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Autore: Madame Rohan    10/05/2016    2 recensioni
Goro si porta una mano alla fronte.
In vita sua mai gli era capitato di assistere a certe cose…
Nemmeno durante le peggiori bevute!
In che razza di casa è capitato?
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kogoro Mori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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E’ una notte buia, lugubre, tempestosa, una notte che trasuda di tragedia. Il vento d’autunno soffia imperioso lungo la strada. Goro, Ran e Conan, avanzano quieti, chiusi nella splendida auto che hanno noleggiato non appena sono giunti in Francia. Una melodia alleggia nell’abitacolo, fin quando un lampo non squassa il tronco di un albero che repentino finisce sul loro mezzo di trasporto. Hanno scampato la morte per un soffio! Conan sorride estasiato. Sa bene che tra poco avverrà una tragedia, un nuovo caso da risolvere.
Con finta calma, pregusta dentro di sé la gioia che i cadaveri martoriati donano al suo piccolo cuoricino.
Da lontano, intravede una lussuosa villa. Facendo segno a Goro e a Ran, si incamminano per raggiungerla. Bussano e ad accoglierli è una piccola donna, dal viso ovale, con gli occhiali, vestita di viola, dai capelli grigi, nascosti in parte da un’umile cuffietta.
“I signori desiderano?”
A Goro sembra di averla già vista. Quel visetto vispo, stagionato, quel cipiglio un po’ severo ma al contempo interessante, gli ricorda molto una spogliarellista di un locale di Tokio che lui è solito frequentare.
“La nostra auto si è fermata… e non sappiamo dove andare, ci potreste ospitare per la notte?”
La vecchina li guarda con aria scettica. Se dipendesse da lei, li lascerebbe sicuramente alle intemperie, ma con sorpresa, un’altra figura di fa avanti. Un uomo, sui sessanta, di bell’aspetto, dagli occhi azzurri penetranti, vestito di tutto punto con un’impeccabile parrucca grigia, accenna un sorriso nella loro direzione.
“Nanny falli pure accomodare, è sempre un piacere avere illustri ospiti in questa casa, io sono il Generale Jarjayes!”
Con estrema gentilezza, con doti da vero nobiluomo li guida nello sfarzoso salone dove evidentemente si sta tenendo un ricevimento.
“Nanny…! sono sicuro che quella spogliarellista avesse lo stesso nome… era una vera indemoniata, per quanto ricordi prediligeva sì, quella cosa che va tanto di moda… il sadomaso…!”
Goro borbotta tra sé, non riuscendo a togliere dalla sua mente l’immagina della vecchina.
La stanza è affollata, nobildonne e gentiluomini sono tutti lì riuniti. Gli occhi sono puntati tutti su di loro. Ran arrossisce timida, stringendo la mano di Conan che si guarda in giro.
Presto accadrà qualcosa, ne ha la certezza. Ovunque vada accade sempre qualcosa. A scuola, al supermercato, dal pescivendolo, persino alle celebrazioni funebri.
“Beh è ora che mi presenti” Sghignazza Goro, cominciando a darsi le solite arie.
“Il mio nome è Goro Mori, detective privato al vostro servizio!” Esclama fiero. La sua peculiarità aveva fatto il giro del mondo.
 “No, non posso crederlo ma allora è proprio lei! Il famoso detective trans! Oh madamigello Mori sapesse quanti tipi come lei ho conosciuto nelle Americhe in particolare in Brasile! Ehhh con pochi dollari facevano cose incredibili…”
Biondo, dagli occhi azzurri, lineamenti nordici, espressione non molto acuta, vestito color cammello, si fa avanti il Conte di Fersen. Con uno strano entusiasmo e un sorriso ambiguo, sorride e stringe calorosamente la mano al detective.
Ma che ha capito questo?
Pensa tra sé, sentendosi imbarazzato, mentre tra gli ospiti dopo quella rivelazione cala il silenzio.
“Sono molto contento di conoscervi”
Indefesso, il conte continua a parlare, sfoggiando il suo sorriso migliore.
“… allora apriamo le danze? Mi concedete l’onore di questo ballo, Madamigella Rosalie… sapete conosco una donna che vi somiglia tanto…”
Con charme e fare galante, si inchina, invitando una giovane ragazza a ballare. Nel vederlo, la ragazza piange emozionata o forse stava piangendo anche prima.
“Oh conte di Fersen sono commossa…”
Sussurra, bagnando il suo bel vestito rosa a fiori, nella quale ormai abitualmente cela un pugnale. Non si sa mai!
Da lontano, un uomo, o presunto tale, dai biondi e lunghi capelli, dalla figura esile e slanciata, nell’assistere alla scena, si morde ripetutamente le labbra.
Ran imbarazzata lascia la mano di Conan. Con fare leggermente timido ed esitante, si avvicina ad un affasciante ragazzo dai capelli neri e dagli occhi verdi. Con un certo disappunto, il piccolo Conan li osserva prendersi per mano e inoltrarsi insieme, sorridenti, nelle danze.
Il biondo, presunto uomo, sempre da lontano, sembra essere sul punto di avere una sincope. Fissa Ran e il bel moro, arcigna, stringe i pugni e devia infastidito lo sguardo.
Goro si avvicina al tavolo, cominciando a tracannare vino come se non ci fosse un domani. E’ ormai sbronzo quando, rosso in volto come un pomodoro, si avvicina ad una donzella dai lunghi boccoli castani. Ha un viso incantevole! Delle ciglia lunghe, un’espressione civettuola, incredibilmente femminile.
“Ehi bella, mi concedereste questo ballo?”  Si fa avanti, balbettando in preda ai fumi dell’alcool.
“Oh mi fareste molto felice!” Sorride splendidamente. Goro le circonda la schiena, la stringe a sé e danno inizio al minuetto.
“Come… vi chiamate madamoisella?” Chiede improvvisamente, sghignazzando soddisfatto per la palese conquista.
“Girodelle, chiamatemi solo Girodelle!” 
“Girodelle siete incantevole anche con addosso i pantaloni…”

Chissà come deve essere senza! Ehehehe!

“Adulatore!”
 
La maggior parte dei presenti è amabilmente preso nelle danze, quando la luce va via all’improvviso.

Evvai! Ora ci sarà un morto!! 

Pensa Conan con il cuore pieno di speranza ed eccitazione.
Le persone agitate, si accalcano tra di loro.
Qualcuno sviene, qualcuno prega, qualcuno piange, qualcuno… lasciamo stare.
Oscar, mantenendo la calma si mette alla ricerca di una candela.
Avanza nel buio, cercando di afferrare qualcosa.
All’improvviso un grido familiare, maschile, gela l’aria.
Il rumore di un vetro rotto riecheggia nella stanza.
Il vento smuove le tende.
 “André, André che cosa ti hanno fatto? Ti hanno colpito?”
Torna la luce.
I presenti si voltano sconvolti e sconcertati.
L’uomo biondo, dai capelli lunghi è a cavalcioni sull’affascinante ragazzo dai capelli neri che prima aveva danzato con Ran. Entrambi si guardano perplessi e imbarazzati.
Goro si porta una mano alla fronte.
In vita sua mai gli era capitato di assistere a certe cose…
Nemmeno durante le peggiori bevute!
In che razza di casa è capitato?
Un urlo straziante lo distrae dai suoi pensieri.
Conan gode segretamente.
E’ il Generale!
Ma non sembra ferito!
“La mia parrucca! La mia preziosissima parrucca!” Grida disperato, totalmente pelato. Neanche un capello ricopre il suo capo lucido e rotondo come una sfera. Gli invitati rimangono sconcertati. Non bastavano quei due che voleva improvvisare il kamasutra al buio, ora anche un furto!
E’ ora di intervenire, pensa il nanetto, strofinandosi le mani, cominciando a squadrare dal basso… all’alto i presenti. Evitando tuttavia, di buon grado di soffermarsi più del dovuto su certi individui.
 
“Fermi tutti… Qui shi trhatta shicuramente di un casho di furtho!” Balbetta Goro ubriaco fradicio, ondeggiando malfermo.
“non dimentichiamoci dell’aggressione ad André!” Interviene il biondo, guardando tutti con espressione seria.
Ehh come she non avesshimo capito quello che sthavate facendo, zozzoni!
Il piccolo nanetto come al solito si intrufola nel caso, cominciando a fare domande a tutti.
Raggiunge André.
Con viso pensoso, lo guarda. E’ chiaramente agitato.

“mi racconti cosa le hanno fatto?”
Domanda con tono professionale, come un vero detective.
André arrossisce e si guarda intorno.
“Beh ecco io… ad un certo punto ho avvertito delle mani… sul… sul corpo”
“Esattamente dove?”
“in basso…”
Lo splendido ragazzo tuttavia, resta vago.
Che nasconda uno scomodo segreto?
Conan cammina per la stanza. Una mano sotto il mento. Bisogna ricostruire i fatti. Si riuniscono tutti davanti al camino.
“Io cercavo una candela…”
Racconta il biondo, sembra sincero.
“…io pure… cioè… voglio dire per vederci meglio… madamigello Conan…”
Interviene Fersen, sbattendo le ciglia più volte agiato. Chiaro segno che mente!
“anch’io cercavo una candela per vederci meglio… sa con quel buio potevano accadere un sacco di cose…”
L’individuo con i boccoli ammicca un po’ troppo. Nei sospetti!
“io per sbaglio mi sono stretta al braccio del Generale… oh, perdonatemi, perdonatemi tutti…”
La bionda Rosalie piange troppo! Non la racconta giusta!
“Io pensavo fosse la mia consorte Marguerite…”
Il Generale sembra sincero. Osserva sua moglie che resta in disparte.
Poi viene il suo turno.
“Ho udito André gridare e volevo accertarmi delle sue condizioni, così mi sono avvicinata a lui…”
Voce calma, volto rilassato, posa ferma. Nasconde qualcosa, ne è certo!
Poi è il turno della vecchina.
“Troppe donne intorno a mio nipote, volevo dargli una mestolata in testa e forse ho rotto io accidentalmente il vetro.”
La dinamica sembra perfetta ma… Conan sa che non è quella giusta.
Qualcuno nasconde qualcosa.
Qualcuno sta tramando nell’ombra.
“Anch’io comunque ero attaccato al braccio di André…!”
Leggermente imbarazzata, Conan si volta turbato verso Ran.
E ti pareva! 
Come un fulmine a ciel sereno, Goro ritorna padrone della scena del crimine. Con un gesto nervoso getta Conan dall’alta parte della stanza.
“I bambini devono restare fuori dalle indagini! Ran occupati di lui!”
Ogni volta sempre la stessa storia.
“So chi è stato!”
La frase magica!
Comincia a darsi le arie, borioso.
Tutti lo guardano, pendendo dalle sue labbra.
Punta il dito, sicuro di sé!
“E’ stata lei Madamigella Oscar! Lo ammetta! Mi è da poco giunta voce che lei è una donna. Lei in realtà ha un relazione con il suo attendente… sì quello figo André. Approfittando del buio ha tentato di limonare spudoratamente con lui. E dato che provava rancore per suo padre che non avrebbe mai accettato una relazione simile, ha staccato la luce per sottrargli la parrucca. Magari l’ha ingerita per nasconderla. Poi per non destare sospetti si è buttata nuovamente sul suo attendente inscenando un incidente, la posizione era ambigua… me lo lasci dire! Da un’amazzone esperta!
“MA COME SI PERMETTE?”
Violenta, Oscar colpisce Goro con un pugno in testa!
André imbarazzato, si appresta a trattenerla.
“No Oscar, lascialo, non vedi che… è ubriaco, quando si è ubriachi si fanno e dicono un sacco di cose… da brava lascialo… scherzava!!”
Oscar è furiosa, come una vipera, tenta di divincolarsi dalla presa di André.
“La prossima volta che oserà insinuare una cosa simile, assaggerà la mia spada!”
Goro si gratta il capo.
“Se fosse stata lei mi spieghi il perché del vetro rotto?”
Conan giunge alle sue spalle come un fantasma, ha un’aria seria. Deve aver sicuramente capito come sono andati realmente i fatti.
“Taci marmocchio!”
Un pugno in testa!
Piccolo ficcanaso… 
“… ecco perché volevo un erede maschio…!”
Il Generale sembra aver creduto alla parole di Goro. Disperato, porta le mani agli occhi, afflitto, deluso.
Con sua moglie ha provato in tutti i modi, in tutti luoghi, perfino in tutti i laghi, ma niente! Nessun maschio!
“Oh signor generale, sapevo che da un giorno all’altro sarebbe potuto succedere. Tutte quelle allusioni sulle loro lunghe cavalcate, e ora pure la candela… Oscar bambina mia, quello sciagurato di mio nipote ti ha costretta a fare certe cose oscene a luce spente?”
Ci si mette anche la vecchia, in lacrime.
Che famiglia disagiata!
“MA IO CERCAVO SOLO UNA CANDELA!”
Grida Oscar con aria battagliare. Il fuoco della guerra brilla nei suoi occhi.
“Altro che candela, signori miei, qui era in atto una vera è propria ORGIA!”
Dichiara Goro, avvicinandosi ad una poltrona.
Seguono le urla scandalizzate del Generale e della governante.
“Cos’è un'orgia Andrè?”
Oscar lo guarda curiosa. Il povero ragazzo arrossisce. Vorrebbe sparire.
Conan sospira. E’ arrivato il momento di entrare in scena. Senza farsi vede, spara un ago soporifero al “brillante detective” che eseguendo una danza a dir poco penosa, cade di peso proprio sulla poltrona.
Finalmente il Detective in trance può entrare in scena!
Si nasconde dietro un tavolino e, afferrando il suo papillon rosso, simulatore di voce, comincia a parlare con la voce di Goro. Ovviamente nessun si accorge di lui e che il detective in trance, parla senza aprire la bocca e che il suono proviene da tutta un’altra parte.
“…ovviamente stavo solo scherzando. So come sono andati i fatti. Ho capito da primo momento chi è il colpevole di questo efferato crimine! Ma prima chiariamo alcune cose. Dal momento che è andata via la luce, si sono messi tutti alla ricerca di candele, Oscar ha scambiato lo stesso André per tale oggetto…”
“ANCORA CON QUESTA STORIA! SO RICONOSCE UNA PERSONA DA UNA CANDELA, L’HO TOCCATA, ERA DIVERSA, ERA LUNGA E…”
“Non si agiti Madamigella a tutti capita di prendere simili abbagli! André è stato spudoratamente palpeggiato da ognuno di voi, chi con intenzioni ingenue, chi con intenzioni abominevoli. E non mi riferisco a voi due Girodelle e Fersen!”
Tutti i presenti guardano in direzione dei due che arrossiscono di colpo, colpevoli!
“Colei che si è avvicinata con chiare intenzioni maniache è lei… Madame Marguerite!”
“Mamma…? Cosa… cosa volevi fare ad André?”
Oscar è incredula. Tutti sono increduli.
La gentil dama sgrana gli occhi. Gocce di sudore cadono sul suo viso solitamente calmo. E’ stata scoperta!
Dannato detective!
“io posso spiegare…”
Tenta di giustificarsi, ma Conan con la voce di Goro, riprende l’accurata ricostruzione.
“Oscar come sappiamo, si è messa alla ricerca di una candela, ma nella disattenzioni ha sfiorato per sbaglio il corpo di André… all’altezza dei pantaloni”
“André perché ti sei infilato una candela nei pantaloni?”
Domanda incredula e ingenua come una bambina.
André suda freddo.
Fersen e Girodelle gli rivolgono sguardi maliziosi e civettuoli.
“NON E’ COME PENSATE VOI E NEMMENO COME PENSI TU OSCAR!”
Sta perdendo la calma.
Che situazione!
La governante fa il segno della croce.
Il Generale si tira pugni sulla testa pelata.
Rosalie piange.
“Madame quando è andata via la luce, approfittando del buio, lei si è avventata su André con intenzioni ben chiare… come una belva!”
“…”
“lo ha spinto con violenza e brama contro il muro, ma le altre dame che come polipi si sono cinti a lui, non le hanno permesso di mettere in atto le sue intenzioni”
Tutti trattengono il respiro.
Madame china il capo, sorridendo macabramente tra sé.
André sta per svenire.
“Frustrata da ciò, si è voltata e ha riversato tutto il suo astio contro il responsabile della sua vera infelicità. Suo marito! Si è ritrovata ad afferrargli un boccolo del parrucchino, lo ha tirato e con nonchalance ha rotto il vetro con un calcio, gettandolo dalla finestra.”
Rivela con voce ferma il detective.
“Ecco il parrucchino del signore pelato!” 
Nascondendo in tasca il papillon rosso, con voce ingenua e candida, Conan compare come un fantasma mostrando a tutti la chioma finta del Generale, per poi svanire nuovamente, riprendendo a parlare con la voce di Goro.
“Lo ammetta Madame!”
“…”
“Ho sposato una pervertita!”
Il Generale teme di avere un attacco di cuore da un momento all’altro.
“Signor Generale mi lasci dire che vivere con un uomo come lei non deve essere stato affatto semplice. Quello che sua moglie desiderava era essere accettata per quello che era, avrebbe dovuto rispettare e lodare i suoi sforzi di mettere al mondo un erede maschio. E invece… e invece l’ha umiliata, allevando la vostra ultimogenita come un uomo, contro natura!”
“Bel modo di sfogare le frustrazioni molestando mio nipote però…”
Balbetta Nanny scettica.
Incurante degli ospiti, il padrone di casa china il capo, umiliato.
“Impariamo a dar più valore ai sentimenti delle persone che ci circondano! Questo vale per tutti voi e non solo per lei Generale…!”
Tutti i presenti si guardano convinti.
Forse la sorte di qualcuno di loro cambierà.
O forse no.
 
 
 
   
 
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