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Autore: Johnatan    07/05/2016    4 recensioni
Salve a tutti gente! Vi starete chiedendo "Cosa ci fa questo a fare una fanfiction?" be... diciamo che ne avevo voglia! e poi ho questa storia nel cassetto da troppo tempo! questa è la seconda che pubblico ( la prima è Android for Killing nel catalogo Avengers) e spero che vi piaccia! buona lettura!!!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dr. Eggman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ENEMY:SCONTRO ETERNO

-Guarda guarda, il piccolo Ivo si è messo a piangere!- esclamò uno dei bulli osservando il ragazzo davanti a se: era grasso, basso, ed era inginocchiato in un angolo, piagnucolante.
Davanti a lui vi era un oggetto metallico dal vago aspetto di un uccello, ma era a pezzi, quasi come se lo avessero schiacciato.
  • Cosa c’è Julian? Paura? Abbiamo perso il fegato?- chiese un altro membro della Gang come per provocarlo, abbassandosi e osservandolo in faccia.
Povero stupido.
Anche prima che potesse accorgersene, un pugno colpì con estrema violenza il suo petto e facendogli anche fare un piccolo volo.
Il resto dei bulli, sorpresi da quel gesto improvviso, rabbrividirono quando videro Ivo mostrare quello che sembrava essere un braccio robotico, ancora fumante dopo aver colpito il suo bersaglio.
“Bene” disse Ivo, ghignando di fronte a quelli che prima lo credevano indifeso, e che adesso  lo osservavano spaventati.
“Chi è il prossimo?” chiese mettendosi in posizione da combattimento.
Il gruppo di bulli lo fissò per un breve istante, impaurito e indeciso sul da farsi.
Come codardi scapparono, mentre alcuni cercarono di affrontarlo, armandosi di mazze e secchi trovati per terra.
Caddero l’uno dopo l’altro.
Uno provò a colpirlo, ma Ivo intercettò il colpo e prese la mazza per l’altra estremità, spezzandola facilmente  e poi colpendo il suo avversario in faccia, che per la forza del colpo, cadde a terra privo di sensi.
Uno provò solo a pararsi, ma il dottore decise di sparare un raggio che fece spiaccicare il ragazzo al muro, per poi farlo cadere dove meritava di stare, e cioè tra i rifiuti.
L’ultimo rimasto, invece, non provo ne a pararsi ne a combattere, provò a scappare : ma fu tutto inutile, poiché il braccio si allungo fino a raggiungere il suo obiettivo, prendendolo per la gamba e trascinandolo verso di lui, mentre provava , dimenandosi, a liberarsi dalla sua presa, per poi ricevere rapidamente un colpo in testa una volta rilasciato.
Terminato il lavoro, Ivo  raccolse la sua invenzione per terra, osservandola e lasciando quell’orribile vicolo, osservando per un attimo i sui avversari : i colpi di testa ricevuti gli avrebbero causato un amnesia, mentre se quelli che erano scappati avessero raccontato di tutto ciò, li avrebbero presi per pazzi.
Così Ivo si apprestò a tornare a casa sua, tenendo amorevolmente la sua invenzione pensando a come l’avrebbe riparata.
“Questo ragazzo sarà la mente più brillante del mondo un giorno” diceva sempre suo nonno.
Sperava fosse vero.
 
 
 
         ***
 
24 Aprile 1980
 
“Lei deve comprendere la situazione, direttore” disse Julian al direttore del GUN, mostrandogli l’essere sullo schermo.
“Vede” disse per ottenere l’attenzione del direttore, distratto dagli enormi macchinari  che tendeva a trovare nel laboratorio del dottore.
“Quando i miei genitori erano sotto il dominio del tremendo imperatore Solem,  dovevano recarsi ogni mattino davanti al suo palazzo ad agitare fiori  in suo onore per venerarlo” concluse  mostrandogli l’immagine dell’ormai caduto impero dei Solem, suo luogo di origine.
“Ed è per questo che ha bisogno di approvare i miei progetti … perché i suoi figli, mio caro direttore, non debbano mai agitare fiori in una parata in SUO onore”  disse indicando l’immagine che raffigurava un riccio con delle scarpe da corsa, spine arruffate e un insolito colorito blu chiaro. Non che fosse un sorpresa, su Mobius era del tutto naturale che si presentassero animali con caratteristiche antropomorfe, ma raramente queste mostravano dei poteri : questo, ad esempio, sembrava essere così veloce da poter addirittura spaccare il muro del suono se è possibile.
“Dubito sia un problema per noi” disse il comandante. “Finora questo individuo non ha apportato alcun danno a noi o al resto della popolazione, perciò non vedo perché allarmarsi” .
Il dottore fissò inabilito il comandante, cercando di trovare una valida risposta, ma fu inutile, non avrebbe mai capito.
Lui però poteva. Aveva visto di cosa era capace quel riccio blu. Lo aveva visto ricoprirsi d’oro e mostrare poteri incredibili.
Aveva visto Dio.
Un Dio che non avrebbe esitato un secondo a sottomettere il pianeta con i suoi poteri. Dopo poco tempo avrebbe sicuramente preso quella decisione.
Quando il comandante se ne andò, prese subito dei codici riposti sulla scrivania e si diresse verso il reparto “Armi letali”.
Il GUN non voleva fare niente? Benissimo. Ci avrebbe pensato lui.
 
***   
Con un pugno del suo robot cercò di colpirlo, ma la sua velocità fu tale che riuscì non solo a evitarlo, a anche a salire sul braccio, raggiungere la spalla e colpirgli la faccia andando a tale velocità quasi da sembrare un proiettile e facendo sbilanciarla sua creazione .
Poi si ritrovarono faccia a faccia l’un l’altro,
“Chi sei?!?”  chiese Ivo , furioso.
Il riccio gli lanciò un sorriso beffardo.
“Il mio nome è Sonic ,cocco. È il tuo?” Domandò lui,sempre con un  tono sarcastico e provocatorio.
Ivo ci pensò … Non voleva usare il suo nome,aveva bisogno di  qualcosa che lo caratterizzasse meglio, qualcosa che lo rispecchiasse.
Poi  gli venne in mente il soprannome che gli veniva dato al liceo dai suoi compagni.
Non Eggman, non quel nome che gli veniva dato per la sua calvizie  e per la sua ciccia, ma quello che rispecchiava la sua immensa bravura nel costruire macchine e armi.
“Robotnick” disse lui. “Mi chiamo dott. Robotnick.
Fu in quel momento che si rese conto: quello che sarebbe seguito a questo non sarebbe stato un piccolo scontro, ma che sarebbe durato finche uno di loro non sarebbe morto: da quel momento  il loro scontro eterno era cominciato. 
   
 
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