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Autore: BeJames    09/05/2016    4 recensioni
Dopo l'incidente di cinque anni fa, cento giocatori rimangono nuovamente bloccati in Sword Art Online; l'unico modo per uscirne è completare il gioco ma, attenzione... Qui si muore per davvero.
Tra gli imprigionati ci sono Sanji, Nami, Gray e Juvia: due pirati e due maghi che si incontreranno, stringeranno legami, condivideranno dolori. Obiettivo primario: terminare il gioco e tornare al mondo reale sani e salvi...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nami, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6

 

Nami si bloccò all’improvviso, voltandosi verso l’esterno della foresta in cui erano appena entrati. Le sembrava di aver sentito un rumore, come di qualcuno che si stava spostando tra le foglie… Il solo pensiero la terrorizzava.
«Nami-san?», la chiamò Sanji, ma lei gli fece segno di stare in silenzio. Il suo compagno portò istintivamente una mano sull’elsa della spada, estraendola piano.
«Quanti sono?», le chiese, convinto ormai di essere osservato.
«Cinquanta… Forse di più», gli rispose Nami, deglutendo.
Sanji annuì, afferrandole la mano con forza e stringendola. «Appena ci attaccheranno, io inizierò a distrarli facendone fuori il più possibile. Tu nasconditi e aspetta il momento adatto per colpire, ok?».
Nami respirò forte, annuendo: andava tutto bene, l’avevano già fatto un milione di volte. Sanji li distraeva, ne faceva fuori a decine con la sua spada e, quando i numeri iniziavano a diminuire, lei sconfiggeva i restanti con i suoi fulmini. Sarebbe andata anche quella volta, non doveva preoccuparsi. Non ebbe neanche il tempo di continuare a riflettere, perché i loro nemici erano già sbucati a decine dai cespugli e si stavano facendo strada verso di loro.
«Vai!». Sanji la spinse lontano, facendola rotolare all’interno della boscaglia in modo che si potesse nascondere.
«Fatevi sotto!». Sanji roteò la sua spada e la navigatrice iniziò a contare cinque nemici in meno.
«Fermate quel mostro!». Meno dieci; Nami stacco due pezzi del Climattack e soffiò delle bolle di ghiaccio.
«Prendetelo!». Meno venti… Ora era il momento delle bolle di calore.
Il cuoco continuava a farsi strada tra i nemici, veloce come una saetta, e i soldati cadevano come birilli. Ne aveva già fatti fuori almeno una trentina… Erano abbastanza. Riunì il Climattack in un unico pezzo e lo mosse velocemente, iniziando a far radunare le nuvole sopra i nemici restanti.
«Sanji-kun, spostati!», urlò, abbassando di colpo la sua arma. «Thunder Bolt TEMPO!».
Non appena Sanji fu piombato all'interno del cespuglio dove anche lei si stava nascondendo i fulmini iniziarono a farsi sentire, fondendosi con le urla dei soldati che erano scampati all'ira del cuoco. La luce si fece sempre più forte e Sanji la attirò a sé stringendola, come se volesse usare il suo corpo come scudo… Nonostante sapesse benissimo che era lei a controllare quei fulmini e che, quindi, non c'era timore di essere colpiti, la stava comunque proteggendo di riflesso. Che stupido.
«Sanji-kun… Non riesco a respirare», gli disse ad un tratto, quando i fulmini si furono calmati e i nemici sembravano tutti sconfitti.
Lui lasciò la presa di scatto, come scottato. «Ehm… Scusa Nami-san! Non volevo, è che mi sento sempre insicuro quando usi i tuoi fulmini».
Lei si alzò in piedi, sbattendo la polvere dai pantaloni. «Sempre il solito diffidente».
La navigatrice alzò lo sguardo appena in tempo per vedere un ultimo soldato, nascosto su un albero, puntare una freccia contro di loro. Doveva essere scampato ai suoi tuoni ed ora stava mirando l'arma contro Sanji.
«Sanji-kun, spostati!». Si mosse istintivamente verso di lui, ma il suo corpo era completamente immobile… Cosa stava succedendo?!
«Nami-san!».
L'uomo scoccò la freccia e lei chiuse istintivamente gli occhi, finché un improvviso gelo non le fece rabbrividire la pelle.
«Ice Make: Freeze Arrow!».
Una freccia di ghiaccio aveva intercettato quella del loro nemico e l'aveva distrutta… Sanji la stava guardando confuso ma, soprattutto, non era stato ferito.
«Water Slicer!».
Delle lame d'acqua compressa volteggiarono verso di lei, colpendo dei muri invisibili che la stavano imprigionando e permettendole di nuovo di muoversi.
«Sanji-kun!». Nami corse verso di lui, abbracciandolo di slancio. «Presta più attenzione, accidenti!», aggiunse poi, tirandogli con forza un orecchio.
«Ahia, Nami-san!», si lamentò lui, massaggiandosi l'orecchio. «Mi dispiace, non avevo visto che ne era rimasto uno».
«Dovete stare molto più all'erta… Entrambi».
Sanji e Nami si voltarono, osservando i due maghi che li avevano attaccati qualche giorno prima camminare lentamente verso di loro…

 

Regno di Fiore, Crocus, Base temporanea di Fairy Tail.

 

Natsu premette la mano con forza sul fianco sinistro; la cicatrice aveva iniziato a bruciargli in modo fastidioso e non riusciva a capire il perché. Ogni tanto gli capitava: dal nulla, la cicatrice iniziava a fargli male e avvertiva uno strano senso di disagio... Sarà stato il suo istinto da drago? Si avvicinò al letto in cui Gray stava dormendo e lo osservò attentamente, ma sembrava sempre uguale.
«Tsk» biascicò, incrociando le braccia al petto e distogliendo lo sguardo dal suo compagno di gilda. «Non capisco come mai ci voglia così tanto a tornare a casa, principessa dei ghiacci».
Era terribilmente preoccupato. E frustrato. Era la prima volta che non potevano fare assolutamente nulla per salvare i loro compagni e, odiava ammetterlo, avere Gray intorno gli mancava. Erano sempre stati insieme fin da piccoli, crescendo e maturando insieme, e provava una strana sensazione a dover rimanere in disparte mentre lui affrontava una cosa così assurda come rimanere bloccati in una realtà virtuale dove c'era il rischio di morire veramente.
«Natsu?». Dall'altra parte dell'infermeria, Lucy richiamò la sua attenzione. «E' ora di cambiare la flebo, mi daresti una mano?».
Lui annuì, avvicinandosi a lei e seguendola nel compito che sarebbe toccato a loro quel giorno. Mentre la maga degli spiriti stellari cambiava con cura la flebo a Juvia, Natsu rivolse di nuovo lo sguardo alla sua cicatrice, pensieroso.
«Qualcosa non va, Natsu?».
«N-no, è solo che… La cicatrice brucia di nuovo».
Lucy sospirò, dirigendosi verso Gray per compiere la stessa operazione. «Ti succede sempre più spesso ultimamente. Devi cercare di stare tranquillo e aspettare».
«Lo so. Non ci riesco».
«Devi provarci!».
«Non è così semplice Lucy!», rispose il dragon slayer di scatto, alzando la voce. «Sono cresciuto con Gray. Lui, anche se detesto ammetterlo, è come un fratello per me e non posso pensare che stia affrontando tutto questo da solo!».
«Non è da solo», rispose Lucy con freddezza. «Juvia è con lui».
«E' diverso. E, inoltre, sono sicuro che Juvia stia soffrendo moltissimo per questa situzione».
«E noi cosa possiamo fare?!», urlò in risposta lei, ormai con le lacrime agli occhi. «Che cosa credi, Natsu?! Per tutti noi è difficile stare con le mani in mano mentre loro due stanno affrontando questo incubo da soli! Tutti noi siamo preoccupati, tutti noi soffriamo! Ma cerchiamo di sperare e di nascondere il dolore perché, ora come ora, è l'unica cosa che possiamo fare! L'unica!».
Lucy nascose il viso tra le mani, piangendo, e Natsu si morse il labbro; aveva ragione. Si stava comportando da bambino viziato, doveva cercare di calmarsi. Si avvicinò a Lucy e la abbracciò, accarezzandole la testa.
«Hai ragione… Mi dispiace. Sono solo arrabbiato». Con me stesso.
«Stupido», sussurrò lei, tirando su col naso.
Gray e Juvia dovevano sbrigarsi a tornare a casa… Dovevano riuscire a farlo, e al più presto. Era quella, l'unica cosa a cui riusciva a pensare Natsu.

 

«Ahi! Maledizione». Gray premette la mano sul fianco destro, dove un frammento di legno aveva lasciato un piccolo taglio proprio sulla sua cicatrice.
«Va tutto bene, Gray-sama?», gli chiese Juvia, avvicinandosi a guardare il taglio.
«Sì, è solo un graffio. Dev'essere stata una lancia di quei bastardi che si è rotta nell'esplosione».
«Ehi».
Di fronte a loro, Sanji Vinsmoke e la sua partner li guardavano diffidenti, uno accanto all'altra. Avevano un'espressione indecifrabile e Gray non riusciva a capire come dovesse comportarsi.
«Juvia e Gray-sama non hanno cattive intenzioni», si fece avanti Juvia, alzando le braccia in segno di resa. «Loro volevano solo aiutarvi».
Sanji sospirò, sorridendo appena. «Sì, abbiamo davvero apprezzato il vostro aiuto. Se non foste stato per voi, probabilmente quelle persone ci avrebbero catturato».
«Erano membri della gilda di mercenari di cui facevamo parte anche noi, sono sulle vostre tracce», li informò Gray. «Sebastian, il master della gilda, ha messo gli occhi sulle tue skill, Sanji Vinsmoke».
Nami deglutì; sapeva che in molti volevano uccidere Sanji, ma sentirlo riconfermare ogni volta la spaventava a morte.
«Lo so, non è il primo, e la cosa non mi interessa se devo essere sincero. E non usare quel cognome, per favore. Sanji andrà benissimo».
Gray lo fissò per qualche minuto, confuso dalla freddezza con cui gli aveva intimato di non chiamarlo per cognome. «Sì, beh, Sebastian è molto diverso da tutti gli altri. Dovete fare in modo di nascondervi e non incrociare mai la sua strada».
«Grazie del consiglio, lo apprezziamo molto» gli disse Sanji spiccio, prendendo Nami per mano e voltandosi verso l'interno della foresta. «Addio!».
«Sanji-kun!».
«Aspettate, per favore!» li bloccò Juvia, unendo le mani al petto una volta che si furono girati verso di lei. «Juvia… Juvia e Gray-sama hanno lasciato quell'orribile gilda! Ora anche loro sono giocatori solitari e stanno scappando dai membri e da Sebastian-san, quindi...». La maga dell'acqua si piegò in un profondo inchino. «Permettete a Juvia e a Gray-sama di viaggiare con voi! Anche loro vogliono aiutare a completare il gioco per tornare tutti a casa!».
Sanji e Nami si guardarono confusi: avevano capito bene?
«Per favore!», disse a sua volta Gray, piegando leggermente la schiena.
«N-non saprei, noi...», balbettò Sanji, grattandosi la nuca confuso.
«Chi ci dice che questo non sia un piano per catturarci?», si fece avanti Nami. «Tutto sommato facevate parte di quella gilda e abbiamo avuto uno scontro. Come possiamo fidarci di voi?».
Gray sospirò: «Tutto quello che posso darvi è la mia parola. Non abbiamo cattive intenzioni, vogliamo solo lavorare con voi». Alzò la maglia che portava sotto la giacca lunga e mostrò il pettorale sinistro, dove sopra una bruciatura figurava un tatuaggio blu a forma di fata stilizzata. «Abbiamo cancellato con le nostre stesse mani il marchio di quella gilda di mercenari, unico modo per essere considerati loro compagni. Quello che vedete sopra la bruciatura è il marchio della nostra gilda nel mondo reale».
«E' la verità», disse Juvia, scostando lo spacco della lunga gonna leggera e mostrando la stessa bruciatura e lo stesso simbolo azzurro – provocando la vistosa reazione di Sanji - sulla coscia destra.
«Beh, Nami-san, direi che a questo punto non abbiamo scelta ~», disse Sanji, gli occhi fissi sulle forme delle gambe della maga.
«Occhi alti!» gli intimò Nami, afferrandogli con forza l'orecchio e sospirando.
La possibilità di avere dei compagni, delle persone di cui fidarsi, anche in quel mondo la allettava, e non poco… In più, nonostante il modo in cui era andato il loro primo incontro, sentiva di potersi fidare di quei due maghi. E, solitamente, il suo istinto non la tradiva mai.
«Dove stavi guardando biondino pervertito?!».
«Non accetto di essere chiamato “pervertito” da un tizio che si spoglia appena ne ha l'occasione!».
«Ah! ~ Gray-sama è geloso di Juvia!».
Nami si lasciò scappare una risata: stavano solo pensando all'idea e l'atmosfera era già molto più simile a quella della Sunny!
«E va bene… Viaggerete con noi, è deciso!» decretò, mentre i capelli rossi le incorniciavano un sorriso che non aveva da molto, molto tempo. 

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NdA. Sono super di corsa ma vi lascio comunque un pensierino! ^^ Scusate tantissimo per il ritardo, sono parecchio presa con tirocini e lavoretti vari in questo periodo, ma vi prometto che il prossimo arriverà entro una settimana :3

Mi scuso anche per l'eventuale ritardo a recensire le vostre storie SaNamose, mi prenderò al più presto un momento per recuperarle e recensirle tutte! Un abbraccione coccoloso alla Juvia

   
 
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