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Autore: L1107    07/05/2016    3 recensioni
“In che cosa non sarei brava, Malfoy?” stavolta la voce le uscì ferma e adirata, il disprezzo per quel Serpeverde le aveva dato la forza necessaria.
“Non sei brava nel Quidditch, non sei brava nell’evocare un Patronus, e non sei brava…” e qui si avvicinò lentamente a lei, costringendola ad indietreggiare contro il muro, bloccandola con il proprio corpo.
“… a fingere” concluse.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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CAPITOLO 15: LA GUERRA

Lampi argentei volavano da tutte le parti, la terra tremava come se fosse scossa da un forte terremoto, la pietra si sgretolava facilmente al colpo di incantesimi sconosciuti. Hermione correva, guardandosi intorno, notando diverse figure nere che combattevano contro i suoi compagni. I Mangiamorte avevano attaccato quella sera stessa, Harry era tornato da loro insanguinato e piangente e aveva comunicato che Silente era morto, ucciso da Piton. Silente era sempre stato il protettore di Hogwarts, Voldemort non aveva mai attaccato quando c’era lui, consapevole che fosse un nemico valido e più forte di lui, così aveva lasciato il lavoro sporco ai suoi seguaci, aveva lasciato il lavoro sporco a Draco, ma lui aveva fallito, non era riuscito ad ucciderlo. Piton allora, da bravo “padrino”, lo aveva ucciso al posto suo, consapevole che Voldemort aveva messo solo alla prova Draco, sicuro che lui non avrebbe fallito e che Piton allora lo avrebbe fatto senza problemi. Un momento dopo la caduta di Silente nel vuoto, era scoppiato il caos. I Mangiamorte, guidati da Voldemort in persona, avevano fatto esplodere l’ingresso ed erano entrati nel castello, colpendo e uccidendo senza alcuna pietà. Gli studenti erano impreparati, molti si erano dati alla fuga ed erano stati uccisi, gli unici che combattevano erano quelli che facevano parte dell’Esercito di Silente, erano motivati e stavano dando il meglio di loro stessi, lo stavano facendo per Silente. Hermione scorse un Mangiamorte dietro a Ginny e scagliò uno schiantesimo, la rossa si voltò e le due amiche si ringraziarono nuovamente, rinnovando le loro promesse. Hermione stava cercando Harry, lo trovò che stava cercando di aiutare un Neville al quanto malandato.
“Harry, stai bene?” gli chiese.
“Hermione, stai attenta!”
La ragazza si voltò rapidamente quando qualcosa la colpì al petto, spezzandole il respiro. Harry lasciò Neville ed estrasse la bacchetta puntandola contro Greyback, il lupo mannaro che stava per affondare le sue zanne sul collo della ragazza debole sotto di lui. Non ebbe il tempo di fare nulla, che un lampo di luce rossa lo precedette, colpendo in pieno Grayback, il quale si accasciò con un guaito accanto a un Hermione stordita. Harry si voltò trovandosi davanti Draco Malfoy, vestito totalmente di nero. I due si guardarono per un momento, Harry sapeva che era un Mangiamorte ma sapeva anche che non avrebbe mai ucciso Silente in quella torre, dovette leggere la rabbia cieca di Malfoy, quando lui si allontanò velocemente per tornare in battaglia. Ormai però Potter aveva la conferma, c’era davvero qualcosa fra Hermione e Draco. Hermione si mosse leggermente, ancora stordita e Harry si inginocchiò accanto a lei.
“Hermione, stai bene?” le chiese allora premurosamente.
“S-Si, sono pronta per combattere” rispose lei, alzandosi con il labbro sanguinante ma abbastanza stabile sulle gambe. Lo sguardo era di fuoco, mentre tirava fuori tutta la sua lealtà e il suo coraggio, i capelli arruffati che le volavano intorno sembravano creare la criniera di un leone.
“Ok, andiamo allora!”
I due amici combatterono affianco, come avevano sempre fatto, ben presto furono affiancati da Ron, e si creò la solita magia che era solita crearsi quando combattevano insieme. La loro forza era la loro amicizia, si completavano a vicenda, e insieme erano invincibili. Draco, distratto da lei, non si accorse che Greyback si stava rialzando. Il lupo mannaro gli fu’ subito sopra, bloccandolo con le sue zampe pelose, assettato di vendetta.
“Non avresti dovuto farlo” ringhiò sbavando.
Draco non poteva muoversi, sarebbe morto sicuramente se una certa Grifondoro non fosse intervenuta in quel momento.
“Petrificus Totalus!”
Il lupo mannaro s’irrigidì e cadde con tutto il suo peso addosso al ragazzo. Draco lo spinse con forza per liberarsi prima d’incontrare lo sguardo con la rossa. Gli aveva davvero salvato la vita? Fece un cenno di riconoscimento e la ragazza scrollò le spalle prima di proseguire oltre. Ginny lo aveva promesso ad Hermione, lo avrebbe protetto.
Nel frattempo la guerra proseguiva, senza lasciare un attimo di respiro a nessuno delle due parti. Hermione combatteva con forza e coraggio, i suoi incantesimi erano perfetti, ma venne ben presto separata dagli amici. Ron aveva preso a combattere contro Alecto Carrow, mentre Harry era impegnato con Igor Karkaroff. Non rimase sola a lungo, fu’ presto raggiunta da Bellatrix Lestrange. Tutta la sua bellezza era sciupata in quei lunghi anni ad Azkaban, ma il suo sguardo era ancora folle come lo ricordava.
“Ti rimetterò dove meriti di stare, lurida Mezzosangue!” esclamò la strega prima di lanciarle un cruciatus che fu’ abilmente deviato dalla studentessa.
“Prima dovrai vincere!” esclamò Hermione, infervorata dalla guerra. Non avrebbe mai perso contro una Purosangue. Le lanciò uno schiantesimo ma questo fu’ subito deviato da Bellatrix.
“I tuoi incantesimi sono deboli, l’odio da’ la forza necessaria!” detto questo le lanciò un altro crucio, così potente da distruggerle il debole scudo eretto dalla Granger. Hermione cadde in ginocchio, contorcendosi in preda al dolore.
“Morirai così, contorcendoti e strisciando come la lurida Mezzosangue che sei!”
Non poteva reagire, doveva trovare una soluzione, doveva controllare il dolore e reagire, come la Grifondoro che era. Le era impossibile concentrarsi ma doveva farlo, doveva ricordarsi cosa gli aveva insegnato Moody sulla maledizione cruciatus? C’era un modo per fermarla, ma non riusciva ad afferrarlo.
“Per lanciare una maledizione del genere si doveva con tutte le forze desiderare farlo, e per farlo si doveva avere un cuore di ghiaccio. Perciò può essere contrastata solo con un altro sentimento: l’amore.”
Allora Hermione vide tutti i suoi amici, Ginny, Fred e George, Harry, Ron e poi… lui. Draco Malfoy, quel loro ultimo incontro, quella sensazione di eterno benessere. Allora si rialzò, barcollando un po’ e riuscendo a sconfiggere quella maledizione sotto lo sguardo stupito della Mangiamorte. Non le diede il tempo di reagire, impugnò la bacchetta e con le forze che le erano rimaste le lanciò un expelliarmus. La bacchetta della strega le volò di mano, perdendosi nella folla. La Granger la guardò soddisfatta, notando il terrore della strega.
“Vuoi uccidermi, mezzosangue?”
Non perse tempo a riprendersi, provocandola. Il corpo di Hermione s’irrigidì a quelle parole, lo avrebbe voluto ma non poteva fare una cosa del genere. La mano le tremò mentre guardava in quelli occhi spietati.
“E’ facile, non devi far altro che dire avada kedavra” continuò ancora la strega, ora sorridendo.
Hermione era completamente paralizzata, indecisa su quale incantesimo usare, non riusciva a concentrarsi. La tentazione di farlo era forte, una Mangiamorte se ne sarebbe andata per sempre. Pensò ai genitori di Neville, loro non sarebbero mai più tornati ad avere una vita mortale. Alzò la bacchetta, guardando in quelli occhi pieni d’odio, provando lei stessa odio.
“Avada….”
“Hermione!”
Sentì solo quello mentre un incantesimo colpiva la colonna accanto a lei, le macerie le caddero addosso, seppellendola. Bellatrix aveva notato Lucius Malfoy dietro la Mezzosangue, e aveva usato quella tecnica per distrarla. Le stava per lanciare un Avada Kedavra mentre lei stava pronunciando il suo, con voce insicura e malferma. Ma qualcosa lo aveva colpito, facendogli sbagliare la mira. L’incantesimo aveva colpito la colonna accanto a lei, poco male, non sarebbe sopravvissuta sotto quelle macerie. Lucius Malfoy si voltò per fronteggiare quel traditore del suo sangue, Ron Weasley.
“Un Weasley eh” il ghigno gli si allargò sul volto mentre teneva puntata la bacchetta contro di lui.
“Fiero di esserlo” replicò il rosso ringhiando. Avrebbe voluto vedere come stava Hermione ma non poteva distrarsi.
Iniziò un duello spietato, Lucius era bravo, veloce e scaltro, costringendo Ron a indietreggiare, in seria difficoltà. Ron era da solo, contro Bellatrix e Lucius ma ben presto sua sorella lo affiancò, lottando anche lei con Bellatrix.
“Ron, dov’è Hermione?” gli chiese Ginny lanciando un paio di Stupeficium che fallirono miseramente.
“E’ sepolta sotto le macerie”
“Merda”
La rossa comprese che non c’era molto tempo, se era ancora viva non sarebbe resistita per molto. I capelli rossi le volteggiarono attorno mentre, con tutta la sua forza, lanciava un paio di fatture. Era sempre stata abile a lanciarle, e quelle colpirono Bellatrix, che aveva recuperato la bacchetta quando Ron era impegnato con Lucius. Ginny non perse tempo lanciandole un Petrifius Totalus, per poi schiantarla brutalmente e legarla. Ora Lucius era in svantaggio, i due fratelli erano abili, forti e veloci. Non riusciva a parare tutti i loro incantesimi. In quel momento passò da lì suo figlio Draco.
“DRACO, VIENI QUI AD AIUTARMI!” gli urlò e il ragazzo si fermò, assistendo alla scena.
“Hermione è sepolta nelle macerie!” gli disse Ginny e il ragazzo si bloccò.
“DRACO CHE COSA STAI FACENDO? COMBATTI COME UN MALFOY E UCCIDILI!” gli ordinò ancora il padre.
Draco si avvicinò a lui, per poi oltrepassarlo, puntandogli la bacchetta contro.
“Mi dispiace padre, ma non obbedisco più ai tuoi ordini” replicò maleficamente.
I due Weasley furono quindi messi da parte, mentre il figlio combatteva contro il padre, combatteva per la sua libertà, combatteva per il suo amore, combatteva per ciò in cui credeva.
“Aiutatela” gridò ai due Weasley parando un paio di Avada Kedavra del padre. I Weasley si fiondarono sulle macerie, cercandola disperatamente.
Non poteva distrarsi, non poteva vedere come stava, non poteva stringerla tra le sue braccia, un minimo di distrazione avrebbe potuto risultargli fatale. Ma nonostante i suoi buoni propositi, al grido della Weasley che annunciava di averla trovata, si distrasse e suo padre ne approfittò, per lanciargli un Avada Kedavra.
E allora Draco cominciò a cadere…
   
 
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