"attenta, stai attenta
che un bacio non conosce l'innocenza"
negramaro, attenta

Lei scotta.

Legge i nomi di corsa, con il cuore che pulsa, mentre già immagina quello che potrebbe accadere.

Vede già abbracci e urla, pensa alle foto, al caldo e alla libertà.

Lei è nuova.

Si lava la faccia e si trucca, le labbra rosse brilleranno al sole e intanto tremano al ritmo di quel pulsare continuo che corre ancora dietro ricordi.

Lei è viva.

Scivola tra la gente, lo sguardo mascherato dagli occhiali e i pensieri buttati tra le note, osserva gli sguardi mentre fa finta di pensare a quel tutto che in fondo non è nulla.

Corre lo sguardo su quella città che forse solo ora è un po' sua, diversa dalla precedente come in una foto; ancora non riesce a dire che forse era già scritto, che era deciso dal principio che lei arrivasse lì.

Lei è sola.

Si sistema i capelli per assomigliare a qualche ricordo, perde i sogni tra la folla che più si moltiplica e più la fa sentire in una solitudine di pietra. L'autobus si svuota mentre si avvicina la sua fermata e si sente leggera, fluttua in quel vuoto caldo che la avvicina a tanto tempo fa.

Lei non esiste.

Poggia i piedi sull'entrata, sale lungo le scale silenziose e poi il rumore esplode, la travolge.

Lei è di nuovo lì.

Lei non se ne è ancora andata.

Lei non c'è mai stata.

Lo sguardo si perde quando si accorge che queste facce sono veramente sconosciute.

Il corpo vaga, cerca di trovare ancora un'ultima ragione, cerca ancora di costruire quel castello di sabbia che erano i suoi pensieri

Non basta un vecchio nome per sorpassare gli anni e così lei cerca, non è sazia di promesse effimere, di carezze, di un'aria tiepida e profumata.

Lei è ora.

Con gli occhi accarezza quella passione, si sente piena e vera.

Lei è forte.

Ritorna indietro, senza cancellare nulla, creando ancora.