Ba ba Mo Leanabh
Oh hush-a-bye, my little baby.
Hush,
my little baby, hush.
Oh hush-a-bye, my little baby.
My own little baby will go to sleep…
Non ha idea di cosa
lo abbia svegliato di preciso, quello che Scozia sa per certo è che fuori sta
piovendo a dirotto e che Inghilterra si sta agitando nel sonno.
Sbuffa annoiato e
abbandona il giaciglio caldo cercando di non svegliare Irlanda e Galles e
raggiunge il piccolo inglese. È raggomitolato su se stesso, stretto nelle
coperte di pelliccia, e sobbalza a ogni tuono. Scozia non riesce a trattenere
un altro sbuffo: quanto è debole, quel bambino…
Con una delicatezza
che non credeva nemmeno di avere, Scozia posa una mano sulla testolina bionda
del bambino e cerca di svegliarlo – ottenendo il risultato di farlo spaventare
ancora di più: Inghilterra scoppia a piangere così forte che lo scozzese sente
i timpani dolere e alle proprie spalle il grugnito arrabbiato e infastidito di
Irlanda e subito si prodiga per calmarlo. Lo prende in braccio e lentamente il
bambino smette di piangere, limitandosi soltanto a qualche piccolo singhiozzo
spaventato.
-Incubi?- chiede
Scozia, accarezzandogli la testa e facendogliela poggiare su una spalla. Lo sente
annuire e tremare tra le proprie braccia – non dovrebbe stupirsi, è normale che
i bambini abbiano paura…
-…Bràthair?- la voce di Inghilterra è
appena un sussurro, leggero come i passetti di una delle fatine che vivono
vicino al lago.
-Che vuoi?- non voleva sembrare acido o scorbutico – dopotutto, è solo un
bambino spaventato – ma non riesce a evitare di usare quel tono quasi burbero e
perennemente imbronciato.
-Dove è andata la
mamma?-
E a Scozia gela il
sangue nelle vene. Non ha il coraggio di dire a un bambino – perché anche se è
una Nazione, Inghilterra è solo un
bambino – che la loro mamma non tornerà.
-Non lo so.- mormora. –Ma tornerà, te lo assicuro.- e cerca di sorridere
e forse ha fallito miseramente… ma il
piccolo Inghilterra si raggomitola nella veste troppo grande e tra le
braccia del fratello, come alla ricerca di calore.
-Tornerà. L’ha
promesso. La mamma tornerà… - sussurra ancora il più
grande dei quattro figli di Bretagna, cercando di non far notare al piccolo che
sta tremando anche lui e non per il freddo. Allora - forse per distrarlo, forse
per non farsi vedere a sua volta debole e spaventato –
Scozia inizia canticchiare a mezza voce quella vecchia canzoncina che Bretagna cantava
tanto tempo prima, quando c’era solo lui. E la mamma era forte e libera e c’era
sempre per proteggerlo.
E, finalmente,
Inghilterra si calma.
-Che stai
canticchiando?- ed eccolo: solito tono scazzato, solita
sigaretta tra le labbra e soliti modi da barbaro. Che bel fratello che si è
trovato, non c’è che dire – Inghilterra sente il suo lato da gentleman urlare
quando Scozia posa poco elegantemente gli stivali sporchi di terra sul tavolino
del soggiorno.
-Niente che ti interessi, cavernicolo.- sbotta Arthur, costringendolo a
sollevare le gambe e a metterle giù da quel povero tavolino. –E potevi almeno pulirti le scarpe…
non provare a usare quel tavolino per spegnere la sigaretta…
! Scozia, ti cancello dalle cartine geografiche!- urla isterico e si lancia
contro lo scozzese per fermarlo con il risultato di trovarsi una mano in faccia
e uno scozzese vittorioso che spegne la sigaretta sul piano del tavolino.
-Ti ammazzo.-
-Eh, Brother: è da quasi
duemila anni che mi minacci di morte.- alza le spalle.
–Ormai non ti crede più nessuno.-
-Razza di… !- sibila ancora Arthur. Santi numi, quanto non sopporta
questo bastardo!
Però, ammette con un sospiro, nonostante
sia un bastardo cavernicolo incivile c’è sempre stato quando aveva più bisogno
di lui. E poco importa che continui a minacciarlo di una morte lenta e dolorosa
nel sonno, non sarebbe mai in grado di portare a termine un simile piano.
Mannaggia ad Allistor che sa sempre quali sono i suoi punti deboli.
-…Bràthair?- lo chiama, sussurrando quella parole che – ammette con un velo di nostalgia – gli mancava
pronunciare. E Scozia sgrana gli occhi. –Te la ricordi la canzoncina della
mamma?-
Allistor ride. –Sei il solito bambino,
Arthur!-
Come risposta, l’inglese
gli tira un pugno in pieno petto abbastanza forte da fargli mancare un po’ il
fiato. –Per una volta voglio fare il bambino. Ci sono
problemi?-
E dal ghigno di
Scozia sa che sì: avrà dei problemi.
D.P.P.: Deliri
Post Partum
Toh, una ScotEng per la gioia della Conviventeh.
[Conviventeh che ha risposto all’anteprima con una serie di OMG e QUANTO SONO GNAW che mi ha sommersa]
E niente. Primo tentativo di scrivere ScotEng – e di scrivere di Scozia in generale, ho scoperto di non saperlo gestire. Spero vi sia un minimo piaciuta ^^
Il titolo è in gaelico e la parte in inglese non è altro che la traduzione della ninna nanna in gaelico gentilmente trovata dalla Conviventeh.
Alla prossima
Maki
Ah, dimenticavo. Questa FanFiction ha partecipato alla Drabble
weekend indetta dal gruppo Facebook “We are out for prompts”