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Autore: nihil no kami    08/05/2016    4 recensioni
Quando ai loro Miracolous rimangono pochi minuti di attività i due supereroi si ritrovano bloccati assieme e decidono di raccontarsi la loro vita per vedere chi riesce a indovinare l'identità dell'altro prima che il tempo li smascheri.
*Questa storia è un prototipo, non sorprendetevi se modifico o altero qualcosa prima che sia conclusa.*
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Ben fatto, My Lady.»
Ladybug si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo mentre Cat Noir sorrideva soddisfatto. Un altro akuma purificato, un altro innocente libero dall'influenza di Papillon e un altro grande trionfo per il duo Ladybug&Cat Noir.
«Grazie a te, Cat.»
Per il ragazzo travestito da gatto valeva quasi la pena di fare quella vita spericolata solo per sentirsi lodare da lei. Certo, c'era anche la parte in cui poteva essere un supereroe, ma quello era il meno.
Non rimaneva altro che portare al sicuro la vittima del maleficio ed entrambi sarebbero potuti tornare alla vita di tutti i giorni, qualunque essa fosse.
Il loro ultimo combattimento si era concluso sulla cima di un palazzo nella provincia di Parigi.
Per fortuna non c'erano state vittime e i danni erano stati magicamente riparati dalla risoluzione del Lucky Charm, ma i due giovani si trovavano abbastanza lontani dalle rispettive abitazioni.
«Qualcuno potrebbe aiutarmi ad alzarmi?»
La voce implorante era quella della nonnina sdraiata ai loro piedi, che fino ad un attimo prima aveva terrorizzato la città sotto il nome di Vieillanesse, grazie al suo potere di rubare la giovinezza alle persone.
Entrambi si chinarono per sollevarla e prendendola a spalle si avviarono alla porta.
«Che belli che siete! E' già Carnevale?» Cat si lasciò sfuggire una risatina.
«No signora, siamo supereroi.» le rispose Lady.
«Ahh, tu devi essere il figlio di Cat-Uoman.» disse la nonnina apostrofando il gatto.
Stavolta fu Lady a ridacchiare.
«Penso sia meglio prendere l'ascensore.» La coccinella pigiò il tasto e tutti e tre rimasero ad aspettare, guardando la luce che si spostava da un piano all'altro.
I loro miracolous non gli avrebbero permesso di rimanere trasformati ancora a lungo, ma l'ascensore sarebbe stato sicuramente più veloce delle interminabili rampe di scale.
Il tintinnio segnò l'arrivo del macchinario.
«Bene signora, la dobbiamo accompagnare a casa?» Lady fulminò Cat con lo sguardo.
Non capiva che se fossero rimasti a lungo le loro identità segrete sarebbero state scoperte?
«No, no, abito qui.» ripose la signora premendo uno dei bottoni.
«Ah, perfetto allora.» concluse sollevata la coccinella.
Una volta salutata l'arzilla signora il duo di supereroi era pronto a tornare alla loro vita di sempre.
Cat premette il pulsante per il piano terra.
«Che fortuna che siamo arrivati esattamente sul palazzo giusto.»
«Se avesse voluto qualcuno che l'accompagnasse saresti andato tu, mio caro Cat.»
«I miracolous dovrebbero permetterci di rimanere trasformati pù a lungo se non usiamo i nostri poteri. Non avrei avuto problemi a prendere un bus. Mi sarei sentito peggio a rifiutare di aiutare una vecchietta per paura di essere scoperto.»
Ladybug gli rivolse uno sguardo stizzito.
«Pensi che io non l'avrei accompagnata se ce ne fosse stata davvero la necessità?»
Cat le lanciò uno sguardo di sfida.
«No, perché l'avrei comunque accompagnata io. So quanto tieni alla tua identità segreta, Bugaboo.»
La coccinella sentì la tensione evaporare e si abbandonò contro la parete dell'ascensore.
«Scusa Cat, hai ragione te.»
Cat, vedendola crucciata su una cosa così triviale le disse:
«Se mai scoprissi la tua identità segreta ti prometto che la mia opinione su di te non cambierebbe. Saresti sempre la Miracolosa Ladybug nel mio cuore.»
La coccinella sorrise.
«Anch'io se scoprissi la tua identità segreta ti considererei sempre Cat Noir, spalla di Ladybug, figlio di Cat-Uoman.» Il sorriso di Cat si mutò in una smorfia, poi entrambi scoppiarono a ridere.
«Ancora un paio di piani...» sospirò Ladybug guardando il pannello lampeggiante.
«Alla prossima My Lad-» La voce di Cat venne interrotta da uno strattone e dal suono di un allarme.
L'ascensore si era bloccato.

  
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