Helga e Maria ~
Germania si guarda attorno. Helga, il suo daimon - un’aquila reale - è appollaiata sulla spalla destra.
“Direi che è inutile continuare” commenta e Ludwig è costretto ad assentire: l’attenzione generale è scomparsa da un pezzo.
Terminato il meeting, il daimon non perde tempo a mutare in una forma meno ufficiale ma che gli è più congeniale, un pastore tedesco. Non è l’unico daimon a subire una metamorfosi. Zenaida, la leonessa di Inghilterra, diventa prima una volpe rossiccia che corre a rifugiarsi tra le gambe del suo umano e poi un pettirosso, al sicuro nella tasca della giacca di Arthur. Il tutto per fuggire a Corcoran, il gallo di Francis.
Ludwig sposta lo sguardo di mezzo metro giusto per vedere Italia che non manca di sbracciarsi per salutarlo. Il suo daimon, Maria, sta già strofinando il proprio naso con quello di Helga.
Maria è una lupa, appena più piccola e scura di Adara, e la gente si sorprende sempre nel vederla a fianco a Feliciano. Ludwig, tuttavia, che tra alti e bassi conosce Italia da cinquant’anni sa che oltre la facciata di allegria c’è un orgoglio mai sopito. Il daimon ne è prova. Ringhia di soddisfazione quando Feliciano si china a grattarla dietro le orecchie.
“Hanno aperto una nuova gelateria!” racconta l’italiano con gli occhi che brillano. “Ci andiamo? Per favore!”
La lupa fissa Helga con aria implorante.
“In effetti non è una cattiva idea” decreta il daimon-cane. E gelato sia.
Tempo una mezz’ora e Feliciano saltella allegro, con un cono al cioccolato che si scioglie tra le dita, sprizzando quel genere di contentezza contagiosa che spinge anche Helga a scodinzolare, almeno finché l’italiano non si volta. Allora il daimon di Ludwig torna a essere un’aquila - a volte un’orsa - di cui è più difficile leggere l’umore; ma Italia sa, perché il suo daimon-lupo, che si sta leccando una zampa, è sempre attenta e riferisce. Sa, eppure non dice nulla. Semplicemente guarda Helga e sorride.
Nel prossimo episodio: Canada, America e una partita di hockey