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Autore: Wendy_88    10/05/2016    5 recensioni
One shot con finale aggiuntivo secondo il mio modo di vedere Ano Hana da grande shippatrice della coppia Jintan X Anaru!
Genere: Hurt/Comfort, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jinta Yadomi/Jintan, Naruko Anjō/Anaru
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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Perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te

 

Passarono mesi, da quando Menma aveva raggiunto il nirvana. Tutto sembrava andare per il verso giusto.
Il gruppo, ogni volta che Poppo tornava nella periferia Giapponese, si riuniva alla base segreta come se la loro amica fosse ancora tra loro. Il ragazzo, non aveva abbandonato la fissa per i viaggi e tornava solo ed esclusivamente per stare con i suoi amici. Adesso, aveva un motivo più che valido, per tornare.
Jintan, invece aveva ricominciato ad andare a scuola e il rapporto con Anaru migliorava ogni giorno. Lui si apriva sempre di più con lei e questa cosa faceva stare bene Anaru. Gli unici due del gruppo a non essere cambiati, erano Tsuruko e Yukiatsu: lei era rimasta la solita persona fredda e continuava a pendere dalle labbra del castano, mentre lui era sempre lo stesso apatico ragazzo di sempre.

Quella notte, Jintan sognò Menma. Non che fosse la prima volta. Ma mai era successo che, l’amica defunta, irrompesse in uno dei suoi sogni, spaventandolo in quel modo. Menma gli ripeteva in modo repentino che Anaru fosse in serio pericolo. Il ragazzo, si svegliò nel cuore della notte, destabilizzato da quel sogno. E se Menma avesse ragione? Guardò l’orologio appeso alla parete. Erano le tre. Che cosa avrebbe dovuto fare? Senza pensarci due volte, compose il numero dell’amica, ma senza risultato. 
Il telefono era spento. Indossò allora una tuta ed un paio di scarpe da ginnastica e senza rendersene conto andò verso casa di Anaru.  

Giunto là davanti non sapeva cosa fare, non poteva di certo svegliare la sua famiglia. Decise allora, di lanciare piccoli sassolini, alla finestra di Anaru. Ma niente. 
Provò infine, ad arrampicarsi sull’albero di ciliegio posto davanti alla finestra della sua camera. Era piuttosto agile, quindi arrivò davanti alla vetrata, in poco tempo, e cominciò a bussare. La ragazza, sentendo quei rumori, apri gli occhi e vedendo la sagoma di un ragazzo alla sua finestra, sobbalzò dal letto. Accese la piccola abat-jour sul comodino e si stupì nel capire che, quel ragazzo, fosse Jintan. Si alzò e corse ad aprirgli.

-Ma sei impazzito o cosa? Vuoi farmi venire un infarto, per caso? Ti sembra questa l’ora e il modo di venire, a casa mia?-
Stava aumentando il tono della voce e il ragazzo le mise una mano sulla bocca, per zittirla. Quando si tranquillizzò, Jintan le spiegò tutto e le racconto del sogno e delle raccomandazioni di Menma. Anaru dapprima fu seria, poi scoppiò a ridere. Forse Jintan, si era fatto prendere dal panico inutilmente. In ogni caso, Anaru, che provava determinati sentimenti per lui da quando ne aveva memoria, in cuor suo era felice di codesta preoccupazione nei suoi confronti. Rimasero a ridere un altro po’. Poi si salutarono e lui tornò a casa. Appena si adagiò nel suo letto, si diede quasi dello stupido, subito dopo crollò.

La mattina seguente, come di consueto, passò a prendere Anaru per andare a scuola. Durante il tragitto, risero di gusto, ricordando gli avvenimenti notturni.  
Dopo le lezioni, Jintan stava aspettando Anaru, come faceva ogni giorno, agli armadietti all’ingresso della scuola, ma lei, stavolta non arrivò. Sapeva che, doveva fermarsi in segreteria a lasciare dei fogli, ma ci stava mettendo troppo tempo. Decise di andarla a cercare, quando incontrò le sue amiche Nami e Futaba, nel corridoio. -Ragazze avete visto Anaru?- chiese speranzoso.
-No mi dispiace Jintan- risposero all’unisono le due ragazze.

La cercò per quasi mezz’ora, dentro la scuola, ma di Anaru nessuna traccia. Il sogno e gli avvertimenti di Menma, riecheggiarono nella sua mente. Il suo telefono era di nuovo spento. Chiamò a casa sua, ma sua madre, disse che la figlia ancora non era rientrata. Adesso, era davvero preoccupato. Dove poteva essere? Passò per le vie principali del quartiere e dalla stazione metropolitana. Niente. Non sapeva più cosa fare. Non voleva nemmeno tornare a casa, senza essersi accertato che stava bene. 

Senza rendersene conto si ritrovo nel bosco. Si era fatto buio e si ritrovò a fissare il punto, dove quel fatidico giorno, Menma cadde. “Menma aiutami! Cosa devo fare? 
Lo so che avrei dovuto darti ascolto…”
Un Urlo. Fu quello che lo distolse dai pensieri. Un Urlo femminile. Anaru! Doveva per forza, essere lei. 
Quel grido, proveniva dalla base segreta. A passo veloce, si diresse verso la casa e non appena vide le luci accese, i suoi dubbi scomparvero totalmente. Menma aveva detto la verità. La sua amica era davvero in pericolo.

Apri la porta con fare lesto e quello che vide fu agghiacciante. Anaru. La ragazza, più innocente e casta che conosceva, era sul letto in preda al panico. I suoi occhi pieni di lacrime, e i vestiti strappati che lasciavano vedere la rotondità del suo seno. Cercava di divincolarsi.
Sopra di lei, un ragazzo, intendo ad approfittarsi del suo corpo. Era talmente impegnato a darsi da fare, che non si accorse della presenza di un’altra persona dietro di lui.
Jintan non ci vide più. L’istinto prese il sopravvento. 
Allungò il passo, prendendo il ragazzo dalle spalle e girandolo verso di lui, gli mollò un pugno, con tutta la forza che aveva, sulla faccia. Il naso del ragazzo, iniziò a sanguinare. 
-BASTARD…- non riuscì a completare la frase, le parole gli morirono in gola.
-Tu?- No, non poteva credere ai suoi occhi. Quello che aveva davanti e che stava cercando di violentare la sua amica, era Yukiatsu. Il loro amico d’ infanzia.
Come aveva osato fare una cosa del genere ad Anaru?
Il ragazzo iniziò a ghignare. A quella risata macabra, la rabbia, lo assalì ancora di più. Un altro pugno partì in direzione dello stomaco. 
-Perché?- non rispondeva. Per un attimo, si voltò a guardare Anaru. Le lacrime, le rigavano il viso. 
Un viso impaurito e colmo di dolore. Cercava di coprire quella nudità, causata dai vestiti strappati. L’imbarazzo, le si leggeva negli occhi color miele. Quell’espressione lo fece infuriare ancora di più. Riprese il ragazzo che, era in un angolo, a sputare sangue e iniziò a dargliene di santa ragione. Non gli era mai successo. Anaru. Quella, era la ragazza che lo aveva amato fin da bambina e lui, nonostante Menma lo avesse avvisato, cosa aveva fatto? 
Non era stato in grado di proteggerla. Lo spinse al muro con tutta la forza che aveva.
-Per l’ultima volta, perché l’hai fatto, Yukiatsu?-
Finalmente vide che le labbra di quell’essere ripugnante, si stavano smuovendo.
-Lei era la seconda persona, che mi rifiutava, perché è innamorata di te!- Jintan rimase pietrificato. Poi quell’altro continuò. -Menma prima di morire… e adesso anche Anaru. E per ben tre volte, mi ha rifiutato, sai? Dicendo di non averti mai scordato. Non puoi averle tutte tu amico!-
Sorrise soddisfatto per quello che aveva fatto, nonostante il dolore delle ferite, che Jintan gli aveva provocato.
Silenzio. Silenzio che fu interrotto dai singhiozzi di Anaru.  
Sospirò. Basta! Doveva chiudere questa storia, si disse tra sé. Lo prese dai capelli facendogli sbattere la testa al muro.
Ormai non corrispondeva delle sue azioni. Probabilmente lo avrebbe ucciso, ma gli importava poco in quel momento.
-Bastaaaaaaaa!- Si bloccò alle parole della ragazza. 
Lo stava uccidendo. Lei non voleva che l’amore della sua vita, si sporcasse di un crimine così grande. La sua voce lo fece tornare in sé. Yukiatsu, era ormai privo totalmente di forze.
-Vattene!-
Gli urlò il ragazzo. Con movimenti molto lenti, Yukiatsu riuscì ad alzarsi e ad uscire dalla base segreta. Jintan, guardo la ragazza affranta e piena di vergogna.
Subito dopo apri il guardaroba, dove Poppo, lasciava sempre qualcosa. Prese una felpa arancione e la fece indossare alla ragazza. Stava tremando e le lacrime non si erano fermate un solo istante. Istintivamente l’abbracciò. 
Un caldo abbraccio, ma soprattutto sincero, che sembrò quasi infinito, dove nessuno dei due aveva il coraggio di parlare. Fu il telefono di Jintan ad interrompere quell’abbraccio. Era la madre di Anaru. 
-Pronto.- Rispose il ragazzo 
-Jintan sono le dieci e mia figlia non è ancora tornat…-
La bloccò.

-È qui a casa mia. Le chiedo scusa signora, mi stava aiutando a studiare ma si è addormentata e di conseguenza non ha potuto avvisarla!- La ragazza, lo ringraziò con lo sguardo. -Può stare tranquilla. Domattina andremo a scuola.-
La madre di Anaru si fidava di quel ragazzo. Non obiettò.
-D’accordo. Buonanotte signora.- Chiuse la chiamata. 
-Grazie!- Riuscì a dire Anaru con un filo di voce. 
Ma Jintan si avvicinò al suo viso e fissando i suoi occhi disse.

-Scusami, Anaru!- La ragazza, lo guardò confusa. Non capiva. Così il ragazzo continuò.
-Avrei dovuto credere al sogno di Menma, non dovevo lasciarti un secondo da sola. Sono arrivato tardi! Quello schifoso, non doveva toccarti. Tu non lo meritavi.-
Una lacrima scese sulla guancia del ragazzo. Lacrima, che sorprese Anaru. Gli occhi della rossa crearono un lieve sorriso. Asciugò la lacrima al ragazzo poi parlò lei.
-Non è colpa tua Jintan! Anche io non avevo creduto a quel sogno. Nessuno di noi, si sarebbe immaginato una cosa del genere. Non da Yukiatsu.- Il solo pronunciare quel nome, le provocò un conato di vomito. Fece una pausa.
-E sei arrivato in tempo Jintan!- Il ragazzo strabuzzò gli occhi, non capendo quelle parole ma poi, seguì lo sguardo di Anaru. Fissava le lenzuola che, non erano per nulla sporche. Non c’era un filo di sangue e lui sapeva che doveva esserci, perché era a conoscenza della verginità dell’amica. Quell’amica che, non appena era a contatto con un qualsiasi ragazzo, diventava rossa come un peperone. 
Quell’amica che ad ogni complimento, si dileguava dall’imbarazzo. Rise tra se sornione a quel pensiero. 
Il senso di colpa era diminuito. 

-È vero quello che ha detto Yukiatsu prima?”
Esordì all’improvviso il ragazzo.
Ma lei rispose confusa 
-A cosa ti riferisci?- Dopo qualche secondo di silenzio prese coraggio.
-Che non mi hai mai dimenticato!-
Anaru si staccò dall’amico a quella frase, ma lui leggendo il forte imbarazzo e il rossore delle sue gote le strinse le mani per tranquillizzarla. Sì, c’era riuscito. 
Nonostante la vergogna che lei avesse sempre provato con i ragazzi, lui era l’unico che riusciva a farla calmare e la faceva stare bene. Contò fino a tre, poi confessò. 
-Sì è vero, Jintan! Ma è vero anche che io, non potrò mai prendere il posto di Menma nel tuo cuore!- L’amico dapprima esterrefatto da quella sua uscita, si ricompose ammettendo il suo pensiero.
-È vero, ho amato Menma. E credevo di non poter mai amare qualcun'altra, come lei.-
La ragazza, nonostante conoscesse quel pensiero, si rabbuiò. Ma lui non aveva finito.
-Ma vederti prima con Yukiatsu, che ti faceva del male, mi ha risvegliato da quella fissazione, che ho avuto per tutto questo tempo. Ho provato talmente tanta rabbia, che se non mi avessi fermato, lo avrei di certo ucciso. Ho capito, quando ho sentito le tue urla che, non avrei mai voluto perderti e quanto tu fossi speciale per me. E il solo fatto, che un altro ragazzo ti stava toccando, mi manda ancora in fumo il cervello!-
La rossa ricominciò a piangere, sentendo quelle parole ma questa volta non erano lacrime amare, bensì di felicità.  
Il ragazzo che aveva amato giorno per giorno, da quando ancora era una bambina, le stava finalmente dicendo di ricambiare i suoi sentimenti. Era felice ma non riusciva a parlare. Poi, vide il viso di Jintan a pochi centimetri dal suo. E le loro labbra si sfiorarono. Un brivido, percorse tutto il suo corpo. Il bacio che aveva sempre voluto, 
quello che aveva sempre aspettato con ansia, era davvero arrivato. Pensò che era assurdo, passare dal momento più brutto della sua vita al più bello, a distanza di così poco tempo. Jintan, interruppe il bacio sussurrandole qualcosa all’orecchio. -Ti prometto che non ti succederà più niente, perché io, da ora in poi, sarò sempre accanto a te!- per poi ritornare, a quel caldo bacio, che ad Anaru sembrò infinito.
Le aveva che non l’avrebbe più lasciata. A volte il tempo, ripaga tutte le ferite e le sofferenze che abbiamo provato.
E ad Anaru, dopo circa tredici lunghi anni, quel tempo aveva regalato la persona che amava più al mondo.
Non bisogna mai arrendersi. Le cose belle arrivano quando meno te lo aspetti e prima o poi la felicità arriva per tutti. 


                                   The end 



Note dell’autrice

Salve! Sì, so che se leggerete questa one shot molti di voi mi odierà.  Ok, il tema di “Anohana” è tutt’altro e la coppia a cui tutti tengono è quella composta da Jintan/Menma. 
Io non la penso così. Non mi linciate, ma parliamoci chiaro… Per forze maggiori, quella storia non può più avverarsi e Jintan non può stare tutta la vita a piangersi addosso. E chi meglio di quella ragazza che è innamorata di lui fin da bambina? Anaru… si lei è la ragazza giusta per lui! Detto questo spero che qualcuno legga e che a qualcuno piaccia!!! xD

Ahhh.. Dedico questa one shot a Sora5 che nel momento in cui, ho accennato di questa fanfiction mi ha spinto a pubblicarla!

  
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