Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Ricorda la storia  |      
Autore: lady lina 77    11/05/2016    2 recensioni
I pensieri di Sansa mentre è in viaggio con Brienne e Pod verso il Castello Nero, da suo fratello Jon.
Dolori, paure ma anche speranza e voglia di riabbracciare un passato che credeva perso per sempre e di conoscere quel fratello che non aveva mai voluto vicino perché un tempo non ritenuto alla sua altezza ma che ora è tutto quello che gli rimane. Un fratello, non più un fratellastro, ora Sansa lo sa.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

C'era stato un tempo in cui avevo creduto alle favole, ai principi azzurri che ti amano per sempre e che ti portano a vivere nel loro castello, un tempo in cui aveto creduto a ballate e leggende popolari che parlavano di prodi cavalieri ed epiche battaglie dove uccidere era considerato un atto eroico e non codardìa e violenza.

C'era un tempo in cui avevo lunghe trecce e ridevo e giocavo coi miei fratelli sotto lo sguardo vigile di mio padre e mia madre. La mia famiglia... Mio padre, forte e giusto, mia madre dolce e sempre comprensiva, mio fratello Robb, il più grande, quello che vedevo perfetto ed irraggiungibile, mia sorella Arya con cui litigavo sempre, lei troppo maschiaccio e io troppo bambolina di porcellana, il mio dolce fratellino Bran che amava arrampicarsi dappertutto e il cocciuto e piccolo Rickon che amava intrufolarsi fra noi ed imitarci, aspettando di crescere anche lui.

Poi era arrivato un principe e come in una favola mi ero trovata per davvero in un grande castello, pronta a diventare regina. Un principe biondo e dorato all'esterno ma che poi mi ha mostrato l'oscuro che era in se e che mi circondava.

Ho perso tutto, da allora...

Ho visto la mia lupa Lady morire, la testa di mio padre rotolare giù dal tempio di Baelor, ho pianto le morti di mia madre e Robb, persi in una guerra feroce ed ingiusta, ho subito violenza e minacce da quel principe biondo che si era dimostrato più crudele degli orchi delle fiabe che ascoltavo da piccola, ho perso gli altri fratelli che mi erano rimasti, dispersi chissà dove e che forse mai più torneranno. Sono fuggita poi, insieme a una persona pericolosa e infida, e sono tornata a quella che una volta era la mia casa per trovarla occupata da altri. Grande Inverno era degli Stark ma ora di quel tempo non è rimasta che cenere e altri vessilli svettano ora sulle torri che erano state di mio padre e della nostra famiglia. Ho sposato un uomo crudele che mi ha insegnato che l'amore non è quello delle favole ma che fa male, che è macchiato di sangue e dolore come quello patito la mia prima notte di nozze.

E poi inaspettatamente ho trovato una mano amica che credevo di odiare, un piccolo appiglio di quel passato lontano in cui ero stata felice... Ho scelto di stringerla quella mano e di saltare nel vuoto. Non importava delle conseguenze e di cosa sarebbe successo dopo, vivere o morire sarebbe comunque stata una liberazione. E dopo quel salto, quella fuga e quel torrente ghiacciato, è stato bello riabbracciare Theon. E scoprire che ero ancora capace di soffrire nel vederlo andare lontano, verso la sua casa, verso la fine di quell'incubo che lo ha catturato per anni.

E' giusto così Theon, torna a casa, ognuno ne ha diritto.

Corro nella neve ora, la mia neve, nella mia terra. Perché anche io sono tornata nella mia casa, fatta di freddo e gelo. E ora lo so, è il mio elemento naturale, io sono fatta per vivere quì e non nella calda e afosa Approdo del re, sogno spezzato della bambina che sono stata e che è scomparsa per sempre, vinta da dolore e paura.

Corro via in compagnia di un goffo ragazzo di nome Pod e della donna più grande e imponente che abbia mai visto. Non indossa abiti di seta e scarpe col tacco, non porta i capelli agghindati. Lei indossa un'armatura di ferro e imbraccia una spada, è spettinata e per niente bella. Ma è coraggiosa e leale, di una lealtà che per tanto ho creduto non potesse esistere nel mondo. La guardo e penso che un tempo una donna del genere l'avrei disprezzata, un tempo avrei pensato che fosse un abominio per una lady essere una guerriera. Mi ricorda Arya, anche lei un maschiaccio, anche lei perennemente sporca e spettinata, anche lei bramosa di stringere fra le mani una spada. Brienne mi ha detto che l'ha vista, che è viva e finalmente riesco a sorridere ora che Theon mi ha detto la verità sulle sorti di Bran e Rickon. Non sono sola, una parte della mia famiglia c'è ancora ed è quì fuori. Lo so, niente sarà mai come un tempo, quanto successo negli ultimi anni ci ha cambiati tutti e difficilmente rivedrò Bran e Rickon giocare nel cortile di Grande Inverno, spensierati, o Arya che mi fa i dispetti e mi fa urlare stizzita. Anche i nostri metalupi non ci sono più, chi morto, chi fuggito lontano... Siamo solo la pallida ombra di quello che siamo stati ma il nord siamo noi e il nord non dimentica. Dobbiamo trovarci, riunirci e riprenderci quanto ci è stato tolto. Per mio padre, mia madre, per Robb, Lady e tutti quelli che hanno creduto in noi.

"Il castello nero è ormai vicino, mia lady. Ancora qualche ora e saremo da Jon Snow" – dice la voce di Brienne, al mio fianco.

Sussulto. Jon Snow... Il mio fratellastro... Così l'ho sempre chiamato, forse con un pizzico di disprezzo, da piccola. Noi eravamo gli Stark e lui era l'altro, quello da lasciare in disparte, quello che era sconveniente mostrare. Robb, Arya, Bran e Rickon lo hanno sempre considerato uno di noi ma non io. Io, che ricordavo ad Arya che no, Jon non poteva stare con noi quando arrivavano i lord in visita perché era un'offesa verso i nostri ospiti mostrare il figlio bastardo di nostro padre. Non ho mai fatto nulla per lui, non gli ho mai teso una mano, non ho mai cercato di conoscerlo meglio. Ricordo solo i suoi capelli e i suoi occhi scuri, i suoi lunghi silenzi, il suo stare sempre in disparte, rassegnato a quello che era il suo posto.

Tante cose sono cambiate da allora e mi chiedo come sia cambiato lui e se mi voglia aiutare. Perché dovrebbe farlo, dopo tutto? Io non sono Arya e nemmeno Robb, io non ho mai voluto che facesse parte della mia vita e quando siamo partiti per Approdo del re avevo rimproverato Arya per il fatto di desiderare la sua presenza con noi.

Ma ora, ora Jon è tutto quello che voglio, abbracciarlo è l'unica cosa che mi farebbe davvero sentire viva, che mi farebbe respirare aria di casa. Dopo tanto, finalmente riuscirò a sfiorare un frammento della mia vecchia vita, della mia famiglia, dopo tanto tempo forse smetterò di sentirmi sola e spaventata e tutto tornerebbe ad avere un senso e una logica.

Lo so, sarà difficile. Lui è il lord comandante dei Guardiani della notte, ha doveri e obblighi verso coloro che guida e di certo non potrà giocare a fare il fratello maggiore con la sua sorellina giunta a sorpresa da un passato che probabilmente riterrà morto e sepolto. Ed è giusto così, non ho nulla da chiedere, nulla da pretendere. Voglio solo vederlo e sapere che esiste, che è reale, voglio dirgli che sono fiera di lui e di quello che è diventato, chiedergli scusa per la sorella assente che sono stata in passato e che non siamo tutti perduti, che Bran, Rickon e Arya esistono ancora, voglio accarezzare il manto bianco di Spettro e immaginarlo giocare con sua sorella Lady. Solo questo, non voglio favole, non voglio più essere una principessa da amare e salvare. Voglio solo mio fratello.

Fratello, non fratellastro. Tutto quello che mi è successo me lo ha insegnato, Jon. Non importa come e da chi siamo nati, noi siamo Grande Inverno, siamo il gelo del nord e siamo neve che ora che l'inverno è arrivato, imbianca tutto, siamo quello che nostro padre ha lasciato su questa terra.

Penso che sono la lady delle terre del nord ora, l'unico aspetto positivo del mio matrimonio con Ramsey. Sono fuggita da lui, ma questo non toglie i miei diritti su queste terre. E se potrò Jon, se qualcuno ascolterà la mia voce, voglio farlo. Nel mio cuore è scomparsa quella parola, fratellastro, ma voglio che scompaia da tutte le bocche del mondo. Non sei e non sarai più un fratellastro.

Snow... Se potrò, quel cognome si trasformerà in Stark. Non lo ha fatto nostro padre e se gli dei me ne daranno la possibilità, lo farò io. Perché siamo una famiglia, siamo il nord che non dimentica.

Aiutami Jon, aprimi le porte del tuo castello, ascoltami, abbracciami e dimmi che nonostante tutto, quei cuccioli di lupo che giocavano nel cortile di Grande Inverno potranno tornare a essere un branco unito, un giorno.

Alzo gli occhi, sono arrivata, Brienne mi mostra il Castello nero. Non ci sono mai stata ma lì ci sei tu. Ed è come essere tornata a casa.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: lady lina 77