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Autore: scarlett_midori    08/05/2016    0 recensioni
Catarina Loss.
Semplicemente il nome per farci pensare alla sua bontà e al suo amore incondizionato donato agli altri.
Ma cosa accadrebbe, se Catarina riscoprisse il vero e doloroso Amore?
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Catarina Loss, Magnus Bane, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Sei bellissima, Catarina.»
La Stregona sorrise e tenne stretta nella sua mano la mano di Matthew. 
«Shh» sussurrò, arrossendo lievemente, «devi riposare.»
«Avrò tanto tempo per riposare, tra un po'. Ora voglio guardarti e fissare la tua immagine nella mia memoria.»
 

*~*~*
 

Marzo era quasi terminato e  le nevicate erano cessate, lasciando posto a leggere piogge e pomeriggi soleggiati, anche se ancora freddi.
Catarina si era presa una vacanza, anche se a malincuore. Aveva impegnato il suo tempo in varie ricerche, ma, alla fine, aveva affidato il lavoro a Magnus.
Nel frattempo, la Stregona si prendeva cura di Matthew, che sembrava stare un po' meglio nelle ultime settimane. 
Nonostante ciò, entrambi sapevano che non sarebbe durata, specialmente perché rimaneva poco tempo all'uomo.
«Cosa hai fatto di bello questa mattina?» domandò una sera, mentre infornava la sua specialità: torta al pistacchio e cioccolato.
«Mi sono occupata di qualche visita medica gratuita al centro dedicato ai senzatetto» spiegò Catarina, mentre osservava la torta nel forno.
Matthew le sorrise, troppo colpito dalla sua bontà per dire qualcosa.
«Potrei fare qualche torta da donare loro. Sai, almeno mi renderei un po' utile nelle mie ultime settimane.» 
«Se vuoi farlo, fallo solo perché ti va...»
Il cellulare di Catarina squillò poco dopo e lei rispose a bassa voce, sussurrando quasi; era Magnus e aveva novità interessati riguardo le ricerche.
«Va bene, sì. Domani, credo. Certo, ti farò sapere. E... Magnus, grazie.» 
Matthew, intanto, regolava la temperatura del forno e canticchiava allegramente.
«Tutto okay?» domandò l'uomo, un attimo dopo.
«Certo, Matt. Devo dirti una cosa, però.» 
L'altro annuì sorridente e si sedette di fronte all'infermiera.
«Ti ricordi quando mi parlasti di tua moglie? Del tuo lavoro?»
Matthew annuì nuovamente, ascoltandola in silenzio.
«Sai, ho pensato che... Data la situazione in cui ti trovi, avresti voluto vedere qualche tuo caro prima di, sai...»
«Morire, Catarina. Si dice "morire".»
La Stregona abbassò lo sguardo. Lavorava con persone moribonde giornalmente, ma forse quella di Matt era una morte che non riusciva ad accettare.
«Sì. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere vedere qualcuno...»
Matthew, inaspettatamente, si alzò e con sguardo torvo guardò Catarina.
«Se avessi voluto incontrare qualcuno, lo avrei fatto, no? Non ci credo, tu hai fatto tutto questo alle mie spalle.»
E andò via. Non in camera, ma prese il cappotto e la sciarpa ed uscì dalla porta del piccolo appartamento.
«Matthew!»
Catarina si alzò e lo seguì, dimenticando perfino il cappotto ed il resto. 
Fortunatamente era sera, poiché la Stregona si accorse che la sua copertura umana stava svanendo e tracce di pelle azzurra stavano apparendo.
"Dannazione" pensò.
Cercò di concentrarsi, in modo da far funzionare l'incantesimo ancora per un po' e prese a rincorrere l'uomo.
«Matthew!» ripeté ancora. Era stanca, la voce era affannata e il freddo era troppo. 
L'uomo svoltò dietro un palazzo e si ritrovò in un vicolo abbastanza scuro.
«Lasciami in pace, Catarina, voglio rimanere solo.»
Catarina lo raggiunse poco dopo. 
Matthew era di spalle e guardava verso l'alto, come se fosse incantato. 
Non stava bene e questo fu ancora più chiaro quando si accasciò al suolo. La Stregona lo raggiunse velocemente e cercò di tirarlo su. 
«Matt, Matt!» urlò e poggiò una mano sul petto dell'uomo per provare a farlo rinvenire, ma era davvero esausta. L'ultima poca forza rimasta la utilizzò per riportare l'uomo a casa e sistemarlo nel letto, al caldo.
«Cat...» sussurrò improvvisamente Matt, mentre la Stregona stava sistemando le coperte. 
«Ti vedo azzurra» sussurrò ancora e rise. Catarina rimase pietrificata, ma poi non si preoccupò. Matthew si era addormentato un'altra volta. 

*~*~*

Quando Magnus varcò la porta dell'appartamento, Catarina era seduta sul divano e stava osservando lo schermo spento della televisione.
«Sai, se l'accendi potresti vedere figure muoversi» scherzò l'amico e si sedette al suo fianco.
«Grazie per le informazioni» sussurrò Catarina. Si avvicinò di più a Magnus e poggiò la testa sulla sua spalla. Il suo vecchio amico profumava di sandalo.
«È stato semplice rintracciare il padre dell'ex moglie, dopotutto è un personaggio abbastanza conosciuto.»
«Già.»
«Matthew lo ha chiamato? Ho avvisato l'uomo di un'eventuale chiamata e ne è stato contento.»
Catarina sospirò.
«Non ho concluso neanche il discorso con lui, in realtà. Si è arrabbiato ed è scappato via...»
Magnus Bane alzò un sopracciglio, in un'espressione sorpresa e al contempo seccata.
«Ha perfino visto il mio vero aspetto.»
«Cosa?» Lo Stregone sembrava perplesso.
«Sì, ma non era del tutto cosciente, quindi» spiegò Catarina e socchiuse gli occhi.
«Semmai accadrà potrai sempre cancellare la sua memoria» propose l'amico.
«Non voglio cancellare la sua memoria. Inoltre, semmai mi vedesse, non credo che resterebbe qui per farsela cancellare.»
Magnus avvertì uno strano tono nella voce dell'amica. 
«No, non ci credo! Tu vuoi che ti veda!»
Catarina storse le labbra, contrariata e si concentrò nell'osservazione delle tende bianche di fronte a lei.
«Ehi! Non far finta di niente.»
Magnus le punzecchiò il braccio.
«No, Magnus. Cioè... Non lo so. È tutto strano.»
«Vieni qui, Scoiattolo Azzurro.»
Magnus sentì l'amica sorridere, mentre l'abbracciava e la teneva stretta tra le braccia, finché lei si addormentò.

*~*~* 

"Ricorda che io ci sono sempre, qualunque cosa accada e qualunque sia la tua scelta.
Ora vado, buonanotte.

                         - Volpe Rossa"

Catarina sorrise leggendo il biglietto lasciato da Magnus la sera prima. 
Sorrise finché non ricordò gli avvenimenti del giorno prima. Nonostante ciò, si alzò dal divano e preparò la colazione. Stava perdendo il suo tocco professionale, stava coinvolgendo troppo i sentimenti e, cosa peggiore, stava riponendo vane speranze in un uomo che presto sarebbe morto.

«Buongiorno» mormorò e poggiò il vassoio sul comodino. 
L'uomo la guardò e accennò un sorriso a mo' di saluto e di scusa.
Catarina preparò le medicine che Matthew avrebbe dovuto prendere e si avviò verso la porta.
«Catarina... Aspetta.» 
La Stregona si girò e rimase ad osservare colui che sarebbe dovuto rimanere semplicemente un paziente, ma non lo era mai stato, in verità.
Gli occhi dell'uomo ancora brillavano di un verde magnifico; apparivano come un universo a parte, in quel corpo segnato dalla malattia.
«Mi dispiace per ieri sera, mi sono comportato come un ragazzino.»
«Non preoccuparti» rispose l'altra.
«È solo che l'idea di incontrare qualcuno della mia famiglia non mi piace.»
Catarina fece qualche passo avanti e si sedette sul letto, accanto a Matt.
L'uomo le prese la mano e per qualche secondo rimase ad osservare la pelle dell'altra. Catarina sorrise nervosa.
«I miei genitori sono morti da anni ormai e le altre persone non si sono interessate a me durante la malattia, quindi.»
«Lo capisco e mi dispiace, io volevo sol-»
«Solo tu ti sei presa cura di me, Catarina.»

Fu inaspettato come la pioggia d'estate e intenso come il calore del sole.
Quando Matthew baciò Catarina per un attimo tutto si spense e un attimo dopo fu come essere sommersi da una luce.
Fu una sensazione nuova e già provata, allo stesso tempo, ma fu comunque bellissima. 
Ma un istante dopo, la realtà si scontrò con la bellezza del momento, così Catarina aprì gli occhi e scosse la testa. Si alzò dal letto ed indietreggiò.

«No, io non... posso.»

   
 
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