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Autore: Tinucha    09/05/2016    3 recensioni
"..Quando ti ho vista sperduta ed impaurita il primo giorno sapevo che saremmo state amiche per sempre. Tremavi e poi..riuscivi a trasmettere quella pace negli occhi di Leon. In quegli occhi che non sapevano che cosa fosse la pace. Sembrava così tormentato, così cattivo e crudele. Succube di Ludmilla ed i suoi piani loschi, eppure Vilu sei riuscita a portare a galla il buono che c'era in ognuno di noi. Hai fatto pentire Ludmilla che di umiltà sembrava non averne, hai fatto innamorare Leon che nemmeno sapeva cosa fosse l'amore, hai fatto accendere i sorrisi ad ognuno di noi in modo quasi inumano nonostante credevo fosse impossibile. Hai fatto entrare la tua musica e la tua voce nei nostri cuori.."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diego, Francesca, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Che succede, ragazzi? >> Violetta alternò il suo sguardo tra me e Diego. Mi sentii quasi in colpa guardandola, stava soffrendo a causa della situazione delicata con Leon ed io aggiungevo alla sua lista di problemi un altro casino. Diego mi guardò stringendomi forte la mano e lei confusa guardò le nostre mani intrecciate. << Ti ricordi quando stavate insieme, tu e Diego? >> non potevo usare le parole provate per giorni e giorni davanti allo specchio, altrimenti non sarei stata Francesca Cauviglia. Ero spontanea e tale dovevo rimanere. I suoi occhi sinceri mi guardarono e annuì. << Ti giuro, ero così felice nel vederti con lui, perché nonostante non l'amassi come avevi amato Leon ti faceva sorridere e smettere di pensare ai tuoi casini. Ebbene forse è questo il suo talento. Più del ballo, più del canto. Diego porta la vita in ogni suo singolo gesto. >> deglutii inumidendomi le labbra << E cazzo quanto l'ho odiato quando ti ha fatta soffrire a causa di quel fottuto piano con Ludmilla. L'ho odiato con tutto il mio essere. Volevo correre da lui e farlo soffrire mentre guardavo quelle lacrime copiose, obbrobriose segnarti le guance. Dio, le tue guance Violetta così innocenti che non meritano, né mai meriteranno di essere bagnate in quel modo squallido dal dolore.  
Ti giuro, sei la persona più semplice e speciale che io abbia mai conosciuto. Meriti il meglio, ma sul serio. Vuoi il bene di tutti, anche di chi ti ha fatto del male e di chi continua a fartene. Sei inimitabile, credo. Non so come qualcuno possa volere tutte quelle cattiverie per te. Quando ti ho vista sperduta ed impaurita il primo giorno sapevo che saremmo state amiche per sempre. Tremavi e poi..riuscivi a trasmettere quella pace negli occhi di Leon. In quegli occhi che non sapevano che cosa fosse la pace. Sembrava così tormentato, così cattivo e crudele. Succube di Ludmilla ed i suoi piani loschi, eppure Vilu sei riuscita a portare a galla il buono che c'era in ognuno di noi. Hai fatto pentire Ludmilla che di umiltà sembrava non averne, hai fatto innamorare Leon che nemmeno sapeva cosa fosse l'amore, hai fatto accendere i sorrisi ad ognuno di noi in modo quasi inumano nonostante credevo fosse impossibile. Hai fatto entrare la tua musica e la tua voce nei nostri cuori. Ti giuro, che ti ho voluto bene e che te ne vorrò anche quando ci ritroveremo sotterrate. Oddio, con le parole faccio schifo, eh! >> tirai fuori un forte sospiro a metà tra il sollievo e l'ansia. << Diego è cambiato, è cresciuto. È diventato un uomo, e Dio quando lo guardo mi ricordo del male che ti ha fatto e mi viene da strangolarlo. >> risi << Quando balla e canta lo vedo com'è per davvero. E finalmente è uno di noi. Uno dei tuoi, Vilu. E se dico uno dei tuoi è perché un 'noi', un unico gruppo unito, compatto esiste solo grazie a te che sei entrata nelle nostre vite. Non sembri vera. >> sorrisi debole continuando ininterrottamente a parlare, infondo era nel mio DNA. << I suoi movimenti, come.. >> le parole formarono un groppo alla gola al pensiero che lei potesse non perdonarci. << Quando la guardo.. >> cominciò Diego facendo un passo in avanti << ..ti guarda. Cioè, ti guarda ammaliata. Più o meno quello che facciamo tutti, credo che nel suo lunghissimo monologo abbia voluto farti capire quello che noi cerchiamo di dirti tutti i giorni ma che tu non vuoi accettare. Sei stata la salvezza di ognuno di noi senza neanche accorgertene. Hai sempre creduto che tutti noi fossimo stati la tua salvezza, ma non è così. Ti chiederai sicuramente come tu, una persona sola, possa aver cambiato mille di noi. Ce lo chiediamo anche noi. E penso che l'unica motivazione è che tu stia compiendo una missione, che tu sia un angelo in volo venuto dal cielo. E ringrazio Dio, ringrazio tutti da lassù per aver avuto te. Sei stata un'insegnante per tutti noi. Ci hai insegnato la forza e..ci hai insegnato ad amare ed a perdonare. Quello che stiamo cercando di dirti io e Francesca è che.. >> << ..vi siete innamorati. >> sorrise facendo un passo indietro e sollevandosi a sedere sulla scrivania di Gregorio. Deglutimmo ed ancora una volta la mano calda e confortevole di Diego strinse la mia. << Me n'ero accorta. >> continuò a sorridere lasciandosi basiti. << E non potrei chiedere di meglio al cielo. Non potrei chiedere di meglio perché il modo in cui vi guardate penso che basti ad un "Per sempre". Penso che bastino i vostri sorrisi di sfuggita, i vostri abbracci spaventati, la vostra complicità. Il vostro capirvi con un solo sguardo, penso che nessuno potrebbe chiedere di meglio. Perché niente può fare felice due persone come l'amore può. Non può il denaro, non può un contatto fisico. Solo l'amore ha questo privilegio di accendere i nostri sorrisi. E credo proprio che Dio abbia fatto ritrovare due metà per farne un solo cuore. Quindi non posso che abbracciarvi e sorridere augurandovi il meglio, ragazzi. >> le lacrime rigarono il mio volto e senza esitazione io e Diego stringemmo Violetta quasi fino a farle mancare il respiro. Quando mi voltai Leon era sulla porta. I suoi occhi chiari e al contempo scuri come non lo erano mai stati, le braccia incrociate al petto, le vene del collo gonfie. << Violetta possiamo parlare? >> capimmo che quella non sarebbe stata una semplice chiacchierata quando pochi secondi dopo riaffacciandoci nella stanza li ritrovammo avvinghiati e complici più che mai. Il dolore li aveva fatti scoppiare fino all'inverosimile. Le occhiaie sui loro viso erano visibili così come le loro guance fin troppo magre ed il loro colore cadaverico. Le mani viaggiavano in contemporanea ognuna sul viso dell'altro mentre le lacrime rigavano i loro visi. Sorrisi tranquilla e felice e senza aspettare oltre permisi a Diego di catturare le mie labbra in un fantastico ed inimitabile secondo bacio. 
   
 
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