Capitolo
1
Progetti
per la serata
Il
bar era affollato come sempre a quell'ora. Orde di ragazzi di ogni
età, studenti per la maggior parte, erano ammassati a
gruppetti attorno ai tavolini all'aperto, di fronte all'ingresso del
bar. Ridevano, scherzavano tra di loro. Qualcuno aveva una macchina
fotografica in mano e scattava foto con la scusa che prima o poi le
avrebbe messe sul suo space in ricordo di quella giornata.
Aspettavano le loro ordinazioni, ed intanto si godevano quella
mattinata di inizio Maggio, riscaldata da un sole luminoso.
“I
ragazzi come loro mi fanno tornare in mente i giorni in cui ci andavo
io a scuola...” esclamò ad un tratto Valerio,
seduto accanto
a me al tavolino
“Lo
dici come se fossero passati decenni interi!” lo canzonai io.
Fece
una smorfia
“Con
l'età che avanza bisogna pensare a queste cose... a quello
che
si è peso, a quello che si potrebbe avere, e soprattutto a
quello che ancora non si ha!”
“Eccolo
che riattacca con i suoi discorsi filosofici!”
sibilò
esasperato Andrea con la cannuccia della sua Coca stretta tra i denti
“Fammi
indovinare... Alessia ti ha dato un altro due di picche!” non
era
una domanda la mia, era un'affermazione. Lui si accasciò sul
tavolino e sospirò
“Già...
sono arrivato a formare un mazzo completo da quaranta... ci si
può
giocare a poker ormai!”
“E
nonostante questo tu continui a non arrenderti!”
affermò
Andrea. Valerio sospirò di nuovo
“Che
vuoi farci... vago nella vana speranza che un giorno si accorga che
senza di me non riesce a vivere!” esclamò afflitto
“Chi
vive di speranza, muore disperato, mio caro!”
esclamò una
voce accanto a lui. Mi girai giusto in tempo per vedere Alessia
passare come una furia con un vassoio vuoto in mano, e con un
sorrisetto dirigersi di nuovo all'interno del bar. Io ed Andrea ci
guardammo e scoppiammo a ridere insieme. Valerio intanto fece una
smorfia
“Fa
così perché ci siete voi... ma sotto sotto mi
desidera
più di una qualsiasi persona che sotto il sole cocente
desidera un bel bicchiere d'acqua ghiacciato!”
esclamò
sorridendo
“Sopporto
il caldo alla grande... e poi...” Alessia si
abbassò al suo
orecchio e sussurrò con un tono tale che riuscimmo lo stesso
a
sentirla “... lo sanno tutti che l'acqua ghiacciata fa venire
le
congestioni!” e trionfante si diresse con il vassoio, questa
volta
pieno, verso un tavolino. Non ce la facevo più. Mi tenevo la
pancia tante erano le risate. Quando Alessia iniziava a martoriare
Valerio con le sue battutine, era davvero uno spasso. E poi, Valerio
non era tipo da prendersela troppo a male. Per di più amava
la
situazione di continuo stuzzicamento che si era venuta a creare tra i
due. Lui la provocava, lei rispondeva a tono e lui con il sorriso
raggiante esclamava:
“É
pazza di me!” proprio come quella mattina
“Valé,
lascia perdere... è più facile che mio padre mi
lasci
fare le guide con Chiara che Alessia ceda alle tue avance!”
constatò Andrea sorridendo
“A
tuo padre ci penso io... è sempre il solito noiosone...
vedrai
che dopo che gli avrò parlato ti implorerà di
insegnare
a Chiara a guidare!” lo assicurò lui. Panico.
“No!”
esclamammo in coro io e mio fratello. Valerio ci guardò
confuso
“Ci
manca solo che per colpa tua non voglia farmele neanche lui le guide
poi!” esclamai franca. Lui alzò gli occhi al cielo
e bevve
una lunga sorsata dalla sua Pepsi
“Come
sei prevenuta.. vedi che io su mio fratello ho un livello di
persuasione che tu ti puoi anche sognare!”
affermò, ma visto
che sul mio viso era apparsa una smorfia scettica aggiunse “E
poi,
mal che vada, ti ci porto io a fare queste guide... di sicuro ho
più
anni di esperienza di tuo fratello e sono molto meno impegnato di tuo
padre!”
“Mmm
proposta allettante... ma tempo di dover rifiutare!”
esclamai.
Sapevo che non era un vero e proprio modello da seguire al volante.
Era per di più un pazzo con la smania della
velocità. E
questo era quanto.
“E
perché mai?” mi chiese quasi offeso
“Credo
che mio padre mi toglierebbe i viveri se facessi una cosa del
genere!” e lanciai un'occhiata ad Andrea che mi sorrise. Eh
già.
Noi lo conoscevamo bene papà. Era buono e caro, disposto a
vendere il sangue e l'anima per i suoi cari, specialmente per noi
figli. Ma se per caso, lo si faceva arrabbiare sul serio, se si
disobbediva ai suoi ordini precisi, beh... era il caso di espatriare
prima di trovarselo sulla propria strada.
“E
allora ribadisco il concetto... tuo padre é un
noiosone!” e
si arrese lasciandosi andare sulla sedia
“Sai,
deve essere un vizio di famiglia che tu hai ereditato alla
grande!”
esclamò Alessia passandogli accanto. Era incredibile come
riuscisse a seguire il discorso e contemporaneamente servire ai
tavoli.
“Io?
Noioso? Ma per piacere... sono la reincarnazione dello spasso
io!”
si lamentò lui. Alessia tornò indietro con un
bicchiere
di acqua in mano, si fermò accanto a lui, immerse due dita
nel
bicchiere e gli schizzo l'acqua in faccia. Lui fece appena in tempo a
chiudere gli occhi che lei esclamò
“Esci
da questo corpo, allora!” lasciò il bicchiere sul
tavolo e
si diresse di nuovo all'interno esclamando:
“Chissà che non
ti reincarni in un misero moscerino. Saresti piccolo, insignificante
e soprattutto muto!”
“Sarei...
ma non lo sono, tesoro... questo è quello che offre la casa,
ti devi accontentare!” esclamò Valerio
asciugandosi il viso
con un tovagliolo. Fu in un lampo accanto a lui per piazzargli uno
schiaffo sulla nuca e tornare a servire un altro tavolo
“Zietto...
fattelo dire... con lei non hai speranze, né
ora...”
“...
né mai!” concluse Andrea la mia frase
“Sapete...
comincio a prendere in considerazione la possibilità che voi
possiate avere ragione!” constatò afflitto, poi mi
fulminò
con un'occhiata torva “Se ti azzardi a chiamarmi un'altra in
quel
modo... chiamo immediatamente tuo padre e mi invento che stai
guidando con Andrea... e sappi che lo faccio!” mmm... meglio
non
correre questo rischio...
“Scusa...
non accadrà più... Valerio!” e
sottolineai
maggiormente l'ultima parola.
“Bene...
io ho finito!” esclamò Alessia sfilandosi il
grembiule
“Jess, ci pendi tu a chiudere tutto?”
“Certo,
vai pure...” rispose la ragazza qualche tavolo più
in là.
“Bene,
possiamo andare!” Alessia afferrò le chiavi della
macchina e
tutti e quattro ci avviammo verso il parcheggio, dall'altro lato
della strada.
“Tu
vai con loro... non voglio il tuo culo sul mio sedile!”
esclamò
secca Alessia aprendo la sua Smart con il telecomando. Valerio fece
una smorfia ed entrò in macchina con Andrea. Dopo una
leggera
risata, mi unii ai due ragazzi.
Ci
vollero dieci minuti per arrivare a casa. Nel parcheggio riconobbi
subito tre macchie molto famigliari. La prima, una Fiesta grigia, era
dei miei nonni paterni; affianco c'era la Micra di mia zia Michela,
la sorella minore di mia madre; e qualche macchina più in
là,
una Bmw, nera, lucida che riconobbi all'istante
“Ci
sono anche i tuoi?” chiesi raggiante ad Alessia.
“Non
si sarebbero persi il tuo compleanno per nulla al mondo!”
rispose
lei chiudendo la macchina con il solito scatto delle frecce e
venendomi ad abbracciare
“Ale...
grazie!”
“Non
devi mica ringraziarmi... oggi è la tua festa, tutto ti
è
dovuto, tu pensa solo a divertirti. Al resto ci pensiamo
noi!” e mi
sorrise. Io ricambiai. Già, me l'ero detto anche io quella
mattina. La mia giornata era cominciata, e l'avrei trascorsa alla
grande, circondata dalla mia famiglia. Di meglio non avrei potuto
chiedere. Poi la sera sarebbe terminata con una delle solite uscite
pazze con le mie care amiche Melissa ed Erica. Ci saremmo date alla
pazza gioia dei festeggiamenti, e saremmo tornate a casa per lo meno
brille. Per questo motivo ci portavamo sempre dietro Diego, o Luca.
Almeno se fossimo state sbronze, loro avrebbero potuto guidare e
portarci a casa sane e salve.
“Alla
buon ora... ormai vi avevamo dati per dispersi!”
esclamò mia
madre aprendoci la porta
“Scusa
zia, colpa mia... c'era un sacco di gente al bar e non potevo
lasciare la ragazza da sola!” esclamò Alessia
alzando le
mani in segno di difesa. Mia madre sorrise
“E
allora per questa volta vi perdono... chissà
perché
qualche malpensante di questa casa aveva ipotizzato che Andrea avesse
portato Chiara a guidare!” esclamò
“Ah
sì? E fammi indovinare... questo malpensante sarebbe
quell'infido essere di mio fratello?” chiese Valerio. Mio
padre si
parò dietro di lui e gli piazzò uno schiaffo
sulla
nuca. L'ennesimo della giornata
“Indovinato!”
esclamò sorridendo. Mi avvicinai intanto ai genitori di
Alessia, quelli che io ormai avevo imparato a chiamare zii. Prima
abbracciai zia Ste, poi passai a zio Claudio. Entrambi mi diedero
calorosi auguri e fu davvero gratificante averli lì. Io che
li
avevo sempre visti come la coppia serena per eccellenza. L'amore
fatto a persona. Per quel che ne sapevo io, non avevano mai litigato
in tutta la loro vita. Come i miei genitori, si conoscevano da
tantissimo tempo. Loro due perfino da prima. Mia zia aveva tredici
anni quando si fidanzò con Claudio. E da allora non si erano
mai lasciati. Poi, quando lei aveva diciotto anni da poco compiuti
aveva scoperto di essere incinta, e alla fine dell'anno scolastico,
si erano sposati. E alla fine di Ottobre era nata Alessia. Poi
qualche anno dopo, una volta finita l'università, i miei
avevano deciso di sposarsi, ed il resto della storia la lascio
all'immaginazione...
“Beh,
forza... tutti a tavola che si fredda!” ci invitò
mia madre.
Io prima di sedermi, salutai i miei nonni paterni, poi passai ai
genitori di mia madre, per poi terminare con l'unica zia che potessi
pubblicamente chiamare con quel nome.
Dopo
pochi minuti ci ritrovammo tutti attorno al tavolo, ad aspettare che
mia madre e mia zia servissero.
“Tu,
razza di inutile essere con poca materia grigia... non ti azzardare a
sederti accanto a me, oppure ti faccio passare il più brutto
quarto d'ora della tua vita!” sentenziò Alessia
rivolto
ovviamente a Valerio.
“Ma
se mi siedo accanto a te, potrei imboccarti proprio come se fossimo
due fidanzatini!” rispose allegro. L'occhiata di ghiaccio che
Alessia gli lanciò bastò per fargli passare la
voglia
di scherzare, e senza aggiungere altro si sedette accanto ad Andrea,
a due posti lontano da lei.
“Vi
passerà mai questa vostra voglia di litigare? Sembrate cane
e
gatto!” domandò mio padre sorridendo
“Ma
vedi che non dipende mica da me... è lei che fa la
difficile... non si è ancora resa conto di quanto io sia
importante per la sua esistenza!” affermò Valerio.
Alessia
scoppiò a ridere.
“Beh...
cos'ho detto di così divertente, sentiamo?”
domandò
leggermente offeso. Ma la ragazza continuava a ridere imperterrita. E
così fece per tutto il resto del pranzo. Interrotta ogni
tanto
da qualche battuta o qualche complimento sull'ottima cucina di mia
madre. Mezz'ora dopo, ci ritrovammo tutti e quattro in camera di
Andrea. Io me ne stavo seduta sul tappeto, accanto a me c'era
Valerio, alla scrivania era seduta Alessia e sul suo letto,
comodamente sdraiato c'era mio fratello
“Allora...
maggiorenne... dove te ne andrai di bello stasera a
festeggiare?”
mi chiese Alessia
“Da
nessuna parte... rimarrà qui a casa...” si
intromise mio
fratello. Eccolo che ricominciava ad interpretare la parte del
fratello geloso
“Non
se ne parla proprio. Oggi sono ufficialmente maggiorenne, pertanto
vado dove mi pare!” esclamai seccata
“Questa
è il tuo pensiero... aspetta di conoscere il mio... poi ne
riparliamo!” affermò sorridendo
“E
dai, Andre... non puoi obbligarmi a stare a casa anche oggi... ho
promesso alle mie amiche che stasera avrei offerto una pizza... e non
si rimangiano mai le parole date!” lo implorai
“Coraggio...
Chiara ha ragione. Dalle la possibilità do festeggiare come
le
pare. Da domani la segregherai nuovamente... ma non stasera!”
esclamò Valerio
“Per
una volta sono d'accordo con lui...” intervenne Alessia
“Che
onore...” osservò Valerio raggiante
“Stasera
è la sua festa... falla divertire come può... e
poi,
Chiara è sempre stata una ragazza tranquilla, e questo lo
sai
meglio di me... puoi darle tutta la fiducia che possiedi, e stai
sicuro che non ti deluderà!”
“Parole
sante!” affermai. Mio fratello lanciò un'occhiata
torva,
prima a Valerio poi ad Alessia. Non voleva decidersi. Beh, era
arrivato il momento di mettere in atto la tecnica della sorella
“zuccherosa”. Mi alzai dal tappeto, e mi sdraiai
sul letto
accanto a lui, a pancia in giù. Appoggiai il mento sulla sua
spalla ed iniziai a parlare così, soffiando leggermente sul
collo. Sapevo che non avrebbe resistito per molto. Soffriva il
solletico in quel punto
“Per
favore, Andrea... soltanto per una sera. E poi prometto che
farò
la brava per il resto dei miei giorni!” lo pregai. Lo sentii
ridacchiare
“É
proprio quell'unica sera che mi spaventa. Sai quante cose possono
accadere in una serata soltanto?”
“Ma
io starò attenta... e poi, non sono mica una bambina. Ormai
dovresti aver imparato a fidarti di me!” esclamai
“Non
è che non mi fidi... il problema sono gli altri!”
affermò
sollevandosi a sedere. Sporsi il labbro inferiore in segno di
protesta. Lui per tutta risposta scoppiò a ridere
“Se
mi guardi con quella faccia però non riesco a fare il
fratello
iperprotettivo e severo. Vorrà dire che per questa sera
dovrò
starmene buono buono ad aspettare dietro alla porta d'ingresso il tuo
ritorno!” affermò
“Quindi...
tu... mi dai...”
“Il
permesso! sì... ma vedi di non approfittarne troppo... sono
buono, ma non fesso!” esclamò scompigliandomi
leggermente i
capelli. Non ci potevo credere. Ce l'avevo fatta. La mia tecnica
aveva funzionato alla grande. Sarei potuta uscire con le mie amiche,
festeggiare come si deve i miei diciotto anni. E che la festa
cominci...
Per
l'entusiasmo mi buttai su di lui per abbracciarlo, con talmente tanto
slancio che Andrea non riuscì a frenare la caduta, e finimmo
entrambi per terra. Anzi, in verità ci finì lui.
Io
fortunatamente sopra non mi feci niente.
“Che
state combinando voi lì dentro?” ci chiese mio
padre dalla
cucina. Trattenemmo a stento le risate, mentre Andrea iniziava a
lamentarsi in tutte le lingue per via della botta presa
“Tutto
ok... Valerio aveva cercato di abbracciarmi, ma io prontamente l'ho
scansato!” urlò di risposta Alessia
“E...
devo chiamare il 118 per caso?” chiese mio padre leggermente
divertito
“No,
tutto ok... niente di rotto... per ora!” confermò
Valerio
sorridendo. Mi accasciai a terra, ridendo a crepapelle e poco dopo a
me si unirono anche Alessia e Valerio
“Questa
me la paghi!” sentenziò Andrea massaggiandosi il
fianco
dolorante. Ma sorrideva, e sapevo che quelle parole di apparente
minaccia su di lui avevano lo stesso effetto delle parole d'amore di
Alessia nei confronti di Valerio.
Ore
21. Camera mia. Dalla radio accesa si diffondeva, sicura, la voce
calda del dee-jay.
“Bene,
questa, carissimi amici ascoltatori, era l'ultima sequenza mixata
della sera. Ormai sono le nove, ci si prepara per uscire, si
organizzano grandi cose per la serata, ci si mette d'accordo su dove
e a che ora vedersi. Insomma, siete tutti impegnati a preparare
questa magnifica serata calda di inizio Maggio. Ed io come voi, non
vedo l'ora di buttarmi nella mischia. Ed è per questo che vi
saluto, e vi auguro, carissimi amici, una buona continuazione, dal
vostro impaziente amico Mirko, e da tutta la regia di radio Roma... e
per concludere in bellezza ecco a voi Ne-yo, con la sua nuova Miss
Indipendent! A domani amici...” e
così partirono le prime note della canzone.
Aveva
appena finito di vestirmi. Avevo messo la gonna per l'occasione,
obbligata da Erica. E mi ero perfino fatta convincere, sempre da
quest'ultima a truccarmi di più del solito. Il risultato,
però, era molto soddisfacente.
“Sei
perfetta!” esclamò Erica battendo le mani
“Mi
associo!” annuì Melissa, seduta sul mio letto
“Grazie
ragazze... non so cosa farei senza di voi!” ammisi
sinceramente
“Ordinaria
amministrazione!” esclamò Erica muovendo davanti a
sé
la mano per sminuire la cosa
“Però!”
sentii ad un certo punto una voce maschile. Mi girai verso la porta e
lo vidi, appoggiato allo stipite, con le braccia incrociate ed il
sorrisetto divertito “Se sapevo che saresti uscita
così,
avrei chiamato la scorta!” esclamò Andrea
“Cos'è?
Ripensamenti?” domandai divertita. Lui scosse la testa
rassegnato,
facendomi ridere
“Mi
raccomando, Chiara... non vorrei ricevere una chiamata in piena notte
dalla centrale di polizia!” mi avvisò
“Stai
tranquillo... niente polizia... meglio i Carabinieri!”
esclamò
Erica sistemando i trucchi nel beauty case. Mio fratello
alzò
un sopracciglio scettico. Io scoppiai a ridere di nuovo ed una volta
recuperata la giacca, seguendo le mie amiche mi diressi verso la
porta d'ingresso. Prima però, mi alzai di qualche centimetro
fino a stampare un sonoro bacio sulla guancia di Andrea e sussurrai
in modo che sentisse soltanto lui
“Non
preoccuparti Andre... ti prometto che starò attenta e che
tornerò a casa sana e salva!”
“Lo
so... è per questo che ti lascio andare...” mi
disse
sorridendo
“Grazie!”
“Un'altra
cosa...” mi fermò mentre stavo per uscire
“Dimentica
quello che ho detto prima, stavo scherzando... di qualsiasi cosa tu
abbia bisogno, io sono qui, ok?”
“Lo
so, fratellone... grazie!” ed uscii di casa.
Ad
aspettarci nel parcheggio c'era la macchina di Luca, una Ford Focus
berlina, nera.
“Buonasera!”
esclamammo in coro io e le mie amiche entrando in macchina
“Tanti
auguri Chiara!” mi disse Luca sorridendomi.
“Grazie
Luca... e allora... dove andiamo?” chiesi raggiante. Non
vedevo
l'ora di divertirmi, per questo non riuscii a contenermi dalla gioia
quando Diego, seduto accanto a Luca, davanti si girò quel
tanto per sorridermi ed esclamare:
“Stasera
si balla, Chiara!”
Discoteca.
Ormai non mi rendo neanche più conto di che ore sono.
Saranno
le due, o forse le tre. Ma mi sto divertendo troppo per
preoccuparmene. Le mie amiche sono qui con me... ballano con me e mi
sorridono allegre. Erica, canta per giunta. È una canzone di
Bob Sinclair, di cui adesso mi sfugge il titolo. Ma non importa,
è
musica ed energia allo stato pur, ed è questo quello che
conta
davvero. Ad un tratto però, Melissa si avvicina preoccupata
al
mio orecchio e mi sussurra qualcosa che in un primo momento non
capisco. Poco dopo, però, quando mi ritrovo all'aria aperta
accompagnata dalla presenza costante delle altre due, capisco
qual'è
il problema, ed inizio a sudare freddo...
“Io dico che
sarebbe meglio
chiamare l'ambulanza!” esclamò Melissa allarmata
“Ma che
ambulanza... così
crederanno che si è sentito male dopo aver ingerito
pasticche
o qualcosa del genere!” constatò Erica, china su
suo
fratello, momentaneamente privo di conoscenza
“E allora
chiamiamo qualcun
altro... ti prego, Erica... sta davvero male!”
continuò
l'altra sull'orlo di una crisi di pianto
“Stai
tranquilla... Diego si è
ubriacato altre volte... non ultimo, lo scorso Capodanno... si
riprenderà... fidati!” la rassicurò
l'altra. Intanto
Luca, fortunatamente non troppo ubriaco per svenire come l'amico, lo
schiaffeggiava piano, per poi ripetere il suo nome.
“Niente...
non si sveglia...
forse dovremmo ascoltare Melissa e chiamare qualcuno!”
osservò
leggermente preoccupato
“Vi ho detto
che non è
necessario... piuttosto... portiamolo a casa, lì lo faremo
vomitare, così starà meglio!”
“Sono
d'accordo con Erica!”
mi intromisi io “In fondo si tratta soltanto di una sbornia,
passerà...” gli altri due, anche se non molto
convinti
acconsentirono e dopo aver portato Diego di peso in macchina, Luca
esclamò:
“Ecco, adesso, però, ci sarebbe un problema...”
“Ecco, adesso, però, ci sarebbe un problema...”
“Cosa?”
chiese Erica
allarmata
“Ma, no...
niente di grave... è
che... sarebbe meglio che io non guidassi stasera... ho bevuto, e
anche se mi sento bene, non vorrei che i miei sensi di percezione
andassero a farsi fottere...” esclamò sorridendo.
Erica
sospirò. Io sorrisi appena.
“Sì,
ma...” si
intromise Melissa “Come facciamo adesso... Diego è
svenuto,
tu non riesci a guidare... noi tre non abbiamo la patente...”
“Posso
guidare io, non c'è
problema!” esclamai senza neanche pensarci
“Tu?”
mi chiese scettica
Erica. Io annuii con la testa
“Non ci
pensare proprio...
questa macchina vale più di voi tre messe insieme... non la
lascio nelle mani di una senza patente o esperienza!” si
affrettò
ad esclamare Luca
“Uffa,
sembra di sentire mio
padre... quando si parla delle vostre macchine, voi uomini diventate
insopportabilmente taccagni!” commentai a bassa voce, ma ero
sicura
che mi avesse sentito alla perfezione
“E
comunque...” aggiunsi
“Nonostante io non abbia la patente, so guidare benissimo.
Mio
padre mi ha fatto un sacco di guide... cavolo, un po' di
fiducia!”
lui mi squadrò per bene. Poi si passò una mano
sulla
fronte e una volta capito che quella da me proposta, era l'unica
alternativa, esclamò:
“D'accordo...
ma se succede
qualcosa, ricorda che da oggi sei penalmente perseguibile!”
io
sorrisi ed afferrai le chiavi che mi porgeva.
Qualche istante dopo
aver messo
in moto, eccoci sulla strada che portava a casa di Diego e Erica. Al
mio fianco c'era Luca che, con la testa appoggiata al sedile e gli
occhi chiusi per via del mal di testa che lo stava assalendo dopo le
birre bevute, si raccomandava di andare piano e di stare attenta
“Per la
quattordicesima
volta... non preoccuparti... so quello che faccio!” e mi
girai
verso di lui per fulminarlo, proprio mentre apriva gli occhi per
accertarsi della situazione. Lo vidi sbiancare. Pensai all'istante
che stesse per sentirsi male anche lui, ma non fu così
“Cazzo,
Chiara, attenta allo
sportello....” il resto fu solo un grande rumore, vetri rotti
ed un
urlo lancinante che squarciò l'aria calda di inizio Maggio.
Scusate, sono davvero imperdonabile... tutto questo tempo x aggiornare... è che, ci sono stati tanti di quei contrattempi, che elencarli adesso annoierebbe voi e me... quindi, vi porgo le mie più grandi scuse dal profondo del cuore e speriamo che possiate perdonarmi. Allora, sono felice che il prologo di questa storiella vi abbia incuriosito. Ringrazio di vero cuore le 7 persone che hanno messo la storia tra i preferiti, e anke coloro che hanno semplicemente letto. Spero che questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere mi raccomando, un grande bacio... e speriamo a prestissimo ;)
p.s. Se non dovessi aggiornare prima, Buona Pasqua a tutti! :D
Risposte alle recensioni:
cristy8: Ciao... allora prima di tutto, vorrei ringraziarti davvero per la tua assiduità nella lettura di "Dimmi ti amo"... e non preoccuparti, anche se non hai recensito. l'importante è che ti sia piaciuta e che sono riuscita anche solo per un istante a strapparti un sorriso o un'emozione qualsiasi... a me basta quello :D... però, sono altrettanto contante ke tu abbia recensito lo scorso capitolo. Speriamo solo di non aver tradito le tue aspettative. Ti prego di continuare a seguirmi (mi faresti davvero felice) e fammi sapere cm hai trovato questo capitolo. Un grande bacio
_NovemberThree_: Ciao... io mi ricordo di te, uno perchè hai un nick ke mi piace, e ke mi ha colpito molto, due perchè cmq mi ricordo, ti sembrerà strano, di tutti quelli che recensiscono. Ti ringrazio per la recensione e spero davvero che continuerai a seguirmi anche nei prossimi capitoli. Un bacio e fammi sapere se quest'utlimo ti è piaciuto. ciaooo
pirilla88: Ciao... allora, prima di tutto un ringraziamento di vero cuore per aver letto "Dimmi ti amo"... non importa se non hai mai recensito. L'importante è che la mia storia ti sia piaciuta e che io nel mio piccolo sia riuscita a farti emozionare, anche solo un pò... Grazie x i complimenti che mi hai fatto, e spero che cn questo capitolo non ho deluso le tua aspettative. Fammi sapere xké spero che continuerai a seguirmi... un bacio grande
mary85: Ciao.... ma io mi ricordo di te... hai recensito molti capitoli di "Dimmi ti amo"... uh che bello trovarti anche qui... non sai che gioia... allora... prima di tutto come avevo detto vi avrei sorpreso, perchè in fondo non si tratta di una vera e propria continuazione, perchè i protagonisti nn sn più Massi&Manu... ma ci sono cmq, il che la rende comunque una cosa apprezzata a qnt vedo. Proprio per qst nn sapevo cm avreste potuto reagire.. ma sn contenta dell'effetto ke ha avuto... inclusa te :D... davvero le tue parole mi hanno fatta felissima, perchè la serenità che tu percepivi era proprio il sentimento che io volevo cercare di esprimere... quindi... me felice... :D... beh adesso vado, continua a seguirmi mi raccomando e dimmi cosa ne pensi di qst capitolo che sn curiosa... :D... un grande bacio...
Scusate, sono davvero imperdonabile... tutto questo tempo x aggiornare... è che, ci sono stati tanti di quei contrattempi, che elencarli adesso annoierebbe voi e me... quindi, vi porgo le mie più grandi scuse dal profondo del cuore e speriamo che possiate perdonarmi. Allora, sono felice che il prologo di questa storiella vi abbia incuriosito. Ringrazio di vero cuore le 7 persone che hanno messo la storia tra i preferiti, e anke coloro che hanno semplicemente letto. Spero che questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere mi raccomando, un grande bacio... e speriamo a prestissimo ;)
p.s. Se non dovessi aggiornare prima, Buona Pasqua a tutti! :D
Risposte alle recensioni:
cristy8: Ciao... allora prima di tutto, vorrei ringraziarti davvero per la tua assiduità nella lettura di "Dimmi ti amo"... e non preoccuparti, anche se non hai recensito. l'importante è che ti sia piaciuta e che sono riuscita anche solo per un istante a strapparti un sorriso o un'emozione qualsiasi... a me basta quello :D... però, sono altrettanto contante ke tu abbia recensito lo scorso capitolo. Speriamo solo di non aver tradito le tue aspettative. Ti prego di continuare a seguirmi (mi faresti davvero felice) e fammi sapere cm hai trovato questo capitolo. Un grande bacio
_NovemberThree_: Ciao... io mi ricordo di te, uno perchè hai un nick ke mi piace, e ke mi ha colpito molto, due perchè cmq mi ricordo, ti sembrerà strano, di tutti quelli che recensiscono. Ti ringrazio per la recensione e spero davvero che continuerai a seguirmi anche nei prossimi capitoli. Un bacio e fammi sapere se quest'utlimo ti è piaciuto. ciaooo
pirilla88: Ciao... allora, prima di tutto un ringraziamento di vero cuore per aver letto "Dimmi ti amo"... non importa se non hai mai recensito. L'importante è che la mia storia ti sia piaciuta e che io nel mio piccolo sia riuscita a farti emozionare, anche solo un pò... Grazie x i complimenti che mi hai fatto, e spero che cn questo capitolo non ho deluso le tua aspettative. Fammi sapere xké spero che continuerai a seguirmi... un bacio grande
mary85: Ciao.... ma io mi ricordo di te... hai recensito molti capitoli di "Dimmi ti amo"... uh che bello trovarti anche qui... non sai che gioia... allora... prima di tutto come avevo detto vi avrei sorpreso, perchè in fondo non si tratta di una vera e propria continuazione, perchè i protagonisti nn sn più Massi&Manu... ma ci sono cmq, il che la rende comunque una cosa apprezzata a qnt vedo. Proprio per qst nn sapevo cm avreste potuto reagire.. ma sn contenta dell'effetto ke ha avuto... inclusa te :D... davvero le tue parole mi hanno fatta felissima, perchè la serenità che tu percepivi era proprio il sentimento che io volevo cercare di esprimere... quindi... me felice... :D... beh adesso vado, continua a seguirmi mi raccomando e dimmi cosa ne pensi di qst capitolo che sn curiosa... :D... un grande bacio...