Questa mini fic, chiaramente ispirata da 'Never Grow Up' di Taylor Swift, sta in giro per il mio pc da millenni, e su Wattpad da ancora più tempo (qui), ma per qualche motivo non è mai arrivata a EFP ;v; Quindi eccola qua. Se siete interessati, c'è anche una versione in inglese proprio qui.
Non scrivo a scopo di lucro e i personaggi non mi appartengono. Until next time,
-Dan x
***

Erano le due e mezza del mattino - o notte, a seconda delle prospettive - e Gerard Way non riusciva a dormire.

Gli accadeva spesso: si perdeva nei suoi pensieri e rimaneva nella stessa posizione fino alle due, le tre, a volte le cinque, con lo sguardo rivolto al soffitto e le braccia incrociate sul petto. Partiva da un argomento stupido e arrivava a pensare alla crisi economica, pensava alla pianta vicino alla sua scrivania e dopo qualche minuto già tornava con la mente ad un concerto della sua lunga carriera, mentre accanto a lui sua moglie Lynz dormiva ignara delle elucubrazioni mentali del marito. Non seguiva dei precisi schemi mentali per i suoi ragionamenti, semplicemente divagava.

Quella notte si era ritrovato a pensare alla sua infanzia, trascorsa per la maggior parte in casa con il fratello Mikey, e agli anni del liceo; come suo solito, iniziò a fare collegamenti assurdi. Si ritrovò a riflettere su quanto fosse incommestibile il cibo della mensa della scuola - e faceva davvero schifo: insomma, il purè di patate sembrava colla! - e a quella enorme figura di merda che fece al terzo anno mentre entrava; distratto come sempre, non aveva notato un cumulo di una sostanza incredibilmente vomitevole, meglio definito inseguito come quel dannato purè che tanto odiava, e ci era scivolato sopra, finendo a faccia in giù sul pavimento, non senza evitare un bernoccolo abnorme sulla fronte.

A quel pensiero, Gerard dovette coprirsi la bocca con una mano per non farsi scappare una risata.

Dopo qualche istante, stanco di stare nel letto senza far nulla, decise di alzarsi dal materasso, in modo da poter andare in cucina a prendersi un bicchiere d'acqua. Mentre rimetteva al suo posto la bottiglia, si ritrovò a pensare a Bandit, sua figlia, che dormiva tranquillamente nella stanza accanto alla loro; senza farci nemmeno caso, aveva raggiunto la camera e ne aveva aperto la porta, senza preoccuparsi di non fare troppo rumore. Bandit aveva il sonno pesante - e per pesante si intende un sonno da "non-mi-sveglierei-nemmeno-se-mi-suonassi-Dead!-davanti" - e il padre lo sapeva bene.

Your hand's wrapped around my finger and it's so quiet in the world tonight

Your little eyelids flutter 'cause you're dreaming so I tuck you in, turn on your favourite night-light

To you, everything's funny, you got nothing to regret

I'd give all I have honey if you could stay like that

Si avvicinò lentamente al letto dove la bambina riposava, sdraiata in una maniera alquanto scomposta sul materasso, e stava chiaramente sognando. Ciò fece sorridere malinconicamente Gerard, riportandolo con la mente a Mikey, che dormiva esattamente nella stessa posizione della figlia.

Scosse la testa, più per se stesso che per qualcun altro che comunque non c'era, e si sedette sul bordo del letto, facendo attenzione a non compiere movimenti troppo bruschi mentre avvicinava una mano al viso minuto di Bandit - che continuava a vivere nel suo sogno a noi sconosciuto - e le accarezzava una guancia con affetto paterno,mantenendo il sorriso sulle labbra.

Aveva sempre amato guardare la figlia dormire, fin da quando era ancora una neonata, e lo faceva spesso; a volte restava anche mezz'ora fermo a osservarla, come se avesse paura che potesse smettere di respirare da un momento all'altro.

Capitava che Lynz lo trovasse seduto vicino alla neonata e, avendoci ormai fatto l'abitudine, lo lasciava tranquillo, allontanandosi con un sorriso dalla stanza.

Take pictures in your mind of your childhood room

Memorize what it sounded like when your dad gets home

Remember the footsteps, remember the words said and all your brother's favourite songs

I just realized everything I have is someday gonna be gone

Le sistemò una ciocca ribelle di capelli dietro l'orecchio, spostando subito dopo la mano vicino a quella della bambina, sfiorandone le dita con i polpastrelli.

"Sai, piccola - sussurrò, sicuro di non svegliarla - ora potresti non capire, ma il periodo che stai vivendo ora sarà il migliore della tua vita! Quando sarai adulta anche tu, ci ripenserai con un senso dimalinconia e esclamerai 'come era bello vivere senza problemi'".

Fece una pausa. Stava parlando come un sessantenne e quando se ne accorse per poco non scoppiò a ridere, rischiando di svegliarla.

"Ti diranno tante cose di tuo papà, alcune belle, altre brutte, ma qualunque cosa tu decida di credere, devi sapere che potrai sempre tornare a casa e trovarlo ad accoglierti a braccia aperte. Sei il mio piccolo miracolo e vorrei davvero che non crescessi mai."

Come se avesse sentito le ultime parole del padre, Bandit si mosse nel sonno e sfiorò con le dita la sua mano, che sorrise a causa di quel suo movimento involontario.

Dopo qualche istante, si alzò dal letto e la coprì con il lenzuolo, per poi alzarsi e dirigersi verso la porta, rimasta aperta. Lanciatole un ultimo sguardo, uscì dalla stanza con un sorriso sulle labbra, chiudendosi alle spalle la porta.

Oh, darling, don't you ever grow up, don't you ever grow up, just stay this little

Oh, darling, don't you ever grow up, just stay this little

[...]

I won't let nobody hurt you, won't let no one break your heart

And no one will desert you, just try to never grow up, never grow up.