Si dice che le stelle racchiudano i sogni e i desideri delle persone, e sono li a brillare nel cielo, fino a quando non arriva il momento giusto… Quello di splendere più delle altre nella volta celeste ed esaudire il desiderio espresso dalla persona.
Ma c’è una notte all’anno in cui tutti i desideri possono diventare realtà.
 
Silenzio assoluto… una ragazza stesa sull’erba nel buio della notte illuminata solo dalle stelle; stelle che ti guardano da secoli lassù nel cielo.
Un leggero venticello che rinfresca la pelle accaldata della giovane donandole un piccolo sollievo dalla calura estiva che in quei giorni non dava tregua a nessuno…
Quella sera, la notte di San Lorenzo, aveva preferito restare da sola e andare nel suo rifugio segreto.
Un tempo il loro rifugio.
Non ricordava quale fosse l’ultima volta che fosse stata in quella radura in mezzo al bosco; un prato dall’erba soffice circondato da alberi di pino che svettano alti verso il cielo. Un ruscello nelle vicinanze scorreva lento nel suo letto di pietre e terra scandendo il tempo con il suo dolce suono assieme al canto dei grilli…
Era strano trovarsi li da sola nel pieno della notte, senza di lui.
Senza la sua presenza, i suoi caldi occhi che la lasciavano senza fiato ogni volta che lo guardava. Quello sguardo che le faceva perdere ogni cognizione del tempo e dello spazio.
Quando era con lui, niente era importante a parte il loro amore. Tutto il resto era superfluo e poteva attendere.
Si ricordava ancora il giorno in cui si erano lasciati; sembrava andasse tutto bene, poi improvvisamente come per incanto tutto si era infranto.
Nessuna spiegazione, nessun perché e com’era apparso nella sua vita era sparito nel nulla.  Quando perdi qualcuno che ami, una parte di te stesso smette di vivere. La felicità che provavi e quel senso di completezza svanisce lasciando spazio al vuoto e al senso di smarrimento.
Non ricordava molto di quel periodo, le giornate passavano uguali l’una dall’altra lente e ripetitive…
La tristezza che l’avvolgeva, le notti insonne infestate dagli incubi svegliandosi in lacrime…
La mancanza di appetito e il senso di nausea ogni volta che mangiava.
E il sangue…
Il sangue che scorreva sulle braccia, piccoli rivoli rossi che cadevano sul pavimento bianco del bagno…
Pensava di farcela, di essere forte, che tutto sarebbe passato, invece più passava il tempo più non capiva il perché l’avesse lasciata, si sentiva abbandonata con stessa.
Era arrivata persino a pensare che era tutta colpa sua, e come una bambina speranzosa aveva cominciato ad aspettarlo fino a tardi alzata il suo arrivo…
Il suo cellulare sempre silenzioso, il campanello di casa che non suonava mai per lei…
Fino a quando un giorno per caso aprendo il suo diario non trovò una lettera…
Una sua lettera… non l’aveva mai notata prima…. In realtà non aveva mai più aperto quel diario.
Lo tenevano insieme e tutte e due e ogni giorno scrivevano e lo riempivano di loro foto…
La lettera piegata in due presentava la sua calligrafia perfetta e minuta che a lei era sempre piaciuta…
 
“Ehi piccola….
Se stai leggendo questa lettera è perché non ci sono più…
Mi dispiace molto…
So che starai soffrendo, so che mi odierai per questo… ma non potevo più rimanere…
Ti chiedo scusa per tutto, me ne sono andato perché non ti amavo, ma avevo paura, paura di affrontarti, paura che se avessi saputo la verità saresti andata via.
Non volevo deluderti, ma sicuramente l’avrò fatto andandomene.
Ti prego perdonami…
Non è stato facile lasciarti e so già che mi mancherai ogni giorno…
Spero che almeno non mi dimenticherai… perché io non lo farò….
E se hai bisogno di me, basta che chiudi gli occhi e mi penserai esarò li vicino a te…
Ricordati piccola che ti amo…
Perdonami per tutto, per non esserti al tuo fianco, per averti lasciata da sola…
Ho fatto un errore, che mi pento, e le cose sono sfuggite di mano.
Avrei voluto farti felice per il resto della vita….
Spero un giorno di avere la forza di spiegarti tutto…. E che mi ascolterai…
Mi raccomando di non piangere, lo sai che lo odio…
Sii felice ti prego, non essere triste non lo voglio…
 
Notte mio piccolo angelo…
Ora e per sempre…
Ti amo… Kai”
 
È sorprendente come due semplici parole possano farti vedere diversamente la prospettiva delle cose…
Quella lettera, le sue parole era come averlo di nuovo per un istante vicino a se.
Ma lei non avrebbe voluto che se ne andasse, avrebbe capito come sempre, l’avrebbe aiutato…
Inutile pensare ai se, quello che era successo non cambiava le cose.
 
Aprì gli occhi, interrompendo il filo dei pensieri tornando a guardare nuovamente le stelle: per ora nessuna cadente all’orizzonte. E poi cosa avrebbe potuto esprimere?
Il cellulare nella sua tasca vibrò, lo estrasse da dentro la borsa sotto la sua testa guardando sul display chi interrompesse quel suo momento di tranquillità.
                                                                                                       
“dove sei? Sei sparita”. Era una sua amica che l’avevano data per dispersa. Digitò velocemente la risposta, per tranquillizzarla…non era stata rapita da nessuno, se non dai ricordi “nel bosco… tranquilla ti spiego dopo, non mi sono persa”

 

I'm holding on your rope
Got me ten feet off the ground
And I'm hearing what you say
But I just can't make a sound
You tell me that you need me
Then you go and cut me down
But wait...
You tell me that you're sorry
Didn't think I'd turn around and say..

 

Le dolci note della canzone si diffusero nella sua testa; era tempo che non la sentiva.
Qualche mese prima avrebbe pianto ad ascoltarla, invece ora le faceva venire il sorriso sulle labbra…

 
 

That it's too late to apologize, it's too late
I said it's too late to apologize, it's too late

 

Una stella cadente apparve nel cielo, lasciando una lunga scia durante il suo percorso. Era l’ora perfetta per la pioggia di stelle e il suo pensiero andò a Kai.
Avrebbe voluto che fosse lì con lei a vedere le stelle… seduti l’uno accanto, e magari ridere di qualcosa insieme…

 

I'd take another chance, take a fall, take a shot for you
And I need you like a heart needs a beat
(But that's nothing new)
Yeah yeah

 

-Sapevo che ti avrei trovata qui – Una figura alta e slanciata oscurò la visuale sul cielo, impedendole di vedere la volta celeste. Un ragazzo dall’aria familiare. Il suo profumo, che sentiva pizzicarle le orecchie, un profumo che avrebbe distinto tra mille persone. Non poteva essere lui, se ne era andato un anno prima, quella era solo un allucinazione provocata dai ricordi. Si alzò di scatto, mettendosi in ginocchio per guardare meglio il ragazzo.
Era sicuramente un sogno, eppure i suoi occhi brillavano alla luce della luna, così profondi e il suo colore risaltava nel buio. Sembrava anche cresciuto: il suo viso più maturo di quando non lo ricordasse…
 
- Sei.. sei… tu davvero?- Allora qualcuno da lassù l’ascoltava davvero. Non ci pensò due volte e si butto tra le sue braccia. L’impatto con lui li fece cadere entrambi sull’erba. Le lacrime che per mesi era finalmente riuscita a domare ripresero a scendere dai suoi occhi stringendo sempre di più la presa per paura che scappasse di nuovo.

 
 

I loved you with a fire red, now it's turning blue
And you say
Sorry like an angel, heavens not the thing for you,
But I'm afraid

 

- Se continui a piangere allagherai tutto- fece Kai dopo un tempo che parve interminabile… le mani di lui avevano preso a scorrere lungo la schiena della ragazza ed, fino ad accarezzarle i capelli, cercando di farla calmare. Quanto gli era mancato poterla tenere tra le braccia, sentire il suo calore addosso a sé. Gli era mancato il suo viso più di ogni altra cosa…
Si sentiva in colpa ad averla lasciata così per tanto tempo senza neppure una spiegazione.
 
- Non mi interessa…. Mi sei mancato… - lasciò la presa alzandosi, mettendosi seduta restando sempre l’argenteo. Se qualcuno li avesse visti avrebbe pensato sicuramente ad una posizione equivoca… 
Avvicino le mani al suo viso iniziando a disegnarne il profilo, delicatamente; Kai si perse nel contatto della ragazza chiudendo gli occhi lasciandosi trasportare dai ricordi…

 

It's too late to apologize, it's too late
I said it's too late to apologizes, it's too late
Woahooo woah

It's too late to apologize, it's too late
I said it's too late to apologize, it's too late
I said it's too late to apologize, yeah yeah
I said it's too late to apologize, a yeah

 
- Scusa… - un debole sussurro uscì dalla bocca dell’argenteo… era l’unica cosa che riusciva a dire in quel momento…
C’erano molte cose di cui voleva parlare, ma non riusciva a trovare la parole. Un semplice “scusa” non sarebbe bastato per farsi perdonare per tutto quello che le aveva fatto passare.
 
 
- Shhhh … ti prego…. Qualunque cosa tu voglia dire può aspettare…. Non ora…. – al diavolo, era il loro momento dopo un anno in cui erano stati lontani l’uno dall’altro. Le scuse, le spiegazioni avrebbero potuto aspettare il giorno successivo. Quella notte era loro e nessuno poteva rovinarla.
E se era un sogno amen, ma era il più bel sogno che aveva fatto negli ultimi tempi.
Kai non riuscendo più a trattenersi, si alzò sostenendosi sui gomiti e azzerando le distanze che li divideva. Un dolce bacio che desiderava darle tempo…
Le stelle sopra di loro presero a cadere illuminando il cielo in una pioggia di argento….

 

I'm holding your rope
Got me ten feet off the ground...

 
A volte I desideri si esaudiscono….
A volte no…
Dipende tutto da noi….
 
Per chi crede ancora nell’amore vero…
 
 
Credits: Apologize – Timbaland ft One Republic