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Autore: AlessiA_hanachan    09/04/2009    2 recensioni
Questa è la mia prima fan fiction!! E' ambientata in Estate, il periodo dell'anno che preferisco, ed è una storia d'amore su una delle mie coppie manga preferite, Shika/Tema!! Altri pairing: Neji/Ten , Sasu/Saku , Naru/Hina , Ino/ ... Spero che sia gradita ai lettori!! Buona lettura!!
-Esci stasera? Le serate sono noiose se non ti vedo. - disse Shikamaru con un sorriso angelico.
Temari si autoimpose di restare impassibile, e nonostante il suo cuore avesse iniziato ad accelerare inesorabilmente, quando parlò la sua voce non mostrò alcun turbamento.
- Oh non preoccuparti. Ci penseranno le tue amichette a non farti annoiare –
- Gelosa, Sabaku? –
Temari sorrise ironicamente - Vaffanculo Nara –
Abbassò la visiera e partì sgommando con la sua Kawasaki nera, sotto lo sguardo attento e divertito di Shikamaru.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Shikamaru Nara
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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8° Capitolo --- Il paradiso in cima alla torre

8° Capitolo --- Il paradiso in cima alla torre

 

*Toc toc*

 

- Kankorou per favore, ho davvero troppa fretta stasera - sbottò lei da dietro la porta socchiusa.

- Ti risulta che Kankurou bussi prima di entrare? -

 

La testa rossa di Gaara spuntò da dietro la porta, divertito. Temari gli sorrise.

 

- Vale anche per te, fratellino. Ho davvero fretta stasera - gli disse in tono dolce finendo di sistemarsi i capelli.

- Tranquilla Tem, non ti farò perdere tempo. Volevo solo chiederti ehm, perché sei così felice in questi giorni?-

 

Temari scoppiò a ridere.

 

- Non sono più felice, Gaara! - disse con finto tono di protesta lei.

- Oh, si che lo sei. Non è che per caso ti sei trovata un ragazzo eh?- chiese lui vagamente.

- Certo che no. Come ti viene in mente una cosa simile? – rispose lei arrossendo violentemente.

- Bene, quindi non centra il fatto che Nara sia fermo sotto casa nostra – le disse lui con espressione angelica.

 

Temari sgranò gli occhi, e poi scattò immediatamente su dal letto.

 

- Ehm, devo andare fratellino. Ci ehm, vediamo – lo salutò lei imbarazzata ed fece per uscire dalla sua stanza, ma Gaara la richiamò un’ultima volta.

 

- Temari – la guardò seria – Non permetterò più a nessuno di farti soffrire.

 

Lei gli sorrise dolcemente.

Pensò a quanto fosse cambiato Gaara da quel giorno, e pensò anche che forse è vero che non tutti i mali vengono per nuocere.

 

- Gaara, Shikamaru non è come… - Si bloccò. I ricordi che le stavano affiorando alla mente facevano ancora male.

- Lo so – la interruppe immediatamente il fratello – Passa una buona serata – le disse facendole l’occhiolino.

- Grazie – rispose tornando allegra come sempre, e corse via a capofitto per le scale.

 

- Ciao Kankurou vado di fretta buona serata – gridò tutto d’un fiato mentre gli passò davanti.

 

- Tsk. Quando mai non è di fretta, quell’uragano

 

 

La macchina di Shikamaru era parcheggiata qualche metro più avanti del portone di casa sua, intravedeva nell’oscurità il suo braccio penzolante dal finestrino con una sigaretta accesa in mano. Si avvicinò al suo finestrino di soppiatto.

 

- Aspetti qualcuno, Nara? – sussurrò con voce estremamente sensuale facendogli prendere un colpo.

 

Shikamaru la squadrò da capo a piedi.

Se lui non fosse stato lui le avrebbe sicuramente fatto un fischio di apprezzamento, ma lui non le avrebbe mai dato anche questa soddisfazione.

 

- Sali in macchina, seccatura. Ti ho già aspettato abbastanza –

 

Temari sbruffò e fece il giro della macchina, poi salì sbattendo la portiera con poca grazia.

 

- Questa era la vendetta per come mi hai trattata stamattina, Nara – gli disse prendendo una sigaretta dal pacchetto poggiato sul cruscotto.

 

- Non si fuma nella mia macchina – protestò Shikamaru, togliendole la sigaretta dalla bocca prima che la accendesse.

- Ma tu lo stavi facendo fino ad un attimo fa – gli rispose lei irritata riprendendosela.

 

Shikamaru sospirò rassegnato. Quante gliene avrebbe date vinte quella sera?

 

- Tienila fuori dal finestrino, però –

 

Temari sorrise soddisfatta, poi si avvicinò al suo viso e gli diede un lieve bacio sulla guancia, pericolosamente vicino alle labbra.

 

- Grazie, Nara – gli sussurrò maliziosa in un orecchio.

 

Shikamaru si voltò a guardarla. Aveva un espressione di sfida stampata sul volto, lo stava chiaramente provocando.

Se lui non fosse stato lui, e se non avesse fatto a se stesso una stupida promessa, probabilmente le sarebbe saltato addosso.

Invece si limitò a sorriderle sarcasticamente e a mettere in moto.

 

Era troppo importante per rovinare tutto facendo qualcosa di stupido.

 

Shikamaru continuava a ripetersi questa frase mentalmente mentre imboccava la strada che li avrebbe portati lontano da lì, e poco gli importava se i suoi ormoni non erano perfettamente d’accordo.

 

 

- Neji, che cazzo stiamo aspettando qui? – sbraitò Kiba, che quella sera aveva i nervi a fior di pelle.

- Datti una calmata Inuzuka. Ma che hai stasera? –

- Ho solo bisogno di alcool, di molto alcool –

- Ahia, la situazione è seria – disse Neji in tono piatto voltandosi verso Naruto.

- Già. La ricordo bene l’ultima volta che ha detto “molto alcool”- rispose distrattamente il biondo.

- Hm – annuì Neji.

 

Restarono in assoluto silenzio per qualche secondo, poi entrambi scoppiarono a ridere, mettendo a dura prova la pazienza di Kiba.

 

- C’era più rum nel tuo corpo che nella dispensa personale di Jack (nda Capitan Jack Sparrow, Pirati dei Carabi) – disse Naruto, e quest’ultima frase strappò al moro un mezzo sorriso, che si spense appena i fari di una piccola vettura nera gli si piantarono in faccia.

 

Shikamaru abbasso il finestrino dal lato del passeggero, dove stava seduta una biondina dal viso imbronciato che riconobbero subito essere Temari Sabaku.

I due ragazzi fecero finta di nulla, ma le loro espressioni li tradirono. Naruto, visibilmente sorpreso, salutò goffamente Temari, mentre Neji fece all’amico seduto accanto alla ragazza un sorrisino sarcastico, e poi continuarono per qualche minuto a parlare di cose a cui lei non prestò alcun interesse.

 

- Allora, che fate stasera? – La domanda di Naruto catturò immediatamente l’attenzione di Temari. Moriva dalla curiosità di sapere che programma avesse Shikamaru per quella sera, per il loro primo appuntamento. Alzò involontariamente lo sguardo su di lui, e incontrò i suoi occhi neri che la fissavano. Dopo qualche secondo, abbastanza per farle aumentare i battiti cardiaci, egli distolse lo sguardo e si rivolse ai suoi amici.

 

- Niente di che, un giro e poi torniamo a casa. I bambini non possono rientrare tardi a casa – disse Shikamaru in tono provocatorio.

 

Temari non si fece sorprendere dalla battuta, e replicò prontamente.

 

- Già. La mammina sennò sta in ansia e lo aspetta sveglio

 

Le loro occhiate torve si scontrarono e Shikamaru si morse il labbro per evitare di rispondere ancora. Tanto era ovvio sin dall’inizio: per quella sera, solo per quella, gliele avrebbe date tutte vinte, o quasi.

 

I due amici trattennero una risata, Shikamaru e il suo modo di relazionarsi alle donne erano uno spettacolo pressoché imperdibile.

 

- Bah. Noi andiamo, ci sentiamo. Tenete sott’occhio Inuzuka, lo vedo nervosetto stasera -  salutò così i suoi amici, e riparti sgommando dando a Temari appena il tempo di fare un cenno di saluto con la mano.

 

Appena le luci della vettura si allontanarono alla loro vista, Kiba si alzò di scatto e calciò violentemente una lattina, mandandola nella direzione in cui erano spariti il suo amico e la sua Temari.

 

 

- Shika, ma dove andiamo? – sbottò d’un tratto la bionda dopo 10 minuti di guida silenziosa.

- Manca poco- rispose lui atono.

- Uff – incrociò le braccia al petto e sprofondò nel sedile, tentata di poggiare anche le gambe sul cruscotto.

 

Ma Shikamaru rallentò e parcheggiò nel primo posto libero che incontrarono.

Erano ad ovest della città, non conosceva bene quella zona. C’era stata qualche volta a fare un giro in moto, ma ancora non aveva idea di dove egli l’avrebbe portata.

 

- Dai, seccatura. Dobbiamo camminare ancora 5 minuti –

- Come?? Non ho nessuna intenzione di camminare, rimetti il culo su quel sedile e troviamo un parcheggio più vicino! – replicò lei incredula.

- Mph. Se non vuoi camminare… - si interruppe avvicinandosi a lei – ti porto in braccio – concluse sollevandola da terra senza troppo sforzo.

- Mettimi giù idiota. Ma sei impazzito? – iniziò a gridare lei agitandosi, ma in fondo divertita.

- Come vuoi – disse, e la rimise in piedi.

 

Lo guardò con astio per qualche istante, mentre lui aveva un espressione falsamente innocente stampata sul volto, poi ripresero a camminare.

 

- Siamo arrivati – fece lui ad un tratto.

 

Temari guardò estasiata l’infinità di luci che le si parava davanti.

Non conosceva quel posto, ma a quanto sembrava doveva essere una specie di lunapark.

Shikamaru fu soddisfatto nel vedere il luccichio nei suoi occhi, d’altronde era da quando i suoi amici lo avevano trascinato di forza ad uno schiuma party in quel posto che aveva sperato di portarci lei.

 

- Entriamo? – chiese lei entusiasta.

- Mica ti ho portato qui solo per guardare – rispose lui, e si avviò seguito da lei.

 

Fecero un giro tra le giostre e i banconi, scambiandosi continuamente battute, parlando di questo e di quello, con la paura di far calare tra loro un silenzio imbarazzante.

 

- Ti inviterei a bere un cocktail, ma forse per te è meglio lo zucchero filato – la provocò lui quando arrivarono di fronte al bar.

 

Temari aggrottò un sopracciglio.

 

- Se vieni con me sulle torri offro io – rispose subito lei.

 

Shikamaru fece scorrere lo sguardo dalla base alla punta di quell’aggeggio infernale e pensò che se fosse salito li sopra, ne sarebbe sceso morto.

 

- Ci sto, seccatura – le diede l’unica risposta plausibile, a costo di non regalarle un’altra vittoria.

 

Presero posto su due sedili attaccati e si allacciarono le cinture, lanciandosi sguardi d sfida.

La piattaforma iniziò la sua inesorabile salita.

 

15 metri…

poteva sentire il battito del cuore martellare lento contro il suo petto…

 

30 metri…

si abbandonò contro lo schienale, ormai rassegnato... dannata seccatura…

 

40 metri…

si girò verso di lei, colse il suo sguardo divertito… poi accidentalmente guardò in basso…

 

50 metri…

afferrò la sua mano con forza… erano troppo, troppo in alto…

 

60 metri…

sentì le labbra di lei sfiorare le sue, poi tutto si fermò, o quasi

la piattaforma si fermò, ma le loro bocche continuarono a cercarsi senza sosta…

i battiti cardiaci si fermarono, ma i loro accelerarono…

 

Ora si che stava bene a quell’altezza, era… in paradiso.

 

Poi, pochi attimi dopo, l’inferno.

La discesa impetuosa li costrinse a separarsi, permettendo solo quel contatto delle loro mani strette fra di loro.

 

Dopo infiniti sali e scendi, il giro terminò. A Shikamaru sembrò un sogno toccare di nuovo terra.

 

- Sei pallido Nara -  le disse Temari fresca come una rosa.

- Ho vinto, Sabaku – le rispose lui soddisfatto, e la attirò a se travolgendola in una bacio.

 

 

- 2 Sex on the beach – disse Temari al barista.

 

I due cocktail arrivarono in pochi attimi, ed essi iniziarono a sorseggiarli. Poco dopo ne seguirono altri 2.

 

- Grazie della serata – sussurrò lei.

- Non c’è di che, seccatura – le rispose lui con un mezzo sorriso.

- Vedi di non ubriacarti, devi accompagnarmi a casa poi – lo rimbeccò Temari.

- A che ora devi tornare, seccatura? – chiese lui atono, vedendo avvicinarsi la fine della serata.

- Quando voglio, posso anche non tornare – gli sussurrò lei maliziosa.

 

Shikamaru scoppiò a ridere sommessamente, guadagnandosi un occhiata torva da parte della bionda.

 

- Dai, andiamo – si alzò di scatto lui.

- Aspetta, fammi finire il mio cocktail – gli gridò lei da dietro.

 

Finì velocemente e lo raggiunse, le girava un po’ la testa.

 

- Tutto bene? – chiese egli divertito.

- Si si -  rispose con poca convinzione – Non voglio tornare a casa, sono appena le 3 – protestò lei.

- Si, e il papino ti starà aspettando sveglio –

- Stronzo -  sibilò lei.

 

Poi gli cadde quasi addosso, non era più abituata a bere. Cazzo.

Si maledì mentalmente per aver mostrato quel momento di debolezza, glielo avrebbe rinfacciato, lo sapeva.

 

- Seccatura -  si fece serio – non posso riportarti a casa in queste condizioni. Tuo padre mi ucciderà –

- Mando un messaggio a mio fratello e gli dico che dormo da Ten, tranquillo -  bofonchiò lei.

- D’accordo – disse lui caricandosela in braccio. Stavolta oppose una scarsissima resistenza.

 

Arrivarono alla macchina e la fece scendere, entrarono e partirono.

Temari scrisse il messaggio, senza chiedersi come avrebbe fatto a presentarsi a casa della sua amica alle 3 di notte mezza ubriaca.

Shikamaru sospettava quale sarebbe stata la fine di quella serata.

 

- Tem – chiamò dolcemente lui.

 

Non rispose.

Shikamaru sospirò.

Raggiunse un posto tranquillo vicino alla spiaggia e parcheggiò lì la macchina.

Abbassò entrambi i sedili e diede un lieve bacio sulla fronte di Temari, beatamente addormentata.

 

- Ho perso la testa per te, seccatura – pensò a voce alta prima di addormentarsi, felice.

 

 

 

 

Non ci speravate più, vero? Invece… sono tornata!!

Mi dispiace tantissimo aver abbandonato la fic per così tanto tempo, ma in questi mesi non sono stata capace neanche di scrivere una filastrocca! -.-“

Oggi, per un fortunato caso, ho trovato l’ispirazione per terminare questo capitolo iniziato ad ottobre, e forse anche per scrivere una one shot ma questo è ancora da vedere..

Non prometto di aggiornare costantemente ma ci proverò, promesso!

Datemi i vostri pareri sul capitolo, io attendo!:S

Un ringraziamento a tutti i lettori e. comunque

ShikaTema 4ever!!

AlessiA

  
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