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Autore: HippieBalorda    07/05/2016    2 recensioni
Nei panni di una ragazza Serpeverde, poco prima della Battaglia di Hogwarts. Cosa si cela nella mente di un Serpeverde? E se anche uno solo di loro volesse rimanere?
"E ti ritrovi una sera seduta al tavolo della sala grande. Senti una voce che ti penetra il cervello e ti fa vibrare le ossa. Senti che reclama una sola vita, per la salvezza di tutti. Una sola vita. Per la salvezza di ognuno presente in quella stanza. è la soluzione più semplice."
Genere: Guerra, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle/Voldermort
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Contesto generale/vago
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Alcune cose, capitano semplicemente perché devono capitare. Immagina la scena: immagina una sala piena di studenti svegliati nel cuore della notte. Studenti che vivono nel terrore di non sapere cosa riserva il domani. Ragazzi e ragazze che hanno passato gli ultimi mesi con la testa bassa nei corridoi, a non intercettare più lo sguardo complice dei propri compagni e a non sapere più se definirli o meno, compagni. Immagina il terrore nel vedere, al mattino, un gufo planare e lasciare una lettera proprio avanti alle tue mani. Non esistono più i tempi in cui le lettere sono portatrici di liete notizie.

Immagina di essere un Serpeverde, al tempo in cui il dominio del Signore Oscuro sembrava crescere incontrastato. Immaginati di crescere negli ideali della purezza di sangue, immagina di dover passare la tua vita a dover mantenere un certo standard, un certo livello, sempre e comunque. Non puoi infangare il buon nome della tua famiglia. Già. Il buon nome. Come se il buon nome fosse tutto. In realtà, non puoi tradire. Anche se volessi. Come puoi guardare negli occhi tua madre, sapendo che il tuo rifiutarti di far parte di quell'Alleanza significhi morte certa?

Sei cresciuta con ideali di grandezza e superiorità. Ma vedi le persone con cui hai condiviso la classe marcire sotto i colpi terrificanti dei torturatori che si fanno chiamare "professori". Vedi i tuoi compagni di una vita, quelli con cui hai riso o pianto, godere del loro privilegio di macellai. Godere della tortura. E vedi ragazzi che nulla hanno fatto per meritarselo, contorcersi sotto la crudeltà e la spietatezza di un ideale di purezza pressoché irraggiungibile. E tu, sei lì, nel mezzo. Finché le cose, semplicemente, non accadono.

E ti ritrovi una sera seduta al tavolo della sala grande. Senti una voce che ti penetra il cervello e ti fa vibrare le ossa. Senti che reclama una sola vita, per la salvezza di tutti. Una sola vita. Per la salvezza di ognuno presente in quella stanza. è la soluzione più semplice.

Ora, prova a immaginare di guardarti intorno, e di vedere il tuo più caro amico e chiederti se mai lo rivedrai più, se restate lì.. per chi, poi? per uno sbruffoncello arrogantello che non ti è mai stato particolarmente simpatico. La sua vita vale quanto la tua? Evidentemente, per qualcuno no. E quel qualcuno si alza, e punta il dito.

"QUALCUNO LO PRENDA!"

Una questione di istanti. Questione di un urlo e di un dito puntato. Attimi fugaci, finché l'intera sala grande non si alza in piedi, a fronteggiare la fonte del grido. La posizione è chiara. Potter non si tocca.

La domanda è sempre la stessa. La sua vita, vale quanto la mia? E la vita di ogni persona, eventualmente dovesse trionfare il Signore Oscuro.. Vale meno di quella della mia famiglia? Cosa è una vita, infondo? Le persone nascono e muoiono continuamente, vivendo una parentesi terrena limitata. è veramente così importante decidere del bene comune?

Pensieri, attimi. E il tavolo di Serpeverde, pian piano, si alza. Tutti in piedi. Un unico respiro. In molte delle loro espressioni, viene riflessa la mia. Domande senza risposta. Qual è la cosa giusta? I serpeverde vanno via. Non possono trovarsi a combattere contro le proprie famiglie, i propri parenti, le proprie madri. Sono cresciuti in ideali di grandezza e di superiorità. Non rinunceranno alla loro vita. Possono ottenere la magnificenza. E chi non la vuole, non può combattere contro i propri affetti. è una posizione scomoda, quella dei Serpeverde. Camminano sulla punta di un coltello. Non hanno scelta.

 Tassorosso e i Grifondoro. Amicizia e Coraggio. Martiri ed Eroi. Buffo notare come tutti i tassorosso rimangono lì, pronti a farsi massacrare per un dio che nemmeno conosce il loro nome, per un ideale di giustizia che non nasce da loro, ma inculcato dall'esterno. I Tassorosso sono i martiri di un dio che ha bisogno della fede per potersi elevare. Le pedine sacrificabili. Quelle che non potranno fare altro nella vita, se non tentare di non sprecarla e di rendersi utili. è la loro grande occasione. Spalleggiare gli Eroi. I coraggiosi senza macchia e senza paura, coloro che per arroganza e per dovere morale non esiteranno a contrastare con fuoco e fiamme il male assoluto.
Infondo, cosa c'è di così differente tra gli Eroi e i Nemici? Entrambi hanno bisogno di essere divinizzati dal martirio di altri, dal sacrificio di molti. Entrambi vogliono affermare il loro ideale e vogliono vincere una battaglia futile, priva di qualsivoglia senso. Quanto interesse e quanto accanimento per niente. Tutto sulla terra è destinato ad un inizio e ad una fine. La terra stessa, prima o poi, finirà. è solo un voler affermare il proprio stupido ego in una battaglia tribale perenne tra bene e male. E chissenefrega di chi sta nel mezzo.
Anche i corvonero rimangono. Non tutti. Molti vanno via. I Corvonero, coloro che detengono la razionalità. O almeno, così si dice. Intelligenza, spesso scissa dalla morale. Chissà, per loro è facile. Semplicemente, seguono con una linea logica i propri valori di giustizia. Ne vale la pena? Si. Rimango. Ne vale la pena? No. Vado.
"L'interesse sociale non è nel mio interesse. Il mio interesse è molto più intellettualmente in alto, rispetto al destino del mondo magico. "
...Sono cose che non riguardano il meraviglioso mondo razionale dei Corvonero.

... e noi Serpeverde? Andiamo via tutti, così? Ci schieriamo silenziosamente dalla parte dei mangiamorte? Non tutti sono mangiamorte. L'idea della razza pura è una follia di un pazzo visionario. Involuti, chiusi in un bigotto tradizionalismo. La superiorità non è nel sangue. è nella persona in sé. La superiorità e la grandezza è nel singolo, è in colui che ha la capacità di decidere per se stesso e autoaffermarsi e dimostrarsi capace di essere. E allora, perché sto varcando la soglia dell'uscita? Sono l'ultima rimasta. E rimango lì, ferma. Non uscirò dal castello. Non mi schiererò nella più grande e inutile battaglia della storia dei maghi. Scenderò, a guarderò il mondo di folli andare in rovina, sgretolarso sotto le macerie causate da solo stessi. Se dovessi trovare la morte, la troverò da persona libera, che si rifiuta di diventare un burattino manovrato dagli influssi dei potenti. Morirò spettatrice attiva della storia.

Mi posizionerò dalla parte giusta della storia. Dalla parte dell'evoluzione. Dalla parte del "io ci sono. Sono qui. E nel bene e nel male, mi rifiuto di uccidere per un ideale senza senso e senza scopo. Mi rifiuto di uccidere per creare un nuovo dio"

I Serpeverde non sono tutti mangiamorte. La superiorità dei serpeverde risiede nel sangue e nella purezza, ma non di discendenza. La superiorità dei serpeverde risiede ssemplicemente nell'incontrastata e incrollabile fede che si ha in sé stessi e per sé stessi.




 
   
 
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