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Autore: hapworth    09/04/2009    0 recensioni
Ma è così che le cose devono andare. E tutto questo perché non posso restare. Sicuramente non sarai più di tanto stupito. So che avevi capito che qualcosa non andava ultimamente. Non sei stupido, non lo sei mai stato. Per questo dicevi che lo ero io, e sai una cosa? È sempre stato vero, sempre.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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La sera in cui l’ho scritta ero abbastanza triste... doveva finire con la fine della lettera ma come sempre non ce l’ho fatta e Kaede ha preso vita propria ed è andato a cercare Hana per il lieto fine^^ I personaggi non sono miei ma di Takehiko Inoue e io non ho alcuno scopo di lucro nello scrivere.

 

Non tornerò

 

Mi dispiace... mi dispiace Kaede, di tutto.

Di tutto quello che ti ho fatto in questi anni in cui siamo stati insieme, in cui ci siamo amati.

Si perché ti ho amato. E ti amo ancora.

Non dubitare mai di questo, è l’unica cosa che è ancora vera in tutto questo schifo.

Probabilmente ti sarai appena svegliato, con i tuoi tempi da morto.

Ma non voglio fare ironia adesso, perché non è il caso.

Ti ho lasciato questo biglietto semplicemente perché ne sentivo il bisogno, perché non volevo lasciarti senza una motivazione. Non volevo che mi maledissi senza una ragione.

Voglio sinceramente che tu ti rifaccia una vita, anche se il solo pensarlo mi fa male.

Ma è così che le cose devono andare. E tutto questo perché non posso restare.

Sicuramente non sarai più di tanto stupito. So che avevi capito che qualcosa non andava ultimamente. Non sei stupido, non lo sei mai stato. Per questo dicevi che lo ero io, e sai una cosa? È sempre stato vero, sempre.

La cosa più bella che ho sei tu, o meglio eri. Sarà che ti amo troppo, è per questo che sono giunto a questa decisione. Ma non voglio che tu soffra, non voglio che tu soffra per colpa mia.

Nonostante io voglia con tutto me stesso tenerti insieme a me non posso.

Oh lo so, adesso ti starai innervosendo perché sto girando intorno al discorso. Tu odi che ci si giri intorno. Scusami ancora.

Voglio solo rimandare il momento di andarmene da te, voglio solo osservarti ancora dormire. Ricordarmi quanto ti amo in questo momento, quanto ti ho amato in passato.

E quanto sicuramente ti amerò in futuro.

Ma tu non farci caso a queste due ultime righe, sono solo uno sfogo.

Devo andarmene Kaede, devo lasciarti da solo. Ma questo lo sai già, l’ho detto prima.

Mia madre è malata Kaede, non te l’avevo mai detto e ti chiedo scusa. Solo... speravamo entrambi che non fosse così grave. Io speravo che non fosse così grave da portarmi via da te.

Invece non è stato così.

Dobbiamo partire Kaede, devo partire. Sai che la amo troppo per lasciarla sola. La devo accompagnare in un posto lontano. Sul momento non mi ricordo il nome.

Buffo vero? Persino nel mio addio non posso dirti dove cercarmi. Perché in fondo non voglio che tu mi venga a cercare, ma non voglio nemmeno che tu mi aspetti. So che non sarebbe giusto nei tuoi confronti chiederti di seguirci, di seguirmi.

Ti amo troppo per importi la scelta della tua vita. O me o la tua carriera da uomo importante, da uomo di successo. Non voglio porti questa domanda. So che sei felice dei tuoi successi, lo so.

Io invece non avendo un lavoro importante come il tuo non devo abbandonare niente di importante. Non ho studiato tanto come te, non avevo un sogno grande come il tuo.

Mi sono semplicemente accontentato di un piccolo negozietto nel centro, senza troppe pretese.

Quel negozio è stato il luogo dove ci siamo incontrati la prima volta, te lo ricordi ancora? Amo quel negozio, quasi quanto amo te, ma non posso rimanere. L’ho lasciato a Yohei, non preoccuparti lui lo sa già. Ha sempre saputo, anche per questo ti chiedo scusa. Persino il mio migliore amico sapeva, mentre tu lo sei venuto a scoprire così.

Adesso mi viene anche da piangere, cavolo come sono caduto in basso. Soffrire così volontariamente, ma non ci posso fare niente: lasciarti mi spezza il cuore.

Ma voglio credere che ti rifarai una vita, che non soffrirai a lungo. Non sei il tipo da affezionarsi troppo, lo so. In questi anni non mi hai mai detto cosa provavi, ma non te ne faccio una colpa perché sono certo che tu non hai mai finto: anche tu mi amavi.

Spero solo che tu riesca a rifarti una vita. Sei ancora giovane, come me in fondo, magari ti sposerai con una tua sottoposta, una di quelle che ti muore dietro. Chi può dirlo? Dici sempre di odiarle ma chissà... magari anche tra loro c’è qualche ragazza d’oro che ti ama davvero, che vede anche come sei dentro.

Sono patetico, sto divagando solo per non andarmene lontano da te. Ora però non posso più rimandare però. È giunto il momento di salutarci Kaede. Anche se mi odierai per questo saluto su un pezzo inutile di carta, ma lo sai che sono fondamentalmente allegro e non mi piace farmi vedere triste. Nemmeno da te, soprattutto da te. sei già cupo e pessimista di tuo, lo sei sempre stato per tutti e due!

Mi dispiace dirlo ma non tornerò, anche se mia madre dovesse guarire c’è sempre la possibilità che abbia una ricaduta e quel centro è l’unico in cui la possono curare. Non ci vedremo più Kaede. Sappi che ti amo, ti ho sempre amato. Non dubitare mai di questo, mai.

Hanamichi.

 

Kaede con le mani tremanti strinse la lettera in una mano, appallottolandola e lanciandola lontano – Do’aho! – urlò al nulla guardando con odio la lettera.

Cosa se ne faceva del suo amore se non lo aveva al suo fianco?! Come poteva dirgli di amarlo se non lo stringeva a sé? Credeva davvero che per lui sarebbe stato così facile dimenticarlo? Non voleva dimenticarlo. Se solo gliene avesse parlato avrebbe capito che per lui era pronto ad abbandonare tutto, tutto! Lo amava troppo per stare lontano da lui, come poteva pretendere Hanamichi di decidere anche per lui?

Si sentiva tradito: aveva così poca fiducia nella loro storia? Anche se era durata più di 6 anni? Credeva forse che lui non avrebbe fatto di tutto, di tutto, pur di ritrovarlo? E invece quello stupido se ne era uscito con una stupida lettera senza nemmeno dirgli dove andava! Se almeno avesse avuto un punto di partenza!

Si concentrò su quel pensiero: un punto di partenza. Gli venne in mente una particolare riga della lettera. La aprì e rilesse il pezzo “Persino il mio migliore amico sapeva, mentre tu lo sei venuto a scoprire così.” Ma certo: Yohei! Ora doveva solo aspettare di acciuffarlo, era sicuro che si fosse nascosto per non farsi trovare. Poteva sembrare stupido quel ragazzo ma non lo era, soprattutto se era nei casini per colpa di Hanamichi. “Ti ritroverò Hanamichi...” pensò prima di chiudere la porta della loro casa alle sue spalle e correre verso casa Mito.

- Te lo chiederò un’altra volta, una volta sola Mito: dov’è Hanamichi? – si stava alterando. Mito aveva fatto di tutto per non farlo entrare in casa e adesso che lo aveva inchiodato con lo sguardo al muro quello teneva la bocca chiusa! – Non posso Rukawa! Ho giurato di non dirtelo! Credi che non abbia provato a dirgli che non era giusto quello che stava per fare? Pensi che non abbia cercato di farlo ragionare? Ma lui no! Lui era convinto di farti quasi un favore c***o! E adesso è finita come pensavo! – sbottò il moro di fronte a Kaede.

- Nh?! Cosa vorresti dire con quasi un favore? - il suo sibilo era stato pericolosamente basso, infatti Yohei sobbalzò – Ecco... diceva che tu non ti meritavi qualcuno come lui, che non meritavi di aspettare chissà per quanto il suo ritorno o peggio: lasciare il tuo lavoro per seguirlo – rivelò il ragazzo mentre ora Rukawa tremava quasi di rabbia “Cosa cavolo pensa quel Do’aho deficiente! Avrei lasciato tutto per lui e senza rimpianto! Come sto facendo adesso per ritrovarlo!” era furioso... oh ma appena ci metteva le mani addosso... gli avrebbe chiarito il concetto a suon di pugni!

- Sempre detto che è un Do’aho! Poteva parlarmene... a cosa è servito andarsene senza dirmi nulla se adesso sto rovinando quella carriera che lui on voleva farmi lasciare? Avanti dimmi dov’è! – chiese di nuovo Kaede mentre Yohei sospirava – Giurami che vi chiarirete e si sistemerà tutto ti prego... non voglio che sia triste... stava male da morire in questi ultimi mesi, si tormentava sia per se stesso che per te, perché sapeva che avresti sofferto di più scoprendolo solo a cose fatte – bisbigliò il ragazzo mentre Kaede annuiva appena. Certo che avrebbero chiarito! Lui non poteva vivere senza Hanamichi! Ed era sicuro che per il rossino fosse lo stesso.

- E’ a Mosca – disse Yohei mentre Kaede rabbrividiva, un altro motivo per il quale non glielo aveva proposto come scelta probabilmente era la consapevolezza che lui detestava il freddo. Sorrise appena, ovviamente Hanamichi era un’ottima coperta nelle giornate glaciali e lo sarebbe stato anche là ne era certo. Il ragazzo gli diede tutte le informazioni necessarie per ritrovare il suo compagno per poi dirgli di stare attento a non andarci troppo pesante: allora aveva capito che lo avrebbe anche pestato. Quel ragazzo era molto perspicace, non che ci volesse un genio per capire che era abbastanza arrabbiato per il comportamento di Hanamichi.

Prenotò un aereo per il mattino presto del giorno dopo e cercò di calmarsi, non riusciva a stare senza Hanamichi: lo amava troppo. Si mise perfino a riordinare e la cosa non era propriamente normale: lui odiava fare i lavori domestici, di solito ci pensava il rossino. Era terribilmente nervoso... come avrebbe fatto a convincere il compagno che solo se erano insieme lui poteva essere felice? Che se non c’era il suo sorriso a illuminargli le giornate la sua non era vita?

Qualcosa si sarebbe inventato si ripromise prima di addormentarsi sul divano. Si risvegliò bruscamente dopo un sonno irrequieto: ovvio senza il suo Do’aho non riusciva ad avere sonni tranquilli! Sbuffò rinunciando al suo sonnellino per poi gettare una disinteressata occhiata all’orologio: tra poche ore si sarebbe dovuto recare all’aeroporto.

La ragazza che faceva da hostess gli sorrise apertamente, che seccatura! Odiava essere così bello, non capiva perché tutte le ragazze gli andassero dietro. Prese seriamente in considerazione l’idea di scriversi in fronte una cosa tipo: Sono felicemente fidanzato con il mio uomo. Scosse appena la testa sorridendo dentro di sé... da dove gli venivano certe idee da... da Hanamichi? Probabilmente era la sua vicinanza. Se fosse stato lì con lui probabilmente si sarebbe messo a decantare le lodi del Tensai e a quando lui fosse fortunato a essere il suo uomo... Stavolta gli scappò un lieve sorriso mentre guardava fuori dal finestrino Tokyo che si allontanava sempre di più.

La voce che annunciava il prossimo atterraggio lo risvegliò dai suoi pensieri e dal suo dormiveglia. Non si era nemmeno accorto di quanto tempo fosse passato, si era semplicemente messo a pensare ad Hanamichi e ai suoi dolci sorrisi, le sue espressioni buffe. Lo amava così tanto, lo avrebbe riavuto a tutti i costi!

“Ora però devo chiedere a qualcuno dove trovare quello stupidissimo albergo!” pensò ringhiando appena Kaede per poi osservarsi intorno e valutare le offerte: una vecchietta che stava pulendo per terra i bisogni del suo piccolo cagnolino, una bimba che giocava con quello che probabilmente era suo padre a farsi lanciare in alto e per finire un ragazzo che stava sbuffando guardando impaziente l’orologio. Optò per padre e figlia, sembravano i più avvicinabili.

- Scusate... – dato che conosceva perfettamente l’inglese decise di tentare con quella, l’uomo lo guardò fermando il suo gioco con la bambina per poi rispondergli – Hai bisogno di qualche informazione? – Rukawa annuì, per fortuna quello che aveva di fronte sapeva l’inglese! – Vorrei sapere se sa dove si trova questo albergo... – gli disse mostrandogli il foglietto che gli aveva scritto Yohei. L’uomo annuì per poi dargli le indicazioni e salutarlo mentre la bimba lo guardava con gli occhi grandi e muoveva la manina in segno di saluto pure lei.

Finalmente giunse di fronte a quel maledettissimo albergo. Entrò e cercò subito la reception, chiese se sapevano se alloggiava un certo Sakuragi con sua madre e quelli annuirono per poi dirgli di aspettare nella hall. Si sedette su uno dei piccoli divanetti di fronte ai vari tavolini mentre aspettava il rossino.

- C... cosa ci fai qui?! – la voce di Hanamichi lo raggiunse e subito si voltò per poi guardarlo con astio – No aspetta prima andiamo in camera, non mi va di far sapere a tutti i cavoli nostri – si corresse il rossino mostrandogli la strada. Una volta arrivati in camera il moretto prese la parola – Pensavi che me ne starei stato buono senza fare niente? Dovresti saperlo che quello che voglio lotto fino alla fine per averlo! – rispose avvicinandosi e cercando di stabilire un contatto tra loro ma il rossino si scostò. – Kaede c***o era proprio questo che non volevo! Non volevo che venissi fin qui rovinando tutto quello che avevi costruito in questi anni! E per cosa? Per una persona qualunque! – sbottò Hanamichi abbassando appena lo sguardo – Tu non sei una persona qualunque lo vuoi capire? Come posso fare perché tu abbia almeno un po’ di fiducia nei miei sentimenti? Io ti amo accidenti! Come potevi anche solo pensare che sarei riuscito a vivere senza di te? Hai idea di come mi sia sentito messo da parte in quel fiume di parole scritte su quel foglio? Avevi deciso tutto tu! non mi avevi detto nulla solo perché eri convinto che tu fossi qualcuno di poco conto... ma non è così! – Kaede soffiò fuori tutto quello che pensava finalmente e Hanamichi arrossì appena per poi sorridere: quel Ti amo era la cosa che più contava per lui. Sentirselo dire da Kaede era bellissimo.

- Scusami Kaede... solo che non volevo rovinare anche la tua di vita con i problemi di mia madre, cioè i miei problemi... volevo che tu vivessi felice senza troppe preoccupazioni, facendo quello che hai sempre sognato di fare... – rivelò il rossino mentre Kaede abbozzava un sorriso – Do’aho... come posso essere felice se non ci sei tu? Se non ci sei tu come faccio io a sognare? Non ci riesco, non ne sono in grado. Da solo potrei solo rimpiangere il tuo sorriso. Io voglio stare con te, mi basta questo. Non mi importa se ci sono degli ostacoli, semplicemente li supereremo insieme, come una vera coppia, e andremo avanti ok? – concluse Kaede mentre gli prendeva le mani tra le sue.

Avvicinò il suo viso a quello del rossino che gli sorrise per poi distruggere quella distanza e baciarlo. Come gli era mancata la sensazione che provava nel baciarsi con Hanamichi... si abbracciarono.

– Kaede allora starai qui con noi? – chiese Hanamichi accarezzandogli i capelli – Si... con te, con voi... finché tutto non sarà risolto... ok? E vedi di chiamare Mito era molto preoccupato per quello che avrei potuto farti – lo avvertì Rukawa mentre il rossino ridacchiava – Cooosa? Avresti osato toccare il mitico Tensai con le tue zampacce e ferirlo? Ma sei una Kitsune manesca! – protestò Hanamichi mentre Kaede si appoggiava al suo petto – Nh... – e te pareva!

 

Fine

 

Ok non ho parole... che dire è venuta fuori così!

Sempre peggio sti finali bleah... alla prossima vah!

By athenachan

  

 

 

 

 

 

 

  

 

 

   
 
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