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Autore: Detran Polonorn    11/05/2016    0 recensioni
Non sempre le storie d'amore vanno a buon fine, e a volte esperienze distruttive lasciano il segno.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
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La cosa che mi ha dato più fastidio è stato il fatto che non sia stato io a lasciarla. E’ stato come perdere coscienza di sé, poi del mondo circostante fino al completo annullamento della percezione del tempo. Tutt’oggi mi è difficile trovare le parole per spiegarvi… per farvi percepire un pizzico della mia sofferenza. Arrivò il giorno del mio compleanno. Quella notte la passai sul divano a contorcermi nella speranza di risvegliarmi e capire di aver fatto solo un brutto sogno. Si sa, la speranza è l’ultima a morire.

“Oggi è il tuo compleanno”

“Ah”                                                                                                

Sapevo benissimo di avere una faccia distrutta dalla mancanza di sonno, distrutta dalla disperazione. Nel mio profondo la mia anima girovagava trafitta, sanguinolenta, si trascinava nel vuoto. Prigioniero di me stesso stavo lentamente perdendo tutte le emozioni, conservarle e trasportarle sarebbe stato troppo. Avevo gli occhi rossi e la bava alla bocca, oltre che un dolore diffuso per aver dormito scomposto per tutta la notte. Nonostante tutto ciò cercavo di salvare l’apparenza della mia felicità. Risposi:

“Non me ne sono ricordato”

Mai dissi parole più vere. Non riuscivo a dare senso a ciò che mi circondava. Vedevo negli occhi dei miei coinquilini preoccupazione, commiserazione, compassione… ma io ero troppo orgoglioso per ammettere di essere stato abbattuto da una ragazzina. Cosi mantenevo la mia felicità almeno nelle apparenze.

“…Comunque non ho voglia di festeggiare, sta sera riposo”

Nessuna obbiezione seguì alle mie parole, forse anche loro si erano arresi dopo due mesi di tentativi nel rialzarmi il morale. Mi affacciai al balcone, rimasi a fissare il viale alberato senza né riuscire a formulare frasi né ad argomentare pensieri. La solita lacrima mi rigava il viso, anche quella mattina, da due mesi a questa parte. Stavo scomparendo. No non posso ritenermi così fortunato, magari fossi scomparso. Stavo… stavo diventano vuoto, disciogliendo i miei istinti nell’oscurità.

Anche quella mattina mi trascinai fuori nella speranza di distruggere tutti i muri che mi stavano opprimendo, ma non ottenni altro che una maglietta sudata per il caldo estivo. L’unica che sapeva, l’unica che era in grado di salvarmi era lei. Non c’era altra via d’uscita. Eppure non potevo ricontattarla, ero così incerto; Tuttavia stavo cominciando a marcire in quelle mura. Dovevo prendere una decisione o mi sarei svuotato definitivamente e il mio silenzio mi avrebbe assorbito del tutto. Non era poi così tardi, c’era ancora speranza, ancora una volta avrei accarezzato quella morbida pelle, ancora una volta avrei sentito quel profumo…

Guardati! Stai affogando, presto di te non rimarrà che un guscio, lei ha il potere di distruggere i muri.
Cosi decisi e la chiamai.
  
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