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Autore: _Trixie_    09/05/2016    3 recensioni
Cinquanta momenti, cinquanta frammenti del cuore di Clarke e di Lexa in ordine sparso.
[Semplice esercizio/esperimento di scrittura]
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ehi!
Dunque, un paio di precisazioni riguardo a quello che è, a tutti gli effetti, un esperimento di scrittura.
Qualche mese fa mi sono imbattuta in questa pagina e ho pensato che fosse una sfida interessante, soprattutto per una come me che la brevità non sa nemmeno dove cercarla sul dizionario. Non avevo idea di come avrei fatto a racchiudere un concetto, più o meno complesso, più o meno esplicito, più o meno narrativo, in una sola frase. E tuttavia la mia passione per le sfide e gli atti di ribellione mi ha tradita di nuovo, ho scelto il set alpha e ne sono usciti dei frammenti, cinquanta semplici frammenti di momenti.
 
Buona lettura,  
Trixie

 
 
A chi vede i frammenti
e regala colla e nastro adesivo.
Grazie.
 
 
 
1. Anima
E allora succede, mentre le mani di una e dell’altra cercano di eliminare ogni cosa impedisca ai vostri corpi di sentirsi nella loro interezza, allora succede che le vostre anime si intrecciano e si fondono e diventano un tutt’uno, una melodia che scorre nelle vostre vene e vi rende parte del tutto, così come il tutto è parte di voi.
 

2.  Seconda volta
La seconda volta in cui si baciarono, le labbra di Lexa sapevano di sangue perché Clarke le aveva morse e Clarke le aveva morse perché Lexa sapesse che le vite innocenti strappate in quel maledetto monte pesavano su di lei.
 

3. Uomo
Lexa non aveva mai detto nulla, a Clarke, dell’ombra che aleggiava costantemente alle spalle della ragazza, perché sapeva che la ragazza non le avrebbe creduto, così come non credeva a nulla che fosse anche solo lontanamente spirituale, ma, anche da sola, Lexa era riuscita a riconoscere quell’uomo dai capelli biondi e la mascella squadrata che non abbandonava mai Clarke e si chiese se anche suo padre vegliasse su di lei.
 

4. Denaro
Lexa fece passare un nastro di cuoio nel foro che aveva praticato nella piccola e circolare lastra di metallo che aveva trovato a terra e poi la sollevò all’altezza degli occhi di Clarke - che aveva parlato di dollari e denaro riferendosi a quello strano oggetto, senza che Lexa comprendesse il significato di quelle buffe parole - e fece segno alla ragazza di chinare la testa prima di infilarle al collo quella semplice collana che Lexa aveva fatto appositamente per lei.
 

5. Preghiera
Lei non era il tipo di ragazza che rivolgeva preghiere dal cielo - perché lei nel cielo ci era nata e sapeva che non c’era nessun Dio da quelle parti - eppure in quel momento Clarke si colse a chiedere, a implorare, a supplicare chiunque ci fosse in ascolto che Lexa stesse bene, che Lexa non fosse stata uccisa né in alcun modo colpita dal missile caduto su Tondc, perché Clarke sapeva, confusamente, senza nemmeno capire perché, che non sarebbe riuscita a tollerarne la perdita.
 

6. Padrone
Lexa urtò il tavolo dietro di lei con la bassa schiena e si odiò, per quel potere che non poteva fare a meno di concedere a Clarke e che l’aveva costretta a indietreggiare e a… sentire, sentire di nuovo il proprio cuore battere all’impazzata di rabbia nei confronti di Clarke e di desiderio per Clarke, per le labbra di Clarke, per tutto quello che era Clarke e soprattutto perché, per la prima volta nella sua vita, non era Lexa ad essere padrona della situazione e questo suscitava in lei un sollievo così grande e inaspettato da spaventarla.
 

7. Attesa
L’aveva aspettata di nuovo, come ogni volta, così come l’aveva aspettata in ogni vita e, anche se mai avrebbe pensato che sarebbe caduta dal cielo, Lexa l’aveva riconosciuta e aveva smesso di aspettare Clarke nel momento in cui l’aveva baciata.
 

8. Miglior amico
A Lexa non piaceva affatto il modo in cui Bellamy guardava Clarke né il fatto che lei tenesse a lui in quel modo così profondo, che non faceva altro se non innervosirla e metterla sulla difensiva, perché quello che Lexa temeva maggiormente era che l’amicizia di Bellamy si sarebbe trasformata in qualcosa di più, in qualcosa che lei aveva tutta l’intenzione di fermare.
 

9. Notte
Era la notte il momento preferito di Clarke per baciare Lexa, quando l’oscurità nascondeva il viso del Comandante e Clarke poteva fingere che la ragazza di cui si era innamorata non era la stessa che l’aveva tradita senza battere ciglio, ai piedi del monte Weather, durante un’altra notte, una notte che l’avrebbe perseguitata per il resto del sua vita.
 

10. Pazza
Pazza era Clarke, a credere che con Lexa avrebbe avuto un’altra occasione, e pazza era Lexa a credere che Clarke l’avrebbe perdonata per le sue scelte.
 

11. Fidanzamento
Lexa infilò un anello di cuoio intrecciato al dito di Clarke e rispose allo sguardo confuso delle ragazza dicendo che era solo un anello di fidanzamento.
 

12. Vita
Una vita, una vita vera, che non fosse mera sopravvivenza, era tutto ciò che lei desiderava per la donna che amava e nulla sarebbe mai riuscito a distrarla dal suo obbiettivo, nulla sarebbe mai riuscito a fermala.
 
13. Noia
Clarke era una continua scoperta: il suo corpo svelava ogni giorno una nuova movenza, il suo sguardo si illuminava di una luce sempre diversa e il suo modo di amare Lexa era un’incessante sfida che non avrebbe mai annoiato nessuna delle due.
 

14. Indifferenza
Per lei aveva provato molte cose, per lei aveva sofferto, per lei aveva combattuto, per lei aveva vinto, per lei aveva perso, per aveva urlato, per lei aveva taciuto, per lei aveva ucciso, per lei aveva sbagliato, per lei, per lei tutto quanto, ma mai indifferenza per lei, perché era lei a fare tutta la differenza dell’universo.
 

15. Letto
Su un letto l’aveva amata, su un letto l’aveva persa e in nessun letto avrebbe mai più trovato pace.
 

16. Stelle
Quando ancora nulla era iniziato e l’una alzando il viso verso il cielo e l’altra abbassando il volto a terra facevano vagare lo sguardo attraverso l’infinito, allora senza saperlo si incontravano a metà strada e ogni stella sapeva e taceva di quelle due anime che si appartenevano nell’eternità dell’esistenza.
 

17. Minuto
Tutto ciò che chiedeva era un minuto solo, un minuto ancora per dirle quello che mai le aveva detto: ti amo.
 

18. Limite
Ed era quando la baciava che sentiva l’infinito spalancarsi nella sua anima, inghiottendo ogni limite che la teneva costretta nel suo corpo.
 

19. Cuore
Che fosse nel silenzio della notte, quando le dormiva accanto, o nel tumulto di un combattimento, quando le copriva le spalle, ovunque il cuore di lei era il suono che sovrastava tutti gli altri.
 

20. Fede
Credere ciecamente che non fossero capitate l’una sulla strada dell’altra solo per uno sguardo furtivo: l’universo non poteva essersi preso tanto disturbo per nulla, dopotutto.
 

21. Estate
Il sole tra i capelli biondi di Clarke, mentre si chinava a baciare Lexa sdraiata all’ombra di un albero, e il rumore di un ruscello cristallino come la risata di Clarke in sottofondo ricordò a Lexa il sapore di estati passate.
 

22. Pioggia
I piccoli e teneri baci che Lexa posava, instancabile, insaziabile sul corpo nudo di Clarke le ricordarono le prime gocce di pioggia sulla pelle e quella sensazione di infinita comunanza con l’universo e la vita intera.
 

23. Cielo
E quanti avrebbero mai capito l’ironia di un amore tra una donna troppo tardi caduta dal cielo e un’altra troppo presto salita tra le stelle?
 

24. Nero
E il sangue era nero sulle mani di Clarke così come nero era il suo cuore, morto con Lexa in quel letto.
 

25. Medico
Lexa avrebbe potuto recarsi da uno dei curatori della sua gente per quella ferita, ma Lexa aveva preferito affidarsi alle mani di Clarke, che già altre e ben più gravi ferite della sua anima erano riuscite a curare.
 

26. Parole
Avrebbe voluto conoscere le parole per dirglielo, ma, non sapendole, decise che un bacio sarebbe stato abbastanza.
 

27. Uccidere
Uccidere è, dopotutto, come essere amati: della sua vita e della sua morte sei inevitabilmente responsabile.
 

28. Posto
Clarke aveva vissuto tra le stelle e Clarke aveva vissuto sulla terra nuda e di questi posti Clarke conservava la bellezza come un tesoro prezioso, ma per Clarke c’era un solo luogo dove sapeva valesse la pena vivere: accanto a Lexa.
 

29. Credere
Alle sue labbra bugiarde aveva creduto mille e mille volte e a quelle labbra aveva creduto quando pronunciavano il suo nome come se fosse stata l’unica cosa che avesse senso, ma, dopo la loro ultima bugia, che lei sarebbe rimasta, Clarke non avrebbe mai più creduto alle labbra esangui di Lexa.
 

30. Lontano
E forse quello struggimento del suo cuore, quello stridio nella sua anima che aveva sentito fino dal momento in cui l’aveva incontrata non era altro che la sofferenza per quel loro amore da lontano, ancora sconosciuto, ancora da vivere.
 

31. Barca
Era stata Lexa a portarla per la prima volta su una barca ed era stata Lexa, sedendosi dietro di lei e circondandola con le sue gambe, a insegnarle come remare.

 
32. Ricordi
Erano tutto ciò che le restava di lei, erano ceneri bruciate da un amore divampato troppo violentemente perché troppo a lungo represso, erano lacrime che avrebbe pianto fino al giorno in cui l’avrebbe rivista.
 

33. Morte
Morte era il nome dello stato in cui viveva da quanto Lexa aveva chiuso per sempre gli occhi, perché Clarke avrebbe preferito chiuderli con lei.
 

34. Peggio
Peggio sarebbe stato non averla mai amata: questo gridava il dolore che esplodeva nel suo petto a ogni respiro.
 

35. Braccia
Le sue braccia erano il porto sicuro che la proteggevano dai demoni delle sue giornate e il sostegno nel piacere delle notti d’amore con lei.
 

36. Elettricità
Clarke una volta le aveva mostrato cosa succede quando si uniscono due cavi di un particolare metallo immersi in liquidi specifici: scintille d’elettricità, le aveva chiamate, e a Lexa era parso che fossero proprio come loro, due anime di una particolare sostanza immerse in destini specifici che si incontrano.
 

37. Cellule
Una sera, Clarke aveva provato a spiegarle che gli esseri umani sono formati da cellule e che ciascuna di queste cellule è tanto complicata quanto affascinante, ma Lexa era rimasta davvero confusa: come era possibile che delle cellule fossero riuscite e creare un’opera d’arte quale era Clarke se non trasgredendo ogni singola legge biologica?
 

38. Promessa
Era l’amore negli occhi di lei, il sorriso sulle labbra di lei, il calore dalla pelle di lei.
 

39. Speranza
Speranza infranta nel rumore dello sparo di pistola, affogata nel sangue della ferita di Lexa, uccisa nel cuore di amore di Clarke.
 

40. Buco
Non avrebbe saputo dire come fosse stato possibile che quella donna appartenente all’altro lato dell’atmosfera fosse riuscita ad aprirsi uno spiraglio, una breccia fino al cuore pulsante della sua anima: eppure eccola lì, a dominare con un cenno il suo intero essere.
 

41. Rivelazione
Era nei gemiti che sfuggivano alle sue labbra morbide ed era negli occhi spalancati dal piacere, con le pupille dilatate, che sembrava rivelarsi il significato segreto dell’esistere.
 

42. Volontà
E aveva ormai smesso di domandarsi che cosa desiderasse, perché era tra le mani di lei che giaceva tutta la sua volontà.
 

43. Facile
Se solo Lexa non fosse stata Heda del suo popolo e se solo Clarke non fosse caduta dalle stelle, oh, allora per loro, forse, amarsi sarebbe stato più facile.
 

44. Terrore
Lexa capì che il terrore è come il dolore: il secondo è un segnale che il corpo invia quando qualcosa non funziona e il primo non è che il grido che l’anima lancia quando c’è qualcosa da perdere, come l’amore.
 

45. Fuoco
Clarke le graffiò la schiena, istintivamente, sentendo Lexa inarcarsi verso di lei mentre lasciava quelle rosse scie di fuoco dalla base del collo verso il basso, lentamente, fino alle fossette di Venere di Lexa.
 

46. Risposta
Lexa le chiese se avesse mai conosciuto l’amore e Clarke rispose di sì, prima di sorriderle mestamente e voltarsi.
 

47. Chiaro
Chiaro era l’intento di Clarke quando si avvicinò a Lexa facendola cozzare contro il tavolo alle sue spalle e chiaro era il legame che sembrava esistere tra loro, sfidando spazio e tempo.
 

48. Insieme
«Clarke» era sfuggito alle labbra di Lexa mentre Clarke bisbigliava «Lexa» e a ciascuna parve che i loro nomi pronunciati all’unisono producessero la più gloriosa delle melodie.

 
49. Mente
Capì di non poterle sfuggire nel momento in cui lei non solo aveva la completa padronanza del suo cuore, ma ammaliò la sua mente inebriandole i sensi, divenendo parte costitutiva di ciò che era.

 
50. Strada
Per arrivare a lei la prima volta aveva attraversato l’universo e pur di tornare a lei una seconda sarebbe stata disposta a farlo di nuovo. 
   
 
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