Film > Nightmare Before Christmas
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Autore: Hana S    11/05/2016    1 recensioni
La storia si svolge dopo l'avventura del film. Ora Jack e Sally sono sposati ed hanno una bambina. Racconterò come penso si possano svolgere la loro vita, cosa succederebbe se il Bau Bau tornasse e seguiremo passo passo la crescita della principessa di Halloween Town.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Skeletron, Nuovo personaggio, Sally, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP 13 – Per sempre in due, così.

‘Io no invece’ queste parole continuavano a rimbombare nella testa dell’Uomo Nero, e non se ne dava pace. Skelbi aveva ogni ragione di pensarla come voleva, ma ora era confuso, perché un rifiuto lo turbava così tanto?

Seduto nella sua modesta casetta al limitare del cimitero, l’uomo si portò una mano al volto e sentì per la prima volta copiose lacrime scendere dai suoi occhi. Uscì di casa camminando senza una meta e passo dopo passo arrivò alla foresta.

Skelbi irruppe come un uragano nella stanza dove si trovava la madre e le saltò al collo. Felice di vedere che le ombre sul volto della figlia si erano dissipate, Sally ricambiò il gesto affettuoso.

«Mamma, sono innamorata!»

«Cosa!?» le due si voltarono, Jack più bianco che mai, si era appoggiato alla maniglia della porta quasi colto da un malore.

“Perché no! Tanto avrei dovuto dirglielo prima o poi” pensò la giovane guardando il padre.

«Hai capito bene papà! E ora scusa, ma vado da lui» Skelbi gli passò accanto velocemente, senza dargli tempo di reagire ed uscì di casa.

«Skelbi. Aspetta!» troppo tardi «Mi spieghi cosa succede?» chiese voltandosi verso la moglie, la quale ricambiò con un dolce sorriso.

«Siedi che ti racconto»

Al limitare della foresta, l’Uomo Nero rimase immobile fissando il vuoto.

“Allora, dimmi com’è essere scaricati?” una fitta gli attraversò la testa e si accasciò al suolo

«Basta!»

“E no! Fino a quando non mi libererai sarà un vero piacere tormentarti, soprattutto adesso che sei così debole. Non ti preoccupare, quando sarò libero ci penserò io a punire la donna che ci ha causato così tante sofferenze”

«Non ti permetterò nemmeno di sfiorarla!» disse l’uomo sollevandosi, con un fuoco mai conosciuto che gli bruciava dentro.

“Voglio proprio vedere come farai!”

«Vado! Vedo! Prendo!»

«Signore!» proruppero i tre monelli.

«Che nessuno si avvicini alla foresta!» alzò in aria il bastone e lo fece ricadere al suolo, una barriera si creò fra lui e i suoi servitori. Poco alla volta una fitta cortina di fumo nero avvolse la foresta.

L’uomo si voltò e con lo sguardo deciso e qualcosa che ardeva in petto, si inoltrò fra gli alberi immersi in un buio totale.

«A noi due ora!»

“Ti aspetto”

Arrivato all’albero dove era sigillato il mostro lo colpì, ora non c’era più nulla che potesse tenerlo rinchiuso.

Skelbi correva a perdifiato e Zero la seguiva da vicino, arrivata alla piccola casetta si precipitò al suo interno.

«Ti devo parl…» non c’era nessuno, ma la ragazza sapeva bene dove andare.

Quando si incamminò verso la foresta sentì una stretta al petto e la vide ricoprirsi di un fumo nero, una lacrima le rigò il volto.

«No!»

«O si invece» la ragazza si voltò, Vado, Vedo e Prendo erano al suolo, come in preda a convulsioni «I nostri signori si scontreranno presto!»

«Quegli idioti …» Prendo non riuscì a concludere la frase, gli occhi si fecero bianchi e fu colto da convulsioni.

Spaventata cercò di camminare ma qualcosa le bloccava le gambe, Vado e Vedo non accennavano a mollare.

«Ci ha detto di non fare avvicinare nessuno»

«Vedo, se si facesse male Oogie Boogie sarebbe contento!»

«Hai ragione» la lasciarono.

«Zero presto!» corse via.

«Non puoi ferma!» urlarono i tre, incapaci di muoversi e di capire a chi andava la loro fedeltà.

La ragazza correva, ma un improvviso terremoto la costrinse a fermarsi ancora. Durò qualche minuto, non c’era mai stato nulla di simile nel regno di Halloween.

Di certo ciò che sarebbe accaduto quel giorno avrebbe cambiato la sua vita. 

«Così stanno le cose Jack, prima le accetti prima ti calmerai» intanto lo scheletro a grandi passi, percorreva il salotto da un lato all’altro, velocemente.

«Come faccio a calmarmi! Mia figlia è innamorata, la mia bambina ha nel suo cuore un altro uomo!»

«Cosa pretendevi, che rimanesse con noi per sempre?» chiese pacatamente la donna. Jack si voltò e la sua espressione non lasciò dubbi a chi lo conosceva bene «L’hai vista com’è diventata grande, è capitato a noi e lei è nostra figlia, non potevo desiderare nulla di più bello per lei»

Sally si avvicinò al marito e gli prese le mani «Per sempre in due così. Da quel momento abbiamo sentito qualcosa dentro di noi che batteva all’unisono e siamo stati felici, i sei anni vissuti lontano da nostra figlia li abbiamo superati grazie al legame che ci ha sempre tenuti insieme»

Nella mente di Jack corsero veloci i ricordi di quei momenti, nell’oscurità che lo avvolgeva in quel periodo Sally era sempre riuscita a riportare la luce.

Per quanto fossero i suoi genitori e il legame che li univa fosse forte e li rendeva felici, se anche Skelbi avesse trovato qualcuno da amare lui l’avrebbe accettato.

«Va bene Sally…» la donna alzò lo sguardo rasserenato «… ma se la vedo piangere anche solo una volta per colpa sua Halloween Town potrà dire addio a qualsivoglia uomo nero»

«Jack …» li colse un improvviso terremoto e si precipitarono fuori, nella piazza si radunarono presto gli altri abitanti, la calma si ripresentò solo alla fine della scossa.

«Cosa è stato?» si domandarono in molti.

«Laggiù! La foresta!» urlò una strega in sella alla sua scopa.

«Jack io vado a cercare Skelbi»

«Fa attenzione ti prego. Cittadini!» richiamò all’attenzione lo scheletro «Non sappiamo cosa stia succedendo, ma ho un brutto presentimento, preparatevi a difendere la città!»

L’Uomo Nero indietreggiò con un balzo, evitando così che il mostro lo afferrasse.

«Allora, vogliamo cominciare?» il mostro fece scroccare il collo muovendo la testa a destra e sinistra.

«È giunto il momento di farti sparire per sempre!».

«Pensi di poter colmare il Vuoto così?» disse ridendo Oogie Boogie.

L’Uomo Nero cercò di mascherare la sua ansietà, ma non era certo della sua vittoria.

«Sai in certi momenti …» Oogie cominciò a camminare portandosi di lato all’uomo «… molti traggono forza dal ricordo delle persone amate».

Nella mente dell’uomo a quelle parole riaffiorarono le immagini di Skelbi. Si voltò ma il mostro non era più lì.

«Ma anche una piccola distrazione può rivelarsi fatale» sentenziò comparendogli alle spalle.

Skelbi camminava lungo la parete nera, non intravedendo alcuna entrata si sedette sul terreno portandosi le ginocchia al petto. Aveva lo sguardo perso, quando sentì qualcosa ai suoi piedi; Zero la fissava e guaiva sia perché la padroncina era triste, sia non sapendo cosa stesse accadendo.

Skelbi gli accarezzo il musetto preoccupato «Zero non temere, troveremo una soluzione!»

Un susseguirsi di suoni, anche se lontani catturò la sua attenzione, qualcuno stava combattendo. Si ricordava bene la battaglia contro Oogie Boogie tanti anni fa, e la sensazione era la stessa.

«Zero rimani qui, io devo andare» la ragazza si scagliò contro la parete.

«Skelbi! Dove sei?» Sally correva ovunque, ma non era in grado di trovare la figlia, il cuore le batteva all’impazzata. Aveva paura e temeva di perderla ancora, strinse le mani al petto e chiuse gli occhi «Non di nuovo!» riaprendoli guardò l’orizzonte e con più vigore corse diretta verso la foresta, aveva ormai capito che stava accadendo qualcosa in quel luogo.

Sapeva che l’Uomo Nero centrava in questa storia ed era certa che sua figlia era lì.

Arrivata sul limitare della foresta si guardò intorno.

«Skelbi! Skelbi dove sei?» il piccolo Zero abbaiò e si avvicinò a Sally.

Accovacciandosi la donna lo prese fra le mani «Zero ti prego, tu lo sai dov’è andata, vero?»

I cagnolino corse verso la cortina nera, si fermò e iniziò ad abbaiare.

Nascosto dietro un albero, l’Uomo nero si controllava le ferite, erano troppe e del fumo nero fuoriusciva da esse. Ansimava ed era stanco, ma doveva continuare a combattere sapeva che per quanto potesse essere forte, anche Oogie Boogie doveva risentire la stanchezza e il dolore.

«Avanti vieni fuori! Non mi sono nemmeno riscaldato!» aveva anche lui segni sul corpo da cui fuoriuscivano vermi ed altri insetti, ma moti meno dei suoi; la distrazione iniziale gli era costata cara.

«Eccoti …» rise cupamente «… tana per l’Uomo Nero!» di sicuro sarebbe riuscito ad afferrarlo e scaraventarlo via senza che l’uomo opponesse resistenza; ma da lontano qualcuno aveva osservato la scena.

La bella chioma rossa era ciò che l’Uomo Nero vedeva, il volto di una giovane scheletro fissava quello del suo vecchio carceriere. Tutti e due rimasero stupiti.

«Non ti permetterò di fargli del male» sentenziò stringendo ancor di più la presa sul braccio del mostro.

«Ma bene! Chi si rivede la mia piccolina …» sospirò «… sarebbe andato tutto bene: quei due non sarebbero più stati felici, lui non sarebbe mai esistito ed io avrei ancora la mia nipotina … se solo non fossi stato così distratto».

«Ma non è così, e non sarà mai più come allora!»

«Già … non posso tornare indietro, ma posso rifarmi su i diretti responsabili …» un ghigno gli si dipinse sul volto «… prima sistemo lui e riacquisto i miei pieni poteri …» con l’altro braccio avvolse il collo della ragazza «… poi vado diretto ad eliminare alla radice il problema e finalmente saremo ancora insieme!» la sua risata non aveva nulla di sano.

«Tutti questi anni di solitudine ti hanno dato alla testa!» anche se con un filo di voce la giovane riuscì a replicare.

Oogie la sollevò da terra «Ora facciamo le insolenti? Vedremo di sistemare anche questo tuo caratteraccio!» Skelbi soffocava.

«Lasciala subito!» l’Uomo Nero gli si scagliò addosso, Skelbi cadde e la barriera si dissolse. Ripresasi si appoggiò sui gomiti e guardò fissa davanti a se.

Una fitta dolorosa le lacerò il petto «No!» urlò in lacrime e il suono della sua voce riecheggiò nella foresta.

Oogie reggeva il corpo dell’Uomo Nero trafitto dal suo stesso bastone.

«Bravi ragazzi, ottimo lavoro!» tre piccoli mostriciattoli saltellarono fino al mostro.

«Era talmente in pensiero per lei che non si è nemmeno accorto che gli abbiamo rubato il bastone!» sghignazzò Vado.

«Vero! Vero! Poi girare intorno all’albero silenziosamente non ci ha fatti scoprire!» sentenziò Vedo.

«Morirà in poco tempo!» Prendo si portò le mani alla bocca aperta in una macabra risata.

«Ora signorina …» gettò il corpo a terra «… guarda questo mondo cadere!» voltò la spalle a Skelbi e si incamminò verso la città.

«Fermo!» ma lui non l’ascoltava e scomparve dalla sua vista insieme ai tre monelli.

«Skelbi …» la giovane si voltò verso l’amato e corse da lui. In ginocchio accanto a lui gli accarezzò il volto.

«Sei qui …».

«E come potevo lasciarti».

«Almeno ti ho potuta vedere, un’ultima volta» il respiro rallentava sempre più.

«Non dire così, adesso siamo insieme, vedrai tutto si sistemerà».

L’uomo le sfiorò il viso con la mano, ma quello fu il solo ed unico gesto d’affetto che poté donarle.

Il braccio ricadde al suolo.

Skelbi lo sentì spegnersi fra le sua braccia «No, no ti prego non lasciarmi» stesa sul suo petto, pianse versando ogni lacrima che aveva in corpo.

«Io ti amo»

Pur essendo in pieno giorno, la città si ritrovò invasa da fitte tenebre ed anche se erano creature spaventose e temibili, gli abitanti provarono terrore.

«Cittadini state calmi!» cercò di tranquillizzare il sindaco.

«Restiamo uniti!» proclamò il re delle zucche «Lui è qui!»

«Esatto Jack!» lo scheletro sentì un fruscio alle spalle e si voltò «Quanto tempo vecchio amico!»

«Non mi pare di essere mei stato tuo amico!»

«Oh è vero che sbadato! Volevo dire … vecchio nemico!»

A Jack, Oogie non era mai andato giù, ne lui ne il suo modo di comportarsi.

«Invece di trattenere tutto quell’odio scheletro, fatti sotto! Tua figlia per lo meno ci ha provato, anche se invano»

«Che le hai fatto!» Jack gli si scagliò contro ed iniziò la lotta.

Gli abitanti corsero a nascondersi, se qualcuno si fosse trovato lungo il loro cammino, non ne sarebbe uscito vivo.

Sally correva nella foresta, aveva visto Oogie dirigersi ad Halloween Town, ma sua figlia era ancora lì dentro.

Zero la seguiva da vicino, ed improvvisamente le afferrò la gonna.

Sally si voltò «Zero cosa succ…» una luce comparve alle sue spalle.

Sally vide tanti piccoli fasci dorati volare in cielo per poi ricadere su tutto il regno.

Oogie sembrava più forte del solito e dalla sua aveva quelle piccole pesti che scagliavano di tutto addosso a Jack.

«IhIhih! Fallo secco!»

Una grossa pietra colpì la testa dello scheletro che cadde a terra, rialzandosi velocemente fu afferrato dal mostro. Gli avvolse il collo e cominciò a stringere sollevandolo da terra.

«Vuoi finire come la tua figliola? Va bene! » Jack si dimenava.

«Credo che Sally sarà felice di raggiungerti presto!»

“Skelbi, Sally” fu l’unico pensiero che attraversò la mente di Jack.

«Ora fammi il favore di morire!»

Un fascio di luce dorata cadde nella piazza abbagliando Oogie Boogie che mollò la presa per ripararsi gli occhi. Segui una pioggia lucente che inondò ogni cosa.

«Io ti amo» detta questa piccola semplice frase, Skelbi senti di nuovo quella fitta al petto e la sentì anche nell’uomo che le era vicino.

Indietreggiò quando il corpo, che poco prima era steso senza vita fu sollevato in aria. Da esso proruppe una luce accecante, Skelbi si coprì il volto e per alcuni minuti non vide nulla.

Una mano le si poggiò sulla spalla, spaventata guardò a chi appartenesse e lacrime di gioia le rigarono il volto.

«Ciao Skelbi»

Senza dire nulla saltò al collo dell’amato e insieme caddero a terra, si baciarono carichi di felicità.

L’Uomo Nero si mise a sedere e teneva Skelbi stretta a se «Non ti lascerò più andare via».

«E io non andrò da nessuna parte» strinse fra le dita un lembo della casacca dell’uomo.

«Vuoi sapere come mi chiamo?» Skelbi alzò lo sguardo per incrociare il volto amato e si mise in ginocchio davanti a lui.

«William» Skelbi non poté trattenere una risata che contagiò anche l’uomo.

Prese le mani della giovane togliendogliele dal viso «Spiegami cosa c’è di così divertente?»

«Non lo so, Will, non lo so» si abbracciarono.

«Skelbi, il vuoto non c’è più, sei stata tu a riempirlo» le accarezzo i capelli.

Una figura che da lontano gli osservava tornò su i suoi passi e seguita da un cane fantasma tornò anche lei dal suo amato.

 …

Quella pioggia di luce durò pochi secondi, ma quando terminò tutti si sentirono rinvigoriti, a partire da Jack. Oogie invece era accasciato a terra, cercava di reggersi sulle braccia, ma sembrava l’impresa più ardua della sua vita.

«Vado, Vedo, Prendo! Datemi una mano presto!» ma i tre rimasero immobili.

«Jack!» Sally arrivò di corsa gettandosi al collo del marito «Stai bene per fortuna!» disse prima di baciarlo.

«Si Sally, Skelbi dov’è?»

«Non ti preoccupare, è tutto finito!»

Urla di gioia si levarono da tutta la piazza.

Ma Oogie non capiva: se lui era lì, come facevano a non vederlo?

«Perché tu non esisti più!»

«Chi sei?» colto dal terrore in ogni sua fibra del corpo il mostro si guardava intorno senza riuscire a scorgere nessuno.

«Sono il Nulla, ora tu non esisti più, sono venuto per portarti via»

«Dove?»

«Non ha importanza» Oogie si sentì afferrare i piedi e venne trascinato da una forza invisibile, non poteva contrastarla, perse ogni forza ed infine vene inghiottito dall’oscurità sparendo per sempre.

Anche Skelbi e Will tornarono ad Halloween Town mano nella mano, cosa che non fece molto piacere a Jack.

Skelbi corse incontro ai genitori e li abbracciò e quando venne il momento di complimentarsi con Will, Jack gli strinse talmente forte la mano che all’uomo parve che gliela volesse staccare.

«Skelbi!» sollevando lo sguardo tutti videro la slitta di Babbo Natale dirigersi verso di loro con la giovane Ribbon accoccolata sul capo della renna Rudolf.

Senza aspettare che la slitta atterrasse, l’elfa si gettò verso l’amica e abbracciandola mugugnò qualcosa di incomprensibile fra le lacrime che come cascate le scendevano dagli occhi.

«Dice che il sindaco ci ha contattati per telefono» annunciò Babbo natale scendendo dalla slitta.

«Dandoci le ultime notizie» concluse Snowflake.

«Siamo venuti a dare una mano, ma vedo che è tutto a posto!».

«Grazie veramente amico» Jack strinse la mano a Babbo Natale.

L’ora seguente la passarono a raccontare come tutto si era svolto da diversi punti di vista, prima Sally, poi Jack ed infine Will e Skelbi, tutti narrarono cosa gli era accaduto.

Jack non fu molto attento alle parole, quanto al fatto che sua figlia e quella sottospecie di uomo nero erano appiccicati.

Babbo natale ripartì con i due elfi e mentre la slitta si allontanava, candidi fiocchi scesero a ricoprire il paese.

Al pari di tanti anni fa, ci fu una grande festa.

Skelbi, volendo stare tranquilla uscì silenziosamente dal paese, ma a tre persone non era passata inosservata.

Will si incamminò dietro di lei.

«Eh no, tu non vai proprio …» Jack parlava a denti stretti e avrebbe certamente afferrato l’uomo se Sally non l’avesse fermato con la scusa di pattinare insieme.

La rabbia dello scheletro svani non appena i suoi occhi incrociarono quelli della moglie, finalmente la serenità era tornata sul volto della donna.

Si fermarono al centro di quella pista improvvisata e i loro volti si fecero sempre più vicini.

Skebi camminò fino al campo di zucche e si fermò sulla collina, aveva smesso di nevicare. Si sedette e con un po’ di neve costruì due piccoli pupazzetti.

Poi una calda voce la raggiuse e si voltò:

«Mia cara amica dimmi se,

Posso restare accanto a te» senza distogliere lo sguardo dall'amato si rimise in piedi.

«Fra quelle stelle leggo che …» ed unì anche la sua voce.

«Il tuo destino, a me vicino

A scelto noi, ed ora siamo qui» lui le prese le mani fra le sue.

«Per sempre in due così» abbracciandosi, si scambiarono il loro primo vero bacio.

Poi rimasero ancora un po’ su quella collina, guardandosi negli occhi e sentendo i loro cuori battere all'unisono.

 

=== FINE ===

 

Note:

Ciao a tutti,

sono le 02:54 del 11/05/16 ed ho appena finito di ricontrollare l’ultimo capitolo. Sapevo fin dall’inizio che sarebbe finito così il mio racconto, ma che riuscisse a tenermi sveglia così tanto solo per scrivere non lo avevo previsto.

Si vede che sono disoccupata ed ho tanto tempo da perdere? (T-T)

Tornando a noi, grazie a tutti coloro che hanno seguito la mia storia; ero combattuta se trascrivere la canzone finale in inglese o in italiano (visto che amo tutte e due le versioni), ma per attenermi al titolo del capitolo ho preferito mantenere la lingua madre.

Mi sono emozionata ragazzi! Sono così felice e in parte anche triste, è stato un luuuuuungo percorso che ora giunge al termine. Ancora grazie a tutti voi e se vi va fate un salto sulla mia pagina dove presto metterò una mail in modo da poter essere contattata, chissà forse ci starà anche qualche collaborazione.

Adoro Skelbi e Will, il nome non è stato facile da scegliere poiché lo trascrissi da ragazzina insieme a tanti altri che mi piacevano per bambini e bambine :3

Un grazie finale e a presto!

♥My dearest friend, if you don't mind
I'd like to join you by your side,
where we can gaze into the stars.
And sit together,
now and forever.
For it is plain as anyone can see,
we're simply meant to be.♥
  
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