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Autore: Pauchan    08/05/2016    0 recensioni
Lei, una giovane adolescente incavolata con il mondo intero, immersa in un contesto familiare difficile, commette mille o più marachelle in modo da ammorbidire la routine giornaliera. Lui, il tipico ragazzo ricco da far schifo, molto sicuro di se e arrogante. Come faranno due caratteri così diversi a legarsi l'un l'altro?.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Finalmente dopo quindici minuti trovai la strada di casa, vedevo tutto così sfocato , guardavo dal parabrezza della mia luccicante "Ligier" grigio metallizzato, non mi ero mai accorta di quanto girava tutto intorno. Era ufficiale questa era la sbronza, più colossale di tutti i tempi. Inoltre questo non sarà stato sicuramente il posteggio migliore di sempre... ma per stasera andrà bene. Stavo per sfilare le chiavi dal quadro, quando si spalancò la porta di casa e come un fantasma spuntò sulla soglia mia madre

-Evangeline Morgan!!-urlò-Cosa diavolo ci fai ancora fuori alle due di notte?!-aggiunse ancora urlando
La guardaì in silenzio
-Va in camera tua!-sbraitò

Feci come disse, non potevo mica rischiare che svegliasse l'intero vicinato. L'asse di rovere delle mie scale scricchiolava sotto i piedi, mi buttaì di peso sopra le coperte, non feci in tempo e riempì il letto di vomito. Mi svegliai con i raggi del sole e sbadigliaì, ma non ci volle molto per capire che non stavo dormendo sui nuovi cuscini pieni di piume d'oca, ma ben altro. Non guardai nemmeno l'orologio, che motivo avevo se era giugno e la scuola era già terminata?. Guardaì però dalla finestra della mia stanza e ciò che vidi non mi piacque proprio. Scesi correndo le scale e feci irruzione in cucina..

-Dov'è la mia auto?!-urlaì
-In Garage-disse senza nemmeno degnarmi di uno sguardo, troppo intenta forse a girare il minestrone sul fuoco
-Mamma, ho bisogno della mia auto!-protestaì
-Te la restituirò quando imparerai la lezione-sentenziò
-Ah, si e quando?-risposi infastidita
-Non so, magari racquisti la mia fiducia-aprì il frigo e uscì quel suo maledettissimo intruglio che lei inutilmente continua a chiamare "Tisana Drenante"
-Come?-la mia pazienza era al limite
-Ricordi il mio corso di uncinetto?-incrociò il mio sguardo
-Annuì-Quel noiosissimo corso dove ci sono solo anziane?-aggiunsi
-Ti ho trovato un lavoro!-sorrise
-Ah, immagino dovrò tenere raggruppati i gomitoli di cotone, per le vecchiette con l'artrite!-La fulminaì con lo sguardo
-No, nulla di tutto ciò, dovrai fare la baby sitter ad un bambino... Ti piacciono i bambini no?-sorrise
-Mi piacciono se non strillano!-Sentenziai.
   
 
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