grazie per essere arrivati sino a qua e spero vi sia piaciuta c:
   
 
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